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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • La murgia alle spalle della Masseria Scategna..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • brindisi  - contrada jannuzzo. Situata a circa 12 Km. a nord di Brindisi, zona di interesse naturalistico e archeologico, con insediamento medioevale, chiesa rupestre contenente affreschi del XII e XIV (Cripta di San Biagio). Adiacente la Masseria Giannuzzo (o Jannuzzo) a corte chiusa, dal nome del primo proprietario Bartolomeo de Jannuzzo nel 1596. Attualmente è residenza di varie famiglie che coltivano i terreni limitrofi e allevano ovini.  Da circa un anno sono stati installati impianti fotovoltaici a ridosso dei terreni che circondano la Cripta e sono in corso nuovi cantieri.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Vigneto lungo la costa sud di Brindisi
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  • Brindisi, zone di periferia
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  • brindisi  - contrada jannuzzo. Situata a circa 12 Km. a nord di Brindisi, zona di interesse naturalistico e archeologico, con insediamento medioevale, chiesa rupestre contenente affreschi del XII e XIV (Cripta di San Biagio). Adiacente la Masseria Giannuzzo (o Jannuzzo) a corte chiusa, dal nome del primo proprietario Bartolomeo de Jannuzzo nel 1596. Attualmente è residenza di varie famiglie che coltivano i terreni limitrofi e allevano ovini.  Da circa un anno sono stati installati impianti fotovoltaici a ridosso dei terreni che circondano la Cripta e sono in corso nuovi cantieri.
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  • Brindisi - cerano. vigneto con la centrale a carbone "federico II" sullo sfondo
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  • brindisi - contrada lobia
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  • Alessano (LE) - LA campagna di Alessano presenta le caratteristiche tipiche della campagna Salentina: alberi di ulivo, muretti a secco. Si nota la particolarità di grosse formazioni rocciose nel terreno che non sono comuni in tutte le zone agricole salentine.
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  • Santa Maria di Leuca, Salento. Panoramic view of the souther point of Italy, Puglia
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  • Masseria Minoia sorge a Conversano, in provincia di Bari, all’interno del Parco Regionale dei Laghi e della Gravina di Monsignore e a due passi dal Parco Storico di Castiglione.<br />
La struttura, risalente al XVII secolo, possiede tutte le caratteristiche delle costruzioni rurali tipiche del paesaggio pugliese.
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  • Masseria Minoia sorge a Conversano, in provincia di Bari, all’interno del Parco Regionale dei Laghi e della Gravina di Monsignore e a due passi dal Parco Storico di Castiglione.<br />
La struttura, risalente al XVII secolo, possiede tutte le caratteristiche delle costruzioni rurali tipiche del paesaggio pugliese.
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  • Masseria Minoia sorge a Conversano, in provincia di Bari, all’interno del Parco Regionale dei Laghi e della Gravina di Monsignore e a due passi dal Parco Storico di Castiglione.<br />
La struttura, risalente al XVII secolo, possiede tutte le caratteristiche delle costruzioni rurali tipiche del paesaggio pugliese.
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  • Masseria Minoia sorge a Conversano, in provincia di Bari, all’interno del Parco Regionale dei Laghi e della Gravina di Monsignore e a due passi dal Parco Storico di Castiglione.<br />
La struttura, risalente al XVII secolo, possiede tutte le caratteristiche delle costruzioni rurali tipiche del paesaggio pugliese.
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  • Masseria Minoia sorge a Conversano, in provincia di Bari, all’interno del Parco Regionale dei Laghi e della Gravina di Monsignore e a due passi dal Parco Storico di Castiglione.<br />
La struttura, risalente al XVII secolo, possiede tutte le caratteristiche delle costruzioni rurali tipiche del paesaggio pugliese.
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  • Masseria Minoia sorge a Conversano, in provincia di Bari, all’interno del Parco Regionale dei Laghi e della Gravina di Monsignore e a due passi dal Parco Storico di Castiglione.<br />
La struttura, risalente al XVII secolo, possiede tutte le caratteristiche delle costruzioni rurali tipiche del paesaggio pugliese.
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  • Masseria Minoia sorge a Conversano, in provincia di Bari, all’interno del Parco Regionale dei Laghi e della Gravina di Monsignore e a due passi dal Parco Storico di Castiglione.<br />
La struttura, risalente al XVII secolo, possiede tutte le caratteristiche delle costruzioni rurali tipiche del paesaggio pugliese.
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  • Masseria Minoia sorge a Conversano, in provincia di Bari, all’interno del Parco Regionale dei Laghi e della Gravina di Monsignore e a due passi dal Parco Storico di Castiglione.<br />
La struttura, risalente al XVII secolo, possiede tutte le caratteristiche delle costruzioni rurali tipiche del paesaggio pugliese.
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  • Masseria Minoia sorge a Conversano, in provincia di Bari, all’interno del Parco Regionale dei Laghi e della Gravina di Monsignore e a due passi dal Parco Storico di Castiglione.<br />
La struttura, risalente al XVII secolo, possiede tutte le caratteristiche delle costruzioni rurali tipiche del paesaggio pugliese.
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  • Masseria Minoia sorge a Conversano, in provincia di Bari, all’interno del Parco Regionale dei Laghi e della Gravina di Monsignore e a due passi dal Parco Storico di Castiglione.<br />
La struttura, risalente al XVII secolo, possiede tutte le caratteristiche delle costruzioni rurali tipiche del paesaggio pugliese.
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  • Masseria Minoia sorge a Conversano, in provincia di Bari, all’interno del Parco Regionale dei Laghi e della Gravina di Monsignore e a due passi dal Parco Storico di Castiglione.<br />
La struttura, risalente al XVII secolo, possiede tutte le caratteristiche delle costruzioni rurali tipiche del paesaggio pugliese.
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  • Masseria Minoia sorge a Conversano, in provincia di Bari, all’interno del Parco Regionale dei Laghi e della Gravina di Monsignore e a due passi dal Parco Storico di Castiglione.<br />
La struttura, risalente al XVII secolo, possiede tutte le caratteristiche delle costruzioni rurali tipiche del paesaggio pugliese.
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  • Masseria Minoia sorge a Conversano, in provincia di Bari, all’interno del Parco Regionale dei Laghi e della Gravina di Monsignore e a due passi dal Parco Storico di Castiglione.<br />
La struttura, risalente al XVII secolo, possiede tutte le caratteristiche delle costruzioni rurali tipiche del paesaggio pugliese.
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  • Masseria Minoia sorge a Conversano, in provincia di Bari, all’interno del Parco Regionale dei Laghi e della Gravina di Monsignore e a due passi dal Parco Storico di Castiglione.<br />
La struttura, risalente al XVII secolo, possiede tutte le caratteristiche delle costruzioni rurali tipiche del paesaggio pugliese.
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  • Masseria Minoia sorge a Conversano, in provincia di Bari, all’interno del Parco Regionale dei Laghi e della Gravina di Monsignore e a due passi dal Parco Storico di Castiglione.<br />
La struttura, risalente al XVII secolo, possiede tutte le caratteristiche delle costruzioni rurali tipiche del paesaggio pugliese.
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • In tutto il Salento, in un'area che comprende la province di Brindisi, Taranto e Lecce, si contano 70 torri costiere, una ogni cinque chilometri circa, costruite in gran parte intorno al 1500 per potenziare la struttura difensiva dopo le sanguinose invasioni turche. A sud di Brindisi, tra Torre Cavallo e Torre Mattarella, è situato il Parco naturale Saline di Punta della Contessa. Non solo le vecchie torri delimitano il parco, ma anche due grandi insediamenti industriali, il Petrolchimico a nord e la Centrale a carbone di Cerano a sud. Tra i due poli un'oasi..... fra campi coltivati, una zona umida e litorale sabbioso. L'area è considerata di elevato valore naturalistico per la presenza di diverse specie di uccelli nidificanti e contingenti migratori, principalmente di specie acquatiche, che transitano sull'Adriatico orientale. Nel cuore del Parco vive Anna, che gestisce un'azienda agricola di proprietà della sua famiglia da tre generazioni. Anna collabora anche nella gestione del Parco, ma da qualche anno deve affrontare da sola un nuovo problema: la presenza di lepri che si sono riversate nell'oasi per sfuggire ai cacciatori delle zone limitrofe. Le lepri si riproducono tre volte l'anno e si nutrono delle coltivazioni di Anna aggredendo le gemme di carciofi, insalata e tutto ciò che la famiglia coltiva da sempre. Questo problema si aggiunge a quello che incombe dopo gli anni sessanta: la minaccia dell'inquinamento industriale. Nonostante sia stata disposta la protezione come sito di interesse nazionale, i fondi destinati alla salvaguardia del parco risultano insufficienti. ..
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  • La riserva marina a Torre Guaceto viene istituita il 4 dicembre 1991 su incarico del Ministero della Marina Mercantile ed è situata sulla costa adriatica dell'alto Salento. Nel 2000, con decreto del Ministero dell’Ambiente, la gestione viene affidata un consorzio composto dalle Amministrazioni Comunali di Brindisi e Carovigno, competenti per territorio,  e l’associazione W.W.F. Italia.<br />
L’area si estende lungo un tratto di costa di 8 Km, compreso tra Punta Penna Grossa a nord e la zona Apani a sud. L’area marina si estende per circa 2.200 ha ed è suddivisa in tre zone con diverso grado di tutela:  Zona A di Riserva Integrale, in cui è proibita qualsiasi attività antropica, Zona B di Riserva Generale, dove è consentita la fruizione e l’uso sostenibile dell'ambiente, Zona C di Riserva Parziale,  dove è possibile svolgere anche le attività di pesca e la navigazione non a motore. La zona interna ha una profondità di circa 3 km dalla costa verso l’interno, ed è caratterizzata da un’ampia zona umida, presenza di macchia mediterranea, oliveti e seminativi. La costa nord è caratterizzata da spiaggia e dune sabbiose, mentre a sud da falesia alta a roccia argillosa.
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  • La riserva marina a Torre Guaceto viene istituita il 4 dicembre 1991 su incarico del Ministero della Marina Mercantile ed è situata sulla costa adriatica dell'alto Salento. Nel 2000, con decreto del Ministero dell’Ambiente, la gestione viene affidata un consorzio composto dalle Amministrazioni Comunali di Brindisi e Carovigno, competenti per territorio,  e l’associazione W.W.F. Italia.<br />
L’area si estende lungo un tratto di costa di 8 Km, compreso tra Punta Penna Grossa a nord e la zona Apani a sud. L’area marina si estende per circa 2.200 ha ed è suddivisa in tre zone con diverso grado di tutela:  Zona A di Riserva Integrale, in cui è proibita qualsiasi attività antropica, Zona B di Riserva Generale, dove è consentita la fruizione e l’uso sostenibile dell'ambiente, Zona C di Riserva Parziale,  dove è possibile svolgere anche le attività di pesca e la navigazione non a motore. La zona interna ha una profondità di circa 3 km dalla costa verso l’interno, ed è caratterizzata da un’ampia zona umida, presenza di macchia mediterranea, oliveti e seminativi. La costa nord è caratterizzata da spiaggia e dune sabbiose, mentre a sud da falesia alta a roccia argillosa.
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  • La riserva marina a Torre Guaceto viene istituita il 4 dicembre 1991 su incarico del Ministero della Marina Mercantile ed è situata sulla costa adriatica dell'alto Salento. Nel 2000, con decreto del Ministero dell’Ambiente, la gestione viene affidata un consorzio composto dalle Amministrazioni Comunali di Brindisi e Carovigno, competenti per territorio,  e l’associazione W.W.F. Italia.<br />
L’area si estende lungo un tratto di costa di 8 Km, compreso tra Punta Penna Grossa a nord e la zona Apani a sud. L’area marina si estende per circa 2.200 ha ed è suddivisa in tre zone con diverso grado di tutela:  Zona A di Riserva Integrale, in cui è proibita qualsiasi attività antropica, Zona B di Riserva Generale, dove è consentita la fruizione e l’uso sostenibile dell'ambiente, Zona C di Riserva Parziale,  dove è possibile svolgere anche le attività di pesca e la navigazione non a motore. La zona interna ha una profondità di circa 3 km dalla costa verso l’interno, ed è caratterizzata da un’ampia zona umida, presenza di macchia mediterranea, oliveti e seminativi. La costa nord è caratterizzata da spiaggia e dune sabbiose, mentre a sud da falesia alta a roccia argillosa.
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  • La riserva marina a Torre Guaceto viene istituita il 4 dicembre 1991 su incarico del Ministero della Marina Mercantile ed è situata sulla costa adriatica dell'alto Salento. Nel 2000, con decreto del Ministero dell’Ambiente, la gestione viene affidata un consorzio composto dalle Amministrazioni Comunali di Brindisi e Carovigno, competenti per territorio,  e l’associazione W.W.F. Italia.<br />
L’area si estende lungo un tratto di costa di 8 Km, compreso tra Punta Penna Grossa a nord e la zona Apani a sud. L’area marina si estende per circa 2.200 ha ed è suddivisa in tre zone con diverso grado di tutela:  Zona A di Riserva Integrale, in cui è proibita qualsiasi attività antropica, Zona B di Riserva Generale, dove è consentita la fruizione e l’uso sostenibile dell'ambiente, Zona C di Riserva Parziale,  dove è possibile svolgere anche le attività di pesca e la navigazione non a motore. La zona interna ha una profondità di circa 3 km dalla costa verso l’interno, ed è caratterizzata da un’ampia zona umida, presenza di macchia mediterranea, oliveti e seminativi. La costa nord è caratterizzata da spiaggia e dune sabbiose, mentre a sud da falesia alta a roccia argillosa.
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  • La riserva marina a Torre Guaceto viene istituita il 4 dicembre 1991 su incarico del Ministero della Marina Mercantile ed è situata sulla costa adriatica dell'alto Salento. Nel 2000, con decreto del Ministero dell’Ambiente, la gestione viene affidata un consorzio composto dalle Amministrazioni Comunali di Brindisi e Carovigno, competenti per territorio,  e l’associazione W.W.F. Italia.<br />
L’area si estende lungo un tratto di costa di 8 Km, compreso tra Punta Penna Grossa a nord e la zona Apani a sud. L’area marina si estende per circa 2.200 ha ed è suddivisa in tre zone con diverso grado di tutela:  Zona A di Riserva Integrale, in cui è proibita qualsiasi attività antropica, Zona B di Riserva Generale, dove è consentita la fruizione e l’uso sostenibile dell'ambiente, Zona C di Riserva Parziale,  dove è possibile svolgere anche le attività di pesca e la navigazione non a motore. La zona interna ha una profondità di circa 3 km dalla costa verso l’interno, ed è caratterizzata da un’ampia zona umida, presenza di macchia mediterranea, oliveti e seminativi. La costa nord è caratterizzata da spiaggia e dune sabbiose, mentre a sud da falesia alta a roccia argillosa.
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  • La riserva marina a Torre Guaceto viene istituita il 4 dicembre 1991 su incarico del Ministero della Marina Mercantile ed è situata sulla costa adriatica dell'alto Salento. Nel 2000, con decreto del Ministero dell’Ambiente, la gestione viene affidata un consorzio composto dalle Amministrazioni Comunali di Brindisi e Carovigno, competenti per territorio,  e l’associazione W.W.F. Italia.<br />
L’area si estende lungo un tratto di costa di 8 Km, compreso tra Punta Penna Grossa a nord e la zona Apani a sud. L’area marina si estende per circa 2.200 ha ed è suddivisa in tre zone con diverso grado di tutela:  Zona A di Riserva Integrale, in cui è proibita qualsiasi attività antropica, Zona B di Riserva Generale, dove è consentita la fruizione e l’uso sostenibile dell'ambiente, Zona C di Riserva Parziale,  dove è possibile svolgere anche le attività di pesca e la navigazione non a motore. La zona interna ha una profondità di circa 3 km dalla costa verso l’interno, ed è caratterizzata da un’ampia zona umida, presenza di macchia mediterranea, oliveti e seminativi. La costa nord è caratterizzata da spiaggia e dune sabbiose, mentre a sud da falesia alta a roccia argillosa.
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  • La riserva marina a Torre Guaceto viene istituita il 4 dicembre 1991 su incarico del Ministero della Marina Mercantile ed è situata sulla costa adriatica dell'alto Salento. Nel 2000, con decreto del Ministero dell’Ambiente, la gestione viene affidata un consorzio composto dalle Amministrazioni Comunali di Brindisi e Carovigno, competenti per territorio,  e l’associazione W.W.F. Italia.<br />
L’area si estende lungo un tratto di costa di 8 Km, compreso tra Punta Penna Grossa a nord e la zona Apani a sud. L’area marina si estende per circa 2.200 ha ed è suddivisa in tre zone con diverso grado di tutela:  Zona A di Riserva Integrale, in cui è proibita qualsiasi attività antropica, Zona B di Riserva Generale, dove è consentita la fruizione e l’uso sostenibile dell'ambiente, Zona C di Riserva Parziale,  dove è possibile svolgere anche le attività di pesca e la navigazione non a motore. La zona interna ha una profondità di circa 3 km dalla costa verso l’interno, ed è caratterizzata da un’ampia zona umida, presenza di macchia mediterranea, oliveti e seminativi. La costa nord è caratterizzata da spiaggia e dune sabbiose, mentre a sud da falesia alta a roccia argillosa.
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  • La riserva marina a Torre Guaceto viene istituita il 4 dicembre 1991 su incarico del Ministero della Marina Mercantile ed è situata sulla costa adriatica dell'alto Salento. Nel 2000, con decreto del Ministero dell’Ambiente, la gestione viene affidata un consorzio composto dalle Amministrazioni Comunali di Brindisi e Carovigno, competenti per territorio,  e l’associazione W.W.F. Italia.<br />
L’area si estende lungo un tratto di costa di 8 Km, compreso tra Punta Penna Grossa a nord e la zona Apani a sud. L’area marina si estende per circa 2.200 ha ed è suddivisa in tre zone con diverso grado di tutela:  Zona A di Riserva Integrale, in cui è proibita qualsiasi attività antropica, Zona B di Riserva Generale, dove è consentita la fruizione e l’uso sostenibile dell'ambiente, Zona C di Riserva Parziale,  dove è possibile svolgere anche le attività di pesca e la navigazione non a motore. La zona interna ha una profondità di circa 3 km dalla costa verso l’interno, ed è caratterizzata da un’ampia zona umida, presenza di macchia mediterranea, oliveti e seminativi. La costa nord è caratterizzata da spiaggia e dune sabbiose, mentre a sud da falesia alta a roccia argillosa.
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  • La riserva marina a Torre Guaceto viene istituita il 4 dicembre 1991 su incarico del Ministero della Marina Mercantile ed è situata sulla costa adriatica dell'alto Salento. Nel 2000, con decreto del Ministero dell’Ambiente, la gestione viene affidata un consorzio composto dalle Amministrazioni Comunali di Brindisi e Carovigno, competenti per territorio,  e l’associazione W.W.F. Italia.<br />
L’area si estende lungo un tratto di costa di 8 Km, compreso tra Punta Penna Grossa a nord e la zona Apani a sud. L’area marina si estende per circa 2.200 ha ed è suddivisa in tre zone con diverso grado di tutela:  Zona A di Riserva Integrale, in cui è proibita qualsiasi attività antropica, Zona B di Riserva Generale, dove è consentita la fruizione e l’uso sostenibile dell'ambiente, Zona C di Riserva Parziale,  dove è possibile svolgere anche le attività di pesca e la navigazione non a motore. La zona interna ha una profondità di circa 3 km dalla costa verso l’interno, ed è caratterizzata da un’ampia zona umida, presenza di macchia mediterranea, oliveti e seminativi. La costa nord è caratterizzata da spiaggia e dune sabbiose, mentre a sud da falesia alta a roccia argillosa.
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  • La riserva marina a Torre Guaceto viene istituita il 4 dicembre 1991 su incarico del Ministero della Marina Mercantile ed è situata sulla costa adriatica dell'alto Salento. Nel 2000, con decreto del Ministero dell’Ambiente, la gestione viene affidata un consorzio composto dalle Amministrazioni Comunali di Brindisi e Carovigno, competenti per territorio,  e l’associazione W.W.F. Italia.<br />
L’area si estende lungo un tratto di costa di 8 Km, compreso tra Punta Penna Grossa a nord e la zona Apani a sud. L’area marina si estende per circa 2.200 ha ed è suddivisa in tre zone con diverso grado di tutela:  Zona A di Riserva Integrale, in cui è proibita qualsiasi attività antropica, Zona B di Riserva Generale, dove è consentita la fruizione e l’uso sostenibile dell'ambiente, Zona C di Riserva Parziale,  dove è possibile svolgere anche le attività di pesca e la navigazione non a motore. La zona interna ha una profondità di circa 3 km dalla costa verso l’interno, ed è caratterizzata da un’ampia zona umida, presenza di macchia mediterranea, oliveti e seminativi. La costa nord è caratterizzata da spiaggia e dune sabbiose, mentre a sud da falesia alta a roccia argillosa.
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  • La riserva marina a Torre Guaceto viene istituita il 4 dicembre 1991 su incarico del Ministero della Marina Mercantile ed è situata sulla costa adriatica dell'alto Salento. Nel 2000, con decreto del Ministero dell’Ambiente, la gestione viene affidata un consorzio composto dalle Amministrazioni Comunali di Brindisi e Carovigno, competenti per territorio,  e l’associazione W.W.F. Italia.<br />
L’area si estende lungo un tratto di costa di 8 Km, compreso tra Punta Penna Grossa a nord e la zona Apani a sud. L’area marina si estende per circa 2.200 ha ed è suddivisa in tre zone con diverso grado di tutela:  Zona A di Riserva Integrale, in cui è proibita qualsiasi attività antropica, Zona B di Riserva Generale, dove è consentita la fruizione e l’uso sostenibile dell'ambiente, Zona C di Riserva Parziale,  dove è possibile svolgere anche le attività di pesca e la navigazione non a motore. La zona interna ha una profondità di circa 3 km dalla costa verso l’interno, ed è caratterizzata da un’ampia zona umida, presenza di macchia mediterranea, oliveti e seminativi. La costa nord è caratterizzata da spiaggia e dune sabbiose, mentre a sud da falesia alta a roccia argillosa.
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  • La riserva marina a Torre Guaceto viene istituita il 4 dicembre 1991 su incarico del Ministero della Marina Mercantile ed è situata sulla costa adriatica dell'alto Salento. Nel 2000, con decreto del Ministero dell’Ambiente, la gestione viene affidata un consorzio composto dalle Amministrazioni Comunali di Brindisi e Carovigno, competenti per territorio,  e l’associazione W.W.F. Italia.<br />
L’area si estende lungo un tratto di costa di 8 Km, compreso tra Punta Penna Grossa a nord e la zona Apani a sud. L’area marina si estende per circa 2.200 ha ed è suddivisa in tre zone con diverso grado di tutela:  Zona A di Riserva Integrale, in cui è proibita qualsiasi attività antropica, Zona B di Riserva Generale, dove è consentita la fruizione e l’uso sostenibile dell'ambiente, Zona C di Riserva Parziale,  dove è possibile svolgere anche le attività di pesca e la navigazione non a motore. La zona interna ha una profondità di circa 3 km dalla costa verso l’interno, ed è caratterizzata da un’ampia zona umida, presenza di macchia mediterranea, oliveti e seminativi. La costa nord è caratterizzata da spiaggia e dune sabbiose, mentre a sud da falesia alta a roccia argillosa.
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  • La riserva marina a Torre Guaceto viene istituita il 4 dicembre 1991 su incarico del Ministero della Marina Mercantile ed è situata sulla costa adriatica dell'alto Salento. Nel 2000, con decreto del Ministero dell’Ambiente, la gestione viene affidata un consorzio composto dalle Amministrazioni Comunali di Brindisi e Carovigno, competenti per territorio,  e l’associazione W.W.F. Italia.<br />
L’area si estende lungo un tratto di costa di 8 Km, compreso tra Punta Penna Grossa a nord e la zona Apani a sud. L’area marina si estende per circa 2.200 ha ed è suddivisa in tre zone con diverso grado di tutela:  Zona A di Riserva Integrale, in cui è proibita qualsiasi attività antropica, Zona B di Riserva Generale, dove è consentita la fruizione e l’uso sostenibile dell'ambiente, Zona C di Riserva Parziale,  dove è possibile svolgere anche le attività di pesca e la navigazione non a motore. La zona interna ha una profondità di circa 3 km dalla costa verso l’interno, ed è caratterizzata da un’ampia zona umida, presenza di macchia mediterranea, oliveti e seminativi. La costa nord è caratterizzata da spiaggia e dune sabbiose, mentre a sud da falesia alta a roccia argillosa.
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  • La riserva marina a Torre Guaceto viene istituita il 4 dicembre 1991 su incarico del Ministero della Marina Mercantile ed è situata sulla costa adriatica dell'alto Salento. Nel 2000, con decreto del Ministero dell’Ambiente, la gestione viene affidata un consorzio composto dalle Amministrazioni Comunali di Brindisi e Carovigno, competenti per territorio,  e l’associazione W.W.F. Italia.<br />
L’area si estende lungo un tratto di costa di 8 Km, compreso tra Punta Penna Grossa a nord e la zona Apani a sud. L’area marina si estende per circa 2.200 ha ed è suddivisa in tre zone con diverso grado di tutela:  Zona A di Riserva Integrale, in cui è proibita qualsiasi attività antropica, Zona B di Riserva Generale, dove è consentita la fruizione e l’uso sostenibile dell'ambiente, Zona C di Riserva Parziale,  dove è possibile svolgere anche le attività di pesca e la navigazione non a motore. La zona interna ha una profondità di circa 3 km dalla costa verso l’interno, ed è caratterizzata da un’ampia zona umida, presenza di macchia mediterranea, oliveti e seminativi. La costa nord è caratterizzata da spiaggia e dune sabbiose, mentre a sud da falesia alta a roccia argillosa.
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  • Vecchio villaggio di Polignano (Bari)
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  • Oasi di Torre Guaceto (Brindisi)
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  • Vigneto lungo la costa sud di Brindisi
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  • Acquaro all'esterno della Masseria Rialbo di sopra..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Chiesetta all'interno della Masseria Rialbo di sopra..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Seminativo alle spalle della Masseria Scategna..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Seminativo alle spalle della Masseria Scategna..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • La murgia alle spalle della Masseria Scategna..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Interno della Masseria Rialbo di sopra..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Esterno della Masseria Morrone..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Acquaro all'esterno della Masseria Morrone visto dall'alto..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • brindisi  - contrada jannuzzo. Situata a circa 12 Km. a nord di Brindisi, zona di interesse naturalistico e archeologico, con insediamento medioevale, chiesa rupestre contenente affreschi del XII e XIV (Cripta di San Biagio). Adiacente la Masseria Giannuzzo (o Jannuzzo) a corte chiusa, dal nome del primo proprietario Bartolomeo de Jannuzzo nel 1596. Attualmente è residenza di varie famiglie che coltivano i terreni limitrofi e allevano ovini.  Da circa un anno sono stati installati impianti fotovoltaici a ridosso dei terreni che circondano la Cripta e sono in corso nuovi cantieri.
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  • brindisi  - contrada jannuzzo. Situata a circa 12 Km. a nord di Brindisi, zona di interesse naturalistico e archeologico, con insediamento medioevale, chiesa rupestre contenente affreschi del XII e XIV (Cripta di San Biagio). Adiacente la Masseria Giannuzzo (o Jannuzzo) a corte chiusa, dal nome del primo proprietario Bartolomeo de Jannuzzo nel 1596. Attualmente è residenza di varie famiglie che coltivano i terreni limitrofi e allevano ovini.  Da circa un anno sono stati installati impianti fotovoltaici a ridosso dei terreni che circondano la Cripta e sono in corso nuovi cantieri.
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  • brindisi  - contrada jannuzzo. Situata a circa 12 Km. a nord di Brindisi, zona di interesse naturalistico e archeologico, con insediamento medioevale, chiesa rupestre contenente affreschi del XII e XIV (Cripta di San Biagio). Adiacente la Masseria Giannuzzo (o Jannuzzo) a corte chiusa, dal nome del primo proprietario Bartolomeo de Jannuzzo nel 1596. Attualmente è residenza di varie famiglie che coltivano i terreni limitrofi e allevano ovini.  Da circa un anno sono stati installati impianti fotovoltaici a ridosso dei terreni che circondano la Cripta e sono in corso nuovi cantieri.
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  • brindisi  - contrada jannuzzo. Situata a circa 12 Km. a nord di Brindisi, zona di interesse naturalistico e archeologico, con insediamento medioevale, chiesa rupestre contenente affreschi del XII e XIV (Cripta di San Biagio). Adiacente la Masseria Giannuzzo (o Jannuzzo) a corte chiusa, dal nome del primo proprietario Bartolomeo de Jannuzzo nel 1596. Attualmente è residenza di varie famiglie che coltivano i terreni limitrofi e allevano ovini.  Da circa un anno sono stati installati impianti fotovoltaici a ridosso dei terreni che circondano la Cripta e sono in corso nuovi cantieri.
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  • brindisi  - contrada jannuzzo. Situata a circa 12 Km. a nord di Brindisi, zona di interesse naturalistico e archeologico, con insediamento medioevale, chiesa rupestre contenente affreschi del XII e XIV (Cripta di San Biagio). Adiacente la Masseria Giannuzzo (o Jannuzzo) a corte chiusa, dal nome del primo proprietario Bartolomeo de Jannuzzo nel 1596. Attualmente è residenza di varie famiglie che coltivano i terreni limitrofi e allevano ovini.  Da circa un anno sono stati installati impianti fotovoltaici a ridosso dei terreni che circondano la Cripta e sono in corso nuovi cantieri.
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  • brindisi  - contrada jannuzzo. Situata a circa 12 Km. a nord di Brindisi, zona di interesse naturalistico e archeologico, con insediamento medioevale, chiesa rupestre contenente affreschi del XII e XIV (Cripta di San Biagio). Adiacente la Masseria Giannuzzo (o Jannuzzo) a corte chiusa, dal nome del primo proprietario Bartolomeo de Jannuzzo nel 1596. Attualmente è residenza di varie famiglie che coltivano i terreni limitrofi e allevano ovini.  Da circa un anno sono stati installati impianti fotovoltaici a ridosso dei terreni che circondano la Cripta e sono in corso nuovi cantieri.
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  • brindisi  - contrada jannuzzo. Situata a circa 12 Km. a nord di Brindisi, zona di interesse naturalistico e archeologico, con insediamento medioevale, chiesa rupestre contenente affreschi del XII e XIV (Cripta di San Biagio). Adiacente la Masseria Giannuzzo (o Jannuzzo) a corte chiusa, dal nome del primo proprietario Bartolomeo de Jannuzzo nel 1596. Attualmente è residenza di varie famiglie che coltivano i terreni limitrofi e allevano ovini.  Da circa un anno sono stati installati impianti fotovoltaici a ridosso dei terreni che circondano la Cripta e sono in corso nuovi cantieri.
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  • brindisi  - contrada jannuzzo. Situata a circa 12 Km. a nord di Brindisi, zona di interesse naturalistico e archeologico, con insediamento medioevale, chiesa rupestre contenente affreschi del XII e XIV (Cripta di San Biagio). Adiacente la Masseria Giannuzzo (o Jannuzzo) a corte chiusa, dal nome del primo proprietario Bartolomeo de Jannuzzo nel 1596. Attualmente è residenza di varie famiglie che coltivano i terreni limitrofi e allevano ovini.  Da circa un anno sono stati installati impianti fotovoltaici a ridosso dei terreni che circondano la Cripta e sono in corso nuovi cantieri.
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  • brindisi  - contrada jannuzzo. Situata a circa 12 Km. a nord di Brindisi, zona di interesse naturalistico e archeologico, con insediamento medioevale, chiesa rupestre contenente affreschi del XII e XIV (Cripta di San Biagio). Adiacente la Masseria Giannuzzo (o Jannuzzo) a corte chiusa, dal nome del primo proprietario Bartolomeo de Jannuzzo nel 1596. Attualmente è residenza di varie famiglie che coltivano i terreni limitrofi e allevano ovini.  Da circa un anno sono stati installati impianti fotovoltaici a ridosso dei terreni che circondano la Cripta e sono in corso nuovi cantieri.
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  • brindisi  - contrada jannuzzo. Situata a circa 12 Km. a nord di Brindisi, zona di interesse naturalistico e archeologico, con insediamento medioevale, chiesa rupestre contenente affreschi del XII e XIV (Cripta di San Biagio). Adiacente la Masseria Giannuzzo (o Jannuzzo) a corte chiusa, dal nome del primo proprietario Bartolomeo de Jannuzzo nel 1596. Attualmente è residenza di varie famiglie che coltivano i terreni limitrofi e allevano ovini.  Da circa un anno sono stati installati impianti fotovoltaici a ridosso dei terreni che circondano la Cripta e sono in corso nuovi cantieri.
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  • brindisi  - contrada jannuzzo. Situata a circa 12 Km. a nord di Brindisi, zona di interesse naturalistico e archeologico, con insediamento medioevale, chiesa rupestre contenente affreschi del XII e XIV (Cripta di San Biagio). Adiacente la Masseria Giannuzzo (o Jannuzzo) a corte chiusa, dal nome del primo proprietario Bartolomeo de Jannuzzo nel 1596. Attualmente è residenza di varie famiglie che coltivano i terreni limitrofi e allevano ovini.  Da circa un anno sono stati installati impianti fotovoltaici a ridosso dei terreni che circondano la Cripta e sono in corso nuovi cantieri.
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  • brindisi  - contrada jannuzzo. Situata a circa 12 Km. a nord di Brindisi, zona di interesse naturalistico e archeologico, con insediamento medioevale, chiesa rupestre contenente affreschi del XII e XIV (Cripta di San Biagio). Adiacente la Masseria Giannuzzo (o Jannuzzo) a corte chiusa, dal nome del primo proprietario Bartolomeo de Jannuzzo nel 1596. Attualmente è residenza di varie famiglie che coltivano i terreni limitrofi e allevano ovini.  Da circa un anno sono stati installati impianti fotovoltaici a ridosso dei terreni che circondano la Cripta e sono in corso nuovi cantieri.
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  • brindisi  - contrada jannuzzo. Situata a circa 12 Km. a nord di Brindisi, zona di interesse naturalistico e archeologico, con insediamento medioevale, chiesa rupestre contenente affreschi del XII e XIV (Cripta di San Biagio). Adiacente la Masseria Giannuzzo (o Jannuzzo) a corte chiusa, dal nome del primo proprietario Bartolomeo de Jannuzzo nel 1596. Attualmente è residenza di varie famiglie che coltivano i terreni limitrofi e allevano ovini.  Da circa un anno sono stati installati impianti fotovoltaici a ridosso dei terreni che circondano la Cripta e sono in corso nuovi cantieri.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Masseria Torre Bianca..Situata all'interno del Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.000 ettari, lungo 6 km di costa da Torre Canne a Torre San Leonardo.  La masseria, attualmente in stato di abbandono, è situata a circa 3 km dal mare e circa 4 dalle prime colline murgiane nel territorio di Ostuni, tra la statale 379 e la via Traiana, ed è stata costruita sulla Lama di Fiume Morelli. Tutto il parco è caratterizzato da lame e gravine, fenomeni carsici tipici delle murge originati dall'azione erosiva delle acque che hanno favorito la nascita di insediamenti rupestri in età medievale. Contrariamente ad altre zone costiere dell'alto salento, caratterizzate da uliveti, la zona è alquanto deserta, sia per densità abitativa che per vegetazione, quella tipica dell'area carsica murgiana. Alla masseria si arriva passando nei seminativi, lungo strade di terra battuta.
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  • Faro di Punta Palascia (Otranto)
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