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  • Reportage sul comune di Alessano per il progetto propugliaphoto..Portale d'ingrasso architravato di un edificio rurale..Macurano è un villaggio rupestre considerato un luogo di scambio e commercio, simbolo della cultura dell'olio per la presenza ad oggi di alcune tracce nelle grotte e di frantoi funzionanti nella zona. L'insediamento è caratterizzato da una serie di grotte sia naturali che scavate nel calcare, cisterne per la raccolta dell'acqua, sistemi di canalizzazione che scendono da Montesardo, viottoli, scalette e vie più larghe con antiche tracce di carri..Si ritiene che in questo sito, un vero e proprio centro abitato ben organizzato distante circa quattro km dalla costa, i monaci basiliani scappati dall'oriente in seguito alla lotta iconoclasta, trovarono rifugio e si dedicarono all'agricoltura..L'area del villaggio rupestre fu sicuramente sfruttata in epoche successive, lo prova l'esistenza di ben tre masserie di cui una fortificata e i resti di una serie di costruzioni che fanno parte dei numerosi esempi di architettura rurale presenti in questo territorio. .Il complesso masserizio, denominato Macurano, edificato probabilmente nel Cinquecento include la Masseria di Santa Lucia e la cappella di Santo Stefano. La Masseria è dominata dal nucleo originario, ovvero dalla torre cinquecentesca coronata da beccatelli a sostegno del parapetto aggettante del terrazzo sommitale.
    Nicola Boccardi_10042010_Macurano B&...jpg
  • Reportage sul comune di Alessano per il progetto propugliaphoto..Un edificio rurale crollato..Macurano è un villaggio rupestre considerato un luogo di scambio e commercio, simbolo della cultura dell'olio per la presenza ad oggi di alcune tracce nelle grotte e di frantoi funzionanti nella zona. L'insediamento è caratterizzato da una serie di grotte sia naturali che scavate nel calcare, cisterne per la raccolta dell'acqua, sistemi di canalizzazione che scendono da Montesardo, viottoli, scalette e vie più larghe con antiche tracce di carri..Si ritiene che in questo sito, un vero e proprio centro abitato ben organizzato distante circa quattro km dalla costa, i monaci basiliani scappati dall'oriente in seguito alla lotta iconoclasta, trovarono rifugio e si dedicarono all'agricoltura..L'area del villaggio rupestre fu sicuramente sfruttata in epoche successive, lo prova l'esistenza di ben tre masserie di cui una fortificata e i resti di una serie di costruzioni che fanno parte dei numerosi esempi di architettura rurale presenti in questo territorio. .Il complesso masserizio, denominato Macurano, edificato probabilmente nel Cinquecento include la Masseria di Santa Lucia e la cappella di Santo Stefano. La Masseria è dominata dal nucleo originario, ovvero dalla torre cinquecentesca coronata da beccatelli a sostegno del parapetto aggettante del terrazzo sommitale.
    Nicola Boccardi_28032010_Macurano B&...jpg
  • Reportage sul comune di Alessano per il progetto propugliaphoto..Edificio rurale utilizzato per deposito agricolo..Macurano è un villaggio rupestre considerato un luogo di scambio e commercio, simbolo della cultura dell'olio per la presenza ad oggi di alcune tracce nelle grotte e di frantoi funzionanti nella zona. L'insediamento è caratterizzato da una serie di grotte sia naturali che scavate nel calcare, cisterne per la raccolta dell'acqua, sistemi di canalizzazione che scendono da Montesardo, viottoli, scalette e vie più larghe con antiche tracce di carri..Si ritiene che in questo sito, un vero e proprio centro abitato ben organizzato distante circa quattro km dalla costa, i monaci basiliani scappati dall'oriente in seguito alla lotta iconoclasta, trovarono rifugio e si dedicarono all'agricoltura..L'area del villaggio rupestre fu sicuramente sfruttata in epoche successive, lo prova l'esistenza di ben tre masserie di cui una fortificata e i resti di una serie di costruzioni che fanno parte dei numerosi esempi di architettura rurale presenti in questo territorio. .Il complesso masserizio, denominato Macurano, edificato probabilmente nel Cinquecento include la Masseria di Santa Lucia e la cappella di Santo Stefano. La Masseria è dominata dal nucleo originario, ovvero dalla torre cinquecentesca coronata da beccatelli a sostegno del parapetto aggettante del terrazzo sommitale.
    Nicola Boccardi_28032010_Macurano B&...jpg
  • Reportage sul comune di Alessano per il progetto propugliaphoto..Edificio rurale abbandonato..Macurano è un villaggio rupestre considerato un luogo di scambio e commercio, simbolo della cultura dell'olio per la presenza ad oggi di alcune tracce nelle grotte e di frantoi funzionanti nella zona. L'insediamento è caratterizzato da una serie di grotte sia naturali che scavate nel calcare, cisterne per la raccolta dell'acqua, sistemi di canalizzazione che scendono da Montesardo, viottoli, scalette e vie più larghe con antiche tracce di carri..Si ritiene che in questo sito, un vero e proprio centro abitato ben organizzato distante circa quattro km dalla costa, i monaci basiliani scappati dall'oriente in seguito alla lotta iconoclasta, trovarono rifugio e si dedicarono all'agricoltura..L'area del villaggio rupestre fu sicuramente sfruttata in epoche successive, lo prova l'esistenza di ben tre masserie di cui una fortificata e i resti di una serie di costruzioni che fanno parte dei numerosi esempi di architettura rurale presenti in questo territorio. .Il complesso masserizio, denominato Macurano, edificato probabilmente nel Cinquecento include la Masseria di Santa Lucia e la cappella di Santo Stefano. La Masseria è dominata dal nucleo originario, ovvero dalla torre cinquecentesca coronata da beccatelli a sostegno del parapetto aggettante del terrazzo sommitale.
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  • La fotografia ritrae la parte anteriore di un edificio sorto di recente nel quartiere "Salinella" di Taranto, caratterizzato da fenomeni di degrado urbanistico. "La denominazione [...] del quartiere ìSalinellaî, nome della precedente 9? circoscrizione ora accorpatasi con la 6?, bisogna rifarsi agli scritti di Plinio il Vecchio, il quale indicava la presenza in questo territorio  di due laghi  da cui, al prosciugamento,  si poteva raccogliere un'ottima qualit? di sale. Quest'ultimo quartiere , una volta quasi desertificato con  coltivazioni solo di bambagia, ha richiesto un'attenzione particolare da parte dell'Amministrazione comunale, la quale negli anni 50? ha identificato questa area come possibile insediamento urbano per tutte quelle famiglie provenienti dalla Citt?  Vecchia e dal rione ìTamburiî, che vivevano in abitazioni fatiscenti e/o pericolanti. A tal fine, sorsero schiere di edifici di edilizia popolare, cercando altresÏ di provvedere anche a dotare il nascente quartiere di strutture da adibire ad attivit? socio-culturali che a tutt'oggi sono purtroppo ancora carenti anche se lo sviluppo edilizio sta caratterizzando in maniera positiva quest'area cittadina" (fonte http://www.comune.taranto.it/amministrazione/pagina.php?id=818)
    012GF_TarantoPDV_018.jpg
  • Dettaglio delli zampilli d'acqua che fuoriescono dalla fontana greca di Gallipoli (LE). Sullo sfondo l'inconfondibile edificio che segna il confine virtuale fra la città vecchia e quella nuova.
    Mantegani_Gallipoli_061.jpg
  • Paranze ormeggiate nel porto di Gallipoli (LE). Sullo sfondo il caratteristico edificio a forma di lama.
    Mantegani_Gallipoli_037.jpg
  • Edificio sul molo del porto di Gallipoli (LE)
    Gallipoli_FM0049.jpg
  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
    KASH_Castellaneta_ExPalazzoBaronale0...jpg
  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano.
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano.
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  • Bari 24 aprile 2013.Il Liceo ?Q. Orazio Flacco? di Bari trova le sue origini nel 1774, quando, sotto lo stato borbonico, fu fondato il Regio Liceo delle Puglie con sede prima presso il convento dei Bobbisti e poi al rione San Pietro di Bari...La costruzione dell'edificio che attualmente ospita il Liceo-ginnasio risale al 1933, realizzata su progetto dell'architetto Concezio Petrucci con pianta a forma di lettera U (che dall'alto poteva con le due ali laterali, terminanti in torrette, e l'ampia scalinata centrale essere letta come una emme maiuscola). L'area totale era di 5700 mq e la superficie coperta di 2650 mq.
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  • Bari 25 aprile 2013.Risale al 1967 l'anno in cui gli Uffici Giudiziari di Bari vennero allocati nella struttura sita in Piazza Enrico De Nicola, attualmente occupata, relativamente agli Uffici di Tribunale, dalle cancellerie civili, dalle esecuzioni civili, dalla sezione lavoro e dagli uffici amministrativi, mentre, a far data dal 2001, gli uffici penali risultano essere stati trasferiti in altra struttura sita in Via Nazariantz..Al di là però della datazione storica dell'attuale palazzo di giustizia, può ben dirsi che oltremodo travagliata risulta essere stata, nelle epoche passate, la storia, più in generale, della Corte di Appello di Bari che fu inaugurata nel vecchio Palazzo di Giustizia il 1° ottobre 1923.?L'edificio, ubicato nella piazza Cesare Battisti, era ad un solo piano, adibito a scuola elementare.?Il secondo piano fu costruito proprio per unificare gli Organi Giudiziari. Infatti al secondo piano, trovò collocazione il Tribunale Circondariale, trasferito da via Cairoli n. 3 (Palazzo Municipale), mentre la Pretura fu sistemata al piano terra e la Corte al primo piano..
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  • Bari 25 aprile 2013.Risale al 1967 l'anno in cui gli Uffici Giudiziari di Bari vennero allocati nella struttura sita in Piazza Enrico De Nicola, attualmente occupata, relativamente agli Uffici di Tribunale, dalle cancellerie civili, dalle esecuzioni civili, dalla sezione lavoro e dagli uffici amministrativi, mentre, a far data dal 2001, gli uffici penali risultano essere stati trasferiti in altra struttura sita in Via Nazariantz..Al di là però della datazione storica dell'attuale palazzo di giustizia, può ben dirsi che oltremodo travagliata risulta essere stata, nelle epoche passate, la storia, più in generale, della Corte di Appello di Bari che fu inaugurata nel vecchio Palazzo di Giustizia il 1° ottobre 1923.?L'edificio, ubicato nella piazza Cesare Battisti, era ad un solo piano, adibito a scuola elementare.?Il secondo piano fu costruito proprio per unificare gli Organi Giudiziari. Infatti al secondo piano, trovò collocazione il Tribunale Circondariale, trasferito da via Cairoli n. 3 (Palazzo Municipale), mentre la Pretura fu sistemata al piano terra e la Corte al primo piano..
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  • Bari 25 aprile 2013.Risale al 1967 l'anno in cui gli Uffici Giudiziari di Bari vennero allocati nella struttura sita in Piazza Enrico De Nicola, attualmente occupata, relativamente agli Uffici di Tribunale, dalle cancellerie civili, dalle esecuzioni civili, dalla sezione lavoro e dagli uffici amministrativi, mentre, a far data dal 2001, gli uffici penali risultano essere stati trasferiti in altra struttura sita in Via Nazariantz..Al di là però della datazione storica dell'attuale palazzo di giustizia, può ben dirsi che oltremodo travagliata risulta essere stata, nelle epoche passate, la storia, più in generale, della Corte di Appello di Bari che fu inaugurata nel vecchio Palazzo di Giustizia il 1° ottobre 1923.?L'edificio, ubicato nella piazza Cesare Battisti, era ad un solo piano, adibito a scuola elementare.?Il secondo piano fu costruito proprio per unificare gli Organi Giudiziari. Infatti al secondo piano, trovò collocazione il Tribunale Circondariale, trasferito da via Cairoli n. 3 (Palazzo Municipale), mentre la Pretura fu sistemata al piano terra e la Corte al primo piano..
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  • Bari 25 aprile 2013.Risale al 1967 l'anno in cui gli Uffici Giudiziari di Bari vennero allocati nella struttura sita in Piazza Enrico De Nicola, attualmente occupata, relativamente agli Uffici di Tribunale, dalle cancellerie civili, dalle esecuzioni civili, dalla sezione lavoro e dagli uffici amministrativi, mentre, a far data dal 2001, gli uffici penali risultano essere stati trasferiti in altra struttura sita in Via Nazariantz..Al di là però della datazione storica dell'attuale palazzo di giustizia, può ben dirsi che oltremodo travagliata risulta essere stata, nelle epoche passate, la storia, più in generale, della Corte di Appello di Bari che fu inaugurata nel vecchio Palazzo di Giustizia il 1° ottobre 1923.?L'edificio, ubicato nella piazza Cesare Battisti, era ad un solo piano, adibito a scuola elementare.?Il secondo piano fu costruito proprio per unificare gli Organi Giudiziari. Infatti al secondo piano, trovò collocazione il Tribunale Circondariale, trasferito da via Cairoli n. 3 (Palazzo Municipale), mentre la Pretura fu sistemata al piano terra e la Corte al primo piano..
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano.
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano.
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano.
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano.
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  • Il seminario di Ostuni si iniziò a costruire nel 1700 per volere del vescovo Benedetto Milazzi (1679-1706); lo ricorda anche l'epigrafe che è sulla facciata prospettante largo Trinchera. <br />
Danneggiato del sisma del 1743, l'edificio fu ricostruito per l'iniziativa del vescovo Francesco Antonio Scoppa (1747-82) tra il 1747-48 su progetto del maestro Salvatore Trinchera. <br />
Dal 1975 al 2007 il seminario ha avuto la sua sede, dopo esser nuovamente ritornato a Brindisi, presso l'Istituto "Madonna Pellegrina. <br />
Tale struttura era stata costruita da Mons. Italo Pignatelli come "Scuola di arte muraria"
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  • Bari 24 aprile 2013.Il Liceo ?Q. Orazio Flacco? di Bari trova le sue origini nel 1774, quando, sotto lo stato borbonico, fu fondato il Regio Liceo delle Puglie con sede prima presso il convento dei Bobbisti e poi al rione San Pietro di Bari...La costruzione dell'edificio che attualmente ospita il Liceo-ginnasio risale al 1933, realizzata su progetto dell'architetto Concezio Petrucci con pianta a forma di lettera U (che dall'alto poteva con le due ali laterali, terminanti in torrette, e l'ampia scalinata centrale essere letta come una emme maiuscola). L'area totale era di 5700 mq e la superficie coperta di 2650 mq.
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  • Bari 24 aprile 2013.Il Liceo ?Q. Orazio Flacco? di Bari trova le sue origini nel 1774, quando, sotto lo stato borbonico, fu fondato il Regio Liceo delle Puglie con sede prima presso il convento dei Bobbisti e poi al rione San Pietro di Bari...La costruzione dell'edificio che attualmente ospita il Liceo-ginnasio risale al 1933, realizzata su progetto dell'architetto Concezio Petrucci con pianta a forma di lettera U (che dall'alto poteva con le due ali laterali, terminanti in torrette, e l'ampia scalinata centrale essere letta come una emme maiuscola). L'area totale era di 5700 mq e la superficie coperta di 2650 mq.
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  • Bari 24 aprile 2013.Il Liceo ?Q. Orazio Flacco? di Bari trova le sue origini nel 1774, quando, sotto lo stato borbonico, fu fondato il Regio Liceo delle Puglie con sede prima presso il convento dei Bobbisti e poi al rione San Pietro di Bari...La costruzione dell'edificio che attualmente ospita il Liceo-ginnasio risale al 1933, realizzata su progetto dell'architetto Concezio Petrucci con pianta a forma di lettera U (che dall'alto poteva con le due ali laterali, terminanti in torrette, e l'ampia scalinata centrale essere letta come una emme maiuscola). L'area totale era di 5700 mq e la superficie coperta di 2650 mq.
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  • Bari 24 aprile 2013.Il Liceo ?Q. Orazio Flacco? di Bari trova le sue origini nel 1774, quando, sotto lo stato borbonico, fu fondato il Regio Liceo delle Puglie con sede prima presso il convento dei Bobbisti e poi al rione San Pietro di Bari...La costruzione dell'edificio che attualmente ospita il Liceo-ginnasio risale al 1933, realizzata su progetto dell'architetto Concezio Petrucci con pianta a forma di lettera U (che dall'alto poteva con le due ali laterali, terminanti in torrette, e l'ampia scalinata centrale essere letta come una emme maiuscola). L'area totale era di 5700 mq e la superficie coperta di 2650 mq.
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  • Bari 25 aprile 2013.Risale al 1967 l'anno in cui gli Uffici Giudiziari di Bari vennero allocati nella struttura sita in Piazza Enrico De Nicola, attualmente occupata, relativamente agli Uffici di Tribunale, dalle cancellerie civili, dalle esecuzioni civili, dalla sezione lavoro e dagli uffici amministrativi, mentre, a far data dal 2001, gli uffici penali risultano essere stati trasferiti in altra struttura sita in Via Nazariantz..Al di là però della datazione storica dell'attuale palazzo di giustizia, può ben dirsi che oltremodo travagliata risulta essere stata, nelle epoche passate, la storia, più in generale, della Corte di Appello di Bari che fu inaugurata nel vecchio Palazzo di Giustizia il 1° ottobre 1923.?L'edificio, ubicato nella piazza Cesare Battisti, era ad un solo piano, adibito a scuola elementare.?Il secondo piano fu costruito proprio per unificare gli Organi Giudiziari. Infatti al secondo piano, trovò collocazione il Tribunale Circondariale, trasferito da via Cairoli n. 3 (Palazzo Municipale), mentre la Pretura fu sistemata al piano terra e la Corte al primo piano..
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano.
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano.
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano.
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano.
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano.
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano.
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano.
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano.
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano.
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano.
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano.
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano.
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  • Bari 24 aprile 2013.Il Liceo ?Q. Orazio Flacco? di Bari trova le sue origini nel 1774, quando, sotto lo stato borbonico, fu fondato il Regio Liceo delle Puglie con sede prima presso il convento dei Bobbisti e poi al rione San Pietro di Bari...La costruzione dell'edificio che attualmente ospita il Liceo-ginnasio risale al 1933, realizzata su progetto dell'architetto Concezio Petrucci con pianta a forma di lettera U (che dall'alto poteva con le due ali laterali, terminanti in torrette, e l'ampia scalinata centrale essere letta come una emme maiuscola). L'area totale era di 5700 mq e la superficie coperta di 2650 mq.
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  • Bari 24 aprile 2013.Il Liceo ?Q. Orazio Flacco? di Bari trova le sue origini nel 1774, quando, sotto lo stato borbonico, fu fondato il Regio Liceo delle Puglie con sede prima presso il convento dei Bobbisti e poi al rione San Pietro di Bari...La costruzione dell'edificio che attualmente ospita il Liceo-ginnasio risale al 1933, realizzata su progetto dell'architetto Concezio Petrucci con pianta a forma di lettera U (che dall'alto poteva con le due ali laterali, terminanti in torrette, e l'ampia scalinata centrale essere letta come una emme maiuscola). L'area totale era di 5700 mq e la superficie coperta di 2650 mq.
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  • Bari 24 aprile 2013.Il Liceo ?Q. Orazio Flacco? di Bari trova le sue origini nel 1774, quando, sotto lo stato borbonico, fu fondato il Regio Liceo delle Puglie con sede prima presso il convento dei Bobbisti e poi al rione San Pietro di Bari...La costruzione dell'edificio che attualmente ospita il Liceo-ginnasio risale al 1933, realizzata su progetto dell'architetto Concezio Petrucci con pianta a forma di lettera U (che dall'alto poteva con le due ali laterali, terminanti in torrette, e l'ampia scalinata centrale essere letta come una emme maiuscola). L'area totale era di 5700 mq e la superficie coperta di 2650 mq.
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  • Bari 24 aprile 2013.Il Liceo ?Q. Orazio Flacco? di Bari trova le sue origini nel 1774, quando, sotto lo stato borbonico, fu fondato il Regio Liceo delle Puglie con sede prima presso il convento dei Bobbisti e poi al rione San Pietro di Bari...La costruzione dell'edificio che attualmente ospita il Liceo-ginnasio risale al 1933, realizzata su progetto dell'architetto Concezio Petrucci con pianta a forma di lettera U (che dall'alto poteva con le due ali laterali, terminanti in torrette, e l'ampia scalinata centrale essere letta come una emme maiuscola). L'area totale era di 5700 mq e la superficie coperta di 2650 mq.
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  • Bari 24 aprile 2013.Il Liceo ?Q. Orazio Flacco? di Bari trova le sue origini nel 1774, quando, sotto lo stato borbonico, fu fondato il Regio Liceo delle Puglie con sede prima presso il convento dei Bobbisti e poi al rione San Pietro di Bari...La costruzione dell'edificio che attualmente ospita il Liceo-ginnasio risale al 1933, realizzata su progetto dell'architetto Concezio Petrucci con pianta a forma di lettera U (che dall'alto poteva con le due ali laterali, terminanti in torrette, e l'ampia scalinata centrale essere letta come una emme maiuscola). L'area totale era di 5700 mq e la superficie coperta di 2650 mq.
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  • Bari 25 aprile 2013.Risale al 1967 l'anno in cui gli Uffici Giudiziari di Bari vennero allocati nella struttura sita in Piazza Enrico De Nicola, attualmente occupata, relativamente agli Uffici di Tribunale, dalle cancellerie civili, dalle esecuzioni civili, dalla sezione lavoro e dagli uffici amministrativi, mentre, a far data dal 2001, gli uffici penali risultano essere stati trasferiti in altra struttura sita in Via Nazariantz..Al di là però della datazione storica dell'attuale palazzo di giustizia, può ben dirsi che oltremodo travagliata risulta essere stata, nelle epoche passate, la storia, più in generale, della Corte di Appello di Bari che fu inaugurata nel vecchio Palazzo di Giustizia il 1° ottobre 1923.?L'edificio, ubicato nella piazza Cesare Battisti, era ad un solo piano, adibito a scuola elementare.?Il secondo piano fu costruito proprio per unificare gli Organi Giudiziari. Infatti al secondo piano, trovò collocazione il Tribunale Circondariale, trasferito da via Cairoli n. 3 (Palazzo Municipale), mentre la Pretura fu sistemata al piano terra e la Corte al primo piano..
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  • Bari 25 aprile 2013.Risale al 1967 l'anno in cui gli Uffici Giudiziari di Bari vennero allocati nella struttura sita in Piazza Enrico De Nicola, attualmente occupata, relativamente agli Uffici di Tribunale, dalle cancellerie civili, dalle esecuzioni civili, dalla sezione lavoro e dagli uffici amministrativi, mentre, a far data dal 2001, gli uffici penali risultano essere stati trasferiti in altra struttura sita in Via Nazariantz..Al di là però della datazione storica dell'attuale palazzo di giustizia, può ben dirsi che oltremodo travagliata risulta essere stata, nelle epoche passate, la storia, più in generale, della Corte di Appello di Bari che fu inaugurata nel vecchio Palazzo di Giustizia il 1° ottobre 1923.?L'edificio, ubicato nella piazza Cesare Battisti, era ad un solo piano, adibito a scuola elementare.?Il secondo piano fu costruito proprio per unificare gli Organi Giudiziari. Infatti al secondo piano, trovò collocazione il Tribunale Circondariale, trasferito da via Cairoli n. 3 (Palazzo Municipale), mentre la Pretura fu sistemata al piano terra e la Corte al primo piano..
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  • Bari 25 aprile 2013.Risale al 1967 l'anno in cui gli Uffici Giudiziari di Bari vennero allocati nella struttura sita in Piazza Enrico De Nicola, attualmente occupata, relativamente agli Uffici di Tribunale, dalle cancellerie civili, dalle esecuzioni civili, dalla sezione lavoro e dagli uffici amministrativi, mentre, a far data dal 2001, gli uffici penali risultano essere stati trasferiti in altra struttura sita in Via Nazariantz..Al di là però della datazione storica dell'attuale palazzo di giustizia, può ben dirsi che oltremodo travagliata risulta essere stata, nelle epoche passate, la storia, più in generale, della Corte di Appello di Bari che fu inaugurata nel vecchio Palazzo di Giustizia il 1° ottobre 1923.?L'edificio, ubicato nella piazza Cesare Battisti, era ad un solo piano, adibito a scuola elementare.?Il secondo piano fu costruito proprio per unificare gli Organi Giudiziari. Infatti al secondo piano, trovò collocazione il Tribunale Circondariale, trasferito da via Cairoli n. 3 (Palazzo Municipale), mentre la Pretura fu sistemata al piano terra e la Corte al primo piano..
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  • Bari 25 aprile 2013.Risale al 1967 l'anno in cui gli Uffici Giudiziari di Bari vennero allocati nella struttura sita in Piazza Enrico De Nicola, attualmente occupata, relativamente agli Uffici di Tribunale, dalle cancellerie civili, dalle esecuzioni civili, dalla sezione lavoro e dagli uffici amministrativi, mentre, a far data dal 2001, gli uffici penali risultano essere stati trasferiti in altra struttura sita in Via Nazariantz..Al di là però della datazione storica dell'attuale palazzo di giustizia, può ben dirsi che oltremodo travagliata risulta essere stata, nelle epoche passate, la storia, più in generale, della Corte di Appello di Bari che fu inaugurata nel vecchio Palazzo di Giustizia il 1° ottobre 1923.?L'edificio, ubicato nella piazza Cesare Battisti, era ad un solo piano, adibito a scuola elementare.?Il secondo piano fu costruito proprio per unificare gli Organi Giudiziari. Infatti al secondo piano, trovò collocazione il Tribunale Circondariale, trasferito da via Cairoli n. 3 (Palazzo Municipale), mentre la Pretura fu sistemata al piano terra e la Corte al primo piano..
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  • Bari 25 aprile 2013.Risale al 1967 l'anno in cui gli Uffici Giudiziari di Bari vennero allocati nella struttura sita in Piazza Enrico De Nicola, attualmente occupata, relativamente agli Uffici di Tribunale, dalle cancellerie civili, dalle esecuzioni civili, dalla sezione lavoro e dagli uffici amministrativi, mentre, a far data dal 2001, gli uffici penali risultano essere stati trasferiti in altra struttura sita in Via Nazariantz..Al di là però della datazione storica dell'attuale palazzo di giustizia, può ben dirsi che oltremodo travagliata risulta essere stata, nelle epoche passate, la storia, più in generale, della Corte di Appello di Bari che fu inaugurata nel vecchio Palazzo di Giustizia il 1° ottobre 1923.?L'edificio, ubicato nella piazza Cesare Battisti, era ad un solo piano, adibito a scuola elementare.?Il secondo piano fu costruito proprio per unificare gli Organi Giudiziari. Infatti al secondo piano, trovò collocazione il Tribunale Circondariale, trasferito da via Cairoli n. 3 (Palazzo Municipale), mentre la Pretura fu sistemata al piano terra e la Corte al primo piano..
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  • Bari 25 aprile 2013.Risale al 1967 l'anno in cui gli Uffici Giudiziari di Bari vennero allocati nella struttura sita in Piazza Enrico De Nicola, attualmente occupata, relativamente agli Uffici di Tribunale, dalle cancellerie civili, dalle esecuzioni civili, dalla sezione lavoro e dagli uffici amministrativi, mentre, a far data dal 2001, gli uffici penali risultano essere stati trasferiti in altra struttura sita in Via Nazariantz..Al di là però della datazione storica dell'attuale palazzo di giustizia, può ben dirsi che oltremodo travagliata risulta essere stata, nelle epoche passate, la storia, più in generale, della Corte di Appello di Bari che fu inaugurata nel vecchio Palazzo di Giustizia il 1° ottobre 1923.?L'edificio, ubicato nella piazza Cesare Battisti, era ad un solo piano, adibito a scuola elementare.?Il secondo piano fu costruito proprio per unificare gli Organi Giudiziari. Infatti al secondo piano, trovò collocazione il Tribunale Circondariale, trasferito da via Cairoli n. 3 (Palazzo Municipale), mentre la Pretura fu sistemata al piano terra e la Corte al primo piano..
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano.
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  • Bari 25 aprile 2013.Risale al 1967 l'anno in cui gli Uffici Giudiziari di Bari vennero allocati nella struttura sita in Piazza Enrico De Nicola, attualmente occupata, relativamente agli Uffici di Tribunale, dalle cancellerie civili, dalle esecuzioni civili, dalla sezione lavoro e dagli uffici amministrativi, mentre, a far data dal 2001, gli uffici penali risultano essere stati trasferiti in altra struttura sita in Via Nazariantz..Al di là però della datazione storica dell'attuale palazzo di giustizia, può ben dirsi che oltremodo travagliata risulta essere stata, nelle epoche passate, la storia, più in generale, della Corte di Appello di Bari che fu inaugurata nel vecchio Palazzo di Giustizia il 1° ottobre 1923.?L'edificio, ubicato nella piazza Cesare Battisti, era ad un solo piano, adibito a scuola elementare.?Il secondo piano fu costruito proprio per unificare gli Organi Giudiziari. Infatti al secondo piano, trovò collocazione il Tribunale Circondariale, trasferito da via Cairoli n. 3 (Palazzo Municipale), mentre la Pretura fu sistemata al piano terra e la Corte al primo piano..
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  • Angolo della chiesa del Canneto, al porto di Gallipoli (LE), Italia
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  • Retro della chiesa del Canneto al porto di Gallipoli (LE), Italia
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  • Lecce 20 ottobre 2010..Giardino sul terrazzo di un antica villa fortificata di Lecce
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  • Lecce 20 ottobre 2010..Giardino sul terrazzo di un antica villa fortificata di Lecce
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  • Lecce 20 ottobre 2010..Giardino sul terrazzo di un antica villa fortificata di Lecce
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  • Lecce 20 ottobre 2012..Appartamento nel centro storico di Lecce con vista su Piazza Duomo
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  • Alessano 17-18 ottobre 2012.La Masseria Macurano è una imponente e fortificata costruzione rurale turriforme nel cuore del Salento, eccellente e singolare simbolo della civiltà contadina del XIII° secolo.
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  • Alessano 17-18 ottobre 2012.La Masseria Macurano è una imponente e fortificata costruzione rurale turriforme nel cuore del Salento, eccellente e singolare simbolo della civiltà contadina del XIII° secolo.
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  • Alessano, 17 ottobre 2012. .Sede Municipale Comune di Alessano (LE). La costruzione risale al 1884. .Alessano è un comune italiano di 6.502 abitanti[3] della provincia di Lecce in Puglia..Situato nel basso Salento, comprende anche la frazione di Montesardo e la località costiera di Marina di Novaglie. In passato ricoprì un ruolo preminente su tutto il Capo di Leuca; fu sede dell'omonima diocesi dal X secolo al 1818 e capoluogo di contea..
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  • Piccole barche da pesca ormeggiate al porto di Gallipoli. Sullo sfondo l'inconfondibile grattacielo.
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  • Lecce 20 ottobre 2010..Giardino sul terrazzo di un antica villa fortificata di Lecce
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  • Lecce 20 ottobre 2010..Giardino sul terrazzo di un antica villa fortificata di Lecce
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  • Lecce 20 ottobre 2010..Giardino sul terrazzo di un antica villa fortificata di Lecce
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  • Lecce 20 ottobre 2010..Giardino sul terrazzo di un antica villa fortificata di Lecce
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  • Lecce 20 ottobre 2010..Giardino sul terrazzo di un antica villa fortificata di Lecce
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  • Lecce 20 ottobre 2010..Giardino sul terrazzo di un antica villa fortificata di Lecce
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  • Lecce 20 ottobre 2010..Giardino sul terrazzo di un antica villa fortificata di Lecce
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  • Lecce 20 ottobre 2010..Giardino sul terrazzo di un antica villa fortificata di Lecce
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  • Lecce 20 ottobre 2010..Giardino sul terrazzo di un antica villa fortificata di Lecce
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  • Lecce 20 ottobre 2010..Giardino sul terrazzo di un antica villa fortificata di Lecce
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  • Lecce 20 ottobre 2010..Giardino sul terrazzo di un antica villa fortificata di Lecce
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  • Lecce 20 ottobre 2012..Appartamento nel centro storico di Lecce con vista su Piazza Duomo
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  • Lecce 20 ottobre 2012..Appartamento nel centro storico di Lecce con vista su Piazza Duomo
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  • Lecce 20 ottobre 2012..Appartamento nel centro storico di Lecce con vista su Piazza Duomo
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