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  • La primavera nella campagne comincia a diffondersi attraverso la crescita dell'erbetta, di fiori creando un suggestivo contrasto con gli alberi ed il cielo. Gli ulivi simbolo dell'agricoltura locale, per il frutto e il buon olio che ne deriva.
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  • Vista di un uliveto, ripresa da una stradina in terra, situato nell'entroterra della c.d. circummarepiccolo, la strada che costeggia il mare piccolo di Taranto.. Il mare piccolo Ë un mare artificiale che fu fatto realizzare da re Ferdinando I di Napoli nel 1481. Per questo Taranto Ë conosciuta come "la citt? dei due mari", il Mare Grande e, appunto, il Mare Piccolo. Nel seno del Mare Piccolo inizia la coltivazione dei mitili (le cozze"), favorita dalla presenza dei c.d. citri, ovvero "sorgenti di acqua dolce che sboccano dalla crosta sottomarina [e che] rappresentano lo sbocco naturale di quei corsi d'acqua che in epoche assai remote hanno dato origine alle gravine in Puglia, e che scomparsi oggi dalla superficie scorrono in reti idrografiche sotterranee sfociando nel Mar Ionio e nel Mare Adriatico..Da secoli uliveti e ulivi monumentali sono profondamente innervati nel paesaggio pugliese, nella sua storia e nella sua economia. Sono i primi navigatori fenici e greci a diffondere la coltivazione, proseguita poi dagli Arabi e dai Romani..nerazioni di potatori ed esperti di innesto  pugliesi hanno fatto il resto. Tra gli oltre 60 milioni di piante, costituenti il patrimonio ulivicolo di Puglia, cinque milioni di ulivi secolari monumentali ora sono  sottoposti a particolare tutela..Ancora oggi gli appezzamenti di terra coltivate ad uliveto da famiglie proprietarie sono il cuore della cultura contadina pugliese con le loro piante secolari , i loro trappeti e le loro consuetudini millenarie di raccolta e produzione (fonte http://www.tourpuglia.it/cosa-vedere/natura-e-paesaggio/tra-uliveti-e-ulivi-secolari).
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  • Siamo in Puglia, a Specchia cittadina della provincia di Lecce, situato a circa 60 Km a sud del capoluogo di provincia..Si presenta come un paese tranquillo ma vivo..Le strade luminose e pulite presentano una pavimentazione a lastroni antichi..Il centro storico è un'area pedonale ed è spesso scenario di manifestazioni sacre e culturali..La gente è gentile ed ospitale e si è lasciata fotografare con tranquillità, facendosi riprendere nel loro fare quotidiano, quasi fosse abituata ad essere fotografata..Quest'area del Salento è meta di un turismo alla ricerca della tranquillità e della cultura; cultura intesa anche come eno-gastronomia, e soprattutto cultura volta al rispetto della natura..I turisti in cerca di aria sana, pulita, vengono nei paesini dell'entroterra salentino, lontani dalla città e dallo smog...L'area periferica del paese, è caratterizzata dalla campagna coltivata ad oliveti e con piccoli terrazzamenti, costruiti con pietra locale..I poderi, così sono chiamati i possedimenti terrieri, sono demarcati con muretti a secco che raramente superano il metro e e mezzo d'altezza..gli ulivi molto curati, sono spesso affiancati da piccoli rifugi, un tempo abitati o usati come capanno degli attrezzi...Particolari e bellissimi gli ulivi, il loro tronco ha uno sviluppo irregolare e tortuoso, le foglie col sole assumono riflessi argentei, riflessi animati dal vento che ne scuote le fronde.
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  • Siamo in Puglia, a Specchia cittadina della provincia di Lecce, situato a circa 60 Km a sud del capoluogo di provincia..Si presenta come un paese tranquillo ma vivo..Le strade luminose e pulite presentano una pavimentazione a lastroni antichi..Il centro storico è un'area pedonale ed è spesso scenario di manifestazioni sacre e culturali..La gente è gentile ed ospitale e si è lasciata fotografare con tranquillità, facendosi riprendere nel loro fare quotidiano, quasi fosse abituata ad essere fotografata..Quest'area del Salento è meta di un turismo alla ricerca della tranquillità e della cultura; cultura intesa anche come eno-gastronomia, e soprattutto cultura volta al rispetto della natura..I turisti in cerca di aria sana, pulita, vengono nei paesini dell'entroterra salentino, lontani dalla città e dallo smog...L'area periferica del paese, è caratterizzata dalla campagna coltivata ad oliveti e con piccoli terrazzamenti, costruiti con pietra locale..I poderi, così sono chiamati i possedimenti terrieri, sono demarcati con muretti a secco che raramente superano il metro e e mezzo d'altezza..gli ulivi molto curati, sono spesso affiancati da piccoli rifugi, un tempo abitati o usati come capanno degli attrezzi...Particolari e bellissimi gli ulivi, il loro tronco ha uno sviluppo irregolare e tortuoso, le foglie col sole assumono riflessi argentei, riflessi animati dal vento che ne scuote le fronde.
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  • Vista di un uliveto, ripresa all'ombra di un ulivo, situato nell'entroterra della c.d. circummarepiccolo, la strada che costeggia il mare piccolo di Taranto.. Il mare piccolo Ë un mare artificiale che fu fatto realizzare da re Ferdinando I di Napoli nel 1481. Per questo Taranto Ë conosciuta come "la citt? dei due mari", il Mare Grande e, appunto, il Mare Piccolo. Nel seno del Mare Piccolo inizia la coltivazione dei mitili (le cozze"), favorita dalla presenza dei c.d. citri, ovvero "sorgenti di acqua dolce che sboccano dalla crosta sottomarina [e che] rappresentano lo sbocco naturale di quei corsi d'acqua che in epoche assai remote hanno dato origine alle gravine in Puglia, e che scomparsi oggi dalla superficie scorrono in reti idrografiche sotterranee sfociando nel Mar Ionio e nel Mare Adriatico..Da secoli uliveti e ulivi monumentali sono profondamente innervati nel paesaggio pugliese, nella sua storia e nella sua economia. Sono i primi navigatori fenici e greci a diffondere la coltivazione, proseguita poi dagli Arabi e dai Romani..nerazioni di potatori ed esperti di innesto  pugliesi hanno fatto il resto. Tra gli oltre 60 milioni di piante, costituenti il patrimonio ulivicolo di Puglia, cinque milioni di ulivi secolari monumentali ora sono  sottoposti a particolare tutela..Ancora oggi gli appezzamenti di terra coltivate ad uliveto da famiglie proprietarie sono il cuore della cultura contadina pugliese con le loro piante secolari , i loro trappeti e le loro consuetudini millenarie di raccolta e produzione (fonte http://www.tourpuglia.it/cosa-vedere/natura-e-paesaggio/tra-uliveti-e-ulivi-secolari).
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  • Vista di un uliveto, ripresa da una stradina in terra, situato nell'entroterra della c.d. circummarepiccolo, la strada che costeggia il mare piccolo di Taranto.. Il mare piccolo Ë un mare artificiale che fu fatto realizzare da re Ferdinando I di Napoli nel 1481. Per questo Taranto Ë conosciuta come "la citt? dei due mari", il Mare Grande e, appunto, il Mare Piccolo. Nel seno del Mare Piccolo inizia la coltivazione dei mitili (le cozze"), favorita dalla presenza dei c.d. citri, ovvero "sorgenti di acqua dolce che sboccano dalla crosta sottomarina [e che] rappresentano lo sbocco naturale di quei corsi d'acqua che in epoche assai remote hanno dato origine alle gravine in Puglia, e che scomparsi oggi dalla superficie scorrono in reti idrografiche sotterranee sfociando nel Mar Ionio e nel Mare Adriatico..Da secoli uliveti e ulivi monumentali sono profondamente innervati nel paesaggio pugliese, nella sua storia e nella sua economia. Sono i primi navigatori fenici e greci a diffondere la coltivazione, proseguita poi dagli Arabi e dai Romani..nerazioni di potatori ed esperti di innesto  pugliesi hanno fatto il resto. Tra gli oltre 60 milioni di piante, costituenti il patrimonio ulivicolo di Puglia, cinque milioni di ulivi secolari monumentali ora sono  sottoposti a particolare tutela..Ancora oggi gli appezzamenti di terra coltivate ad uliveto da famiglie proprietarie sono il cuore della cultura contadina pugliese con le loro piante secolari , i loro trappeti e le loro consuetudini millenarie di raccolta e produzione (fonte http://www.tourpuglia.it/cosa-vedere/natura-e-paesaggio/tra-uliveti-e-ulivi-secolari).
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  • Vista di un uliveto, ripresa da una stradina in terra, situato nell'entroterra della c.d. circummarepiccolo, la strada che costeggia il mare piccolo di Taranto.. Il mare piccolo Ë un mare artificiale che fu fatto realizzare da re Ferdinando I di Napoli nel 1481. Per questo Taranto Ë conosciuta come "la citt? dei due mari", il Mare Grande e, appunto, il Mare Piccolo. Nel seno del Mare Piccolo inizia la coltivazione dei mitili (le cozze"), favorita dalla presenza dei c.d. citri, ovvero "sorgenti di acqua dolce che sboccano dalla crosta sottomarina [e che] rappresentano lo sbocco naturale di quei corsi d'acqua che in epoche assai remote hanno dato origine alle gravine in Puglia, e che scomparsi oggi dalla superficie scorrono in reti idrografiche sotterranee sfociando nel Mar Ionio e nel Mare Adriatico..Da secoli uliveti e ulivi monumentali sono profondamente innervati nel paesaggio pugliese, nella sua storia e nella sua economia. Sono i primi navigatori fenici e greci a diffondere la coltivazione, proseguita poi dagli Arabi e dai Romani..nerazioni di potatori ed esperti di innesto  pugliesi hanno fatto il resto. Tra gli oltre 60 milioni di piante, costituenti il patrimonio ulivicolo di Puglia, cinque milioni di ulivi secolari monumentali ora sono  sottoposti a particolare tutela..Ancora oggi gli appezzamenti di terra coltivate ad uliveto da famiglie proprietarie sono il cuore della cultura contadina pugliese con le loro piante secolari , i loro trappeti e le loro consuetudini millenarie di raccolta e produzione (fonte http://www.tourpuglia.it/cosa-vedere/natura-e-paesaggio/tra-uliveti-e-ulivi-secolari).
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  • Vista di un uliveto, ripresa all'ombra di un ulivo, situato nell'entroterra della c.d. circummarepiccolo, la strada che costeggia il mare piccolo di Taranto.. Il mare piccolo Ë un mare artificiale che fu fatto realizzare da re Ferdinando I di Napoli nel 1481. Per questo Taranto Ë conosciuta come "la citt? dei due mari", il Mare Grande e, appunto, il Mare Piccolo. Nel seno del Mare Piccolo inizia la coltivazione dei mitili (le cozze"), favorita dalla presenza dei c.d. citri, ovvero "sorgenti di acqua dolce che sboccano dalla crosta sottomarina [e che] rappresentano lo sbocco naturale di quei corsi d'acqua che in epoche assai remote hanno dato origine alle gravine in Puglia, e che scomparsi oggi dalla superficie scorrono in reti idrografiche sotterranee sfociando nel Mar Ionio e nel Mare Adriatico..Da secoli uliveti e ulivi monumentali sono profondamente innervati nel paesaggio pugliese, nella sua storia e nella sua economia. Sono i primi navigatori fenici e greci a diffondere la coltivazione, proseguita poi dagli Arabi e dai Romani..nerazioni di potatori ed esperti di innesto  pugliesi hanno fatto il resto. Tra gli oltre 60 milioni di piante, costituenti il patrimonio ulivicolo di Puglia, cinque milioni di ulivi secolari monumentali ora sono  sottoposti a particolare tutela..Ancora oggi gli appezzamenti di terra coltivate ad uliveto da famiglie proprietarie sono il cuore della cultura contadina pugliese con le loro piante secolari , i loro trappeti e le loro consuetudini millenarie di raccolta e produzione (fonte http://www.tourpuglia.it/cosa-vedere/natura-e-paesaggio/tra-uliveti-e-ulivi-secolari).
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  • Vista di un uliveto, ripresa all'ombra di un ulivo, situato nell'entroterra della c.d. circummarepiccolo, la strada che costeggia il mare piccolo di Taranto.. Il mare piccolo Ë un mare artificiale che fu fatto realizzare da re Ferdinando I di Napoli nel 1481. Per questo Taranto Ë conosciuta come "la citt? dei due mari", il Mare Grande e, appunto, il Mare Piccolo. Nel seno del Mare Piccolo inizia la coltivazione dei mitili (le cozze"), favorita dalla presenza dei c.d. citri, ovvero "sorgenti di acqua dolce che sboccano dalla crosta sottomarina [e che] rappresentano lo sbocco naturale di quei corsi d'acqua che in epoche assai remote hanno dato origine alle gravine in Puglia, e che scomparsi oggi dalla superficie scorrono in reti idrografiche sotterranee sfociando nel Mar Ionio e nel Mare Adriatico..Da secoli uliveti e ulivi monumentali sono profondamente innervati nel paesaggio pugliese, nella sua storia e nella sua economia. Sono i primi navigatori fenici e greci a diffondere la coltivazione, proseguita poi dagli Arabi e dai Romani..nerazioni di potatori ed esperti di innesto  pugliesi hanno fatto il resto. Tra gli oltre 60 milioni di piante, costituenti il patrimonio ulivicolo di Puglia, cinque milioni di ulivi secolari monumentali ora sono  sottoposti a particolare tutela..Ancora oggi gli appezzamenti di terra coltivate ad uliveto da famiglie proprietarie sono il cuore della cultura contadina pugliese con le loro piante secolari , i loro trappeti e le loro consuetudini millenarie di raccolta e produzione (fonte http://www.tourpuglia.it/cosa-vedere/natura-e-paesaggio/tra-uliveti-e-ulivi-secolari).
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  • Vista di un uliveto, ripresa all'ombra di un ulivo, situato nell'entroterra della c.d. circummarepiccolo, la strada che costeggia il mare piccolo di Taranto.. Il mare piccolo Ë un mare artificiale che fu fatto realizzare da re Ferdinando I di Napoli nel 1481. Per questo Taranto Ë conosciuta come "la citt? dei due mari", il Mare Grande e, appunto, il Mare Piccolo. Nel seno del Mare Piccolo inizia la coltivazione dei mitili (le cozze"), favorita dalla presenza dei c.d. citri, ovvero "sorgenti di acqua dolce che sboccano dalla crosta sottomarina [e che] rappresentano lo sbocco naturale di quei corsi d'acqua che in epoche assai remote hanno dato origine alle gravine in Puglia, e che scomparsi oggi dalla superficie scorrono in reti idrografiche sotterranee sfociando nel Mar Ionio e nel Mare Adriatico..Da secoli uliveti e ulivi monumentali sono profondamente innervati nel paesaggio pugliese, nella sua storia e nella sua economia. Sono i primi navigatori fenici e greci a diffondere la coltivazione, proseguita poi dagli Arabi e dai Romani..nerazioni di potatori ed esperti di innesto  pugliesi hanno fatto il resto. Tra gli oltre 60 milioni di piante, costituenti il patrimonio ulivicolo di Puglia, cinque milioni di ulivi secolari monumentali ora sono  sottoposti a particolare tutela..Ancora oggi gli appezzamenti di terra coltivate ad uliveto da famiglie proprietarie sono il cuore della cultura contadina pugliese con le loro piante secolari , i loro trappeti e le loro consuetudini millenarie di raccolta e produzione (fonte http://www.tourpuglia.it/cosa-vedere/natura-e-paesaggio/tra-uliveti-e-ulivi-secolari).
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  • Vista di un uliveto situato nell'entroterra della c.d. circummarepiccolo, la strada che costeggia il mare piccolo di Taranto.. Il mare piccolo Ë un mare artificiale che fu fatto realizzare da re Ferdinando I di Napoli nel 1481. Per questo Taranto Ë conosciuta come "la citt? dei due mari", il Mare Grande e, appunto, il Mare Piccolo. Nel seno del Mare Piccolo inizia la coltivazione dei mitili (le cozze"), favorita dalla presenza dei c.d. citri, ovvero "sorgenti di acqua dolce che sboccano dalla crosta sottomarina [e che] rappresentano lo sbocco naturale di quei corsi d'acqua che in epoche assai remote hanno dato origine alle gravine in Puglia, e che scomparsi oggi dalla superficie scorrono in reti idrografiche sotterranee sfociando nel Mar Ionio e nel Mare Adriatico..Da secoli uliveti e ulivi monumentali sono profondamente innervati nel paesaggio pugliese, nella sua storia e nella sua economia. Sono i primi navigatori fenici e greci a diffondere la coltivazione, proseguita poi dagli Arabi e dai Romani..nerazioni di potatori ed esperti di innesto  pugliesi hanno fatto il resto. Tra gli oltre 60 milioni di piante, costituenti il patrimonio ulivicolo di Puglia, cinque milioni di ulivi secolari monumentali ora sono  sottoposti a particolare tutela..Ancora oggi gli appezzamenti di terra coltivate ad uliveto da famiglie proprietarie sono il cuore della cultura contadina pugliese con le loro piante secolari , i loro trappeti e le loro consuetudini millenarie di raccolta e produzione (fonte http://www.tourpuglia.it/cosa-vedere/natura-e-paesaggio/tra-uliveti-e-ulivi-secolari).
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  • Siamo in Puglia, a Specchia cittadina della provincia di Lecce, situato a circa 60 Km a sud del capoluogo di provincia..Si presenta come un paese tranquillo ma vivo..Le strade luminose e pulite presentano una pavimentazione a lastroni antichi..Il centro storico è un'area pedonale ed è spesso scenario di manifestazioni sacre e culturali..La gente è gentile ed ospitale e si è lasciata fotografare con tranquillità, facendosi riprendere nel loro fare quotidiano, quasi fosse abituata ad essere fotografata..Quest'area del Salento è meta di un turismo alla ricerca della tranquillità e della cultura; cultura intesa anche come eno-gastronomia, e soprattutto cultura volta al rispetto della natura..I turisti in cerca di aria sana, pulita, vengono nei paesini dell'entroterra salentino, lontani dalla città e dallo smog...L'area periferica del paese, è caratterizzata dalla campagna coltivata ad oliveti e con piccoli terrazzamenti, costruiti con pietra locale..I poderi, così sono chiamati i possedimenti terrieri, sono demarcati con muretti a secco che raramente superano il metro e e mezzo d'altezza..gli ulivi molto curati, sono spesso affiancati da piccoli rifugi, un tempo abitati o usati come capanno degli attrezzi...Particolari e bellissimi gli ulivi, il loro tronco ha uno sviluppo irregolare e tortuoso, le foglie col sole assumono riflessi argentei, riflessi animati dal vento che ne scuote le fronde.
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  • Interno della Masseria Rialbo di sopra..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Alessano-Corsano (LE) .Campo di Ulivi sulla Strada Provinciale 210
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  • Ulivi vista mare, Polignano
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  • La murgia alle spalle della Masseria Scategna..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Esterno della Masseria Morrone..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Siamo in Puglia, a Specchia cittadina della provincia di Lecce, situato a circa 60 Km a sud del capoluogo di provincia..Si presenta come un paese tranquillo ma vivo..Le strade luminose e pulite presentano una pavimentazione a lastroni antichi..Il centro storico è un'area pedonale ed è spesso scenario di manifestazioni sacre e culturali..La gente è gentile ed ospitale e si è lasciata fotografare con tranquillità, facendosi riprendere nel loro fare quotidiano, quasi fosse abituata ad essere fotografata..Quest'area del Salento è meta di un turismo alla ricerca della tranquillità e della cultura; cultura intesa anche come eno-gastronomia, e soprattutto cultura volta al rispetto della natura..I turisti in cerca di aria sana, pulita, vengono nei paesini dell'entroterra salentino, lontani dalla città e dallo smog...L'area periferica del paese, è caratterizzata dalla campagna coltivata ad oliveti e con piccoli terrazzamenti, costruiti con pietra locale..I poderi, così sono chiamati i possedimenti terrieri, sono demarcati con muretti a secco che raramente superano il metro e e mezzo d'altezza..gli ulivi molto curati, sono spesso affiancati da piccoli rifugi, un tempo abitati o usati come capanno degli attrezzi..In corrispondenza dei muri, subito all'interno dl podere, venivano piantate le piante di fico d'india, che nel periodo estivo cominciano a maturare i loro frutti...Una veduta laterale del "Marius Branca-rupestrearscontemporanea-museum", struttura creata dall'artista lungo una stradina che accede al paese dalle collinette che lo circondano.
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  • Ulivi vista mare, Polignano
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  • Ulivi vista mare, Polignano
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  • Acquaro all'esterno della Masseria Rialbo di sopra..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Chiesetta all'interno della Masseria Rialbo di sopra..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Alessano-Corsano (LE) .Campo di Ulivi sulla Strada Provinciale 210
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  • Alessano-Corsano (LE) .Campo di Ulivi sulla Strada Provinciale 210
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  • Seminativo alle spalle della Masseria Scategna..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Acquaro all'esterno della Masseria Morrone visto dall'alto..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Alessano-Corsano (LE) .Campo di Ulivi sulla Strada Provinciale 210
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  • Alessano-Corsano (LE) .Campo di Ulivi sulla Strada Provinciale 210
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  • Alessano-Corsano (LE) .Campo di Ulivi sulla Strada Provinciale 210
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  • Chiesetta all'interno della Masseria Rialbo di sopra..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • La murgia alle spalle della Masseria Scategna..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Esterno della Masseria Scategna con acquaro..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Interno della Masseria Scategna..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Acquaro all'esterno della Masseria Morrone..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Alessano-Corsano (LE) .Campo di Ulivi sulla Strada Provinciale 210
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  • Alessano-Corsano (LE) .Campo di Ulivi sulla Strada Provinciale 210
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  • Alessano-Corsano (LE) .Campo di Ulivi sulla Strada Provinciale 210
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  • Acquaro all'esterno della Masseria Rialbo di sopra..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Acquaro all'esterno della Masseria Morrone visto dall'alto..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • La primavera nella campagne comincia a diffondersi attraverso la crescita dell'erbetta, di fiori creando un suggestivo contrasto con gli alberi ed il cielo. La scala viene utilizzata dai contadini per la potatura stagionale degli ulivi.
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  • Ulivi vista mare, Polignano
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  • Interno della Masseria Rialbo di sopra..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • La murgia alle spalle della Masseria Scategna..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Acquaro all'esterno della Masseria Scategna..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • La murgia vista dalla Masseria Morrone..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Alessano-Corsano (LE) .Campo di Ulivi sulla Strada Provinciale 210
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  • La murgia vista dalla Masseria Morrone..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Seminativo alle spalle della Masseria Scategna..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Acquaro all'esterno della Masseria Rialbo di sopra..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Interno della Masseria Rialbo di sopra con la chiesetta. Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Acquaro all'esterno della Masseria Morrone..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Alessano-Corsano (LE) .Campo di Ulivi sulla Strada Provinciale 210
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  • Acquaro all'esterno della Masseria Morrone..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • Interno della Masseria Rialbo di sopra..Situata ai piedi della scarpata murgiana a pochi chilometri a nord di Ostuni lungo la statale 16. Sulla scarpata è presente la tipica vegetazione della steppa mediterranea mentre più in basso comincia la piana degli ulivi secolari. Nella zona sono presenti molte masserie, quasi tutte abitate e con attività di produzione agricola o agriturismo.
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  • 01/12/2010 Acquaviva delle Fonti, operaio al lavoro....La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • 18/11/2010 Acquaviva delle Fonti, operaio su di una scala in legno mentre raccoglie le olive....La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • 19/11/2010 Savelletri (Brindisi), Ulivo secolare....La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • 01/12/2010 Acquaviva delle Fonti, operaio al lavoro....La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • 02/12/2010 Acquaviva delle Fonti, retina piena di olive...La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • 02/12/2010 Acquaviva delle Fonti, retina posta ai piedi di un albero...La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • 01/12/2010 Acquaviva delle Fonti, operaio al lavoro....La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • 18/11/2010 Acquaviva delle Fonti, scala in legno....La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • 02/12/2010 Acquaviva delle Fonti, bidone in plastica pieno di olive...La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • 25/11/2010 Acquaviva delle Fonti, raccolta a mano delle olive mediante un rastrello di plastica....La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • 19/11/2010 Savelletri (Brindisi), base di un tronco d'ulivo secolare....La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • 18/11/2010 Acquaviva delle Fonti, scala in legno....La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • 18/11/2010 Acquaviva delle Fonti, operaio su di una scala in legno mentre raccoglie le olive....La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • 02/12/2010 Acquaviva delle Fonti, bidone in plastica pieno di olive...La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • 02/12/2010 Acquaviva delle Fonti, bidone di plastica utilizzato per la raccolta delle olive...La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • 01/12/2010 Acquaviva delle Fonti, trasporto a mano di sacchi pieni di olive....La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • 01/12/2010 Acquaviva delle Fonti, retina piena di olive pronta per essere svuotata....La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • 18/11/2010 Acquaviva delle Fonti, operaio su di una scala in legno mentre raccoglie le olive....La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • 01/12/2010 Acquaviva delle Fonti, retina posta ai piedi di un albero di ulivo....La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • 01/12/2010 Acquaviva delle Fonti, operaio al lavoro....La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • 01/12/2010 Acquaviva delle Fonti, trasporto a mano di sacchi pieni di olive....La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • Acquaviva delle Fonti 17/10/2010, muretto a secco e sullo sfondo alcuni alberi di ulivo....La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • Acquaviva delle Fonti 17/10/2010, serie di alberi di ulivo disposti in modo lineare....La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • Acquaviva delle Fonti 17/10/2010, serie di alberi di ulivo disposti in modo lineare....La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • Acquaviva delle Fonti 30/10/2010, treruote carico di olive all'interno di un magazzino....La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • La Valle d'Itria è una porzione di territorio della Puglia centrale, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Il suo territorio coincide con la parte meridionale dell'altopiano delle Murge: in senso stretto è la depressione carsica che si estende tra gli abitati di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca. La principale peculiarità della valle sono i trulli, tipiche ed esclusive abitazioni in pietra a forma di cono, le masserie e il paesaggio rurale in genere caratterizzato dall'elevato uso della pietra locale utilizzata per costruire muri a secco e dal terreno di colore rosso acceso, tipico della Puglia meridionale. Il toponimo "Itria" sembra derivare dal culto della Madonna Odegitria (in greco οδηγήτρια, cioè che indica la via) importato nel X secolo dall'impero bizantino.
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  • La Valle d'Itria è una porzione di territorio della Puglia centrale, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Il suo territorio coincide con la parte meridionale dell'altopiano delle Murge: in senso stretto è la depressione carsica che si estende tra gli abitati di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca. La principale peculiarità della valle sono i trulli, tipiche ed esclusive abitazioni in pietra a forma di cono, le masserie e il paesaggio rurale in genere caratterizzato dall'elevato uso della pietra locale utilizzata per costruire muri a secco e dal terreno di colore rosso acceso, tipico della Puglia meridionale. Il toponimo "Itria" sembra derivare dal culto della Madonna Odegitria (in greco οδηγήτρια, cioè che indica la via) importato nel X secolo dall'impero bizantino.
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  • Acquaviva delle Fonti 17/10/2010, serie di alberi di ulivo disposti in modo lineare....La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • La Valle d'Itria è una porzione di territorio della Puglia centrale, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Il suo territorio coincide con la parte meridionale dell'altopiano delle Murge: in senso stretto è la depressione carsica che si estende tra gli abitati di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca. La principale peculiarità della valle sono i trulli, tipiche ed esclusive abitazioni in pietra a forma di cono, le masserie e il paesaggio rurale in genere caratterizzato dall'elevato uso della pietra locale utilizzata per costruire muri a secco e dal terreno di colore rosso acceso, tipico della Puglia meridionale. Il toponimo "Itria" sembra derivare dal culto della Madonna Odegitria (in greco οδηγήτρια, cioè che indica la via) importato nel X secolo dall'impero bizantino.
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  • La Valle d'Itria è una porzione di territorio della Puglia centrale, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Il suo territorio coincide con la parte meridionale dell'altopiano delle Murge: in senso stretto è la depressione carsica che si estende tra gli abitati di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca. La principale peculiarità della valle sono i trulli, tipiche ed esclusive abitazioni in pietra a forma di cono, le masserie e il paesaggio rurale in genere caratterizzato dall'elevato uso della pietra locale utilizzata per costruire muri a secco e dal terreno di colore rosso acceso, tipico della Puglia meridionale. Il toponimo "Itria" sembra derivare dal culto della Madonna Odegitria (in greco οδηγήτρια, cioè che indica la via) importato nel X secolo dall'impero bizantino.
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  • La Valle d'Itria è una porzione di territorio della Puglia centrale, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Il suo territorio coincide con la parte meridionale dell'altopiano delle Murge: in senso stretto è la depressione carsica che si estende tra gli abitati di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca. La principale peculiarità della valle sono i trulli, tipiche ed esclusive abitazioni in pietra a forma di cono, le masserie e il paesaggio rurale in genere caratterizzato dall'elevato uso della pietra locale utilizzata per costruire muri a secco e dal terreno di colore rosso acceso, tipico della Puglia meridionale. Il toponimo "Itria" sembra derivare dal culto della Madonna Odegitria (in greco οδηγήτρια, cioè che indica la via) importato nel X secolo dall'impero bizantino.
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  • La Valle d'Itria è una porzione di territorio della Puglia centrale, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Il suo territorio coincide con la parte meridionale dell'altopiano delle Murge: in senso stretto è la depressione carsica che si estende tra gli abitati di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca. La principale peculiarità della valle sono i trulli, tipiche ed esclusive abitazioni in pietra a forma di cono, le masserie e il paesaggio rurale in genere caratterizzato dall'elevato uso della pietra locale utilizzata per costruire muri a secco e dal terreno di colore rosso acceso, tipico della Puglia meridionale. Il toponimo "Itria" sembra derivare dal culto della Madonna Odegitria (in greco οδηγήτρια, cioè che indica la via) importato nel X secolo dall'impero bizantino.
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  • Acquaviva delle Fonti 17/10/2010, muretto a secco e sullo sfondo alcuni alberi di ulivo....La raccolta delle olive e la produzione dell'olio extravergine sono un rituale che si protrae da moltissimo tempo in Puglia, questo avviene solitamente nel periodo che va da novembre a dicembre, mentre il lavoro di preparazione e coltivazione si svolge lungo tutto l'arco dell'anno..La raccolta è seguita nella maggior parte dei casi, quando le olive non vengono vendute all'ingrosso, dalla molitura presso gli oleifici per la produzione di quello che da queste parti viene chiamato anche oro verde..
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  • La Valle d'Itria è una porzione di territorio della Puglia centrale, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Il suo territorio coincide con la parte meridionale dell'altopiano delle Murge: in senso stretto è la depressione carsica che si estende tra gli abitati di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca. La principale peculiarità della valle sono i trulli, tipiche ed esclusive abitazioni in pietra a forma di cono, le masserie e il paesaggio rurale in genere caratterizzato dall'elevato uso della pietra locale utilizzata per costruire muri a secco e dal terreno di colore rosso acceso, tipico della Puglia meridionale. Il toponimo "Itria" sembra derivare dal culto della Madonna Odegitria (in greco οδηγήτρια, cioè che indica la via) importato nel X secolo dall'impero bizantino.
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  • La Valle d'Itria è una porzione di territorio della Puglia centrale, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Il suo territorio coincide con la parte meridionale dell'altopiano delle Murge: in senso stretto è la depressione carsica che si estende tra gli abitati di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca. La principale peculiarità della valle sono i trulli, tipiche ed esclusive abitazioni in pietra a forma di cono, le masserie e il paesaggio rurale in genere caratterizzato dall'elevato uso della pietra locale utilizzata per costruire muri a secco e dal terreno di colore rosso acceso, tipico della Puglia meridionale. Il toponimo "Itria" sembra derivare dal culto della Madonna Odegitria (in greco οδηγήτρια, cioè che indica la via) importato nel X secolo dall'impero bizantino.
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  • La Valle d'Itria è una porzione di territorio della Puglia centrale, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Il suo territorio coincide con la parte meridionale dell'altopiano delle Murge: in senso stretto è la depressione carsica che si estende tra gli abitati di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca. La principale peculiarità della valle sono i trulli, tipiche ed esclusive abitazioni in pietra a forma di cono, le masserie e il paesaggio rurale in genere caratterizzato dall'elevato uso della pietra locale utilizzata per costruire muri a secco e dal terreno di colore rosso acceso, tipico della Puglia meridionale. Il toponimo "Itria" sembra derivare dal culto della Madonna Odegitria (in greco οδηγήτρια, cioè che indica la via) importato nel X secolo dall'impero bizantino.
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  • La Valle d'Itria è una porzione di territorio della Puglia centrale, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Il suo territorio coincide con la parte meridionale dell'altopiano delle Murge: in senso stretto è la depressione carsica che si estende tra gli abitati di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca. La principale peculiarità della valle sono i trulli, tipiche ed esclusive abitazioni in pietra a forma di cono, le masserie e il paesaggio rurale in genere caratterizzato dall'elevato uso della pietra locale utilizzata per costruire muri a secco e dal terreno di colore rosso acceso, tipico della Puglia meridionale. Il toponimo "Itria" sembra derivare dal culto della Madonna Odegitria (in greco οδηγήτρια, cioè che indica la via) importato nel X secolo dall'impero bizantino.
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  • La Valle d'Itria è una porzione di territorio della Puglia centrale, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Il suo territorio coincide con la parte meridionale dell'altopiano delle Murge: in senso stretto è la depressione carsica che si estende tra gli abitati di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca. La principale peculiarità della valle sono i trulli, tipiche ed esclusive abitazioni in pietra a forma di cono, le masserie e il paesaggio rurale in genere caratterizzato dall'elevato uso della pietra locale utilizzata per costruire muri a secco e dal terreno di colore rosso acceso, tipico della Puglia meridionale. Il toponimo "Itria" sembra derivare dal culto della Madonna Odegitria (in greco οδηγήτρια, cioè che indica la via) importato nel X secolo dall'impero bizantino.
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  • La Valle d'Itria è una porzione di territorio della Puglia centrale, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Il suo territorio coincide con la parte meridionale dell'altopiano delle Murge: in senso stretto è la depressione carsica che si estende tra gli abitati di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca. La principale peculiarità della valle sono i trulli, tipiche ed esclusive abitazioni in pietra a forma di cono, le masserie e il paesaggio rurale in genere caratterizzato dall'elevato uso della pietra locale utilizzata per costruire muri a secco e dal terreno di colore rosso acceso, tipico della Puglia meridionale. Il toponimo "Itria" sembra derivare dal culto della Madonna Odegitria (in greco οδηγήτρια, cioè che indica la via) importato nel X secolo dall'impero bizantino.
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  • La Valle d'Itria è una porzione di territorio della Puglia centrale, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Il suo territorio coincide con la parte meridionale dell'altopiano delle Murge: in senso stretto è la depressione carsica che si estende tra gli abitati di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca. La principale peculiarità della valle sono i trulli, tipiche ed esclusive abitazioni in pietra a forma di cono, le masserie e il paesaggio rurale in genere caratterizzato dall'elevato uso della pietra locale utilizzata per costruire muri a secco e dal terreno di colore rosso acceso, tipico della Puglia meridionale. Il toponimo "Itria" sembra derivare dal culto della Madonna Odegitria (in greco οδηγήτρια, cioè che indica la via) importato nel X secolo dall'impero bizantino.
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  • La Valle d'Itria è una porzione di territorio della Puglia centrale, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Il suo territorio coincide con la parte meridionale dell'altopiano delle Murge: in senso stretto è la depressione carsica che si estende tra gli abitati di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca. La principale peculiarità della valle sono i trulli, tipiche ed esclusive abitazioni in pietra a forma di cono, le masserie e il paesaggio rurale in genere caratterizzato dall'elevato uso della pietra locale utilizzata per costruire muri a secco e dal terreno di colore rosso acceso, tipico della Puglia meridionale. Il toponimo "Itria" sembra derivare dal culto della Madonna Odegitria (in greco οδηγήτρια, cioè che indica la via) importato nel X secolo dall'impero bizantino.
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  • La Valle d'Itria è una porzione di territorio della Puglia centrale, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Il suo territorio coincide con la parte meridionale dell'altopiano delle Murge: in senso stretto è la depressione carsica che si estende tra gli abitati di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca. La principale peculiarità della valle sono i trulli, tipiche ed esclusive abitazioni in pietra a forma di cono, le masserie e il paesaggio rurale in genere caratterizzato dall'elevato uso della pietra locale utilizzata per costruire muri a secco e dal terreno di colore rosso acceso, tipico della Puglia meridionale. Il toponimo "Itria" sembra derivare dal culto della Madonna Odegitria (in greco οδηγήτρια, cioè che indica la via) importato nel X secolo dall'impero bizantino.
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  • La Valle d'Itria è una porzione di territorio della Puglia centrale, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Il suo territorio coincide con la parte meridionale dell'altopiano delle Murge: in senso stretto è la depressione carsica che si estende tra gli abitati di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca. La principale peculiarità della valle sono i trulli, tipiche ed esclusive abitazioni in pietra a forma di cono, le masserie e il paesaggio rurale in genere caratterizzato dall'elevato uso della pietra locale utilizzata per costruire muri a secco e dal terreno di colore rosso acceso, tipico della Puglia meridionale. Il toponimo "Itria" sembra derivare dal culto della Madonna Odegitria (in greco οδηγήτρια, cioè che indica la via) importato nel X secolo dall'impero bizantino.
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  • La Valle d'Itria è una porzione di territorio della Puglia centrale, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Il suo territorio coincide con la parte meridionale dell'altopiano delle Murge: in senso stretto è la depressione carsica che si estende tra gli abitati di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca. La principale peculiarità della valle sono i trulli, tipiche ed esclusive abitazioni in pietra a forma di cono, le masserie e il paesaggio rurale in genere caratterizzato dall'elevato uso della pietra locale utilizzata per costruire muri a secco e dal terreno di colore rosso acceso, tipico della Puglia meridionale. Il toponimo "Itria" sembra derivare dal culto della Madonna Odegitria (in greco οδηγήτρια, cioè che indica la via) importato nel X secolo dall'impero bizantino.
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  • La Valle d'Itria è una porzione di territorio della Puglia centrale, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Il suo territorio coincide con la parte meridionale dell'altopiano delle Murge: in senso stretto è la depressione carsica che si estende tra gli abitati di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca. La principale peculiarità della valle sono i trulli, tipiche ed esclusive abitazioni in pietra a forma di cono, le masserie e il paesaggio rurale in genere caratterizzato dall'elevato uso della pietra locale utilizzata per costruire muri a secco e dal terreno di colore rosso acceso, tipico della Puglia meridionale. Il toponimo "Itria" sembra derivare dal culto della Madonna Odegitria (in greco οδηγήτρια, cioè che indica la via) importato nel X secolo dall'impero bizantino.
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  • La Valle d'Itria è una porzione di territorio della Puglia centrale, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Il suo territorio coincide con la parte meridionale dell'altopiano delle Murge: in senso stretto è la depressione carsica che si estende tra gli abitati di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca. La principale peculiarità della valle sono i trulli, tipiche ed esclusive abitazioni in pietra a forma di cono, le masserie e il paesaggio rurale in genere caratterizzato dall'elevato uso della pietra locale utilizzata per costruire muri a secco e dal terreno di colore rosso acceso, tipico della Puglia meridionale. Il toponimo "Itria" sembra derivare dal culto della Madonna Odegitria (in greco οδηγήτρια, cioè che indica la via) importato nel X secolo dall'impero bizantino.
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