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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Roseto Valfortore è un comune italiano di 1.336 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il paese fa parte del club "I borghi più belli d'Italia".<br />
Il clima di Roseto Valfortore è umido e freddo e non mancano mai le frequenti nevicate, qualche volta anche intense d'inverno considerando soprattutto che il paese si trova sotto il Monte Cornacchia, la cima più alta della Puglia. Invece le estati sono molto gradevoli e il clima in questa stagione è abbastanza mite.
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  • Roseto Valfortore è un comune italiano di 1.336 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il paese fa parte del club "I borghi più belli d'Italia".<br />
Il clima di Roseto Valfortore è umido e freddo e non mancano mai le frequenti nevicate, qualche volta anche intense d'inverno considerando soprattutto che il paese si trova sotto il Monte Cornacchia, la cima più alta della Puglia. Invece le estati sono molto gradevoli e il clima in questa stagione è abbastanza mite.
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Roseto Valfortore è un comune italiano di 1.336 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il paese fa parte del club "I borghi più belli d'Italia".<br />
Il clima di Roseto Valfortore è umido e freddo e non mancano mai le frequenti nevicate, qualche volta anche intense d'inverno considerando soprattutto che il paese si trova sotto il Monte Cornacchia, la cima più alta della Puglia. Invece le estati sono molto gradevoli e il clima in questa stagione è abbastanza mite.
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  • Faeto (Faíte in lingua francoprovenzale) è un comune situato sui monti del Subappennino Dauno, all'interno della provincia di Foggia, in Puglia. Il riferimento alla presenza di tale minoranza linguistica è d'obbligo, stante l'esplicito riconoscimento legislativo da parte dello Stato italiano mediante la Legge n. 482 del 1999, in attuazione all'art. 6 della Costituzione della Repubblica Italiana. Insieme al contiguo centro di Celle di San Vito forma l'unica isola linguistica di lingua francoprovenzale della Regione Puglia. C'è una bibliografia di ricerca ricenta sul suo dialetto che fa parte del progetto.<br />
Faeto è il comune più alto del Subappennino Dauno e della Regione Puglia. Situato a 840 metri sul livello del mare, si erge a sud-ovest del Capoluogo di provincia, Foggia, da cui dista 47 km, ai confini con la Campania. In particolare Faeto confina con i comuni di Biccari, Celle di San Vito, Roseto Valfortore, Greci, Castelfranco in Miscano. Quivi sono presenti le alture del M. Saraceno (1138 m.), M. Cornacchia (1151 m.), M. Sidone (1061 m.), M. San Vito (1015 m.), e sono visibili il promontorio del Gargano, il golfo di Manfredonia e tutta la pianura del Tavoliere delle Puglie.
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  • Celle di San Vito (Cèlle de Sant Uite o Vite in lingua francoprovenzale) è un comune italiano di 177 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il comune, che è il meno popolato della regione, da secoli si caratterizza per l'uso della lingua francoprovenzale, assieme al limitrofo centro di Faeto, con il quale costituisce l'unica Minoranza francoprovenzale in Puglia.<br />
Il comune è arroccato sui contrafforti dell'Alta Valle del Celone, nella parte occidentale del Subappennino Dauno. sorge a 735 metri s.l.m.
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Roseto Valfortore è un comune italiano di 1.336 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il paese fa parte del club "I borghi più belli d'Italia".<br />
Il clima di Roseto Valfortore è umido e freddo e non mancano mai le frequenti nevicate, qualche volta anche intense d'inverno considerando soprattutto che il paese si trova sotto il Monte Cornacchia, la cima più alta della Puglia. Invece le estati sono molto gradevoli e il clima in questa stagione è abbastanza mite.
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
    KASH_AltaMurgia_051.jpg
  • Anticamente conosciuto come il Convento di San Giovanni In Lamis, l'imponente monastero è situato a circa un paio di chilometri ad est di San Marco in Lamis alle pendici del monte Celano (871 m), tra il verde dei carpini e dei frassini che sovrastano la Valle dello Starale. Non si hanno date certe sulla fondazione del santuario probabilmente fondato dai Longobardi, ma sicuramente l'esistenza di una chiesa e di un ospizio erano cosa certa già dal V-IV secolo. La prima data certa che troviamo nei documenti è quella del 1007. Partiti i Benedettini, Clemente V, con Bolla del 20 febbraio 1311, affidò il Monastero ai Cistercensi dell'abbazia di Santa Maria di Casanova presso Villa Celiera per poi passare nelle mani di alcuni abati commendatari. Una svolta si ebbe solamente più tardi, quando l'affidamento del monastero passò nelle mani dei frati Minori Osservanti, con bolla papale del 14 febbraio 1568, che donarono nuovamente splendore e gloria al convento. In questo periodo il monastero ricevette una reliquia proveniente dalla cattedrale di Salerno attribuita all'apostolo evangelista Matteo (un dente molare). Questo non fece altro che far aumentare l'afflusso di pellegrini che salivano sul monte Gargano in cerca di quella spiritualità che non si trovava altrove.<br />
<br />
Dopo la donazione della reliquia il convento fu noto come Convento di San Matteo anche se ufficialmente il nome canonico resta ancora "Convento di San Giovanni in Lamis". In questi ultimi secoli il convento è sempre stato meta di pellegrinaggi, aumentati notevolmente negli ultimi anni dall'afflusso di visitatori alla tomba di San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo e questo non ha fatto altro che accrescere la notorietà del convento che si è sviluppato nell'ambito del Parco Nazionale del Gargano grazie al suo inserimento in un paesaggio unico nel suo genere.<br />
<br />
Inizialmente doveva avere più le sembianze di una fortezza, grazie ai suoi contrafforti ed alla sua posizione, quasi a controllo della vall
    san matteo visto dalla strada per il...jpg
  • Anticamente conosciuto come il Convento di San Giovanni In Lamis, l'imponente monastero è situato a circa un paio di chilometri ad est di San Marco in Lamis alle pendici del monte Celano (871 m), tra il verde dei carpini e dei frassini che sovrastano la Valle dello Starale. Non si hanno date certe sulla fondazione del santuario probabilmente fondato dai Longobardi, ma sicuramente l'esistenza di una chiesa e di un ospizio erano cosa certa già dal V-IV secolo. La prima data certa che troviamo nei documenti è quella del 1007. Partiti i Benedettini, Clemente V, con Bolla del 20 febbraio 1311, affidò il Monastero ai Cistercensi dell'abbazia di Santa Maria di Casanova presso Villa Celiera per poi passare nelle mani di alcuni abati commendatari. Una svolta si ebbe solamente più tardi, quando l'affidamento del monastero passò nelle mani dei frati Minori Osservanti, con bolla papale del 14 febbraio 1568, che donarono nuovamente splendore e gloria al convento. In questo periodo il monastero ricevette una reliquia proveniente dalla cattedrale di Salerno attribuita all'apostolo evangelista Matteo (un dente molare). Questo non fece altro che far aumentare l'afflusso di pellegrini che salivano sul monte Gargano in cerca di quella spiritualità che non si trovava altrove.<br />
<br />
Dopo la donazione della reliquia il convento fu noto come Convento di San Matteo anche se ufficialmente il nome canonico resta ancora "Convento di San Giovanni in Lamis". In questi ultimi secoli il convento è sempre stato meta di pellegrinaggi, aumentati notevolmente negli ultimi anni dall'afflusso di visitatori alla tomba di San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo e questo non ha fatto altro che accrescere la notorietà del convento che si è sviluppato nell'ambito del Parco Nazionale del Gargano grazie al suo inserimento in un paesaggio unico nel suo genere.<br />
<br />
Inizialmente doveva avere più le sembianze di una fortezza, grazie ai suoi contrafforti ed alla sua posizione, quasi a controllo della vall
    frontale san matteo dalla strada per...jpg
  • Alberona (Arëvëronë in dialetto lucerino) è un comune italiano di 1.012[3] abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il Touring Club Italiano gli ha riconosciuto la Bandiera Arancione nel 2002 e dal 2005 fa parte del circuito dei "I borghi più belli d'Italia".<br />
Alberona sorge nel Subappenino dauno, sulle pendici del monte Stilo che domina il Tavoliere delle Puglie. Il territorio comunale, in gran parte boschivo, è attraversato da torrenti e rivoli di acqua come il canale dei Tigli, interrotto a tratti da piccole cascate.<br />
L'abitato è costituito prevalentemente da caratteristiche case contadine in sassi, pietra bianca o in muratura. Il principale monumento del borgo è la Torre del Priore, appartenuta prima ai Templari e divenuta nel XIV secolo residenza del Gran Priore dell'Ordine dei Cavalieri di Malta di Barletta, quando si trasferiva nel suo feudo di Alberona. Nel 2002 è stata donata a Italia Nostra che ne ha fatto la propria sede.<br />
Gli altri monumenti includono la chiesa di San Rocco (XVI secolo), la chiesa Madre di fondazione più antica, il Museum Antiquarium, l'Arco dei Mille, le caratteristiche stradine e i vicoli del centro storico.<br />
Nel territorio comunale è possibile fare escursioni lungo i sentieri che tagliano il Bosco del Subappennino e raggiungono il canale dei Tigli, il parco eolico in direzione di Volturino, il Crocione, Monte Cornacchia, in direzione di Roseto Valfortore.
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  • Alberona (Arëvëronë in dialetto lucerino) è un comune italiano di 1.012[3] abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il Touring Club Italiano gli ha riconosciuto la Bandiera Arancione nel 2002 e dal 2005 fa parte del circuito dei "I borghi più belli d'Italia".<br />
Alberona sorge nel Subappenino dauno, sulle pendici del monte Stilo che domina il Tavoliere delle Puglie. Il territorio comunale, in gran parte boschivo, è attraversato da torrenti e rivoli di acqua come il canale dei Tigli, interrotto a tratti da piccole cascate.<br />
L'abitato è costituito prevalentemente da caratteristiche case contadine in sassi, pietra bianca o in muratura. Il principale monumento del borgo è la Torre del Priore, appartenuta prima ai Templari e divenuta nel XIV secolo residenza del Gran Priore dell'Ordine dei Cavalieri di Malta di Barletta, quando si trasferiva nel suo feudo di Alberona. Nel 2002 è stata donata a Italia Nostra che ne ha fatto la propria sede.<br />
Gli altri monumenti includono la chiesa di San Rocco (XVI secolo), la chiesa Madre di fondazione più antica, il Museum Antiquarium, l'Arco dei Mille, le caratteristiche stradine e i vicoli del centro storico.<br />
Nel territorio comunale è possibile fare escursioni lungo i sentieri che tagliano il Bosco del Subappennino e raggiungono il canale dei Tigli, il parco eolico in direzione di Volturino, il Crocione, Monte Cornacchia, in direzione di Roseto Valfortore.
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  • Alberona (Arëvëronë in dialetto lucerino) è un comune italiano di 1.012[3] abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il Touring Club Italiano gli ha riconosciuto la Bandiera Arancione nel 2002 e dal 2005 fa parte del circuito dei "I borghi più belli d'Italia".<br />
Alberona sorge nel Subappenino dauno, sulle pendici del monte Stilo che domina il Tavoliere delle Puglie. Il territorio comunale, in gran parte boschivo, è attraversato da torrenti e rivoli di acqua come il canale dei Tigli, interrotto a tratti da piccole cascate.<br />
L'abitato è costituito prevalentemente da caratteristiche case contadine in sassi, pietra bianca o in muratura. Il principale monumento del borgo è la Torre del Priore, appartenuta prima ai Templari e divenuta nel XIV secolo residenza del Gran Priore dell'Ordine dei Cavalieri di Malta di Barletta, quando si trasferiva nel suo feudo di Alberona. Nel 2002 è stata donata a Italia Nostra che ne ha fatto la propria sede.<br />
Gli altri monumenti includono la chiesa di San Rocco (XVI secolo), la chiesa Madre di fondazione più antica, il Museum Antiquarium, l'Arco dei Mille, le caratteristiche stradine e i vicoli del centro storico.<br />
Nel territorio comunale è possibile fare escursioni lungo i sentieri che tagliano il Bosco del Subappennino e raggiungono il canale dei Tigli, il parco eolico in direzione di Volturino, il Crocione, Monte Cornacchia, in direzione di Roseto Valfortore.
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  • Alberona (Arëvëronë in dialetto lucerino) è un comune italiano di 1.012[3] abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il Touring Club Italiano gli ha riconosciuto la Bandiera Arancione nel 2002 e dal 2005 fa parte del circuito dei "I borghi più belli d'Italia".<br />
Alberona sorge nel Subappenino dauno, sulle pendici del monte Stilo che domina il Tavoliere delle Puglie. Il territorio comunale, in gran parte boschivo, è attraversato da torrenti e rivoli di acqua come il canale dei Tigli, interrotto a tratti da piccole cascate.<br />
L'abitato è costituito prevalentemente da caratteristiche case contadine in sassi, pietra bianca o in muratura. Il principale monumento del borgo è la Torre del Priore, appartenuta prima ai Templari e divenuta nel XIV secolo residenza del Gran Priore dell'Ordine dei Cavalieri di Malta di Barletta, quando si trasferiva nel suo feudo di Alberona. Nel 2002 è stata donata a Italia Nostra che ne ha fatto la propria sede.<br />
Gli altri monumenti includono la chiesa di San Rocco (XVI secolo), la chiesa Madre di fondazione più antica, il Museum Antiquarium, l'Arco dei Mille, le caratteristiche stradine e i vicoli del centro storico.<br />
Nel territorio comunale è possibile fare escursioni lungo i sentieri che tagliano il Bosco del Subappennino e raggiungono il canale dei Tigli, il parco eolico in direzione di Volturino, il Crocione, Monte Cornacchia, in direzione di Roseto Valfortore.
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  • Roseto Valfortore è un comune italiano di 1.336 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il paese fa parte del club "I borghi più belli d'Italia".<br />
Il clima di Roseto Valfortore è umido e freddo e non mancano mai le frequenti nevicate, qualche volta anche intense d'inverno considerando soprattutto che il paese si trova sotto il Monte Cornacchia, la cima più alta della Puglia. Invece le estati sono molto gradevoli e il clima in questa stagione è abbastanza mite.
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  • Roseto Valfortore è un comune italiano di 1.336 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il paese fa parte del club "I borghi più belli d'Italia".<br />
Il clima di Roseto Valfortore è umido e freddo e non mancano mai le frequenti nevicate, qualche volta anche intense d'inverno considerando soprattutto che il paese si trova sotto il Monte Cornacchia, la cima più alta della Puglia. Invece le estati sono molto gradevoli e il clima in questa stagione è abbastanza mite.
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  • Faeto (Faíte in lingua francoprovenzale) è un comune situato sui monti del Subappennino Dauno, all'interno della provincia di Foggia, in Puglia. Il riferimento alla presenza di tale minoranza linguistica è d'obbligo, stante l'esplicito riconoscimento legislativo da parte dello Stato italiano mediante la Legge n. 482 del 1999, in attuazione all'art. 6 della Costituzione della Repubblica Italiana. Insieme al contiguo centro di Celle di San Vito forma l'unica isola linguistica di lingua francoprovenzale della Regione Puglia. C'è una bibliografia di ricerca ricenta sul suo dialetto che fa parte del progetto.<br />
Faeto è il comune più alto del Subappennino Dauno e della Regione Puglia. Situato a 840 metri sul livello del mare, si erge a sud-ovest del Capoluogo di provincia, Foggia, da cui dista 47 km, ai confini con la Campania. In particolare Faeto confina con i comuni di Biccari, Celle di San Vito, Roseto Valfortore, Greci, Castelfranco in Miscano. Quivi sono presenti le alture del M. Saraceno (1138 m.), M. Cornacchia (1151 m.), M. Sidone (1061 m.), M. San Vito (1015 m.), e sono visibili il promontorio del Gargano, il golfo di Manfredonia e tutta la pianura del Tavoliere delle Puglie.
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  • Celle di San Vito (Cèlle de Sant Uite o Vite in lingua francoprovenzale) è un comune italiano di 177 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il comune, che è il meno popolato della regione, da secoli si caratterizza per l'uso della lingua francoprovenzale, assieme al limitrofo centro di Faeto, con il quale costituisce l'unica Minoranza francoprovenzale in Puglia.<br />
Il comune è arroccato sui contrafforti dell'Alta Valle del Celone, nella parte occidentale del Subappennino Dauno. sorge a 735 metri s.l.m.
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
    KASH_AltaMurgia_038.jpg
  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Anticamente conosciuto come il Convento di San Giovanni In Lamis, l'imponente monastero è situato a circa un paio di chilometri ad est di San Marco in Lamis alle pendici del monte Celano (871 m), tra il verde dei carpini e dei frassini che sovrastano la Valle dello Starale. Non si hanno date certe sulla fondazione del santuario probabilmente fondato dai Longobardi, ma sicuramente l'esistenza di una chiesa e di un ospizio erano cosa certa già dal V-IV secolo. La prima data certa che troviamo nei documenti è quella del 1007. Partiti i Benedettini, Clemente V, con Bolla del 20 febbraio 1311, affidò il Monastero ai Cistercensi dell'abbazia di Santa Maria di Casanova presso Villa Celiera per poi passare nelle mani di alcuni abati commendatari. Una svolta si ebbe solamente più tardi, quando l'affidamento del monastero passò nelle mani dei frati Minori Osservanti, con bolla papale del 14 febbraio 1568, che donarono nuovamente splendore e gloria al convento. In questo periodo il monastero ricevette una reliquia proveniente dalla cattedrale di Salerno attribuita all'apostolo evangelista Matteo (un dente molare). Questo non fece altro che far aumentare l'afflusso di pellegrini che salivano sul monte Gargano in cerca di quella spiritualità che non si trovava altrove.<br />
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Dopo la donazione della reliquia il convento fu noto come Convento di San Matteo anche se ufficialmente il nome canonico resta ancora "Convento di San Giovanni in Lamis". In questi ultimi secoli il convento è sempre stato meta di pellegrinaggi, aumentati notevolmente negli ultimi anni dall'afflusso di visitatori alla tomba di San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo e questo non ha fatto altro che accrescere la notorietà del convento che si è sviluppato nell'ambito del Parco Nazionale del Gargano grazie al suo inserimento in un paesaggio unico nel suo genere.<br />
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Inizialmente doveva avere più le sembianze di una fortezza, grazie ai suoi contrafforti ed alla sua posizione, quasi a controllo della vall
    terrazza sinistra san matteo vista s...jpg
  • Alberona (Arëvëronë in dialetto lucerino) è un comune italiano di 1.012[3] abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il Touring Club Italiano gli ha riconosciuto la Bandiera Arancione nel 2002 e dal 2005 fa parte del circuito dei "I borghi più belli d'Italia".<br />
Alberona sorge nel Subappenino dauno, sulle pendici del monte Stilo che domina il Tavoliere delle Puglie. Il territorio comunale, in gran parte boschivo, è attraversato da torrenti e rivoli di acqua come il canale dei Tigli, interrotto a tratti da piccole cascate.<br />
L'abitato è costituito prevalentemente da caratteristiche case contadine in sassi, pietra bianca o in muratura. Il principale monumento del borgo è la Torre del Priore, appartenuta prima ai Templari e divenuta nel XIV secolo residenza del Gran Priore dell'Ordine dei Cavalieri di Malta di Barletta, quando si trasferiva nel suo feudo di Alberona. Nel 2002 è stata donata a Italia Nostra che ne ha fatto la propria sede.<br />
Gli altri monumenti includono la chiesa di San Rocco (XVI secolo), la chiesa Madre di fondazione più antica, il Museum Antiquarium, l'Arco dei Mille, le caratteristiche stradine e i vicoli del centro storico.<br />
Nel territorio comunale è possibile fare escursioni lungo i sentieri che tagliano il Bosco del Subappennino e raggiungono il canale dei Tigli, il parco eolico in direzione di Volturino, il Crocione, Monte Cornacchia, in direzione di Roseto Valfortore.
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  • Roseto Valfortore è un comune italiano di 1.336 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il paese fa parte del club "I borghi più belli d'Italia".<br />
Il clima di Roseto Valfortore è umido e freddo e non mancano mai le frequenti nevicate, qualche volta anche intense d'inverno considerando soprattutto che il paese si trova sotto il Monte Cornacchia, la cima più alta della Puglia. Invece le estati sono molto gradevoli e il clima in questa stagione è abbastanza mite.
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  • Roseto Valfortore è un comune italiano di 1.336 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il paese fa parte del club "I borghi più belli d'Italia".<br />
Il clima di Roseto Valfortore è umido e freddo e non mancano mai le frequenti nevicate, qualche volta anche intense d'inverno considerando soprattutto che il paese si trova sotto il Monte Cornacchia, la cima più alta della Puglia. Invece le estati sono molto gradevoli e il clima in questa stagione è abbastanza mite.
    roseto19.jpg
  • Celle di San Vito (Cèlle de Sant Uite o Vite in lingua francoprovenzale) è un comune italiano di 177 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il comune, che è il meno popolato della regione, da secoli si caratterizza per l'uso della lingua francoprovenzale, assieme al limitrofo centro di Faeto, con il quale costituisce l'unica Minoranza francoprovenzale in Puglia.<br />
Il comune è arroccato sui contrafforti dell'Alta Valle del Celone, nella parte occidentale del Subappennino Dauno. sorge a 735 metri s.l.m.
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  • Celle di San Vito (Cèlle de Sant Uite o Vite in lingua francoprovenzale) è un comune italiano di 177 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il comune, che è il meno popolato della regione, da secoli si caratterizza per l'uso della lingua francoprovenzale, assieme al limitrofo centro di Faeto, con il quale costituisce l'unica Minoranza francoprovenzale in Puglia.<br />
Il comune è arroccato sui contrafforti dell'Alta Valle del Celone, nella parte occidentale del Subappennino Dauno. sorge a 735 metri s.l.m.
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  • Celle di San Vito (Cèlle de Sant Uite o Vite in lingua francoprovenzale) è un comune italiano di 177 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il comune, che è il meno popolato della regione, da secoli si caratterizza per l'uso della lingua francoprovenzale, assieme al limitrofo centro di Faeto, con il quale costituisce l'unica Minoranza francoprovenzale in Puglia.<br />
Il comune è arroccato sui contrafforti dell'Alta Valle del Celone, nella parte occidentale del Subappennino Dauno. sorge a 735 metri s.l.m.
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Anticamente conosciuto come il Convento di San Giovanni In Lamis, l'imponente monastero è situato a circa un paio di chilometri ad est di San Marco in Lamis alle pendici del monte Celano (871 m), tra il verde dei carpini e dei frassini che sovrastano la Valle dello Starale. Non si hanno date certe sulla fondazione del santuario probabilmente fondato dai Longobardi, ma sicuramente l'esistenza di una chiesa e di un ospizio erano cosa certa già dal V-IV secolo. La prima data certa che troviamo nei documenti è quella del 1007. Partiti i Benedettini, Clemente V, con Bolla del 20 febbraio 1311, affidò il Monastero ai Cistercensi dell'abbazia di Santa Maria di Casanova presso Villa Celiera per poi passare nelle mani di alcuni abati commendatari. Una svolta si ebbe solamente più tardi, quando l'affidamento del monastero passò nelle mani dei frati Minori Osservanti, con bolla papale del 14 febbraio 1568, che donarono nuovamente splendore e gloria al convento. In questo periodo il monastero ricevette una reliquia proveniente dalla cattedrale di Salerno attribuita all'apostolo evangelista Matteo (un dente molare). Questo non fece altro che far aumentare l'afflusso di pellegrini che salivano sul monte Gargano in cerca di quella spiritualità che non si trovava altrove.<br />
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Dopo la donazione della reliquia il convento fu noto come Convento di San Matteo anche se ufficialmente il nome canonico resta ancora "Convento di San Giovanni in Lamis". In questi ultimi secoli il convento è sempre stato meta di pellegrinaggi, aumentati notevolmente negli ultimi anni dall'afflusso di visitatori alla tomba di San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo e questo non ha fatto altro che accrescere la notorietà del convento che si è sviluppato nell'ambito del Parco Nazionale del Gargano grazie al suo inserimento in un paesaggio unico nel suo genere.<br />
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Inizialmente doveva avere più le sembianze di una fortezza, grazie ai suoi contrafforti ed alla sua posizione, quasi a controllo della vall
    terrazza sinistra san matteoparticol...jpg
  • Anticamente conosciuto come il Convento di San Giovanni In Lamis, l'imponente monastero è situato a circa un paio di chilometri ad est di San Marco in Lamis alle pendici del monte Celano (871 m), tra il verde dei carpini e dei frassini che sovrastano la Valle dello Starale. Non si hanno date certe sulla fondazione del santuario probabilmente fondato dai Longobardi, ma sicuramente l'esistenza di una chiesa e di un ospizio erano cosa certa già dal V-IV secolo. La prima data certa che troviamo nei documenti è quella del 1007. Partiti i Benedettini, Clemente V, con Bolla del 20 febbraio 1311, affidò il Monastero ai Cistercensi dell'abbazia di Santa Maria di Casanova presso Villa Celiera per poi passare nelle mani di alcuni abati commendatari. Una svolta si ebbe solamente più tardi, quando l'affidamento del monastero passò nelle mani dei frati Minori Osservanti, con bolla papale del 14 febbraio 1568, che donarono nuovamente splendore e gloria al convento. In questo periodo il monastero ricevette una reliquia proveniente dalla cattedrale di Salerno attribuita all'apostolo evangelista Matteo (un dente molare). Questo non fece altro che far aumentare l'afflusso di pellegrini che salivano sul monte Gargano in cerca di quella spiritualità che non si trovava altrove.<br />
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Dopo la donazione della reliquia il convento fu noto come Convento di San Matteo anche se ufficialmente il nome canonico resta ancora "Convento di San Giovanni in Lamis". In questi ultimi secoli il convento è sempre stato meta di pellegrinaggi, aumentati notevolmente negli ultimi anni dall'afflusso di visitatori alla tomba di San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo e questo non ha fatto altro che accrescere la notorietà del convento che si è sviluppato nell'ambito del Parco Nazionale del Gargano grazie al suo inserimento in un paesaggio unico nel suo genere.<br />
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Inizialmente doveva avere più le sembianze di una fortezza, grazie ai suoi contrafforti ed alla sua posizione, quasi a controllo della vall
    scalinata laterale san matteo.jpg
  • Anticamente conosciuto come il Convento di San Giovanni In Lamis, l'imponente monastero è situato a circa un paio di chilometri ad est di San Marco in Lamis alle pendici del monte Celano (871 m), tra il verde dei carpini e dei frassini che sovrastano la Valle dello Starale. Non si hanno date certe sulla fondazione del santuario probabilmente fondato dai Longobardi, ma sicuramente l'esistenza di una chiesa e di un ospizio erano cosa certa già dal V-IV secolo. La prima data certa che troviamo nei documenti è quella del 1007. Partiti i Benedettini, Clemente V, con Bolla del 20 febbraio 1311, affidò il Monastero ai Cistercensi dell'abbazia di Santa Maria di Casanova presso Villa Celiera per poi passare nelle mani di alcuni abati commendatari. Una svolta si ebbe solamente più tardi, quando l'affidamento del monastero passò nelle mani dei frati Minori Osservanti, con bolla papale del 14 febbraio 1568, che donarono nuovamente splendore e gloria al convento. In questo periodo il monastero ricevette una reliquia proveniente dalla cattedrale di Salerno attribuita all'apostolo evangelista Matteo (un dente molare). Questo non fece altro che far aumentare l'afflusso di pellegrini che salivano sul monte Gargano in cerca di quella spiritualità che non si trovava altrove.<br />
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Dopo la donazione della reliquia il convento fu noto come Convento di San Matteo anche se ufficialmente il nome canonico resta ancora "Convento di San Giovanni in Lamis". In questi ultimi secoli il convento è sempre stato meta di pellegrinaggi, aumentati notevolmente negli ultimi anni dall'afflusso di visitatori alla tomba di San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo e questo non ha fatto altro che accrescere la notorietà del convento che si è sviluppato nell'ambito del Parco Nazionale del Gargano grazie al suo inserimento in un paesaggio unico nel suo genere.<br />
<br />
Inizialmente doveva avere più le sembianze di una fortezza, grazie ai suoi contrafforti ed alla sua posizione, quasi a controllo della vall
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  • Alberona (Arëvëronë in dialetto lucerino) è un comune italiano di 1.012[3] abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il Touring Club Italiano gli ha riconosciuto la Bandiera Arancione nel 2002 e dal 2005 fa parte del circuito dei "I borghi più belli d'Italia".<br />
Alberona sorge nel Subappenino dauno, sulle pendici del monte Stilo che domina il Tavoliere delle Puglie. Il territorio comunale, in gran parte boschivo, è attraversato da torrenti e rivoli di acqua come il canale dei Tigli, interrotto a tratti da piccole cascate.<br />
L'abitato è costituito prevalentemente da caratteristiche case contadine in sassi, pietra bianca o in muratura. Il principale monumento del borgo è la Torre del Priore, appartenuta prima ai Templari e divenuta nel XIV secolo residenza del Gran Priore dell'Ordine dei Cavalieri di Malta di Barletta, quando si trasferiva nel suo feudo di Alberona. Nel 2002 è stata donata a Italia Nostra che ne ha fatto la propria sede.<br />
Gli altri monumenti includono la chiesa di San Rocco (XVI secolo), la chiesa Madre di fondazione più antica, il Museum Antiquarium, l'Arco dei Mille, le caratteristiche stradine e i vicoli del centro storico.<br />
Nel territorio comunale è possibile fare escursioni lungo i sentieri che tagliano il Bosco del Subappennino e raggiungono il canale dei Tigli, il parco eolico in direzione di Volturino, il Crocione, Monte Cornacchia, in direzione di Roseto Valfortore.
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  • Alberona (Arëvëronë in dialetto lucerino) è un comune italiano di 1.012[3] abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il Touring Club Italiano gli ha riconosciuto la Bandiera Arancione nel 2002 e dal 2005 fa parte del circuito dei "I borghi più belli d'Italia".<br />
Alberona sorge nel Subappenino dauno, sulle pendici del monte Stilo che domina il Tavoliere delle Puglie. Il territorio comunale, in gran parte boschivo, è attraversato da torrenti e rivoli di acqua come il canale dei Tigli, interrotto a tratti da piccole cascate.<br />
L'abitato è costituito prevalentemente da caratteristiche case contadine in sassi, pietra bianca o in muratura. Il principale monumento del borgo è la Torre del Priore, appartenuta prima ai Templari e divenuta nel XIV secolo residenza del Gran Priore dell'Ordine dei Cavalieri di Malta di Barletta, quando si trasferiva nel suo feudo di Alberona. Nel 2002 è stata donata a Italia Nostra che ne ha fatto la propria sede.<br />
Gli altri monumenti includono la chiesa di San Rocco (XVI secolo), la chiesa Madre di fondazione più antica, il Museum Antiquarium, l'Arco dei Mille, le caratteristiche stradine e i vicoli del centro storico.<br />
Nel territorio comunale è possibile fare escursioni lungo i sentieri che tagliano il Bosco del Subappennino e raggiungono il canale dei Tigli, il parco eolico in direzione di Volturino, il Crocione, Monte Cornacchia, in direzione di Roseto Valfortore.
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  • Alberona (Arëvëronë in dialetto lucerino) è un comune italiano di 1.012[3] abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il Touring Club Italiano gli ha riconosciuto la Bandiera Arancione nel 2002 e dal 2005 fa parte del circuito dei "I borghi più belli d'Italia".<br />
Alberona sorge nel Subappenino dauno, sulle pendici del monte Stilo che domina il Tavoliere delle Puglie. Il territorio comunale, in gran parte boschivo, è attraversato da torrenti e rivoli di acqua come il canale dei Tigli, interrotto a tratti da piccole cascate.<br />
L'abitato è costituito prevalentemente da caratteristiche case contadine in sassi, pietra bianca o in muratura. Il principale monumento del borgo è la Torre del Priore, appartenuta prima ai Templari e divenuta nel XIV secolo residenza del Gran Priore dell'Ordine dei Cavalieri di Malta di Barletta, quando si trasferiva nel suo feudo di Alberona. Nel 2002 è stata donata a Italia Nostra che ne ha fatto la propria sede.<br />
Gli altri monumenti includono la chiesa di San Rocco (XVI secolo), la chiesa Madre di fondazione più antica, il Museum Antiquarium, l'Arco dei Mille, le caratteristiche stradine e i vicoli del centro storico.<br />
Nel territorio comunale è possibile fare escursioni lungo i sentieri che tagliano il Bosco del Subappennino e raggiungono il canale dei Tigli, il parco eolico in direzione di Volturino, il Crocione, Monte Cornacchia, in direzione di Roseto Valfortore.
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  • Roseto Valfortore è un comune italiano di 1.336 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il paese fa parte del club "I borghi più belli d'Italia".<br />
Il clima di Roseto Valfortore è umido e freddo e non mancano mai le frequenti nevicate, qualche volta anche intense d'inverno considerando soprattutto che il paese si trova sotto il Monte Cornacchia, la cima più alta della Puglia. Invece le estati sono molto gradevoli e il clima in questa stagione è abbastanza mite.
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  • Faeto (Faíte in lingua francoprovenzale) è un comune situato sui monti del Subappennino Dauno, all'interno della provincia di Foggia, in Puglia. Il riferimento alla presenza di tale minoranza linguistica è d'obbligo, stante l'esplicito riconoscimento legislativo da parte dello Stato italiano mediante la Legge n. 482 del 1999, in attuazione all'art. 6 della Costituzione della Repubblica Italiana. Insieme al contiguo centro di Celle di San Vito forma l'unica isola linguistica di lingua francoprovenzale della Regione Puglia. C'è una bibliografia di ricerca ricenta sul suo dialetto che fa parte del progetto.<br />
Faeto è il comune più alto del Subappennino Dauno e della Regione Puglia. Situato a 840 metri sul livello del mare, si erge a sud-ovest del Capoluogo di provincia, Foggia, da cui dista 47 km, ai confini con la Campania. In particolare Faeto confina con i comuni di Biccari, Celle di San Vito, Roseto Valfortore, Greci, Castelfranco in Miscano. Quivi sono presenti le alture del M. Saraceno (1138 m.), M. Cornacchia (1151 m.), M. Sidone (1061 m.), M. San Vito (1015 m.), e sono visibili il promontorio del Gargano, il golfo di Manfredonia e tutta la pianura del Tavoliere delle Puglie.
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  • Faeto (Faíte in lingua francoprovenzale) è un comune situato sui monti del Subappennino Dauno, all'interno della provincia di Foggia, in Puglia. Il riferimento alla presenza di tale minoranza linguistica è d'obbligo, stante l'esplicito riconoscimento legislativo da parte dello Stato italiano mediante la Legge n. 482 del 1999, in attuazione all'art. 6 della Costituzione della Repubblica Italiana. Insieme al contiguo centro di Celle di San Vito forma l'unica isola linguistica di lingua francoprovenzale della Regione Puglia. C'è una bibliografia di ricerca ricenta sul suo dialetto che fa parte del progetto.<br />
Faeto è il comune più alto del Subappennino Dauno e della Regione Puglia. Situato a 840 metri sul livello del mare, si erge a sud-ovest del Capoluogo di provincia, Foggia, da cui dista 47 km, ai confini con la Campania. In particolare Faeto confina con i comuni di Biccari, Celle di San Vito, Roseto Valfortore, Greci, Castelfranco in Miscano. Quivi sono presenti le alture del M. Saraceno (1138 m.), M. Cornacchia (1151 m.), M. Sidone (1061 m.), M. San Vito (1015 m.), e sono visibili il promontorio del Gargano, il golfo di Manfredonia e tutta la pianura del Tavoliere delle Puglie.
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  • Faeto (Faíte in lingua francoprovenzale) è un comune situato sui monti del Subappennino Dauno, all'interno della provincia di Foggia, in Puglia. Il riferimento alla presenza di tale minoranza linguistica è d'obbligo, stante l'esplicito riconoscimento legislativo da parte dello Stato italiano mediante la Legge n. 482 del 1999, in attuazione all'art. 6 della Costituzione della Repubblica Italiana. Insieme al contiguo centro di Celle di San Vito forma l'unica isola linguistica di lingua francoprovenzale della Regione Puglia. C'è una bibliografia di ricerca ricenta sul suo dialetto che fa parte del progetto.<br />
Faeto è il comune più alto del Subappennino Dauno e della Regione Puglia. Situato a 840 metri sul livello del mare, si erge a sud-ovest del Capoluogo di provincia, Foggia, da cui dista 47 km, ai confini con la Campania. In particolare Faeto confina con i comuni di Biccari, Celle di San Vito, Roseto Valfortore, Greci, Castelfranco in Miscano. Quivi sono presenti le alture del M. Saraceno (1138 m.), M. Cornacchia (1151 m.), M. Sidone (1061 m.), M. San Vito (1015 m.), e sono visibili il promontorio del Gargano, il golfo di Manfredonia e tutta la pianura del Tavoliere delle Puglie.
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  • Faeto (Faíte in lingua francoprovenzale) è un comune situato sui monti del Subappennino Dauno, all'interno della provincia di Foggia, in Puglia. Il riferimento alla presenza di tale minoranza linguistica è d'obbligo, stante l'esplicito riconoscimento legislativo da parte dello Stato italiano mediante la Legge n. 482 del 1999, in attuazione all'art. 6 della Costituzione della Repubblica Italiana. Insieme al contiguo centro di Celle di San Vito forma l'unica isola linguistica di lingua francoprovenzale della Regione Puglia. C'è una bibliografia di ricerca ricenta sul suo dialetto che fa parte del progetto.<br />
Faeto è il comune più alto del Subappennino Dauno e della Regione Puglia. Situato a 840 metri sul livello del mare, si erge a sud-ovest del Capoluogo di provincia, Foggia, da cui dista 47 km, ai confini con la Campania. In particolare Faeto confina con i comuni di Biccari, Celle di San Vito, Roseto Valfortore, Greci, Castelfranco in Miscano. Quivi sono presenti le alture del M. Saraceno (1138 m.), M. Cornacchia (1151 m.), M. Sidone (1061 m.), M. San Vito (1015 m.), e sono visibili il promontorio del Gargano, il golfo di Manfredonia e tutta la pianura del Tavoliere delle Puglie.
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  • Faeto (Faíte in lingua francoprovenzale) è un comune situato sui monti del Subappennino Dauno, all'interno della provincia di Foggia, in Puglia. Il riferimento alla presenza di tale minoranza linguistica è d'obbligo, stante l'esplicito riconoscimento legislativo da parte dello Stato italiano mediante la Legge n. 482 del 1999, in attuazione all'art. 6 della Costituzione della Repubblica Italiana. Insieme al contiguo centro di Celle di San Vito forma l'unica isola linguistica di lingua francoprovenzale della Regione Puglia. C'è una bibliografia di ricerca ricenta sul suo dialetto che fa parte del progetto.<br />
Faeto è il comune più alto del Subappennino Dauno e della Regione Puglia. Situato a 840 metri sul livello del mare, si erge a sud-ovest del Capoluogo di provincia, Foggia, da cui dista 47 km, ai confini con la Campania. In particolare Faeto confina con i comuni di Biccari, Celle di San Vito, Roseto Valfortore, Greci, Castelfranco in Miscano. Quivi sono presenti le alture del M. Saraceno (1138 m.), M. Cornacchia (1151 m.), M. Sidone (1061 m.), M. San Vito (1015 m.), e sono visibili il promontorio del Gargano, il golfo di Manfredonia e tutta la pianura del Tavoliere delle Puglie.
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  • Faeto (Faíte in lingua francoprovenzale) è un comune situato sui monti del Subappennino Dauno, all'interno della provincia di Foggia, in Puglia. Il riferimento alla presenza di tale minoranza linguistica è d'obbligo, stante l'esplicito riconoscimento legislativo da parte dello Stato italiano mediante la Legge n. 482 del 1999, in attuazione all'art. 6 della Costituzione della Repubblica Italiana. Insieme al contiguo centro di Celle di San Vito forma l'unica isola linguistica di lingua francoprovenzale della Regione Puglia. C'è una bibliografia di ricerca ricenta sul suo dialetto che fa parte del progetto.<br />
Faeto è il comune più alto del Subappennino Dauno e della Regione Puglia. Situato a 840 metri sul livello del mare, si erge a sud-ovest del Capoluogo di provincia, Foggia, da cui dista 47 km, ai confini con la Campania. In particolare Faeto confina con i comuni di Biccari, Celle di San Vito, Roseto Valfortore, Greci, Castelfranco in Miscano. Quivi sono presenti le alture del M. Saraceno (1138 m.), M. Cornacchia (1151 m.), M. Sidone (1061 m.), M. San Vito (1015 m.), e sono visibili il promontorio del Gargano, il golfo di Manfredonia e tutta la pianura del Tavoliere delle Puglie.
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  • Celle di San Vito (Cèlle de Sant Uite o Vite in lingua francoprovenzale) è un comune italiano di 177 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il comune, che è il meno popolato della regione, da secoli si caratterizza per l'uso della lingua francoprovenzale, assieme al limitrofo centro di Faeto, con il quale costituisce l'unica Minoranza francoprovenzale in Puglia.<br />
Il comune è arroccato sui contrafforti dell'Alta Valle del Celone, nella parte occidentale del Subappennino Dauno. sorge a 735 metri s.l.m.
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  • Celle di San Vito (Cèlle de Sant Uite o Vite in lingua francoprovenzale) è un comune italiano di 177 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il comune, che è il meno popolato della regione, da secoli si caratterizza per l'uso della lingua francoprovenzale, assieme al limitrofo centro di Faeto, con il quale costituisce l'unica Minoranza francoprovenzale in Puglia.<br />
Il comune è arroccato sui contrafforti dell'Alta Valle del Celone, nella parte occidentale del Subappennino Dauno. sorge a 735 metri s.l.m.
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  • Celle di San Vito (Cèlle de Sant Uite o Vite in lingua francoprovenzale) è un comune italiano di 177 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il comune, che è il meno popolato della regione, da secoli si caratterizza per l'uso della lingua francoprovenzale, assieme al limitrofo centro di Faeto, con il quale costituisce l'unica Minoranza francoprovenzale in Puglia.<br />
Il comune è arroccato sui contrafforti dell'Alta Valle del Celone, nella parte occidentale del Subappennino Dauno. sorge a 735 metri s.l.m.
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  • Celle di San Vito (Cèlle de Sant Uite o Vite in lingua francoprovenzale) è un comune italiano di 177 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il comune, che è il meno popolato della regione, da secoli si caratterizza per l'uso della lingua francoprovenzale, assieme al limitrofo centro di Faeto, con il quale costituisce l'unica Minoranza francoprovenzale in Puglia.<br />
Il comune è arroccato sui contrafforti dell'Alta Valle del Celone, nella parte occidentale del Subappennino Dauno. sorge a 735 metri s.l.m.
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  • Celle di San Vito (Cèlle de Sant Uite o Vite in lingua francoprovenzale) è un comune italiano di 177 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il comune, che è il meno popolato della regione, da secoli si caratterizza per l'uso della lingua francoprovenzale, assieme al limitrofo centro di Faeto, con il quale costituisce l'unica Minoranza francoprovenzale in Puglia.<br />
Il comune è arroccato sui contrafforti dell'Alta Valle del Celone, nella parte occidentale del Subappennino Dauno. sorge a 735 metri s.l.m.
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  • Celle di San Vito (Cèlle de Sant Uite o Vite in lingua francoprovenzale) è un comune italiano di 177 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il comune, che è il meno popolato della regione, da secoli si caratterizza per l'uso della lingua francoprovenzale, assieme al limitrofo centro di Faeto, con il quale costituisce l'unica Minoranza francoprovenzale in Puglia.<br />
Il comune è arroccato sui contrafforti dell'Alta Valle del Celone, nella parte occidentale del Subappennino Dauno. sorge a 735 metri s.l.m.
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  • Celle di San Vito (Cèlle de Sant Uite o Vite in lingua francoprovenzale) è un comune italiano di 177 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il comune, che è il meno popolato della regione, da secoli si caratterizza per l'uso della lingua francoprovenzale, assieme al limitrofo centro di Faeto, con il quale costituisce l'unica Minoranza francoprovenzale in Puglia.<br />
Il comune è arroccato sui contrafforti dell'Alta Valle del Celone, nella parte occidentale del Subappennino Dauno. sorge a 735 metri s.l.m.
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Anticamente conosciuto come il Convento di San Giovanni In Lamis, l'imponente monastero è situato a circa un paio di chilometri ad est di San Marco in Lamis alle pendici del monte Celano (871 m), tra il verde dei carpini e dei frassini che sovrastano la Valle dello Starale. Non si hanno date certe sulla fondazione del santuario probabilmente fondato dai Longobardi, ma sicuramente l'esistenza di una chiesa e di un ospizio erano cosa certa già dal V-IV secolo. La prima data certa che troviamo nei documenti è quella del 1007. Partiti i Benedettini, Clemente V, con Bolla del 20 febbraio 1311, affidò il Monastero ai Cistercensi dell'abbazia di Santa Maria di Casanova presso Villa Celiera per poi passare nelle mani di alcuni abati commendatari. Una svolta si ebbe solamente più tardi, quando l'affidamento del monastero passò nelle mani dei frati Minori Osservanti, con bolla papale del 14 febbraio 1568, che donarono nuovamente splendore e gloria al convento. In questo periodo il monastero ricevette una reliquia proveniente dalla cattedrale di Salerno attribuita all'apostolo evangelista Matteo (un dente molare). Questo non fece altro che far aumentare l'afflusso di pellegrini che salivano sul monte Gargano in cerca di quella spiritualità che non si trovava altrove.<br />
<br />
Dopo la donazione della reliquia il convento fu noto come Convento di San Matteo anche se ufficialmente il nome canonico resta ancora "Convento di San Giovanni in Lamis". In questi ultimi secoli il convento è sempre stato meta di pellegrinaggi, aumentati notevolmente negli ultimi anni dall'afflusso di visitatori alla tomba di San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo e questo non ha fatto altro che accrescere la notorietà del convento che si è sviluppato nell'ambito del Parco Nazionale del Gargano grazie al suo inserimento in un paesaggio unico nel suo genere.<br />
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Inizialmente doveva avere più le sembianze di una fortezza, grazie ai suoi contrafforti ed alla sua posizione, quasi a controllo della vall
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  • Anticamente conosciuto come il Convento di San Giovanni In Lamis, l'imponente monastero è situato a circa un paio di chilometri ad est di San Marco in Lamis alle pendici del monte Celano (871 m), tra il verde dei carpini e dei frassini che sovrastano la Valle dello Starale. Non si hanno date certe sulla fondazione del santuario probabilmente fondato dai Longobardi, ma sicuramente l'esistenza di una chiesa e di un ospizio erano cosa certa già dal V-IV secolo. La prima data certa che troviamo nei documenti è quella del 1007. Partiti i Benedettini, Clemente V, con Bolla del 20 febbraio 1311, affidò il Monastero ai Cistercensi dell'abbazia di Santa Maria di Casanova presso Villa Celiera per poi passare nelle mani di alcuni abati commendatari. Una svolta si ebbe solamente più tardi, quando l'affidamento del monastero passò nelle mani dei frati Minori Osservanti, con bolla papale del 14 febbraio 1568, che donarono nuovamente splendore e gloria al convento. In questo periodo il monastero ricevette una reliquia proveniente dalla cattedrale di Salerno attribuita all'apostolo evangelista Matteo (un dente molare). Questo non fece altro che far aumentare l'afflusso di pellegrini che salivano sul monte Gargano in cerca di quella spiritualità che non si trovava altrove.<br />
<br />
Dopo la donazione della reliquia il convento fu noto come Convento di San Matteo anche se ufficialmente il nome canonico resta ancora "Convento di San Giovanni in Lamis". In questi ultimi secoli il convento è sempre stato meta di pellegrinaggi, aumentati notevolmente negli ultimi anni dall'afflusso di visitatori alla tomba di San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo e questo non ha fatto altro che accrescere la notorietà del convento che si è sviluppato nell'ambito del Parco Nazionale del Gargano grazie al suo inserimento in un paesaggio unico nel suo genere.<br />
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Inizialmente doveva avere più le sembianze di una fortezza, grazie ai suoi contrafforti ed alla sua posizione, quasi a controllo della vall
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  • Alberona (Arëvëronë in dialetto lucerino) è un comune italiano di 1.012[3] abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il Touring Club Italiano gli ha riconosciuto la Bandiera Arancione nel 2002 e dal 2005 fa parte del circuito dei "I borghi più belli d'Italia".<br />
Alberona sorge nel Subappenino dauno, sulle pendici del monte Stilo che domina il Tavoliere delle Puglie. Il territorio comunale, in gran parte boschivo, è attraversato da torrenti e rivoli di acqua come il canale dei Tigli, interrotto a tratti da piccole cascate.<br />
L'abitato è costituito prevalentemente da caratteristiche case contadine in sassi, pietra bianca o in muratura. Il principale monumento del borgo è la Torre del Priore, appartenuta prima ai Templari e divenuta nel XIV secolo residenza del Gran Priore dell'Ordine dei Cavalieri di Malta di Barletta, quando si trasferiva nel suo feudo di Alberona. Nel 2002 è stata donata a Italia Nostra che ne ha fatto la propria sede.<br />
Gli altri monumenti includono la chiesa di San Rocco (XVI secolo), la chiesa Madre di fondazione più antica, il Museum Antiquarium, l'Arco dei Mille, le caratteristiche stradine e i vicoli del centro storico.<br />
Nel territorio comunale è possibile fare escursioni lungo i sentieri che tagliano il Bosco del Subappennino e raggiungono il canale dei Tigli, il parco eolico in direzione di Volturino, il Crocione, Monte Cornacchia, in direzione di Roseto Valfortore.
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  • Roseto Valfortore è un comune italiano di 1.336 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il paese fa parte del club "I borghi più belli d'Italia".<br />
Il clima di Roseto Valfortore è umido e freddo e non mancano mai le frequenti nevicate, qualche volta anche intense d'inverno considerando soprattutto che il paese si trova sotto il Monte Cornacchia, la cima più alta della Puglia. Invece le estati sono molto gradevoli e il clima in questa stagione è abbastanza mite.
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  • Roseto Valfortore è un comune italiano di 1.336 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il paese fa parte del club "I borghi più belli d'Italia".<br />
Il clima di Roseto Valfortore è umido e freddo e non mancano mai le frequenti nevicate, qualche volta anche intense d'inverno considerando soprattutto che il paese si trova sotto il Monte Cornacchia, la cima più alta della Puglia. Invece le estati sono molto gradevoli e il clima in questa stagione è abbastanza mite.
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  • Roseto Valfortore è un comune italiano di 1.336 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il paese fa parte del club "I borghi più belli d'Italia".<br />
Il clima di Roseto Valfortore è umido e freddo e non mancano mai le frequenti nevicate, qualche volta anche intense d'inverno considerando soprattutto che il paese si trova sotto il Monte Cornacchia, la cima più alta della Puglia. Invece le estati sono molto gradevoli e il clima in questa stagione è abbastanza mite.
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Anticamente conosciuto come il Convento di San Giovanni In Lamis, l'imponente monastero è situato a circa un paio di chilometri ad est di San Marco in Lamis alle pendici del monte Celano (871 m), tra il verde dei carpini e dei frassini che sovrastano la Valle dello Starale. Non si hanno date certe sulla fondazione del santuario probabilmente fondato dai Longobardi, ma sicuramente l'esistenza di una chiesa e di un ospizio erano cosa certa già dal V-IV secolo. La prima data certa che troviamo nei documenti è quella del 1007. Partiti i Benedettini, Clemente V, con Bolla del 20 febbraio 1311, affidò il Monastero ai Cistercensi dell'abbazia di Santa Maria di Casanova presso Villa Celiera per poi passare nelle mani di alcuni abati commendatari. Una svolta si ebbe solamente più tardi, quando l'affidamento del monastero passò nelle mani dei frati Minori Osservanti, con bolla papale del 14 febbraio 1568, che donarono nuovamente splendore e gloria al convento. In questo periodo il monastero ricevette una reliquia proveniente dalla cattedrale di Salerno attribuita all'apostolo evangelista Matteo (un dente molare). Questo non fece altro che far aumentare l'afflusso di pellegrini che salivano sul monte Gargano in cerca di quella spiritualità che non si trovava altrove.<br />
<br />
Dopo la donazione della reliquia il convento fu noto come Convento di San Matteo anche se ufficialmente il nome canonico resta ancora "Convento di San Giovanni in Lamis". In questi ultimi secoli il convento è sempre stato meta di pellegrinaggi, aumentati notevolmente negli ultimi anni dall'afflusso di visitatori alla tomba di San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo e questo non ha fatto altro che accrescere la notorietà del convento che si è sviluppato nell'ambito del Parco Nazionale del Gargano grazie al suo inserimento in un paesaggio unico nel suo genere.<br />
<br />
Inizialmente doveva avere più le sembianze di una fortezza, grazie ai suoi contrafforti ed alla sua posizione, quasi a controllo della vall
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  • Alberona (Arëvëronë in dialetto lucerino) è un comune italiano di 1.012[3] abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il Touring Club Italiano gli ha riconosciuto la Bandiera Arancione nel 2002 e dal 2005 fa parte del circuito dei "I borghi più belli d'Italia".<br />
Alberona sorge nel Subappenino dauno, sulle pendici del monte Stilo che domina il Tavoliere delle Puglie. Il territorio comunale, in gran parte boschivo, è attraversato da torrenti e rivoli di acqua come il canale dei Tigli, interrotto a tratti da piccole cascate.<br />
L'abitato è costituito prevalentemente da caratteristiche case contadine in sassi, pietra bianca o in muratura. Il principale monumento del borgo è la Torre del Priore, appartenuta prima ai Templari e divenuta nel XIV secolo residenza del Gran Priore dell'Ordine dei Cavalieri di Malta di Barletta, quando si trasferiva nel suo feudo di Alberona. Nel 2002 è stata donata a Italia Nostra che ne ha fatto la propria sede.<br />
Gli altri monumenti includono la chiesa di San Rocco (XVI secolo), la chiesa Madre di fondazione più antica, il Museum Antiquarium, l'Arco dei Mille, le caratteristiche stradine e i vicoli del centro storico.<br />
Nel territorio comunale è possibile fare escursioni lungo i sentieri che tagliano il Bosco del Subappennino e raggiungono il canale dei Tigli, il parco eolico in direzione di Volturino, il Crocione, Monte Cornacchia, in direzione di Roseto Valfortore.
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  • Alberona (Arëvëronë in dialetto lucerino) è un comune italiano di 1.012[3] abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il Touring Club Italiano gli ha riconosciuto la Bandiera Arancione nel 2002 e dal 2005 fa parte del circuito dei "I borghi più belli d'Italia".<br />
Alberona sorge nel Subappenino dauno, sulle pendici del monte Stilo che domina il Tavoliere delle Puglie. Il territorio comunale, in gran parte boschivo, è attraversato da torrenti e rivoli di acqua come il canale dei Tigli, interrotto a tratti da piccole cascate.<br />
L'abitato è costituito prevalentemente da caratteristiche case contadine in sassi, pietra bianca o in muratura. Il principale monumento del borgo è la Torre del Priore, appartenuta prima ai Templari e divenuta nel XIV secolo residenza del Gran Priore dell'Ordine dei Cavalieri di Malta di Barletta, quando si trasferiva nel suo feudo di Alberona. Nel 2002 è stata donata a Italia Nostra che ne ha fatto la propria sede.<br />
Gli altri monumenti includono la chiesa di San Rocco (XVI secolo), la chiesa Madre di fondazione più antica, il Museum Antiquarium, l'Arco dei Mille, le caratteristiche stradine e i vicoli del centro storico.<br />
Nel territorio comunale è possibile fare escursioni lungo i sentieri che tagliano il Bosco del Subappennino e raggiungono il canale dei Tigli, il parco eolico in direzione di Volturino, il Crocione, Monte Cornacchia, in direzione di Roseto Valfortore.
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  • Roseto Valfortore è un comune italiano di 1.336 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il paese fa parte del club "I borghi più belli d'Italia".<br />
Il clima di Roseto Valfortore è umido e freddo e non mancano mai le frequenti nevicate, qualche volta anche intense d'inverno considerando soprattutto che il paese si trova sotto il Monte Cornacchia, la cima più alta della Puglia. Invece le estati sono molto gradevoli e il clima in questa stagione è abbastanza mite.
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  • Faeto (Faíte in lingua francoprovenzale) è un comune situato sui monti del Subappennino Dauno, all'interno della provincia di Foggia, in Puglia. Il riferimento alla presenza di tale minoranza linguistica è d'obbligo, stante l'esplicito riconoscimento legislativo da parte dello Stato italiano mediante la Legge n. 482 del 1999, in attuazione all'art. 6 della Costituzione della Repubblica Italiana. Insieme al contiguo centro di Celle di San Vito forma l'unica isola linguistica di lingua francoprovenzale della Regione Puglia. C'è una bibliografia di ricerca ricenta sul suo dialetto che fa parte del progetto.<br />
Faeto è il comune più alto del Subappennino Dauno e della Regione Puglia. Situato a 840 metri sul livello del mare, si erge a sud-ovest del Capoluogo di provincia, Foggia, da cui dista 47 km, ai confini con la Campania. In particolare Faeto confina con i comuni di Biccari, Celle di San Vito, Roseto Valfortore, Greci, Castelfranco in Miscano. Quivi sono presenti le alture del M. Saraceno (1138 m.), M. Cornacchia (1151 m.), M. Sidone (1061 m.), M. San Vito (1015 m.), e sono visibili il promontorio del Gargano, il golfo di Manfredonia e tutta la pianura del Tavoliere delle Puglie.
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  • Celle di San Vito (Cèlle de Sant Uite o Vite in lingua francoprovenzale) è un comune italiano di 177 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il comune, che è il meno popolato della regione, da secoli si caratterizza per l'uso della lingua francoprovenzale, assieme al limitrofo centro di Faeto, con il quale costituisce l'unica Minoranza francoprovenzale in Puglia.<br />
Il comune è arroccato sui contrafforti dell'Alta Valle del Celone, nella parte occidentale del Subappennino Dauno. sorge a 735 metri s.l.m.
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  • Celle di San Vito (Cèlle de Sant Uite o Vite in lingua francoprovenzale) è un comune italiano di 177 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il comune, che è il meno popolato della regione, da secoli si caratterizza per l'uso della lingua francoprovenzale, assieme al limitrofo centro di Faeto, con il quale costituisce l'unica Minoranza francoprovenzale in Puglia.<br />
Il comune è arroccato sui contrafforti dell'Alta Valle del Celone, nella parte occidentale del Subappennino Dauno. sorge a 735 metri s.l.m.
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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  • Parco Nazionale Dell'Alta Murgia
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