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  • I tralci di vite che costituiscono la materia prima della FÚcara di Novoli. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
    GF_Novoli_Focara_052.jpg
  • I tralci di vite che costituiscono la materia prima della FÚcara di Novoli. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
    GF_Novoli_Focara_070.jpg
  • Il Sindaco di Novoli, Oscar Marzo Vetrugno, il Parroco della parrocchia di Sant'Antonio Abate di Novoli, Don Giuseppe Spedicato, fedeli e volontari si passano di mano in mano un dipinto di Sant'Antonio da issare sulla "Focara", un falò di tralci di vite secca simbolo religioso e culturale della festa di "Sant'Antonio Abate e la Focara di Novoli, I giorni del fuoco" a Novoli in provincia di Lecce, in p.zza Tito Schipa. 16/01/2009 (PH Gabriele Spedicato)..La festa di "Sant'Antonio Abate e la Focara di Novoli, I giorni del fuoco" ha radici antichissime..Nasce dalla devozione al Santo, e si è sviluppata nel corso degli ultimi anni diventando un vero e proprio evento, atteso e partecipato da pellegrini e turisti, sicuramente di tutta la Puglia, e di buona parte del sud Italia..Caratteristica peculiare è la maestosa "Fòcara", elemento della cultura "immateriale", assunto ormai come simbolo di Novoli. .Monumento unico nella sua maestosità e grandezza, è un enorme falò di tralci di vite secchi sapientemente lavorati e messi insieme con tecniche antichissime, che si tramandano di padre in figlio. Il risultato è una pira di 20 metri di diametro e 25 metri di altezza, che non ha pari almeno in Italia e nel bacino del Mediterraneo..Questa grande "costruzione agricola" viene accesa la sera del 16 gennaio con uno spettacolo di fuochi pirotecnici, e rappresenta il punto di riferimento per gli eventi e le manifestazioni, che durano fino a notte inoltrata. L'accensione della "focara" è il momento culminante della festa e la piazza che la ospita, piazza Tito Schipa, conta la presenza di oltre 60.000 persone. Il flusso di persone è continuo nei giorni precendenti e successivi, e tocca qualche centinaio di migliaia di presenze, divise nelle diverse manifestazioni ed eventi collaterali..I giorni clou della festa sono il 16, 17 e 18 gennaio di ogni anno. Oltre alla forza degli aspetti religiosi e devozionali, tante le attività tradizionali e culturali, programmate già a partire dal mese
    GAS_focara_0039_.jpg
  • Operai al lavoro per la realizzazione della FÚcara: essi, posizionati sulla scala, si passano le fascine di tralci di vite. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
    GF_Novoli_Focara_069.jpg
  • I tralci di vite che costituiscono la materia prima della FÚcara di Novoli. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
    GF_Novoli_Focara_065.jpg
  • Operai al lavoro per la realizzazione della FÚcara: essi, posizionati sulla scala, si passano le fascine di tralci di vite. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
    GF_Novoli_Focara_053.jpg
  • I tralci di vite che costituiscono la materia prima della FÚcara di Novoli. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
    GF_Novoli_Focara_039.jpg
  • Operai al lavoro per la realizzazione della FÚcara: essi, posizionati sulla scala, si passano le fascine di tralci di vite. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
    GF_Novoli_Focara_020.jpg
  • La scala adoperata per realizzare la FÚcara: su di essa gli operai, posti di spalle rispetto alla pira, si passano i fasci di tralci di vite. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • Un Fedele con il suo carretto trainato da un somaro, nei pressi della "Focara", un falò di tralci di vite secca simbolo religioso e culturale della festa di "Sant'Antonio Abate e la Focara di Novoli, I giorni del fuoco" a Novoli in provincia di Lecce, in p.zza Tito Schipa. 16/01/2009 (PH Gabriele Spedicato)..La festa di "Sant'Antonio Abate e la Focara di Novoli, I giorni del fuoco" ha radici antichissime..Nasce dalla devozione al Santo, e si è sviluppata nel corso degli ultimi anni diventando un vero e proprio evento, atteso e partecipato da pellegrini e turisti, sicuramente di tutta la Puglia, e di buona parte del sud Italia..Caratteristica peculiare è la maestosa "Fòcara", elemento della cultura "immateriale", assunto ormai come simbolo di Novoli. .Monumento unico nella sua maestosità e grandezza, è un enorme falò di tralci di vite secchi sapientemente lavorati e messi insieme con tecniche antichissime, che si tramandano di padre in figlio. Il risultato è una pira di 20 metri di diametro e 25 metri di altezza, che non ha pari almeno in Italia e nel bacino del Mediterraneo..Questa grande "costruzione agricola" viene accesa la sera del 16 gennaio con uno spettacolo di fuochi pirotecnici, e rappresenta il punto di riferimento per gli eventi e le manifestazioni, che durano fino a notte inoltrata. L'accensione della "focara" è il momento culminante della festa e la piazza che la ospita, piazza Tito Schipa, conta la presenza di oltre 60.000 persone. Il flusso di persone è continuo nei giorni precendenti e successivi, e tocca qualche centinaio di migliaia di presenze, divise nelle diverse manifestazioni ed eventi collaterali..I giorni clou della festa sono il 16, 17 e 18 gennaio di ogni anno. Oltre alla forza degli aspetti religiosi e devozionali, tante le attività tradizionali e culturali, programmate già a partire dal mese di dicembre, e per tutto il mese di gennaio. Le tappe di avvicinamento alla festa sono numerose, e si dividono in numerosi percorsi: religioso, arti
    GAS_focara_0065.jpg
  • Oscar Marzo Vetrugno, Sindaco di Novoli, e il Parroco di Sant'Antonio Abate a Novoli, Don Giuseppe Spedicato, insieme a fedeli e volontari issano un dipinto di Sant'Antonio sulla "Focara", un falò di tralci di vite secca simbolo religioso e culturale della festa di "Sant'Antonio Abate e la Focara di Novoli, I giorni del fuoco" a Novoli in provincia di Lecce, in p.zza Tito Schipa. 16/01/2009 (PH Gabriele Spedicato)..La festa di "Sant'Antonio Abate e la Focara di Novoli, I giorni del fuoco" ha radici antichissime..Nasce dalla devozione al Santo, e si è sviluppata nel corso degli ultimi anni diventando un vero e proprio evento, atteso e partecipato da pellegrini e turisti, sicuramente di tutta la Puglia, e di buona parte del sud Italia..Caratteristica peculiare è la maestosa "Fòcara", elemento della cultura "immateriale", assunto ormai come simbolo di Novoli. .Monumento unico nella sua maestosità e grandezza, è un enorme falò di tralci di vite secchi sapientemente lavorati e messi insieme con tecniche antichissime, che si tramandano di padre in figlio. Il risultato è una pira di 20 metri di diametro e 25 metri di altezza, che non ha pari almeno in Italia e nel bacino del Mediterraneo..Questa grande "costruzione agricola" viene accesa la sera del 16 gennaio con uno spettacolo di fuochi pirotecnici, e rappresenta il punto di riferimento per gli eventi e le manifestazioni, che durano fino a notte inoltrata. L'accensione della "focara" è il momento culminante della festa e la piazza che la ospita, piazza Tito Schipa, conta la presenza di oltre 60.000 persone. Il flusso di persone è continuo nei giorni precendenti e successivi, e tocca qualche centinaio di migliaia di presenze, divise nelle diverse manifestazioni ed eventi collaterali..I giorni clou della festa sono il 16, 17 e 18 gennaio di ogni anno. Oltre alla forza degli aspetti religiosi e devozionali, tante le attività tradizionali e culturali, programmate già a partire dal mese di dicembre, e per tutto il mese di gen
    GAS_focara_0050.jpg
  • Don Giuseppe Spedicato e Oscar Marzo Vetrugno, il parroco della parrocchia di Sant'Antonio Abate e il Sindaco di Novoli, durante il rito religioso della benedizione della "Focara", un falò di tralci di vite secca simbolo religioso e culturale della festa di "Sant'Antonio Abate e la Focara di Novoli, I giorni del fuoco" a Novoli in provincia di Lecce, in p.zza Tito Schipa. 16/01/2009 (PH Gabriele Spedicato)..La festa di "Sant'Antonio Abate e la Focara di Novoli, I giorni del fuoco" ha radici antichissime..Nasce dalla devozione al Santo, e si è sviluppata nel corso degli ultimi anni diventando un vero e proprio evento, atteso e partecipato da pellegrini e turisti, sicuramente di tutta la Puglia, e di buona parte del sud Italia..Caratteristica peculiare è la maestosa "Fòcara", elemento della cultura "immateriale", assunto ormai come simbolo di Novoli. .Monumento unico nella sua maestosità e grandezza, è un enorme falò di tralci di vite secchi sapientemente lavorati e messi insieme con tecniche antichissime, che si tramandano di padre in figlio. Il risultato è una pira di 20 metri di diametro e 25 metri di altezza, che non ha pari almeno in Italia e nel bacino del Mediterraneo..Questa grande "costruzione agricola" viene accesa la sera del 16 gennaio con uno spettacolo di fuochi pirotecnici, e rappresenta il punto di riferimento per gli eventi e le manifestazioni, che durano fino a notte inoltrata. L'accensione della "focara" è il momento culminante della festa e la piazza che la ospita, piazza Tito Schipa, conta la presenza di oltre 60.000 persone. Il flusso di persone è continuo nei giorni precendenti e successivi, e tocca qualche centinaio di migliaia di presenze, divise nelle diverse manifestazioni ed eventi collaterali..I giorni clou della festa sono il 16, 17 e 18 gennaio di ogni anno. Oltre alla forza degli aspetti religiosi e devozionali, tante le attività tradizionali e culturali, programmate già a partire dal mese di dicembre, e per tutto il mese di gennaio. Le
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  • Uomo al lavoro durante la "costruzione" della "Focara", un falò di tralci di vite secca simbolo religioso e culturale della festa di "Sant'Antonio Abate e la Focara di Novoli, I giorni del fuoco" il 16/17/18 gennaio di ogni anno in p.zza Tito Schipa a Novoli (LE). 16/01/2009 (PH Gabriele Spedicato)..La festa di "Sant'Antonio Abate e la Focara di Novoli, I giorni del fuoco" ha radici antichissime..Nasce dalla devozione al Santo, e si è sviluppata nel corso degli ultimi anni diventando un vero e proprio evento, atteso e partecipato da pellegrini e turisti, sicuramente di tutta la Puglia, e di buona parte del sud Italia..Caratteristica peculiare è la maestosa "Fòcara", elemento della cultura "immateriale", assunto ormai come simbolo di Novoli. .Monumento unico nella sua maestosità e grandezza, è un enorme falò di tralci di vite secchi sapientemente lavorati e messi insieme con tecniche antichissime, che si tramandano di padre in figlio. Il risultato è una pira di 20 metri di diametro e 25 metri di altezza, che non ha pari almeno in Italia e nel bacino del Mediterraneo..Questa grande "costruzione agricola" viene accesa la sera del 16 gennaio con uno spettacolo di fuochi pirotecnici, e rappresenta il punto di riferimento per gli eventi e le manifestazioni, che durano fino a notte inoltrata. L'accensione della "focara" è il momento culminante della festa e la piazza che la ospita, piazza Tito Schipa, conta la presenza di oltre 60.000 persone. Il flusso di persone è continuo nei giorni precendenti e successivi, e tocca qualche centinaio di migliaia di presenze, divise nelle diverse manifestazioni ed eventi collaterali..I giorni clou della festa sono il 16, 17 e 18 gennaio di ogni anno. Oltre alla forza degli aspetti religiosi e devozionali, tante le attività tradizionali e culturali, programmate già a partire dal mese di dicembre, e per tutto il mese di gennaio. Le tappe di avvicinamento alla festa sono numerose, e si dividono in numerosi percorsi: religioso, artistico, cu
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  • Operai al lavoro per la realizzazione della FÚcara: essi, posizionati sulla scala, si passano le fascine di tralci di vite. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
    GF_Novoli_Focara_063.jpg
  • Operai al lavoro per la realizzazione della FÚcara: essi, posizionati sulla scala, si passano le fascine di tralci di vite. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
    GF_Novoli_Focara_058.jpg
  • Operai al lavoro per la realizzazione della FÚcara: essi, posizionati sulla scala, si passano le fascine di tralci di vite. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • I tralci di vite che costituiscono la materia prima della FÚcara di Novoli. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • Operai al lavoro per la realizzazione della FÚcara: essi, posizionati sulla scala, si passano le fascine di tralci di vite. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • Operai al lavoro per la realizzazione della FÚcara: essi, posizionati sulla scala, si passano le fascine di tralci di vite. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • Don Giuseppe Spedicato e Oscar Marzo Vetrugno, il parroco della parrocchia di Sant'Antonio Abate e il Sindaco di Novoli, insieme ad altri fedeli e volontari durante le ultime operazioni religiose per il rito della "Focara", un falò di tralci di vite secca simbolo religioso e culturale della festa di "Sant'Antonio Abate e la Focara di Novoli, I giorni del fuoco" a Novoli in provincia di Lecce, in p.zza Tito Schipa. 16/01/2009 (PH Gabriele Spedicato)..La festa di "Sant'Antonio Abate e la Focara di Novoli, I giorni del fuoco" ha radici antichissime..Nasce dalla devozione al Santo, e si è sviluppata nel corso degli ultimi anni diventando un vero e proprio evento, atteso e partecipato da pellegrini e turisti, sicuramente di tutta la Puglia, e di buona parte del sud Italia..Caratteristica peculiare è la maestosa "Fòcara", elemento della cultura "immateriale", assunto ormai come simbolo di Novoli. .Monumento unico nella sua maestosità e grandezza, è un enorme falò di tralci di vite secchi sapientemente lavorati e messi insieme con tecniche antichissime, che si tramandano di padre in figlio. Il risultato è una pira di 20 metri di diametro e 25 metri di altezza, che non ha pari almeno in Italia e nel bacino del Mediterraneo..Questa grande "costruzione agricola" viene accesa la sera del 16 gennaio con uno spettacolo di fuochi pirotecnici, e rappresenta il punto di riferimento per gli eventi e le manifestazioni, che durano fino a notte inoltrata. L'accensione della "focara" è il momento culminante della festa e la piazza che la ospita, piazza Tito Schipa, conta la presenza di oltre 60.000 persone. Il flusso di persone è continuo nei giorni precendenti e successivi, e tocca qualche centinaio di migliaia di presenze, divise nelle diverse manifestazioni ed eventi collaterali..I giorni clou della festa sono il 16, 17 e 18 gennaio di ogni anno. Oltre alla forza degli aspetti religiosi e devozionali, tante le attività tradizionali e culturali, programmate già a partire dal mese di d
    GAS_focara_0027.jpg
  • Don Giuseppe Spedicato e Oscar Marzo Vetrugno, il parroco della parrocchia di Sant'Antonio Abate e il Sindaco di Novoli, durante il rito religioso precedente alla benedizione della "Focara", un falò di tralci di vite secca simbolo religioso e culturale della festa di "Sant'Antonio Abate e la Focara di Novoli, I giorni del fuoco" a Novoli in provincia di Lecce, in p.zza Tito Schipa. 16/01/2009 (PH Gabriele Spedicato)..La festa di "Sant'Antonio Abate e la Focara di Novoli, I giorni del fuoco" ha radici antichissime..Nasce dalla devozione al Santo, e si è sviluppata nel corso degli ultimi anni diventando un vero e proprio evento, atteso e partecipato da pellegrini e turisti, sicuramente di tutta la Puglia, e di buona parte del sud Italia..Caratteristica peculiare è la maestosa "Fòcara", elemento della cultura "immateriale", assunto ormai come simbolo di Novoli. .Monumento unico nella sua maestosità e grandezza, è un enorme falò di tralci di vite secchi sapientemente lavorati e messi insieme con tecniche antichissime, che si tramandano di padre in figlio. Il risultato è una pira di 20 metri di diametro e 25 metri di altezza, che non ha pari almeno in Italia e nel bacino del Mediterraneo..Questa grande "costruzione agricola" viene accesa la sera del 16 gennaio con uno spettacolo di fuochi pirotecnici, e rappresenta il punto di riferimento per gli eventi e le manifestazioni, che durano fino a notte inoltrata. L'accensione della "focara" è il momento culminante della festa e la piazza che la ospita, piazza Tito Schipa, conta la presenza di oltre 60.000 persone. Il flusso di persone è continuo nei giorni precendenti e successivi, e tocca qualche centinaio di migliaia di presenze, divise nelle diverse manifestazioni ed eventi collaterali..I giorni clou della festa sono il 16, 17 e 18 gennaio di ogni anno. Oltre alla forza degli aspetti religiosi e devozionali, tante le attività tradizionali e culturali, programmate già a partire dal mese di dicembre, e per tutto il mese di g
    GAS_focara_0016.jpg
  • I tralci di vite che costituiscono la materia prima della FÚcara di Novoli. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
    GF_Novoli_Focara_064.jpg
  • Operai al lavoro per la realizzazione della FÚcara: essi, posizionati sulla scala, si passano le fascine di tralci di vite. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
    GF_Novoli_Focara_059.jpg
  • Alcuni operai impegnati nella costruzione della FÚcara, intravisti attraverso i tralci di vite destinati a bruciare.  La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
    GF_Novoli_Focara_057.jpg
  • Operai al lavoro per la realizzazione della FÚcara: essi, posizionati sulla scala, si passano le fascine di tralci di vite. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
    GF_Novoli_Focara_046.jpg
  • I tralci di vite che costituiscono la materia prima della FÚcara di Novoli. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • Operai al lavoro per la realizzazione della FÚcara: essi, posizionati sulla scala, si passano le fascine di tralci di vite. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • La scala adoperata per realizzare la FÚcara: su di essa gli operai, posti di spalle rispetto alla pira, si passano i fasci di tralci di vite. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • Operai al lavoro per la realizzazione della FÚcara: essi, posizionati sulla scala, si passano le fascine di tralci di vite. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • Fedeli e volontati si passano di mano in mano la coppa da affiancare al dipinto di Sant'Antonio Abate che il Sindaco di Novoli, Oscar Marzo Vetrugno, e il parroco di Sant'Antonio Abate a Novoli, insieme ad altri fedeli e volontari si prestano ad issare sulla "Focara", un falò di tralci di vite secca simbolo religioso e culturale della festa di "Sant'Antonio Abate e la Focara di Novoli, I giorni del fuoco" a Novoli in provincia di Lecce, in p.zza Tito Schipa. 16/01/2009 (PH Gabriele Spedicato)..La festa di "Sant'Antonio Abate e la Focara di Novoli, I giorni del fuoco" ha radici antichissime..Nasce dalla devozione al Santo, e si è sviluppata nel corso degli ultimi anni diventando un vero e proprio evento, atteso e partecipato da pellegrini e turisti, sicuramente di tutta la Puglia, e di buona parte del sud Italia..Caratteristica peculiare è la maestosa "Fòcara", elemento della cultura "immateriale", assunto ormai come simbolo di Novoli. .Monumento unico nella sua maestosità e grandezza, è un enorme falò di tralci di vite secchi sapientemente lavorati e messi insieme con tecniche antichissime, che si tramandano di padre in figlio. Il risultato è una pira di 20 metri di diametro e 25 metri di altezza, che non ha pari almeno in Italia e nel bacino del Mediterraneo..Questa grande "costruzione agricola" viene accesa la sera del 16 gennaio con uno spettacolo di fuochi pirotecnici, e rappresenta il punto di riferimento per gli eventi e le manifestazioni, che durano fino a notte inoltrata. L'accensione della "focara" è il momento culminante della festa e la piazza che la ospita, piazza Tito Schipa, conta la presenza di oltre 60.000 persone. Il flusso di persone è continuo nei giorni precendenti e successivi, e tocca qualche centinaio di migliaia di presenze, divise nelle diverse manifestazioni ed eventi collaterali..I giorni clou della festa sono il 16, 17 e 18 gennaio di ogni anno. Oltre alla forza degli aspetti religiosi e devozionali, tante le attività tradizionali e cultu
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  • Fedeli, spettatori e semplici passanti durante le ultime operazioni necessarie al rito religioso, in onore di Sant'Antonio Abate, della "Focara", un falò di tralci di vite secca simbolo religioso e culturale della festa di "Sant'Antonio Abate e la Focara di Novoli, I giorni del fuoco" a Novoli in provincia di Lecce, in p.zza Tito Schipa. 16/01/2009 (PH Gabriele Spedicato)..La festa di "Sant'Antonio Abate e la Focara di Novoli, I giorni del fuoco" ha radici antichissime..Nasce dalla devozione al Santo, e si è sviluppata nel corso degli ultimi anni diventando un vero e proprio evento, atteso e partecipato da pellegrini e turisti, sicuramente di tutta la Puglia, e di buona parte del sud Italia..Caratteristica peculiare è la maestosa "Fòcara", elemento della cultura "immateriale", assunto ormai come simbolo di Novoli. .Monumento unico nella sua maestosità e grandezza, è un enorme falò di tralci di vite secchi sapientemente lavorati e messi insieme con tecniche antichissime, che si tramandano di padre in figlio. Il risultato è una pira di 20 metri di diametro e 25 metri di altezza, che non ha pari almeno in Italia e nel bacino del Mediterraneo..Questa grande "costruzione agricola" viene accesa la sera del 16 gennaio con uno spettacolo di fuochi pirotecnici, e rappresenta il punto di riferimento per gli eventi e le manifestazioni, che durano fino a notte inoltrata. L'accensione della "focara" è il momento culminante della festa e la piazza che la ospita, piazza Tito Schipa, conta la presenza di oltre 60.000 persone. Il flusso di persone è continuo nei giorni precendenti e successivi, e tocca qualche centinaio di migliaia di presenze, divise nelle diverse manifestazioni ed eventi collaterali..I giorni clou della festa sono il 16, 17 e 18 gennaio di ogni anno. Oltre alla forza degli aspetti religiosi e devozionali, tante le attività tradizionali e culturali, programmate già a partire dal mese di dicembre, e per tutto il mese di gennaio. Le tappe di avvicinamento alla festa
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  • Un dipinto di "Sant'Antonio Abate" pronto per essere issato sulla "Focara", un falò di tralci di vite secca simbolo religioso e culturale della festa di "Sant'Antonio Abate e la Focara di Novoli, I giorni del fuoco" il 16/17/18 gennaio di ogni anno in p.zza Tito Schipa a Novoli (LE). Una volta conclusi tutti i riti religiosi previsti, il dipinto verrà bruciato insieme alla "Focara" come devozione al Santo. 16/01/2009 (PH Gabriele Spedicato)..La festa di "Sant'Antonio Abate e la Focara di Novoli, I giorni del fuoco" ha radici antichissime..Nasce dalla devozione al Santo, e si è sviluppata nel corso degli ultimi anni diventando un vero e proprio evento, atteso e partecipato da pellegrini e turisti, sicuramente di tutta la Puglia, e di buona parte del sud Italia..Caratteristica peculiare è la maestosa "Fòcara", elemento della cultura "immateriale", assunto ormai come simbolo di Novoli. .Monumento unico nella sua maestosità e grandezza, è un enorme falò di tralci di vite secchi sapientemente lavorati e messi insieme con tecniche antichissime, che si tramandano di padre in figlio. Il risultato è una pira di 20 metri di diametro e 25 metri di altezza, che non ha pari almeno in Italia e nel bacino del Mediterraneo..Questa grande "costruzione agricola" viene accesa la sera del 16 gennaio con uno spettacolo di fuochi pirotecnici, e rappresenta il punto di riferimento per gli eventi e le manifestazioni, che durano fino a notte inoltrata. L'accensione della "focara" è il momento culminante della festa e la piazza che la ospita, piazza Tito Schipa, conta la presenza di oltre 60.000 persone. Il flusso di persone è continuo nei giorni precendenti e successivi, e tocca qualche centinaio di migliaia di presenze, divise nelle diverse manifestazioni ed eventi collaterali..I giorni clou della festa sono il 16, 17 e 18 gennaio di ogni anno. Oltre alla forza degli aspetti religiosi e devozionali, tante le attività tradizionali e culturali, programmate già a partire dal mese di dicembre,
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  • Operai al lavoro per la realizzazione della FÚcara: essi, posizionati sulla scala, si passano le fascine di tralci di vite. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • La scala adoperata per realizzare la FÚcara: su di essa gli operai, posti di spalle rispetto alla pira, si passano i fasci di tralci di vite. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • La fotografia ritrae i tralci di vite che costituiscono la materia prima della FÚcara di Novoli. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • Operai al lavoro per la realizzazione della FÚcara: essi, posizionati sulla scala, si passano le fascine di tralci di vite. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • I tralci di vite che costituiscono la materia prima della FÚcara di Novoli. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • Operai al lavoro per la realizzazione della FÚcara: essi, posizionati sulla scala, si passano le fascine di tralci di vite. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • Reportage sul comune di Alessano per il progetto propugliaphoto..Ceppo di vite su muretto a secco..Macurano è un villaggio rupestre considerato un luogo di scambio e commercio, simbolo della cultura dell'olio per la presenza ad oggi di alcune tracce nelle grotte e di frantoi funzionanti nella zona. L'insediamento è caratterizzato da una serie di grotte sia naturali che scavate nel calcare, cisterne per la raccolta dell'acqua, sistemi di canalizzazione che scendono da Montesardo, viottoli, scalette e vie più larghe con antiche tracce di carri..Si ritiene che in questo sito, un vero e proprio centro abitato ben organizzato distante circa quattro km dalla costa, i monaci basiliani scappati dall'oriente in seguito alla lotta iconoclasta, trovarono rifugio e si dedicarono all'agricoltura..L'area del villaggio rupestre fu sicuramente sfruttata in epoche successive, lo prova l'esistenza di ben tre masserie di cui una fortificata e i resti di una serie di costruzioni che fanno parte dei numerosi esempi di architettura rurale presenti in questo territorio. .Il complesso masserizio, denominato Macurano, edificato probabilmente nel Cinquecento include la Masseria di Santa Lucia e la cappella di Santo Stefano. La Masseria è dominata dal nucleo originario, ovvero dalla torre cinquecentesca coronata da beccatelli a sostegno del parapetto aggettante del terrazzo sommitale.
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  • La costruzione della FÚcara richiede l'impegno di dversi operai che sistemano le fascine in modo da realizzare la pira da bruciare in onore di Sant'Antonio Abate.  La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • La costruzione della FÚcara richiede l'impegno di dversi operai che sistemano le fascine in modo da realizzare la pira da bruciare in onore di Sant'Antonio Abate.  La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • La costruzione della FÚcara richiede l'impegno di dversi operai che sistemano le fascine in modo da realizzare la pira da bruciare in onore di Sant'Antonio Abate.  La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • La costruzione della FÚcara richiede l'impegno di dversi operai che sistemano le fascine in modo da realizzare la pira da bruciare in onore di Sant'Antonio Abate.  La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • Nella fotografia, un momento della realizzazione della FÚcara di Novoli: in primo piano, lo strumento principale del lavoro, la mano.  La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • La scala e le scope di faggina adoperate durante la costruzione della FÚcara.  La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • Nella fotografia, un momento della realizzazione della FÚcara di Novoli: in primo piano, lo strumento principale del lavoro, la mano.  La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • Profilo di una foglia di vite colpita da peronospora. Questa è una foglia tipica di alberello pugliese che produce uva da negramaro. Il vigneto si trova a San Pancrazio Salentino in provincia di Brindisi.
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  • La fotografia ritrae un ragazzo intento ad aiutare nel lavoro di realizzazione della FÚcara di Novoli e sottolinea la continuit? delle tradizioni tra generazioni. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • La costruzione della FÚcara richiede l'impegno di dversi operai che sistemano le fascine in modo da realizzare la pira da bruciare in onore di Sant'Antonio Abate.  La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • Gli operai impegnati nella costruzione della FÚcara si passano le fascine l'uno con l'altro, verso l'alto, sistemati sulla scala e appoggiati sulla pira. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • Gli operai impegnati nella costruzione della FÚcara si passano le fascine l'uno con l'altro, verso l'alto, sistemati sulla scala e appoggiati sulla pira. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • Gli operai impegnati nella costruzione della FÚcara si passano le fascine l'uno con l'altro, verso l'alto, sistemati sulla scala e appoggiati sulla pira. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • Una vite coltivata a cordone speronato nei pressi della centrale a carbone "Federico II" a Cerano (BR). 21/09/2008 (PH Gabriele Spedicato)
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  • Pianta di vite intrecciata su tettoie, grigliati per rampicanti.
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  • La costruzione della FÚcara richiede l'impegno di dversi operai che sistemano le fascine in modo da realizzare la pira da bruciare in onore di Sant'Antonio Abate.  La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • Gli operai impegnati nella costruzione della FÚcara si passano le fascine l'uno con l'altro, verso l'alto, sistemati sulla scala e appoggiati sulla pira. La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • Una vite coltivata a cordone speronato nei pressi della centrale a carbone "Federico II" a Cerano (BR). 21/09/2008 (PH Gabriele Spedicato)
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  • La costruzione della FÚcara richiede l'impegno di dversi operai che sistemano le fascine in modo da realizzare la pira da bruciare in onore di Sant'Antonio Abate.  La FÚcara, la cui costruzione inizia la mattina del 7 gennaio, Ë dedicata a Sant'Antonio Abate ed Ë costituita da un falÚ realizzato con fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonta dei vigneti. Sulla cima della fÚcara, la mattina della Vigilia, viene issata un'artistica bandiera sulla quale Ë l'immagine del Santo. L'accensione della FÚcara avviene attraverso una batteria-fiaccolata. Una volta accesa, la FÚcara arde tutta la notte dando vita al fenomeno detto delle fasciddre, le faville che, nell'aria, somigliano ad una pioggia di fuoco. (fonte http://www.comune.novoli.le.it/focara/storia_focara.php).
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  • Pianta di vite intrecciata su tettoie, grigliati per rampicanti.
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Accensione della "Focara" durante la festa di "Sant'Antonio Abate e la Focara di Novoli, I giorni del fuoco" a Novoli in provincia di Lecce. 16/01/2009 (PH Gabriele Spedicato)..
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Viticcio
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Questo alberello pugliese di varietà negramaro ha circa 50 anni di età.
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  • Viticcio
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Alla fine della vendemmia di solito vengono lasciati sulla pianta i grappoli d'uva un pò acerbi che potrebbero abbassare la gradazione zuccherina del mosto. Questo è ciò che ne rimane nel periodo invernale.
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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