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  • "Salento on Street".e? un lavoro fotografico che ha come oggetto scene quotidiane, che avvengono in strada o in luoghi pubblici salentini...Scena ripresa in un salone da Barba
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  • "Salento on Street".e? un lavoro fotografico che ha come oggetto scene quotidiane, che avvengono in strada o in luoghi pubblici salentini...Scena ripresa all'interno di un salone da Barba
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
    KASH_Castellaneta_ExPalazzoBaronale0...jpg
  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Reportage sviluppato ad Alessano (LE). Viene presa in considerazione fotograficamente, la gente che popola il paese nei suoi bar, piazze, strade, giardini pubblici. Ed, insieme a questa, i particolari caratterizzanti il luogo...un uomo legge mentre attende il proprio turno in un salone da barba..
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Castellaneta, marzo 2013..Ex Palazzo Baronale..È ubicato in Piazza Maria Immacolata, accanto al Palazzo Vescovile e si affaccia a strapiombo sulla gravina. Fu sede dei baroni che dal '500 alla fine del '700 dominarono su Castellaneta. Non si conosce con esattezza l'epoca di fondazione del palazzo che, probabilmente, sorge sul luogo ove era l'antico castello dei Normanni. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti. Nel XVI-XVII secolo, per esempio, fu ristrutturato ed ampliato forse ad opera dei principi Bartirotti. Un altro restauro si ebbe nell'Ottocento, dopo il 1829 anno in cui il vescovo mons. Pietro Lepore acquistò il palazzo dai De Mari, ultimi baroni della città, per adibirlo a Seminario diocesano, inaugurato nel 1838. Attualmente ospita le monache clarisse ivi trasferite dopo la chiusura del pericolante monastero di S. Chiara. L'edificio si presenta come un palazzotto fortificato, a pianta quadrata con poderoso basamento. La facciata è caratterizzata dal semplice portale; interessanti le finestre che si aprono sul fianco meridionale decorate da cornici con capitelli figurati. Si accede all'interno attraverso un breve androne a sinistra del quale è ubicata la Cappella, un semplice ambiente rettangolare con volta a botte. Al centro dell'edificio vi è un ampio cortile decorato da eleganti cornici marcapiano e da alcuni stemmi delle nobili famiglie che dominarono la città. Interessanti all'interno l'ampio salone di rappresentanza al piano nobile e gli ambienti prospicienti la gravina in cui è possibile osservare elementi architettonici risalenti al Medioevo...Fonte: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLTACST00000&cod_luogo=PGLTACST00000&cod_pe=19. 
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  • Marina di Leuca, marzo 2013.L'Hotel l'Approdo, in stile tipicamente mediterraneo e recentemente ristrutturato, è dotato di ogni comfort. In posizione panoramica, si affaccia sul porto turistico di Santa Maria di Leuca dove il mare Adriatico incontra lo Jonio. L'ottima cucina mediterranea, le confortevoli stanze, gli ampi saloni, le panoramiche terrazze e la splendida piscina immersa nel verde lo rendono suggestivo ed elegante. Le 52 camere e la suite sono tutte dotate di aria condizionata, telefono, frigo-bar, cassaforte, tv lcd e phon.?Altri servizi: Wi-fi gratuito, Aria condizionata, Ascensore, Sala camino e bar interno, Boutique, Massaggi, Bar esterno, Piscina panoramica immersa nel verde, Parcheggio interno gratuito, baby sitting, custodia valori, posto barca, gite e escursioni. Sala riunioni e congressi, Matrimoni ed Eventi, Spiaggia convenzionata ?Samarinda Fine beach? .http://www.hotelapprodo.com
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  • Scorrano, Lecce. Palazzo nobiliare Guarini
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  • Scorrano, Lecce. Palazzo nobiliare Guarini
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  • Scorrano, Lecce. Palazzo nobiliare Guarini
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  • Scorrano, Lecce. Palazzo nobiliare Guarini
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  • Scorrano, Lecce. Palazzo nobiliare Guarini
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  • Scorrano, Lecce. Palazzo nobiliare Guarini
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
(fonte: wikipwedia.org)
    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_166.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
(fonte: wikipwedia.org)
    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_163.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
(fonte: wikipwedia.org)
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
(fonte: wikipwedia.org)
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
(fonte: wikipwedia.org)
    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_131.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
(fonte: wikipwedia.org)
    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_126.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
(fonte: wikipwedia.org)
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
(fonte: wikipwedia.org)
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_109.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
(fonte: wikipwedia.org)
    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_102.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_101.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_095.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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  • Santa Maria di Leuca, marzo 2013.Il Messapia Hotel & Resort, complesso alberghiero 4 stelle situato a soli 800 metri dal mare in posizione panoramica, è armoniosamente inserito nello scenario naturale tipico della macchia mediterranea e si affaccia sullo splendido territorio di Santa Maria di Leuca. E' questa una località posta all'estremità più meridionale della penisola, laddove il mar Adriatico e lo Ionio s'incontrano, dapprima centro Messapico e successivamente un piccolo centro cittadino romano...L'hotel dispone di 110 unità abitative sapientemente suddivise tra camere di hotel e residence, con varie tipologie, atti a soddisfare le diverse esigenze...Le camere semplici ma confortevoli dispongono di  TV, minibar (riempimento su richiesta e a pagamento), aria condizionata, telefono, cassetta di sicurezza, bagno con doccia ed asciugacapelli, patio condiviso...Le Pajare, il verde della macchia mediterranea, i colori e i profumi rispecchiano gli elementi costitutivi che esprimono al meglio l'ambiente Ionico-Salentino, ed è in questo contesto che il Messapia Hotel ha fortemente voluto il ?Midollino? come materiale  per arredare le camere in maniera assolutamente semplice e funzionale avvalorando l'importanza dell'artigianato locale. Nelle camere d'hotel la decorazione posta sulla testata del letto riprende uno dei più antichi simboli Messapiaci e indica il Sole, il Mare e il Vento...Caratteristico e particolare è l'edificio che ospita la hall, il ristorante, la piscina di acqua di mare ed i principali servizi, la cui architettura ripropone, fedelmente, il motivo di una"masseria fortificata con torre"; una storica struttura Salentina anticamente utilizzata come sistema di difesa...La nuova gestione continuerà a valorizzare gli accoglienti servizi già presenti in struttura:  il centro benessere con trattamenti di puro piacere e relax proposti da esperte terapiste, un centro estetico qualificato, un parrucchiere, una zona green tra le pajare e gli uliveti secolari desti
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  • Marina di Leuca, marzo 2013.L'Hotel l'Approdo, in stile tipicamente mediterraneo e recentemente ristrutturato, è dotato di ogni comfort. In posizione panoramica, si affaccia sul porto turistico di Santa Maria di Leuca dove il mare Adriatico incontra lo Jonio. L'ottima cucina mediterranea, le confortevoli stanze, gli ampi saloni, le panoramiche terrazze e la splendida piscina immersa nel verde lo rendono suggestivo ed elegante. Le 52 camere e la suite sono tutte dotate di aria condizionata, telefono, frigo-bar, cassaforte, tv lcd e phon.?Altri servizi: Wi-fi gratuito, Aria condizionata, Ascensore, Sala camino e bar interno, Boutique, Massaggi, Bar esterno, Piscina panoramica immersa nel verde, Parcheggio interno gratuito, baby sitting, custodia valori, posto barca, gite e escursioni. Sala riunioni e congressi, Matrimoni ed Eventi, Spiaggia convenzionata ?Samarinda Fine beach? .http://www.hotelapprodo.com
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  • Casarano (Lecce).Villa Capozza: Dimora storica risalente nel suo impianto originario al XVIII secolo, con una superficie complessiva di 2.200 mq ed immersa in un parco di due ettari.
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  • Casarano (Lecce).Villa Capozza: Dimora storica risalente nel suo impianto originario al XVIII secolo, con una superficie complessiva di 2.200 mq ed immersa in un parco di due ettari.
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  • Casarano (Lecce).Villa Capozza: Dimora storica risalente nel suo impianto originario al XVIII secolo, con una superficie complessiva di 2.200 mq ed immersa in un parco di due ettari.
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  • Casarano (Lecce).Villa Capozza: Dimora storica risalente nel suo impianto originario al XVIII secolo, con una superficie complessiva di 2.200 mq ed immersa in un parco di due ettari.
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  • Casarano (Lecce).Villa Capozza: Dimora storica risalente nel suo impianto originario al XVIII secolo, con una superficie complessiva di 2.200 mq ed immersa in un parco di due ettari.
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  • Casarano (Lecce).Villa Capozza: Dimora storica risalente nel suo impianto originario al XVIII secolo, con una superficie complessiva di 2.200 mq ed immersa in un parco di due ettari.
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  • Casarano (Lecce).Villa Capozza: Dimora storica risalente nel suo impianto originario al XVIII secolo, con una superficie complessiva di 2.200 mq ed immersa in un parco di due ettari.
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  • Casarano (Lecce).Villa Capozza: Dimora storica risalente nel suo impianto originario al XVIII secolo, con una superficie complessiva di 2.200 mq ed immersa in un parco di due ettari.
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  • Casarano (Lecce).Villa Capozza: Dimora storica risalente nel suo impianto originario al XVIII secolo, con una superficie complessiva di 2.200 mq ed immersa in un parco di due ettari.
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  • Casarano (Lecce).Villa Capozza: Dimora storica risalente nel suo impianto originario al XVIII secolo, con una superficie complessiva di 2.200 mq ed immersa in un parco di due ettari.
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  • Casarano (Lecce).Villa Capozza: Dimora storica risalente nel suo impianto originario al XVIII secolo, con una superficie complessiva di 2.200 mq ed immersa in un parco di due ettari.
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  • Casarano (Lecce).Villa Capozza: Dimora storica risalente nel suo impianto originario al XVIII secolo, con una superficie complessiva di 2.200 mq ed immersa in un parco di due ettari.
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  • Scorrano, Lecce. Palazzo nobiliare Guarini
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  • Scorrano, Lecce. Palazzo nobiliare Guarini
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  • Scorrano, Lecce. Palazzo nobiliare Guarini
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  • Scorrano, Lecce. Palazzo nobiliare Guarini
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  • Scorrano, Lecce. Palazzo nobiliare Guarini
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  • Scorrano, Lecce. Palazzo nobiliare Guarini
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  • Scorrano, Lecce. Palazzo nobiliare Guarini
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  • Scorrano, Lecce. Palazzo nobiliare Guarini
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  • Scorrano, Lecce. Palazzo nobiliare Guarini
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  • Scorrano, Lecce. Palazzo nobiliare Guarini
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  • Scorrano, Lecce. Palazzo nobiliare Guarini
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  • Scorrano, Lecce. Palazzo nobiliare Guarini
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
(fonte: wikipwedia.org)
    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_168.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
(fonte: wikipwedia.org)
    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_165.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_156.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_155.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_152.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
(fonte: wikipwedia.org)
    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_148.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
(fonte: wikipwedia.org)
    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_110.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_108.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_099.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_098.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_097.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_089.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_086.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_068.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_080.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_076.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_053.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
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    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_060.JPG
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