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  • Siamo in Puglia, a Specchia cittadina della provincia di Lecce, situato a circa 60 Km a sud del capoluogo di provincia..Si presenta come un paese tranquillo ma vivo..Le strade luminose e pulite presentano una pavimentazione a lastroni antichi..Il centro storico è un'area pedonale ed è spesso scenario di manifestazioni sacre e culturali..La gente è gentile ed ospitale e si è lasciata fotografare con tranquillità, facendosi riprendere nel loro fare quotidiano, quasi fosse abituata ad essere fotografata..Quest'area del Salento è meta di un turismo alla ricerca della tranquillità e della cultura; cultura intesa anche come eno-gastronomia, e soprattutto cultura volta al rispetto della natura..I turisti in cerca di aria sana, pulita, vengono nei paesini dell'entroterra salentino, lontani dalla città e dallo smog...Queste foto sono state scattate nel Borgo di Cardigliano, una frazione di Specchia, in passato conosciuto come il paese fantasma del Salento è oggi divenuto un Resort, che in tutte le stagioni è frequentato da turisti e famiglie che si rifuggiamo nella tranquilla e sperduta borgata..
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  • Siamo in Puglia, a Specchia cittadina della provincia di Lecce, situato a circa 60 Km a sud del capoluogo di provincia..Si presenta come un paese tranquillo ma vivo..Le strade luminose e pulite presentano una pavimentazione a lastroni antichi..Il centro storico è un'area pedonale ed è spesso scenario di manifestazioni sacre e culturali..La gente è gentile ed ospitale e si è lasciata fotografare con tranquillità, facendosi riprendere nel loro fare quotidiano, quasi fosse abituata ad essere fotografata..Quest'area del Salento è meta di un turismo alla ricerca della tranquillità e della cultura; cultura intesa anche come eno-gastronomia, e soprattutto cultura volta al rispetto della natura..I turisti in cerca di aria sana, pulita, vengono nei paesini dell'entroterra salentino, lontani dalla città e dallo smog...Queste foto sono state scattate nel Borgo di Cardigliano, una frazione di Specchia, in passato conosciuto come il paese fantasma del Salento è oggi divenuto un Resort, che in tutte le stagioni è frequentato da turisti e famiglie che si rifuggiamo nella tranquilla e sperduta borgata...Le abitazioni più antiche sono di colore rosso intenso, tendente al bordeaux, gli intonaci invecchiati e i calcinacci screpolati sono una delizia per gli occhi che si soffermano ad osservare le figure create dal caso sulle pareti...
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  • Siamo in Puglia, a Specchia cittadina della provincia di Lecce, situato a circa 60 Km a sud del capoluogo di provincia..Si presenta come un paese tranquillo ma vivo..Le strade luminose e pulite presentano una pavimentazione a lastroni antichi..Il centro storico è un'area pedonale ed è spesso scenario di manifestazioni sacre e culturali..La gente è gentile ed ospitale e si è lasciata fotografare con tranquillità, facendosi riprendere nel loro fare quotidiano, quasi fosse abituata ad essere fotografata..Quest'area del Salento è meta di un turismo alla ricerca della tranquillità e della cultura; cultura intesa anche come eno-gastronomia, e soprattutto cultura volta al rispetto della natura..I turisti in cerca di aria sana, pulita, vengono nei paesini dell'entroterra salentino, lontani dalla città e dallo smog...Queste foto sono state scattate nel Borgo di Cardigliano, una frazione di Specchia, in passato conosciuto come il paese fantasma del Salento è oggi divenuto un Resort, che in tutte le stagioni è frequentato da turisti e famiglie che si rifuggiamo nella tranquilla e sperduta borgata..
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  • Siamo in Puglia, a Specchia cittadina della provincia di Lecce, situato a circa 60 Km a sud del capoluogo di provincia..Si presenta come un paese tranquillo ma vivo..Le strade luminose e pulite presentano una pavimentazione a lastroni antichi..Il centro storico è un'area pedonale ed è spesso scenario di manifestazioni sacre e culturali..La gente è gentile ed ospitale e si è lasciata fotografare con tranquillità, facendosi riprendere nel loro fare quotidiano, quasi fosse abituata ad essere fotografata..Quest'area del Salento è meta di un turismo alla ricerca della tranquillità e della cultura; cultura intesa anche come eno-gastronomia, e soprattutto cultura volta al rispetto della natura..I turisti in cerca di aria sana, pulita, vengono nei paesini dell'entroterra salentino, lontani dalla città e dallo smog...Queste foto sono state scattate nel Borgo di Cardigliano, una frazione di Specchia, in passato conosciuto come il paese fantasma del Salento è oggi divenuto un Resort, che in tutte le stagioni è frequentato da turisti e famiglie che si rifuggiamo nella tranquilla e sperduta borgata...Il borgo è circondato da campagne con colture di vite e alberi da frutto, e ulivo........ tutt'intorno i campi incolti, resi dorati dall'erba oramai seccata dal cocente sole estivo salentino.
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  • Siamo in Puglia, a Specchia cittadina della provincia di Lecce, situato a circa 60 Km a sud del capoluogo di provincia..Si presenta come un paese tranquillo ma vivo..Le strade luminose e pulite presentano una pavimentazione a lastroni antichi..Il centro storico è un'area pedonale ed è spesso scenario di manifestazioni sacre e culturali..La gente è gentile ed ospitale e si è lasciata fotografare con tranquillità, facendosi riprendere nel loro fare quotidiano, quasi fosse abituata ad essere fotografata..Quest'area del Salento è meta di un turismo alla ricerca della tranquillità e della cultura; cultura intesa anche come eno-gastronomia, e soprattutto cultura volta al rispetto della natura..I turisti in cerca di aria sana, pulita, vengono nei paesini dell'entroterra salentino, lontani dalla città e dallo smog...Queste foto sono state scattate nel Borgo di Cardigliano, una frazione di Specchia, in passato conosciuto come il paese fantasma del Salento è oggi divenuto un Resort, che in tutte le stagioni è frequentato da turisti e famiglie che si rifuggiamo nella tranquilla e sperduta borgata...Il borgo è circondato da campagne con colture di vite e alberi da frutto, e ulivo........ tutt'intorno i campi incolti, resi dorati dall'erba oramai seccata dal cocente sole estivo salentino.
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  • Siamo in Puglia, a Specchia cittadina della provincia di Lecce, situato a circa 60 Km a sud del capoluogo di provincia..Si presenta come un paese tranquillo ma vivo..Le strade luminose e pulite presentano una pavimentazione a lastroni antichi..Il centro storico è un'area pedonale ed è spesso scenario di manifestazioni sacre e culturali..La gente è gentile ed ospitale e si è lasciata fotografare con tranquillità, facendosi riprendere nel loro fare quotidiano, quasi fosse abituata ad essere fotografata..Quest'area del Salento è meta di un turismo alla ricerca della tranquillità e della cultura; cultura intesa anche come eno-gastronomia, e soprattutto cultura volta al rispetto della natura..I turisti in cerca di aria sana, pulita, vengono nei paesini dell'entroterra salentino, lontani dalla città e dallo smog...Queste foto sono state scattate nel Borgo di Cardigliano, una frazione di Specchia, in passato conosciuto come il paese fantasma del Salento è oggi divenuto un Resort, che in tutte le stagioni è frequentato da turisti e famiglie che si rifuggiamo nella tranquilla e sperduta borgata...Le abitazioni più antiche sono di colore rosso intenso, tendente al bordeaux, gli intonaci invecchiati e i calcinacci screpolati sono una delizia per gli occhi che si soffermano ad osservare le figure create dal caso sulle pareti...
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  • Siamo in Puglia, a Specchia cittadina della provincia di Lecce, situato a circa 60 Km a sud del capoluogo di provincia..Si presenta come un paese tranquillo ma vivo..Le strade luminose e pulite presentano una pavimentazione a lastroni antichi..Il centro storico è un'area pedonale ed è spesso scenario di manifestazioni sacre e culturali..La gente è gentile ed ospitale e si è lasciata fotografare con tranquillità, facendosi riprendere nel loro fare quotidiano, quasi fosse abituata ad essere fotografata..Quest'area del Salento è meta di un turismo alla ricerca della tranquillità e della cultura; cultura intesa anche come eno-gastronomia, e soprattutto cultura volta al rispetto della natura..I turisti in cerca di aria sana, pulita, vengono nei paesini dell'entroterra salentino, lontani dalla città e dallo smog...Queste foto sono state scattate nel Borgo di Cardigliano, una frazione di Specchia, in passato conosciuto come il paese fantasma del Salento è oggi divenuto un Resort, che in tutte le stagioni è frequentato da turisti e famiglie che si rifuggiamo nella tranquilla e sperduta borgata...Il borgo è circondato da campagne con colture di vite e alberi da frutto, e ulivo........ tutt'intorno i campi incolti, resi dorati dall'erba oramai seccata dal cocente sole estivo salentino...Spesso le case sono protette da pergolati di vite che provvedono a rinfrescare le verande rendendole vivibili anche nelle ore più cocenti dell'estate.
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  • Siamo in Puglia, a Specchia cittadina della provincia di Lecce, situato a circa 60 Km a sud del capoluogo di provincia..Si presenta come un paese tranquillo ma vivo..Le strade luminose e pulite presentano una pavimentazione a lastroni antichi..Il centro storico è un'area pedonale ed è spesso scenario di manifestazioni sacre e culturali..La gente è gentile ed ospitale e si è lasciata fotografare con tranquillità, facendosi riprendere nel loro fare quotidiano, quasi fosse abituata ad essere fotografata..Quest'area del Salento è meta di un turismo alla ricerca della tranquillità e della cultura; cultura intesa anche come eno-gastronomia, e soprattutto cultura volta al rispetto della natura..I turisti in cerca di aria sana, pulita, vengono nei paesini dell'entroterra salentino, lontani dalla città e dallo smog...L'area periferica del paese, è caratterizzata dalla campagna coltivata ad oliveti e con piccoli terrazzamenti, costruiti con pietra locale..I poderi, così sono chiamati i possedimenti terrieri, sono demarcati con muretti a secco che raramente superano il metro e e mezzo d'altezza..gli ulivi molto curati, sono spesso affiancati da piccoli rifugi, un tempo abitati o usati come capanno degli attrezzi...Particolari e bellissimi gli ulivi, il loro tronco ha uno sviluppo irregolare e tortuoso, le foglie col sole assumono riflessi argentei, riflessi animati dal vento che ne scuote le fronde.
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  • Siamo in Puglia, a Specchia cittadina della provincia di Lecce, situato a circa 60 Km a sud del capoluogo di provincia..Si presenta come un paese tranquillo ma vivo..Le strade luminose e pulite presentano una pavimentazione a lastroni antichi..Il centro storico è un'area pedonale ed è spesso scenario di manifestazioni sacre e culturali..La gente è gentile ed ospitale e si è lasciata fotografare con tranquillità, facendosi riprendere nel loro fare quotidiano, quasi fosse abituata ad essere fotografata..Quest'area del Salento è meta di un turismo alla ricerca della tranquillità e della cultura; cultura intesa anche come eno-gastronomia, e soprattutto cultura volta al rispetto della natura..I turisti in cerca di aria sana, pulita, vengono nei paesini dell'entroterra salentino, lontani dalla città e dallo smog...L'area periferica del paese, è caratterizzata dalla campagna coltivata ad oliveti e con piccoli terrazzamenti, costruiti con pietra locale..I poderi, così sono chiamati i possedimenti terrieri, sono demarcati con muretti a secco che raramente superano il metro e e mezzo d'altezza..gli ulivi molto curati, sono spesso affiancati da piccoli rifugi, un tempo abitati o usati come capanno degli attrezzi..In corrispondenza dei muri, subito all'interno dl podere, venivano piantate le piante di fico d'india, che nel periodo estivo cominciano a maturare i loro frutti...Una veduta laterale del "Marius Branca-rupestrearscontemporanea-museum", struttura creata dall'artista lungo una stradina che accede al paese dalle collinette che lo circondano.
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  • Siamo in Puglia, a Specchia cittadina della provincia di Lecce, situato a circa 60 Km a sud del capoluogo di provincia..Si presenta come un paese tranquillo ma vivo..Le strade luminose e pulite presentano una pavimentazione a lastroni antichi..Il centro storico è un'area pedonale ed è spesso scenario di manifestazioni sacre e culturali..La gente è gentile ed ospitale e si è lasciata fotografare con tranquillità, facendosi riprendere nel loro fare quotidiano, quasi fosse abituata ad essere fotografata..Quest'area del Salento è meta di un turismo alla ricerca della tranquillità e della cultura; cultura intesa anche come eno-gastronomia, e soprattutto cultura volta al rispetto della natura..I turisti in cerca di aria sana, pulita, vengono nei paesini dell'entroterra salentino, lontani dalla città e dallo smog...L'area periferica del paese, è caratterizzata dalla campagna coltivata ad oliveti e con piccoli terrazzamenti, costruiti con pietra locale..I poderi, così sono chiamati i possedimenti terrieri, sono demarcati con muretti a secco che raramente superano il metro e e mezzo d'altezza..gli ulivi molto curati, sono spesso affiancati da piccoli rifugi, un tempo abitati o usati come capanno degli attrezzi...Particolari e bellissimi gli ulivi, il loro tronco ha uno sviluppo irregolare e tortuoso, le foglie col sole assumono riflessi argentei, riflessi animati dal vento che ne scuote le fronde.
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  • Siamo in Puglia, a Specchia cittadina della provincia di Lecce, situato a circa 60 Km a sud del capoluogo di provincia..Si presenta come un paese tranquillo ma vivo..Le strade luminose e pulite presentano una pavimentazione a lastroni antichi..Il centro storico è un'area pedonale ed è spesso scenario di manifestazioni sacre e culturali..La gente è gentile ed ospitale e si è lasciata fotografare con tranquillità, facendosi riprendere nel loro fare quotidiano, quasi fosse abituata ad essere fotografata..Quest'area del Salento è meta di un turismo alla ricerca della tranquillità e della cultura; cultura intesa anche come eno-gastronomia, e soprattutto cultura volta al rispetto della natura..I turisti in cerca di aria sana, pulita, vengono nei paesini dell'entroterra salentino, lontani dalla città e dallo smog...L'area periferica del paese, è caratterizzata dalla campagna coltivata ad oliveti e con piccoli terrazzamenti, costruiti con pietra locale..I poderi, così sono chiamati i possedimenti terrieri, sono demarcati con muretti a secco che raramente superano il metro e e mezzo d'altezza..gli ulivi molto curati, sono spesso affiancati da piccoli rifugi, un tempo abitati o usati come capanno degli attrezzi...Particolari e bellissimi gli ulivi, il loro tronco ha uno sviluppo irregolare e tortuoso, le foglie col sole assumono riflessi argentei, riflessi animati dal vento che ne scuote le fronde.
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  • Siamo in Puglia, a Specchia cittadina della provincia di Lecce, situato a circa 60 Km a sud del capoluogo di provincia..Si presenta come un paese tranquillo ma vivo..Le strade luminose e pulite presentano una pavimentazione a lastroni antichi..Il centro storico è un'area pedonale ed è spesso scenario di manifestazioni sacre e culturali..La gente è gentile ed ospitale e si è lasciata fotografare con tranquillità, facendosi riprendere nel loro fare quotidiano, quasi fosse abituata ad essere fotografata..Quest'area del Salento è meta di un turismo alla ricerca della tranquillità e della cultura; cultura intesa anche come eno-gastronomia, e soprattutto cultura volta al rispetto della natura..I turisti in cerca di aria sana, pulita, vengono nei paesini dell'entroterra salentino, lontani dalla città e dallo smog...Queste foto sono state scattate nel Borgo di Cardigliano, una frazione di Specchia, in passato conosciuto come il paese fantasma del Salento è oggi divenuto un Resort, che in tutte le stagioni è frequentato da turisti e famiglie che si rifuggiamo nella tranquilla e sperduta borgata...Le abitazioni più antiche sono di colore rosso intenso, tendente al bordeaux, gli intonaci invecchiati e i calcinacci screpolati sono una delizia per gli occhi che si soffermano ad osservare le figure create dal caso sulle pareti...
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  • Siamo in Puglia, a Specchia cittadina della provincia di Lecce, situato a circa 60 Km a sud del capoluogo di provincia..Si presenta come un paese tranquillo ma vivo..Le strade luminose e pulite presentano una pavimentazione a lastroni antichi..Il centro storico è un'area pedonale ed è spesso scenario di manifestazioni sacre e culturali..La gente è gentile ed ospitale e si è lasciata fotografare con tranquillità, facendosi riprendere nel loro fare quotidiano, quasi fosse abituata ad essere fotografata..Quest'area del Salento è meta di un turismo alla ricerca della tranquillità e della cultura; cultura intesa anche come eno-gastronomia, e soprattutto cultura volta al rispetto della natura..I turisti in cerca di aria sana, pulita, vengono nei paesini dell'entroterra salentino, lontani dalla città e dallo smog...Queste foto sono state scattate nel Borgo di Cardigliano, una frazione di Specchia, in passato conosciuto come il paese fantasma del Salento è oggi divenuto un Resort, che in tutte le stagioni è frequentato da turisti e famiglie che si rifuggiamo nella tranquilla e sperduta borgata...Le abitazioni più antiche sono di colore rosso intenso, tendente al bordeaux, gli intonaci invecchiati e i calcinacci screpolati sono una delizia per gli occhi che si soffermano ad osservare le figure create dal caso sulle pareti...
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  • Siamo in Puglia, a Specchia cittadina della provincia di Lecce, situato a circa 60 Km a sud del capoluogo di provincia..Si presenta come un paese tranquillo ma vivo..Le strade luminose e pulite presentano una pavimentazione a lastroni antichi..Il centro storico è un'area pedonale ed è spesso scenario di manifestazioni sacre e culturali..La gente è gentile ed ospitale e si è lasciata fotografare con tranquillità, facendosi riprendere nel loro fare quotidiano, quasi fosse abituata ad essere fotografata..Quest'area del Salento è meta di un turismo alla ricerca della tranquillità e della cultura; cultura intesa anche come eno-gastronomia, e soprattutto cultura volta al rispetto della natura..I turisti in cerca di aria sana, pulita, vengono nei paesini dell'entroterra salentino, lontani dalla città e dallo smog...Queste foto sono state scattate nel Borgo di Cardigliano, una frazione di Specchia, in passato conosciuto come il paese fantasma del Salento è oggi divenuto un Resort, che in tutte le stagioni è frequentato da turisti e famiglie che si rifuggiamo nella tranquilla e sperduta borgata...Le abitazioni più antiche sono di colore rosso intenso, tendente al bordeaux, gli intonaci invecchiati e i calcinacci screpolati sono una delizia per gli occhi che si soffermano ad osservare le figure create dal caso sulle pareti...I randagi tengono compagnia ai turisti animando le giornate con incontri sconvenienti e pennichelle invidiabili.
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  • brindisi - litoranea nord
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  • brindisi - contrada lobia
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  • strada di campagna in contrada Jannuzzo
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  • controluce sulla cripta di s.biagio
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  • campo allagato dopo la pioggia in contrada lobia
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  • fiori selvatici
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  • brindisi - contrada lobia
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  • brindisi - litoranea nord
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  • brindisi contrada lobia
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  • brindisi - litoranea nord
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  • brindisi - diga di punta riso
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  • albero solitario in contrada Jannuzzo
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  • pioggia in contrada Jannuzzo
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  • spighe in controluce
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  • brindisi - contrada lobia
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  • brindisi - diga di punta riso
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  • complanare brindisi - apani
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  • brindisi - contrada lobia
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  • brindisi  - litoranea nord
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  • brindisi - lido cerano
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  • brindisi - diga di punta riso
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  • brindisi - litoranea nord
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  • brindisi - litoranea nord
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  • brindisi - zona apani
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  • La Salina dei Monaci, sono un ottimo luogo per praticare il birdwatching. è zona di sosta dei fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) durante le fasi di migrazione. Altri uccelli migratori frequentano la zona come i germani reali, gli storni, le gru, i cigni e le oche selvatiche. Presente anche il poco comune cavaliere d'italia. Uccelli tipici della zona sono anche l'airone rosso e l'airone bianco, l'avvoltoio capovaccaio, il picchio, il pettirosso, il martin pescatore, la capinera, lo scricciolo, l'usignolo, la gazza, il corvo ed il merlo. Molto ampia la gamma di specie di anfibi come la raganella italiana, il rospo comune, e il tritone italico. I rettili più comuni invece sono la tartaruga di terra e d'acqua dolce, la vipera di Laemann, la biscia dal collare, il biacco, il cervone e il colubro leopardino. I mammiferi sono anch'essi molto numerosi, soprattutto animali adattabili come lo scoiattolo, il topo quercino e il topo campestre. Molto frequente il riccio, e la più grande istrice, oltre a lepri, conigli selvatici, gatti selvatici, volpi, tassi, faine e cinghiali. Molto numerosi sono anche le specie di uccelli rapaci come il barbagianni, la civetta e il gufo comune, che agiscono di notte, e la poiana, il falco pescatore, l'albanella, il nibbio bruno, il biancone, il falcone pellegrino e il gheppio.
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  • La Salina dei Monaci, sono un ottimo luogo per praticare il birdwatching. è zona di sosta dei fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) durante le fasi di migrazione. Altri uccelli migratori frequentano la zona come i germani reali, gli storni, le gru, i cigni e le oche selvatiche. Presente anche il poco comune cavaliere d'italia. Uccelli tipici della zona sono anche l'airone rosso e l'airone bianco, l'avvoltoio capovaccaio, il picchio, il pettirosso, il martin pescatore, la capinera, lo scricciolo, l'usignolo, la gazza, il corvo ed il merlo. Molto ampia la gamma di specie di anfibi come la raganella italiana, il rospo comune, e il tritone italico. I rettili più comuni invece sono la tartaruga di terra e d'acqua dolce, la vipera di Laemann, la biscia dal collare, il biacco, il cervone e il colubro leopardino. I mammiferi sono anch'essi molto numerosi, soprattutto animali adattabili come lo scoiattolo, il topo quercino e il topo campestre. Molto frequente il riccio, e la più grande istrice, oltre a lepri, conigli selvatici, gatti selvatici, volpi, tassi, faine e cinghiali. Molto numerosi sono anche le specie di uccelli rapaci come il barbagianni, la civetta e il gufo comune, che agiscono di notte, e la poiana, il falco pescatore, l'albanella, il nibbio bruno, il biancone, il falcone pellegrino e il gheppio.
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  • La Salina dei Monaci, sono un ottimo luogo per praticare il birdwatching. è zona di sosta dei fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) durante le fasi di migrazione. Altri uccelli migratori frequentano la zona come i germani reali, gli storni, le gru, i cigni e le oche selvatiche. Presente anche il poco comune cavaliere d'italia. Uccelli tipici della zona sono anche l'airone rosso e l'airone bianco, l'avvoltoio capovaccaio, il picchio, il pettirosso, il martin pescatore, la capinera, lo scricciolo, l'usignolo, la gazza, il corvo ed il merlo. Molto ampia la gamma di specie di anfibi come la raganella italiana, il rospo comune, e il tritone italico. I rettili più comuni invece sono la tartaruga di terra e d'acqua dolce, la vipera di Laemann, la biscia dal collare, il biacco, il cervone e il colubro leopardino. I mammiferi sono anch'essi molto numerosi, soprattutto animali adattabili come lo scoiattolo, il topo quercino e il topo campestre. Molto frequente il riccio, e la più grande istrice, oltre a lepri, conigli selvatici, gatti selvatici, volpi, tassi, faine e cinghiali. Molto numerosi sono anche le specie di uccelli rapaci come il barbagianni, la civetta e il gufo comune, che agiscono di notte, e la poiana, il falco pescatore, l'albanella, il nibbio bruno, il biancone, il falcone pellegrino e il gheppio.
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  • La Salina dei Monaci, sono un ottimo luogo per praticare il birdwatching. è zona di sosta dei fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) durante le fasi di migrazione. Altri uccelli migratori frequentano la zona come i germani reali, gli storni, le gru, i cigni e le oche selvatiche. Presente anche il poco comune cavaliere d'italia. Uccelli tipici della zona sono anche l'airone rosso e l'airone bianco, l'avvoltoio capovaccaio, il picchio, il pettirosso, il martin pescatore, la capinera, lo scricciolo, l'usignolo, la gazza, il corvo ed il merlo. Molto ampia la gamma di specie di anfibi come la raganella italiana, il rospo comune, e il tritone italico. I rettili più comuni invece sono la tartaruga di terra e d'acqua dolce, la vipera di Laemann, la biscia dal collare, il biacco, il cervone e il colubro leopardino. I mammiferi sono anch'essi molto numerosi, soprattutto animali adattabili come lo scoiattolo, il topo quercino e il topo campestre. Molto frequente il riccio, e la più grande istrice, oltre a lepri, conigli selvatici, gatti selvatici, volpi, tassi, faine e cinghiali. Molto numerosi sono anche le specie di uccelli rapaci come il barbagianni, la civetta e il gufo comune, che agiscono di notte, e la poiana, il falco pescatore, l'albanella, il nibbio bruno, il biancone, il falcone pellegrino e il gheppio.
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  • La Salina dei Monaci, sono un ottimo luogo per praticare il birdwatching. è zona di sosta dei fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) durante le fasi di migrazione. Altri uccelli migratori frequentano la zona come i germani reali, gli storni, le gru, i cigni e le oche selvatiche. Presente anche il poco comune cavaliere d'italia. Uccelli tipici della zona sono anche l'airone rosso e l'airone bianco, l'avvoltoio capovaccaio, il picchio, il pettirosso, il martin pescatore, la capinera, lo scricciolo, l'usignolo, la gazza, il corvo ed il merlo. Molto ampia la gamma di specie di anfibi come la raganella italiana, il rospo comune, e il tritone italico. I rettili più comuni invece sono la tartaruga di terra e d'acqua dolce, la vipera di Laemann, la biscia dal collare, il biacco, il cervone e il colubro leopardino. I mammiferi sono anch'essi molto numerosi, soprattutto animali adattabili come lo scoiattolo, il topo quercino e il topo campestre. Molto frequente il riccio, e la più grande istrice, oltre a lepri, conigli selvatici, gatti selvatici, volpi, tassi, faine e cinghiali. Molto numerosi sono anche le specie di uccelli rapaci come il barbagianni, la civetta e il gufo comune, che agiscono di notte, e la poiana, il falco pescatore, l'albanella, il nibbio bruno, il biancone, il falcone pellegrino e il gheppio.
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  • La Salina dei Monaci, sono un ottimo luogo per praticare il birdwatching. è zona di sosta dei fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) durante le fasi di migrazione. Altri uccelli migratori frequentano la zona come i germani reali, gli storni, le gru, i cigni e le oche selvatiche. Presente anche il poco comune cavaliere d'italia. Uccelli tipici della zona sono anche l'airone rosso e l'airone bianco, l'avvoltoio capovaccaio, il picchio, il pettirosso, il martin pescatore, la capinera, lo scricciolo, l'usignolo, la gazza, il corvo ed il merlo. Molto ampia la gamma di specie di anfibi come la raganella italiana, il rospo comune, e il tritone italico. I rettili più comuni invece sono la tartaruga di terra e d'acqua dolce, la vipera di Laemann, la biscia dal collare, il biacco, il cervone e il colubro leopardino. I mammiferi sono anch'essi molto numerosi, soprattutto animali adattabili come lo scoiattolo, il topo quercino e il topo campestre. Molto frequente il riccio, e la più grande istrice, oltre a lepri, conigli selvatici, gatti selvatici, volpi, tassi, faine e cinghiali. Molto numerosi sono anche le specie di uccelli rapaci come il barbagianni, la civetta e il gufo comune, che agiscono di notte, e la poiana, il falco pescatore, l'albanella, il nibbio bruno, il biancone, il falcone pellegrino e il gheppio.
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • La Salina dei Monaci, sono un ottimo luogo per praticare il birdwatching. è zona di sosta dei fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) durante le fasi di migrazione. Altri uccelli migratori frequentano la zona come i germani reali, gli storni, le gru, i cigni e le oche selvatiche. Presente anche il poco comune cavaliere d'italia. Uccelli tipici della zona sono anche l'airone rosso e l'airone bianco, l'avvoltoio capovaccaio, il picchio, il pettirosso, il martin pescatore, la capinera, lo scricciolo, l'usignolo, la gazza, il corvo ed il merlo. Molto ampia la gamma di specie di anfibi come la raganella italiana, il rospo comune, e il tritone italico. I rettili più comuni invece sono la tartaruga di terra e d'acqua dolce, la vipera di Laemann, la biscia dal collare, il biacco, il cervone e il colubro leopardino. I mammiferi sono anch'essi molto numerosi, soprattutto animali adattabili come lo scoiattolo, il topo quercino e il topo campestre. Molto frequente il riccio, e la più grande istrice, oltre a lepri, conigli selvatici, gatti selvatici, volpi, tassi, faine e cinghiali. Molto numerosi sono anche le specie di uccelli rapaci come il barbagianni, la civetta e il gufo comune, che agiscono di notte, e la poiana, il falco pescatore, l'albanella, il nibbio bruno, il biancone, il falcone pellegrino e il gheppio.
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  • La Salina dei Monaci, sono un ottimo luogo per praticare il birdwatching. è zona di sosta dei fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) durante le fasi di migrazione. Altri uccelli migratori frequentano la zona come i germani reali, gli storni, le gru, i cigni e le oche selvatiche. Presente anche il poco comune cavaliere d'italia. Uccelli tipici della zona sono anche l'airone rosso e l'airone bianco, l'avvoltoio capovaccaio, il picchio, il pettirosso, il martin pescatore, la capinera, lo scricciolo, l'usignolo, la gazza, il corvo ed il merlo. Molto ampia la gamma di specie di anfibi come la raganella italiana, il rospo comune, e il tritone italico. I rettili più comuni invece sono la tartaruga di terra e d'acqua dolce, la vipera di Laemann, la biscia dal collare, il biacco, il cervone e il colubro leopardino. I mammiferi sono anch'essi molto numerosi, soprattutto animali adattabili come lo scoiattolo, il topo quercino e il topo campestre. Molto frequente il riccio, e la più grande istrice, oltre a lepri, conigli selvatici, gatti selvatici, volpi, tassi, faine e cinghiali. Molto numerosi sono anche le specie di uccelli rapaci come il barbagianni, la civetta e il gufo comune, che agiscono di notte, e la poiana, il falco pescatore, l'albanella, il nibbio bruno, il biancone, il falcone pellegrino e il gheppio.
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  • La Salina dei Monaci, sono un ottimo luogo per praticare il birdwatching. è zona di sosta dei fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) durante le fasi di migrazione. Altri uccelli migratori frequentano la zona come i germani reali, gli storni, le gru, i cigni e le oche selvatiche. Presente anche il poco comune cavaliere d'italia. Uccelli tipici della zona sono anche l'airone rosso e l'airone bianco, l'avvoltoio capovaccaio, il picchio, il pettirosso, il martin pescatore, la capinera, lo scricciolo, l'usignolo, la gazza, il corvo ed il merlo. Molto ampia la gamma di specie di anfibi come la raganella italiana, il rospo comune, e il tritone italico. I rettili più comuni invece sono la tartaruga di terra e d'acqua dolce, la vipera di Laemann, la biscia dal collare, il biacco, il cervone e il colubro leopardino. I mammiferi sono anch'essi molto numerosi, soprattutto animali adattabili come lo scoiattolo, il topo quercino e il topo campestre. Molto frequente il riccio, e la più grande istrice, oltre a lepri, conigli selvatici, gatti selvatici, volpi, tassi, faine e cinghiali. Molto numerosi sono anche le specie di uccelli rapaci come il barbagianni, la civetta e il gufo comune, che agiscono di notte, e la poiana, il falco pescatore, l'albanella, il nibbio bruno, il biancone, il falcone pellegrino e il gheppio.
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  • La Salina dei Monaci, sono un ottimo luogo per praticare il birdwatching. è zona di sosta dei fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) durante le fasi di migrazione. Altri uccelli migratori frequentano la zona come i germani reali, gli storni, le gru, i cigni e le oche selvatiche. Presente anche il poco comune cavaliere d'italia. Uccelli tipici della zona sono anche l'airone rosso e l'airone bianco, l'avvoltoio capovaccaio, il picchio, il pettirosso, il martin pescatore, la capinera, lo scricciolo, l'usignolo, la gazza, il corvo ed il merlo. Molto ampia la gamma di specie di anfibi come la raganella italiana, il rospo comune, e il tritone italico. I rettili più comuni invece sono la tartaruga di terra e d'acqua dolce, la vipera di Laemann, la biscia dal collare, il biacco, il cervone e il colubro leopardino. I mammiferi sono anch'essi molto numerosi, soprattutto animali adattabili come lo scoiattolo, il topo quercino e il topo campestre. Molto frequente il riccio, e la più grande istrice, oltre a lepri, conigli selvatici, gatti selvatici, volpi, tassi, faine e cinghiali. Molto numerosi sono anche le specie di uccelli rapaci come il barbagianni, la civetta e il gufo comune, che agiscono di notte, e la poiana, il falco pescatore, l'albanella, il nibbio bruno, il biancone, il falcone pellegrino e il gheppio.
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  • La Salina dei Monaci, sono un ottimo luogo per praticare il birdwatching. è zona di sosta dei fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) durante le fasi di migrazione. Altri uccelli migratori frequentano la zona come i germani reali, gli storni, le gru, i cigni e le oche selvatiche. Presente anche il poco comune cavaliere d'italia. Uccelli tipici della zona sono anche l'airone rosso e l'airone bianco, l'avvoltoio capovaccaio, il picchio, il pettirosso, il martin pescatore, la capinera, lo scricciolo, l'usignolo, la gazza, il corvo ed il merlo. Molto ampia la gamma di specie di anfibi come la raganella italiana, il rospo comune, e il tritone italico. I rettili più comuni invece sono la tartaruga di terra e d'acqua dolce, la vipera di Laemann, la biscia dal collare, il biacco, il cervone e il colubro leopardino. I mammiferi sono anch'essi molto numerosi, soprattutto animali adattabili come lo scoiattolo, il topo quercino e il topo campestre. Molto frequente il riccio, e la più grande istrice, oltre a lepri, conigli selvatici, gatti selvatici, volpi, tassi, faine e cinghiali. Molto numerosi sono anche le specie di uccelli rapaci come il barbagianni, la civetta e il gufo comune, che agiscono di notte, e la poiana, il falco pescatore, l'albanella, il nibbio bruno, il biancone, il falcone pellegrino e il gheppio.
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  • La Salina dei Monaci, sono un ottimo luogo per praticare il birdwatching. è zona di sosta dei fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) durante le fasi di migrazione. Altri uccelli migratori frequentano la zona come i germani reali, gli storni, le gru, i cigni e le oche selvatiche. Presente anche il poco comune cavaliere d'italia. Uccelli tipici della zona sono anche l'airone rosso e l'airone bianco, l'avvoltoio capovaccaio, il picchio, il pettirosso, il martin pescatore, la capinera, lo scricciolo, l'usignolo, la gazza, il corvo ed il merlo. Molto ampia la gamma di specie di anfibi come la raganella italiana, il rospo comune, e il tritone italico. I rettili più comuni invece sono la tartaruga di terra e d'acqua dolce, la vipera di Laemann, la biscia dal collare, il biacco, il cervone e il colubro leopardino. I mammiferi sono anch'essi molto numerosi, soprattutto animali adattabili come lo scoiattolo, il topo quercino e il topo campestre. Molto frequente il riccio, e la più grande istrice, oltre a lepri, conigli selvatici, gatti selvatici, volpi, tassi, faine e cinghiali. Molto numerosi sono anche le specie di uccelli rapaci come il barbagianni, la civetta e il gufo comune, che agiscono di notte, e la poiana, il falco pescatore, l'albanella, il nibbio bruno, il biancone, il falcone pellegrino e il gheppio.
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  • La Salina dei Monaci, sono un ottimo luogo per praticare il birdwatching. è zona di sosta dei fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) durante le fasi di migrazione. Altri uccelli migratori frequentano la zona come i germani reali, gli storni, le gru, i cigni e le oche selvatiche. Presente anche il poco comune cavaliere d'italia. Uccelli tipici della zona sono anche l'airone rosso e l'airone bianco, l'avvoltoio capovaccaio, il picchio, il pettirosso, il martin pescatore, la capinera, lo scricciolo, l'usignolo, la gazza, il corvo ed il merlo. Molto ampia la gamma di specie di anfibi come la raganella italiana, il rospo comune, e il tritone italico. I rettili più comuni invece sono la tartaruga di terra e d'acqua dolce, la vipera di Laemann, la biscia dal collare, il biacco, il cervone e il colubro leopardino. I mammiferi sono anch'essi molto numerosi, soprattutto animali adattabili come lo scoiattolo, il topo quercino e il topo campestre. Molto frequente il riccio, e la più grande istrice, oltre a lepri, conigli selvatici, gatti selvatici, volpi, tassi, faine e cinghiali. Molto numerosi sono anche le specie di uccelli rapaci come il barbagianni, la civetta e il gufo comune, che agiscono di notte, e la poiana, il falco pescatore, l'albanella, il nibbio bruno, il biancone, il falcone pellegrino e il gheppio.
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  • La Salina dei Monaci, sono un ottimo luogo per praticare il birdwatching. è zona di sosta dei fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) durante le fasi di migrazione. Altri uccelli migratori frequentano la zona come i germani reali, gli storni, le gru, i cigni e le oche selvatiche. Presente anche il poco comune cavaliere d'italia. Uccelli tipici della zona sono anche l'airone rosso e l'airone bianco, l'avvoltoio capovaccaio, il picchio, il pettirosso, il martin pescatore, la capinera, lo scricciolo, l'usignolo, la gazza, il corvo ed il merlo. Molto ampia la gamma di specie di anfibi come la raganella italiana, il rospo comune, e il tritone italico. I rettili più comuni invece sono la tartaruga di terra e d'acqua dolce, la vipera di Laemann, la biscia dal collare, il biacco, il cervone e il colubro leopardino. I mammiferi sono anch'essi molto numerosi, soprattutto animali adattabili come lo scoiattolo, il topo quercino e il topo campestre. Molto frequente il riccio, e la più grande istrice, oltre a lepri, conigli selvatici, gatti selvatici, volpi, tassi, faine e cinghiali. Molto numerosi sono anche le specie di uccelli rapaci come il barbagianni, la civetta e il gufo comune, che agiscono di notte, e la poiana, il falco pescatore, l'albanella, il nibbio bruno, il biancone, il falcone pellegrino e il gheppio.
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  • La Salina dei Monaci, sono un ottimo luogo per praticare il birdwatching. è zona di sosta dei fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) durante le fasi di migrazione. Altri uccelli migratori frequentano la zona come i germani reali, gli storni, le gru, i cigni e le oche selvatiche. Presente anche il poco comune cavaliere d'italia. Uccelli tipici della zona sono anche l'airone rosso e l'airone bianco, l'avvoltoio capovaccaio, il picchio, il pettirosso, il martin pescatore, la capinera, lo scricciolo, l'usignolo, la gazza, il corvo ed il merlo. Molto ampia la gamma di specie di anfibi come la raganella italiana, il rospo comune, e il tritone italico. I rettili più comuni invece sono la tartaruga di terra e d'acqua dolce, la vipera di Laemann, la biscia dal collare, il biacco, il cervone e il colubro leopardino. I mammiferi sono anch'essi molto numerosi, soprattutto animali adattabili come lo scoiattolo, il topo quercino e il topo campestre. Molto frequente il riccio, e la più grande istrice, oltre a lepri, conigli selvatici, gatti selvatici, volpi, tassi, faine e cinghiali. Molto numerosi sono anche le specie di uccelli rapaci come il barbagianni, la civetta e il gufo comune, che agiscono di notte, e la poiana, il falco pescatore, l'albanella, il nibbio bruno, il biancone, il falcone pellegrino e il gheppio.
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  • La Salina dei Monaci, sono un ottimo luogo per praticare il birdwatching. è zona di sosta dei fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) durante le fasi di migrazione. Altri uccelli migratori frequentano la zona come i germani reali, gli storni, le gru, i cigni e le oche selvatiche. Presente anche il poco comune cavaliere d'italia. Uccelli tipici della zona sono anche l'airone rosso e l'airone bianco, l'avvoltoio capovaccaio, il picchio, il pettirosso, il martin pescatore, la capinera, lo scricciolo, l'usignolo, la gazza, il corvo ed il merlo. Molto ampia la gamma di specie di anfibi come la raganella italiana, il rospo comune, e il tritone italico. I rettili più comuni invece sono la tartaruga di terra e d'acqua dolce, la vipera di Laemann, la biscia dal collare, il biacco, il cervone e il colubro leopardino. I mammiferi sono anch'essi molto numerosi, soprattutto animali adattabili come lo scoiattolo, il topo quercino e il topo campestre. Molto frequente il riccio, e la più grande istrice, oltre a lepri, conigli selvatici, gatti selvatici, volpi, tassi, faine e cinghiali. Molto numerosi sono anche le specie di uccelli rapaci come il barbagianni, la civetta e il gufo comune, che agiscono di notte, e la poiana, il falco pescatore, l'albanella, il nibbio bruno, il biancone, il falcone pellegrino e il gheppio.
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  • La Salina dei Monaci, sono un ottimo luogo per praticare il birdwatching. è zona di sosta dei fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) durante le fasi di migrazione. Altri uccelli migratori frequentano la zona come i germani reali, gli storni, le gru, i cigni e le oche selvatiche. Presente anche il poco comune cavaliere d'italia. Uccelli tipici della zona sono anche l'airone rosso e l'airone bianco, l'avvoltoio capovaccaio, il picchio, il pettirosso, il martin pescatore, la capinera, lo scricciolo, l'usignolo, la gazza, il corvo ed il merlo. Molto ampia la gamma di specie di anfibi come la raganella italiana, il rospo comune, e il tritone italico. I rettili più comuni invece sono la tartaruga di terra e d'acqua dolce, la vipera di Laemann, la biscia dal collare, il biacco, il cervone e il colubro leopardino. I mammiferi sono anch'essi molto numerosi, soprattutto animali adattabili come lo scoiattolo, il topo quercino e il topo campestre. Molto frequente il riccio, e la più grande istrice, oltre a lepri, conigli selvatici, gatti selvatici, volpi, tassi, faine e cinghiali. Molto numerosi sono anche le specie di uccelli rapaci come il barbagianni, la civetta e il gufo comune, che agiscono di notte, e la poiana, il falco pescatore, l'albanella, il nibbio bruno, il biancone, il falcone pellegrino e il gheppio.
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  • La Salina dei Monaci, sono un ottimo luogo per praticare il birdwatching. è zona di sosta dei fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) durante le fasi di migrazione. Altri uccelli migratori frequentano la zona come i germani reali, gli storni, le gru, i cigni e le oche selvatiche. Presente anche il poco comune cavaliere d'italia. Uccelli tipici della zona sono anche l'airone rosso e l'airone bianco, l'avvoltoio capovaccaio, il picchio, il pettirosso, il martin pescatore, la capinera, lo scricciolo, l'usignolo, la gazza, il corvo ed il merlo. Molto ampia la gamma di specie di anfibi come la raganella italiana, il rospo comune, e il tritone italico. I rettili più comuni invece sono la tartaruga di terra e d'acqua dolce, la vipera di Laemann, la biscia dal collare, il biacco, il cervone e il colubro leopardino. I mammiferi sono anch'essi molto numerosi, soprattutto animali adattabili come lo scoiattolo, il topo quercino e il topo campestre. Molto frequente il riccio, e la più grande istrice, oltre a lepri, conigli selvatici, gatti selvatici, volpi, tassi, faine e cinghiali. Molto numerosi sono anche le specie di uccelli rapaci come il barbagianni, la civetta e il gufo comune, che agiscono di notte, e la poiana, il falco pescatore, l'albanella, il nibbio bruno, il biancone, il falcone pellegrino e il gheppio.
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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  • Cassano delle Murge - Foresta Mercadante, Aprile 2013.La foresta Mercadante si estende su 1300 ha (dagli iniziali 1041ha), e si trova per gran parte nel territorio di Cassano delle Murge (872 ha) e per la parte restante nel territorio di Altamura. La foresta fa parte integrale del Parco dell'Alta Murgia. In seguito alla ripresa demografica e alla deforestazione dell'Ottocento i danni ambientali nell'entroterra barese incominciarono a farsi sentire direttamente sulla città di Bari che in più occasioni venne allagata. Si ricordano in particolare tre alluvioni 1905 (18 morti), 1915, 6 novembre 1926 (19 morti e 50 feriti)..A causa dell'erosione il suolo era spoglio e povero e quindi furono utilizzate per la maggior parte conifere (in particolar modo pino d'aleppo) in quanto piante a rapido accrescimento e idonee a predisporre il suolo per le specie autoctone quali roverelle e lecci (latifoglie - specie quercine).
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