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  • Otranto - Chiesa della Madonna Immacolata. Un tempo nota come cappella di S. Maria del Carmine, la chiesa viene descritta per la prima volta nella Visita Pastorale del 1607 di Mons. Lucio Morra come interamente costruita sotto la volta di un passaggio coperto annesso alle mura di Otranto, in seguito alla chiusura della porta di accesso dal mare nella città. Oggi la chiesa si trova sulla cosiddetta Porta Mare, riaperta al passaggio in seguito al crollo della chiesa. In origine, la cappella aveva una sola porta d'ingresso, collocata sul lato nord, al di sopra della quale una finestra circolare consentiva alla luce del sole di illuminare sufficientemente l'interno. A destra della suddetta porta ce n'era un'altra che dava accesso alla sagrestia. All'interno della cappella, era in origine presente un unico altare in pietra dotato di predella, sulla cui sommità era presente un dipinto con l'immagine di S. Maria del Carmelo con in braccio il figlio Gesù Cristo, entrambi con una corona d'argento sul capo. L'altare era illuminato da tre lampade e numerosi ex-voto erano collocati dai fedeli davanti all'immagine della Madonna. Nella I Visita Pastorale di Mons. Vincenzo Andrea Grande fatta tra il 1834 e il 1835, si fa riferimento alla suddetta cappella con il nome di Cappella dell'Immacolata. Da tale documento, la cappella risulta modificata, essendo dotata di altri altari: l'altare maggiore, ubicato di fronte alla porta d'ingresso e dedicato all'Immacolata Concezione; sul lato sinistro, l'altare della B.M.V. del Carmelo (o del Carmine); vicino alla porta d'ingresso, l'altare di S. Luigi ("de patronatu" della famiglia Gualtieri); di fronte all'altare della Madonna del Carmine, vi era costruita un'altra mensa, ma senza titolo. Già nel 1837, si segnalano i primi problemi della chiesa, dovuti ad infiltrazioni di acqua: la mensa dell'altare della Madonna del Carmine era diventata troppo umida per la celebrazione della messa, tanto che l'Arcivescovo Mons. Grande, nuovamente in visit
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  • Otranto - Chiesa della Madonna Immacolata. Un tempo nota come cappella di S. Maria del Carmine, la chiesa viene descritta per la prima volta nella Visita Pastorale del 1607 di Mons. Lucio Morra come interamente costruita sotto la volta di un passaggio coperto annesso alle mura di Otranto, in seguito alla chiusura della porta di accesso dal mare nella città. Oggi la chiesa si trova sulla cosiddetta Porta Mare, riaperta al passaggio in seguito al crollo della chiesa. In origine, la cappella aveva una sola porta d'ingresso, collocata sul lato nord, al di sopra della quale una finestra circolare consentiva alla luce del sole di illuminare sufficientemente l'interno. A destra della suddetta porta ce n'era un'altra che dava accesso alla sagrestia. All'interno della cappella, era in origine presente un unico altare in pietra dotato di predella, sulla cui sommità era presente un dipinto con l'immagine di S. Maria del Carmelo con in braccio il figlio Gesù Cristo, entrambi con una corona d'argento sul capo. L'altare era illuminato da tre lampade e numerosi ex-voto erano collocati dai fedeli davanti all'immagine della Madonna. Nella I Visita Pastorale di Mons. Vincenzo Andrea Grande fatta tra il 1834 e il 1835, si fa riferimento alla suddetta cappella con il nome di Cappella dell'Immacolata. Da tale documento, la cappella risulta modificata, essendo dotata di altri altari: l'altare maggiore, ubicato di fronte alla porta d'ingresso e dedicato all'Immacolata Concezione; sul lato sinistro, l'altare della B.M.V. del Carmelo (o del Carmine); vicino alla porta d'ingresso, l'altare di S. Luigi ("de patronatu" della famiglia Gualtieri); di fronte all'altare della Madonna del Carmine, vi era costruita un'altra mensa, ma senza titolo. Già nel 1837, si segnalano i primi problemi della chiesa, dovuti ad infiltrazioni di acqua: la mensa dell'altare della Madonna del Carmine era diventata troppo umida per la celebrazione della messa, tanto che l'Arcivescovo Mons. Grande, nuovamente in visit
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  • Otranto - Chiesa della Madonna Immacolata. Un tempo nota come cappella di S. Maria del Carmine, la chiesa viene descritta per la prima volta nella Visita Pastorale del 1607 di Mons. Lucio Morra come interamente costruita sotto la volta di un passaggio coperto annesso alle mura di Otranto, in seguito alla chiusura della porta di accesso dal mare nella città. Oggi la chiesa si trova sulla cosiddetta Porta Mare, riaperta al passaggio in seguito al crollo della chiesa. In origine, la cappella aveva una sola porta d'ingresso, collocata sul lato nord, al di sopra della quale una finestra circolare consentiva alla luce del sole di illuminare sufficientemente l'interno. A destra della suddetta porta ce n'era un'altra che dava accesso alla sagrestia. All'interno della cappella, era in origine presente un unico altare in pietra dotato di predella, sulla cui sommità era presente un dipinto con l'immagine di S. Maria del Carmelo con in braccio il figlio Gesù Cristo, entrambi con una corona d'argento sul capo. L'altare era illuminato da tre lampade e numerosi ex-voto erano collocati dai fedeli davanti all'immagine della Madonna. Nella I Visita Pastorale di Mons. Vincenzo Andrea Grande fatta tra il 1834 e il 1835, si fa riferimento alla suddetta cappella con il nome di Cappella dell'Immacolata. Da tale documento, la cappella risulta modificata, essendo dotata di altri altari: l'altare maggiore, ubicato di fronte alla porta d'ingresso e dedicato all'Immacolata Concezione; sul lato sinistro, l'altare della B.M.V. del Carmelo (o del Carmine); vicino alla porta d'ingresso, l'altare di S. Luigi ("de patronatu" della famiglia Gualtieri); di fronte all'altare della Madonna del Carmine, vi era costruita un'altra mensa, ma senza titolo. Già nel 1837, si segnalano i primi problemi della chiesa, dovuti ad infiltrazioni di acqua: la mensa dell'altare della Madonna del Carmine era diventata troppo umida per la celebrazione della messa, tanto che l'Arcivescovo Mons. Grande, nuovamente in visit
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  • Otranto - Chiesa della Madonna Immacolata. Un tempo nota come cappella di S. Maria del Carmine, la chiesa viene descritta per la prima volta nella Visita Pastorale del 1607 di Mons. Lucio Morra come interamente costruita sotto la volta di un passaggio coperto annesso alle mura di Otranto, in seguito alla chiusura della porta di accesso dal mare nella città. Oggi la chiesa si trova sulla cosiddetta Porta Mare, riaperta al passaggio in seguito al crollo della chiesa. In origine, la cappella aveva una sola porta d'ingresso, collocata sul lato nord, al di sopra della quale una finestra circolare consentiva alla luce del sole di illuminare sufficientemente l'interno. A destra della suddetta porta ce n'era un'altra che dava accesso alla sagrestia. All'interno della cappella, era in origine presente un unico altare in pietra dotato di predella, sulla cui sommità era presente un dipinto con l'immagine di S. Maria del Carmelo con in braccio il figlio Gesù Cristo, entrambi con una corona d'argento sul capo. L'altare era illuminato da tre lampade e numerosi ex-voto erano collocati dai fedeli davanti all'immagine della Madonna. Nella I Visita Pastorale di Mons. Vincenzo Andrea Grande fatta tra il 1834 e il 1835, si fa riferimento alla suddetta cappella con il nome di Cappella dell'Immacolata. Da tale documento, la cappella risulta modificata, essendo dotata di altri altari: l'altare maggiore, ubicato di fronte alla porta d'ingresso e dedicato all'Immacolata Concezione; sul lato sinistro, l'altare della B.M.V. del Carmelo (o del Carmine); vicino alla porta d'ingresso, l'altare di S. Luigi ("de patronatu" della famiglia Gualtieri); di fronte all'altare della Madonna del Carmine, vi era costruita un'altra mensa, ma senza titolo. Già nel 1837, si segnalano i primi problemi della chiesa, dovuti ad infiltrazioni di acqua: la mensa dell'altare della Madonna del Carmine era diventata troppo umida per la celebrazione della messa, tanto che l'Arcivescovo Mons. Grande, nuovamente in visit
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  • Otranto - Chiesa della Madonna Immacolata. Un tempo nota come cappella di S. Maria del Carmine, la chiesa viene descritta per la prima volta nella Visita Pastorale del 1607 di Mons. Lucio Morra come interamente costruita sotto la volta di un passaggio coperto annesso alle mura di Otranto, in seguito alla chiusura della porta di accesso dal mare nella città. Oggi la chiesa si trova sulla cosiddetta Porta Mare, riaperta al passaggio in seguito al crollo della chiesa. In origine, la cappella aveva una sola porta d'ingresso, collocata sul lato nord, al di sopra della quale una finestra circolare consentiva alla luce del sole di illuminare sufficientemente l'interno. A destra della suddetta porta ce n'era un'altra che dava accesso alla sagrestia. All'interno della cappella, era in origine presente un unico altare in pietra dotato di predella, sulla cui sommità era presente un dipinto con l'immagine di S. Maria del Carmelo con in braccio il figlio Gesù Cristo, entrambi con una corona d'argento sul capo. L'altare era illuminato da tre lampade e numerosi ex-voto erano collocati dai fedeli davanti all'immagine della Madonna. Nella I Visita Pastorale di Mons. Vincenzo Andrea Grande fatta tra il 1834 e il 1835, si fa riferimento alla suddetta cappella con il nome di Cappella dell'Immacolata. Da tale documento, la cappella risulta modificata, essendo dotata di altri altari: l'altare maggiore, ubicato di fronte alla porta d'ingresso e dedicato all'Immacolata Concezione; sul lato sinistro, l'altare della B.M.V. del Carmelo (o del Carmine); vicino alla porta d'ingresso, l'altare di S. Luigi ("de patronatu" della famiglia Gualtieri); di fronte all'altare della Madonna del Carmine, vi era costruita un'altra mensa, ma senza titolo. Già nel 1837, si segnalano i primi problemi della chiesa, dovuti ad infiltrazioni di acqua: la mensa dell'altare della Madonna del Carmine era diventata troppo umida per la celebrazione della messa, tanto che l'Arcivescovo Mons. Grande, nuovamente in visit
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  • Otranto - Chiesa della Madonna Immacolata. Un tempo nota come cappella di S. Maria del Carmine, la chiesa viene descritta per la prima volta nella Visita Pastorale del 1607 di Mons. Lucio Morra come interamente costruita sotto la volta di un passaggio coperto annesso alle mura di Otranto, in seguito alla chiusura della porta di accesso dal mare nella città. Oggi la chiesa si trova sulla cosiddetta Porta Mare, riaperta al passaggio in seguito al crollo della chiesa. In origine, la cappella aveva una sola porta d'ingresso, collocata sul lato nord, al di sopra della quale una finestra circolare consentiva alla luce del sole di illuminare sufficientemente l'interno. A destra della suddetta porta ce n'era un'altra che dava accesso alla sagrestia. All'interno della cappella, era in origine presente un unico altare in pietra dotato di predella, sulla cui sommità era presente un dipinto con l'immagine di S. Maria del Carmelo con in braccio il figlio Gesù Cristo, entrambi con una corona d'argento sul capo. L'altare era illuminato da tre lampade e numerosi ex-voto erano collocati dai fedeli davanti all'immagine della Madonna. Nella I Visita Pastorale di Mons. Vincenzo Andrea Grande fatta tra il 1834 e il 1835, si fa riferimento alla suddetta cappella con il nome di Cappella dell'Immacolata. Da tale documento, la cappella risulta modificata, essendo dotata di altri altari: l'altare maggiore, ubicato di fronte alla porta d'ingresso e dedicato all'Immacolata Concezione; sul lato sinistro, l'altare della B.M.V. del Carmelo (o del Carmine); vicino alla porta d'ingresso, l'altare di S. Luigi ("de patronatu" della famiglia Gualtieri); di fronte all'altare della Madonna del Carmine, vi era costruita un'altra mensa, ma senza titolo. Già nel 1837, si segnalano i primi problemi della chiesa, dovuti ad infiltrazioni di acqua: la mensa dell'altare della Madonna del Carmine era diventata troppo umida per la celebrazione della messa, tanto che l'Arcivescovo Mons. Grande, nuovamente in visit
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  • Otranto - Chiesa della Madonna Immacolata. Un tempo nota come cappella di S. Maria del Carmine, la chiesa viene descritta per la prima volta nella Visita Pastorale del 1607 di Mons. Lucio Morra come interamente costruita sotto la volta di un passaggio coperto annesso alle mura di Otranto, in seguito alla chiusura della porta di accesso dal mare nella città. Oggi la chiesa si trova sulla cosiddetta Porta Mare, riaperta al passaggio in seguito al crollo della chiesa. In origine, la cappella aveva una sola porta d'ingresso, collocata sul lato nord, al di sopra della quale una finestra circolare consentiva alla luce del sole di illuminare sufficientemente l'interno. A destra della suddetta porta ce n'era un'altra che dava accesso alla sagrestia. All'interno della cappella, era in origine presente un unico altare in pietra dotato di predella, sulla cui sommità era presente un dipinto con l'immagine di S. Maria del Carmelo con in braccio il figlio Gesù Cristo, entrambi con una corona d'argento sul capo. L'altare era illuminato da tre lampade e numerosi ex-voto erano collocati dai fedeli davanti all'immagine della Madonna. Nella I Visita Pastorale di Mons. Vincenzo Andrea Grande fatta tra il 1834 e il 1835, si fa riferimento alla suddetta cappella con il nome di Cappella dell'Immacolata. Da tale documento, la cappella risulta modificata, essendo dotata di altri altari: l'altare maggiore, ubicato di fronte alla porta d'ingresso e dedicato all'Immacolata Concezione; sul lato sinistro, l'altare della B.M.V. del Carmelo (o del Carmine); vicino alla porta d'ingresso, l'altare di S. Luigi ("de patronatu" della famiglia Gualtieri); di fronte all'altare della Madonna del Carmine, vi era costruita un'altra mensa, ma senza titolo. Già nel 1837, si segnalano i primi problemi della chiesa, dovuti ad infiltrazioni di acqua: la mensa dell'altare della Madonna del Carmine era diventata troppo umida per la celebrazione della messa, tanto che l'Arcivescovo Mons. Grande, nuovamente in visit
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  • Otranto - Chiesa della Madonna Immacolata. Un tempo nota come cappella di S. Maria del Carmine, la chiesa viene descritta per la prima volta nella Visita Pastorale del 1607 di Mons. Lucio Morra come interamente costruita sotto la volta di un passaggio coperto annesso alle mura di Otranto, in seguito alla chiusura della porta di accesso dal mare nella città. Oggi la chiesa si trova sulla cosiddetta Porta Mare, riaperta al passaggio in seguito al crollo della chiesa. In origine, la cappella aveva una sola porta d'ingresso, collocata sul lato nord, al di sopra della quale una finestra circolare consentiva alla luce del sole di illuminare sufficientemente l'interno. A destra della suddetta porta ce n'era un'altra che dava accesso alla sagrestia. All'interno della cappella, era in origine presente un unico altare in pietra dotato di predella, sulla cui sommità era presente un dipinto con l'immagine di S. Maria del Carmelo con in braccio il figlio Gesù Cristo, entrambi con una corona d'argento sul capo. L'altare era illuminato da tre lampade e numerosi ex-voto erano collocati dai fedeli davanti all'immagine della Madonna. Nella I Visita Pastorale di Mons. Vincenzo Andrea Grande fatta tra il 1834 e il 1835, si fa riferimento alla suddetta cappella con il nome di Cappella dell'Immacolata. Da tale documento, la cappella risulta modificata, essendo dotata di altri altari: l'altare maggiore, ubicato di fronte alla porta d'ingresso e dedicato all'Immacolata Concezione; sul lato sinistro, l'altare della B.M.V. del Carmelo (o del Carmine); vicino alla porta d'ingresso, l'altare di S. Luigi ("de patronatu" della famiglia Gualtieri); di fronte all'altare della Madonna del Carmine, vi era costruita un'altra mensa, ma senza titolo. Già nel 1837, si segnalano i primi problemi della chiesa, dovuti ad infiltrazioni di acqua: la mensa dell'altare della Madonna del Carmine era diventata troppo umida per la celebrazione della messa, tanto che l'Arcivescovo Mons. Grande, nuovamente in visit
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  • Otranto - Chiesa della Madonna Immacolata. Un tempo nota come cappella di S. Maria del Carmine, la chiesa viene descritta per la prima volta nella Visita Pastorale del 1607 di Mons. Lucio Morra come interamente costruita sotto la volta di un passaggio coperto annesso alle mura di Otranto, in seguito alla chiusura della porta di accesso dal mare nella città. Oggi la chiesa si trova sulla cosiddetta Porta Mare, riaperta al passaggio in seguito al crollo della chiesa. In origine, la cappella aveva una sola porta d'ingresso, collocata sul lato nord, al di sopra della quale una finestra circolare consentiva alla luce del sole di illuminare sufficientemente l'interno. A destra della suddetta porta ce n'era un'altra che dava accesso alla sagrestia. All'interno della cappella, era in origine presente un unico altare in pietra dotato di predella, sulla cui sommità era presente un dipinto con l'immagine di S. Maria del Carmelo con in braccio il figlio Gesù Cristo, entrambi con una corona d'argento sul capo. L'altare era illuminato da tre lampade e numerosi ex-voto erano collocati dai fedeli davanti all'immagine della Madonna. Nella I Visita Pastorale di Mons. Vincenzo Andrea Grande fatta tra il 1834 e il 1835, si fa riferimento alla suddetta cappella con il nome di Cappella dell'Immacolata. Da tale documento, la cappella risulta modificata, essendo dotata di altri altari: l'altare maggiore, ubicato di fronte alla porta d'ingresso e dedicato all'Immacolata Concezione; sul lato sinistro, l'altare della B.M.V. del Carmelo (o del Carmine); vicino alla porta d'ingresso, l'altare di S. Luigi ("de patronatu" della famiglia Gualtieri); di fronte all'altare della Madonna del Carmine, vi era costruita un'altra mensa, ma senza titolo. Già nel 1837, si segnalano i primi problemi della chiesa, dovuti ad infiltrazioni di acqua: la mensa dell'altare della Madonna del Carmine era diventata troppo umida per la celebrazione della messa, tanto che l'Arcivescovo Mons. Grande, nuovamente in visit
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  • Otranto - Chiesa della Madonna Immacolata. Un tempo nota come cappella di S. Maria del Carmine, la chiesa viene descritta per la prima volta nella Visita Pastorale del 1607 di Mons. Lucio Morra come interamente costruita sotto la volta di un passaggio coperto annesso alle mura di Otranto, in seguito alla chiusura della porta di accesso dal mare nella città. Oggi la chiesa si trova sulla cosiddetta Porta Mare, riaperta al passaggio in seguito al crollo della chiesa. In origine, la cappella aveva una sola porta d'ingresso, collocata sul lato nord, al di sopra della quale una finestra circolare consentiva alla luce del sole di illuminare sufficientemente l'interno. A destra della suddetta porta ce n'era un'altra che dava accesso alla sagrestia. All'interno della cappella, era in origine presente un unico altare in pietra dotato di predella, sulla cui sommità era presente un dipinto con l'immagine di S. Maria del Carmelo con in braccio il figlio Gesù Cristo, entrambi con una corona d'argento sul capo. L'altare era illuminato da tre lampade e numerosi ex-voto erano collocati dai fedeli davanti all'immagine della Madonna. Nella I Visita Pastorale di Mons. Vincenzo Andrea Grande fatta tra il 1834 e il 1835, si fa riferimento alla suddetta cappella con il nome di Cappella dell'Immacolata. Da tale documento, la cappella risulta modificata, essendo dotata di altri altari: l'altare maggiore, ubicato di fronte alla porta d'ingresso e dedicato all'Immacolata Concezione; sul lato sinistro, l'altare della B.M.V. del Carmelo (o del Carmine); vicino alla porta d'ingresso, l'altare di S. Luigi ("de patronatu" della famiglia Gualtieri); di fronte all'altare della Madonna del Carmine, vi era costruita un'altra mensa, ma senza titolo. Già nel 1837, si segnalano i primi problemi della chiesa, dovuti ad infiltrazioni di acqua: la mensa dell'altare della Madonna del Carmine era diventata troppo umida per la celebrazione della messa, tanto che l'Arcivescovo Mons. Grande, nuovamente in visit
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  • Otranto - Chiesa della Madonna Immacolata. Un tempo nota come cappella di S. Maria del Carmine, la chiesa viene descritta per la prima volta nella Visita Pastorale del 1607 di Mons. Lucio Morra come interamente costruita sotto la volta di un passaggio coperto annesso alle mura di Otranto, in seguito alla chiusura della porta di accesso dal mare nella città. Oggi la chiesa si trova sulla cosiddetta Porta Mare, riaperta al passaggio in seguito al crollo della chiesa. In origine, la cappella aveva una sola porta d'ingresso, collocata sul lato nord, al di sopra della quale una finestra circolare consentiva alla luce del sole di illuminare sufficientemente l'interno. A destra della suddetta porta ce n'era un'altra che dava accesso alla sagrestia. All'interno della cappella, era in origine presente un unico altare in pietra dotato di predella, sulla cui sommità era presente un dipinto con l'immagine di S. Maria del Carmelo con in braccio il figlio Gesù Cristo, entrambi con una corona d'argento sul capo. L'altare era illuminato da tre lampade e numerosi ex-voto erano collocati dai fedeli davanti all'immagine della Madonna. Nella I Visita Pastorale di Mons. Vincenzo Andrea Grande fatta tra il 1834 e il 1835, si fa riferimento alla suddetta cappella con il nome di Cappella dell'Immacolata. Da tale documento, la cappella risulta modificata, essendo dotata di altri altari: l'altare maggiore, ubicato di fronte alla porta d'ingresso e dedicato all'Immacolata Concezione; sul lato sinistro, l'altare della B.M.V. del Carmelo (o del Carmine); vicino alla porta d'ingresso, l'altare di S. Luigi ("de patronatu" della famiglia Gualtieri); di fronte all'altare della Madonna del Carmine, vi era costruita un'altra mensa, ma senza titolo. Già nel 1837, si segnalano i primi problemi della chiesa, dovuti ad infiltrazioni di acqua: la mensa dell'altare della Madonna del Carmine era diventata troppo umida per la celebrazione della messa, tanto che l'Arcivescovo Mons. Grande, nuovamente in visit
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  • Otranto - Chiesa della Madonna Immacolata. Un tempo nota come cappella di S. Maria del Carmine, la chiesa viene descritta per la prima volta nella Visita Pastorale del 1607 di Mons. Lucio Morra come interamente costruita sotto la volta di un passaggio coperto annesso alle mura di Otranto, in seguito alla chiusura della porta di accesso dal mare nella città. Oggi la chiesa si trova sulla cosiddetta Porta Mare, riaperta al passaggio in seguito al crollo della chiesa. In origine, la cappella aveva una sola porta d'ingresso, collocata sul lato nord, al di sopra della quale una finestra circolare consentiva alla luce del sole di illuminare sufficientemente l'interno. A destra della suddetta porta ce n'era un'altra che dava accesso alla sagrestia. All'interno della cappella, era in origine presente un unico altare in pietra dotato di predella, sulla cui sommità era presente un dipinto con l'immagine di S. Maria del Carmelo con in braccio il figlio Gesù Cristo, entrambi con una corona d'argento sul capo. L'altare era illuminato da tre lampade e numerosi ex-voto erano collocati dai fedeli davanti all'immagine della Madonna. Nella I Visita Pastorale di Mons. Vincenzo Andrea Grande fatta tra il 1834 e il 1835, si fa riferimento alla suddetta cappella con il nome di Cappella dell'Immacolata. Da tale documento, la cappella risulta modificata, essendo dotata di altri altari: l'altare maggiore, ubicato di fronte alla porta d'ingresso e dedicato all'Immacolata Concezione; sul lato sinistro, l'altare della B.M.V. del Carmelo (o del Carmine); vicino alla porta d'ingresso, l'altare di S. Luigi ("de patronatu" della famiglia Gualtieri); di fronte all'altare della Madonna del Carmine, vi era costruita un'altra mensa, ma senza titolo. Già nel 1837, si segnalano i primi problemi della chiesa, dovuti ad infiltrazioni di acqua: la mensa dell'altare della Madonna del Carmine era diventata troppo umida per la celebrazione della messa, tanto che l'Arcivescovo Mons. Grande, nuovamente in visit
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  • Otranto - Chiesa della Madonna Immacolata. Un tempo nota come cappella di S. Maria del Carmine, la chiesa viene descritta per la prima volta nella Visita Pastorale del 1607 di Mons. Lucio Morra come interamente costruita sotto la volta di un passaggio coperto annesso alle mura di Otranto, in seguito alla chiusura della porta di accesso dal mare nella città. Oggi la chiesa si trova sulla cosiddetta Porta Mare, riaperta al passaggio in seguito al crollo della chiesa. In origine, la cappella aveva una sola porta d'ingresso, collocata sul lato nord, al di sopra della quale una finestra circolare consentiva alla luce del sole di illuminare sufficientemente l'interno. A destra della suddetta porta ce n'era un'altra che dava accesso alla sagrestia. All'interno della cappella, era in origine presente un unico altare in pietra dotato di predella, sulla cui sommità era presente un dipinto con l'immagine di S. Maria del Carmelo con in braccio il figlio Gesù Cristo, entrambi con una corona d'argento sul capo. L'altare era illuminato da tre lampade e numerosi ex-voto erano collocati dai fedeli davanti all'immagine della Madonna. Nella I Visita Pastorale di Mons. Vincenzo Andrea Grande fatta tra il 1834 e il 1835, si fa riferimento alla suddetta cappella con il nome di Cappella dell'Immacolata. Da tale documento, la cappella risulta modificata, essendo dotata di altri altari: l'altare maggiore, ubicato di fronte alla porta d'ingresso e dedicato all'Immacolata Concezione; sul lato sinistro, l'altare della B.M.V. del Carmelo (o del Carmine); vicino alla porta d'ingresso, l'altare di S. Luigi ("de patronatu" della famiglia Gualtieri); di fronte all'altare della Madonna del Carmine, vi era costruita un'altra mensa, ma senza titolo. Già nel 1837, si segnalano i primi problemi della chiesa, dovuti ad infiltrazioni di acqua: la mensa dell'altare della Madonna del Carmine era diventata troppo umida per la celebrazione della messa, tanto che l'Arcivescovo Mons. Grande, nuovamente in visit
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  • Otranto - Chiesa della Madonna Immacolata. Un tempo nota come cappella di S. Maria del Carmine, la chiesa viene descritta per la prima volta nella Visita Pastorale del 1607 di Mons. Lucio Morra come interamente costruita sotto la volta di un passaggio coperto annesso alle mura di Otranto, in seguito alla chiusura della porta di accesso dal mare nella città. Oggi la chiesa si trova sulla cosiddetta Porta Mare, riaperta al passaggio in seguito al crollo della chiesa. In origine, la cappella aveva una sola porta d'ingresso, collocata sul lato nord, al di sopra della quale una finestra circolare consentiva alla luce del sole di illuminare sufficientemente l'interno. A destra della suddetta porta ce n'era un'altra che dava accesso alla sagrestia. All'interno della cappella, era in origine presente un unico altare in pietra dotato di predella, sulla cui sommità era presente un dipinto con l'immagine di S. Maria del Carmelo con in braccio il figlio Gesù Cristo, entrambi con una corona d'argento sul capo. L'altare era illuminato da tre lampade e numerosi ex-voto erano collocati dai fedeli davanti all'immagine della Madonna. Nella I Visita Pastorale di Mons. Vincenzo Andrea Grande fatta tra il 1834 e il 1835, si fa riferimento alla suddetta cappella con il nome di Cappella dell'Immacolata. Da tale documento, la cappella risulta modificata, essendo dotata di altri altari: l'altare maggiore, ubicato di fronte alla porta d'ingresso e dedicato all'Immacolata Concezione; sul lato sinistro, l'altare della B.M.V. del Carmelo (o del Carmine); vicino alla porta d'ingresso, l'altare di S. Luigi ("de patronatu" della famiglia Gualtieri); di fronte all'altare della Madonna del Carmine, vi era costruita un'altra mensa, ma senza titolo. Già nel 1837, si segnalano i primi problemi della chiesa, dovuti ad infiltrazioni di acqua: la mensa dell'altare della Madonna del Carmine era diventata troppo umida per la celebrazione della messa, tanto che l'Arcivescovo Mons. Grande, nuovamente in visit
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  • Otranto - Chiesa della Madonna Immacolata. Un tempo nota come cappella di S. Maria del Carmine, la chiesa viene descritta per la prima volta nella Visita Pastorale del 1607 di Mons. Lucio Morra come interamente costruita sotto la volta di un passaggio coperto annesso alle mura di Otranto, in seguito alla chiusura della porta di accesso dal mare nella città. Oggi la chiesa si trova sulla cosiddetta Porta Mare, riaperta al passaggio in seguito al crollo della chiesa. In origine, la cappella aveva una sola porta d'ingresso, collocata sul lato nord, al di sopra della quale una finestra circolare consentiva alla luce del sole di illuminare sufficientemente l'interno. A destra della suddetta porta ce n'era un'altra che dava accesso alla sagrestia. All'interno della cappella, era in origine presente un unico altare in pietra dotato di predella, sulla cui sommità era presente un dipinto con l'immagine di S. Maria del Carmelo con in braccio il figlio Gesù Cristo, entrambi con una corona d'argento sul capo. L'altare era illuminato da tre lampade e numerosi ex-voto erano collocati dai fedeli davanti all'immagine della Madonna. Nella I Visita Pastorale di Mons. Vincenzo Andrea Grande fatta tra il 1834 e il 1835, si fa riferimento alla suddetta cappella con il nome di Cappella dell'Immacolata. Da tale documento, la cappella risulta modificata, essendo dotata di altri altari: l'altare maggiore, ubicato di fronte alla porta d'ingresso e dedicato all'Immacolata Concezione; sul lato sinistro, l'altare della B.M.V. del Carmelo (o del Carmine); vicino alla porta d'ingresso, l'altare di S. Luigi ("de patronatu" della famiglia Gualtieri); di fronte all'altare della Madonna del Carmine, vi era costruita un'altra mensa, ma senza titolo. Già nel 1837, si segnalano i primi problemi della chiesa, dovuti ad infiltrazioni di acqua: la mensa dell'altare della Madonna del Carmine era diventata troppo umida per la celebrazione della messa, tanto che l'Arcivescovo Mons. Grande, nuovamente in visit
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  • Otranto - Chiesa della Madonna Immacolata. Un tempo nota come cappella di S. Maria del Carmine, la chiesa viene descritta per la prima volta nella Visita Pastorale del 1607 di Mons. Lucio Morra come interamente costruita sotto la volta di un passaggio coperto annesso alle mura di Otranto, in seguito alla chiusura della porta di accesso dal mare nella città. Oggi la chiesa si trova sulla cosiddetta Porta Mare, riaperta al passaggio in seguito al crollo della chiesa. In origine, la cappella aveva una sola porta d'ingresso, collocata sul lato nord, al di sopra della quale una finestra circolare consentiva alla luce del sole di illuminare sufficientemente l'interno. A destra della suddetta porta ce n'era un'altra che dava accesso alla sagrestia. All'interno della cappella, era in origine presente un unico altare in pietra dotato di predella, sulla cui sommità era presente un dipinto con l'immagine di S. Maria del Carmelo con in braccio il figlio Gesù Cristo, entrambi con una corona d'argento sul capo. L'altare era illuminato da tre lampade e numerosi ex-voto erano collocati dai fedeli davanti all'immagine della Madonna. Nella I Visita Pastorale di Mons. Vincenzo Andrea Grande fatta tra il 1834 e il 1835, si fa riferimento alla suddetta cappella con il nome di Cappella dell'Immacolata. Da tale documento, la cappella risulta modificata, essendo dotata di altri altari: l'altare maggiore, ubicato di fronte alla porta d'ingresso e dedicato all'Immacolata Concezione; sul lato sinistro, l'altare della B.M.V. del Carmelo (o del Carmine); vicino alla porta d'ingresso, l'altare di S. Luigi ("de patronatu" della famiglia Gualtieri); di fronte all'altare della Madonna del Carmine, vi era costruita un'altra mensa, ma senza titolo. Già nel 1837, si segnalano i primi problemi della chiesa, dovuti ad infiltrazioni di acqua: la mensa dell'altare della Madonna del Carmine era diventata troppo umida per la celebrazione della messa, tanto che l'Arcivescovo Mons. Grande, nuovamente in visit
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  • Otranto - Chiesa della Madonna Immacolata. Un tempo nota come cappella di S. Maria del Carmine, la chiesa viene descritta per la prima volta nella Visita Pastorale del 1607 di Mons. Lucio Morra come interamente costruita sotto la volta di un passaggio coperto annesso alle mura di Otranto, in seguito alla chiusura della porta di accesso dal mare nella città. Oggi la chiesa si trova sulla cosiddetta Porta Mare, riaperta al passaggio in seguito al crollo della chiesa. In origine, la cappella aveva una sola porta d'ingresso, collocata sul lato nord, al di sopra della quale una finestra circolare consentiva alla luce del sole di illuminare sufficientemente l'interno. A destra della suddetta porta ce n'era un'altra che dava accesso alla sagrestia. All'interno della cappella, era in origine presente un unico altare in pietra dotato di predella, sulla cui sommità era presente un dipinto con l'immagine di S. Maria del Carmelo con in braccio il figlio Gesù Cristo, entrambi con una corona d'argento sul capo. L'altare era illuminato da tre lampade e numerosi ex-voto erano collocati dai fedeli davanti all'immagine della Madonna. Nella I Visita Pastorale di Mons. Vincenzo Andrea Grande fatta tra il 1834 e il 1835, si fa riferimento alla suddetta cappella con il nome di Cappella dell'Immacolata. Da tale documento, la cappella risulta modificata, essendo dotata di altri altari: l'altare maggiore, ubicato di fronte alla porta d'ingresso e dedicato all'Immacolata Concezione; sul lato sinistro, l'altare della B.M.V. del Carmelo (o del Carmine); vicino alla porta d'ingresso, l'altare di S. Luigi ("de patronatu" della famiglia Gualtieri); di fronte all'altare della Madonna del Carmine, vi era costruita un'altra mensa, ma senza titolo. Già nel 1837, si segnalano i primi problemi della chiesa, dovuti ad infiltrazioni di acqua: la mensa dell'altare della Madonna del Carmine era diventata troppo umida per la celebrazione della messa, tanto che l'Arcivescovo Mons. Grande, nuovamente in visit
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  • Otranto - Chiesa della Madonna Immacolata. Un tempo nota come cappella di S. Maria del Carmine, la chiesa viene descritta per la prima volta nella Visita Pastorale del 1607 di Mons. Lucio Morra come interamente costruita sotto la volta di un passaggio coperto annesso alle mura di Otranto, in seguito alla chiusura della porta di accesso dal mare nella città. Oggi la chiesa si trova sulla cosiddetta Porta Mare, riaperta al passaggio in seguito al crollo della chiesa. In origine, la cappella aveva una sola porta d'ingresso, collocata sul lato nord, al di sopra della quale una finestra circolare consentiva alla luce del sole di illuminare sufficientemente l'interno. A destra della suddetta porta ce n'era un'altra che dava accesso alla sagrestia. All'interno della cappella, era in origine presente un unico altare in pietra dotato di predella, sulla cui sommità era presente un dipinto con l'immagine di S. Maria del Carmelo con in braccio il figlio Gesù Cristo, entrambi con una corona d'argento sul capo. L'altare era illuminato da tre lampade e numerosi ex-voto erano collocati dai fedeli davanti all'immagine della Madonna. Nella I Visita Pastorale di Mons. Vincenzo Andrea Grande fatta tra il 1834 e il 1835, si fa riferimento alla suddetta cappella con il nome di Cappella dell'Immacolata. Da tale documento, la cappella risulta modificata, essendo dotata di altri altari: l'altare maggiore, ubicato di fronte alla porta d'ingresso e dedicato all'Immacolata Concezione; sul lato sinistro, l'altare della B.M.V. del Carmelo (o del Carmine); vicino alla porta d'ingresso, l'altare di S. Luigi ("de patronatu" della famiglia Gualtieri); di fronte all'altare della Madonna del Carmine, vi era costruita un'altra mensa, ma senza titolo. Già nel 1837, si segnalano i primi problemi della chiesa, dovuti ad infiltrazioni di acqua: la mensa dell'altare della Madonna del Carmine era diventata troppo umida per la celebrazione della messa, tanto che l'Arcivescovo Mons. Grande, nuovamente in visit
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  • Otranto - Chiesa della Madonna Immacolata. Un tempo nota come cappella di S. Maria del Carmine, la chiesa viene descritta per la prima volta nella Visita Pastorale del 1607 di Mons. Lucio Morra come interamente costruita sotto la volta di un passaggio coperto annesso alle mura di Otranto, in seguito alla chiusura della porta di accesso dal mare nella città. Oggi la chiesa si trova sulla cosiddetta Porta Mare, riaperta al passaggio in seguito al crollo della chiesa. In origine, la cappella aveva una sola porta d'ingresso, collocata sul lato nord, al di sopra della quale una finestra circolare consentiva alla luce del sole di illuminare sufficientemente l'interno. A destra della suddetta porta ce n'era un'altra che dava accesso alla sagrestia. All'interno della cappella, era in origine presente un unico altare in pietra dotato di predella, sulla cui sommità era presente un dipinto con l'immagine di S. Maria del Carmelo con in braccio il figlio Gesù Cristo, entrambi con una corona d'argento sul capo. L'altare era illuminato da tre lampade e numerosi ex-voto erano collocati dai fedeli davanti all'immagine della Madonna. Nella I Visita Pastorale di Mons. Vincenzo Andrea Grande fatta tra il 1834 e il 1835, si fa riferimento alla suddetta cappella con il nome di Cappella dell'Immacolata. Da tale documento, la cappella risulta modificata, essendo dotata di altri altari: l'altare maggiore, ubicato di fronte alla porta d'ingresso e dedicato all'Immacolata Concezione; sul lato sinistro, l'altare della B.M.V. del Carmelo (o del Carmine); vicino alla porta d'ingresso, l'altare di S. Luigi ("de patronatu" della famiglia Gualtieri); di fronte all'altare della Madonna del Carmine, vi era costruita un'altra mensa, ma senza titolo. Già nel 1837, si segnalano i primi problemi della chiesa, dovuti ad infiltrazioni di acqua: la mensa dell'altare della Madonna del Carmine era diventata troppo umida per la celebrazione della messa, tanto che l'Arcivescovo Mons. Grande, nuovamente in visit
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  • Otranto - Chiesa della Madonna Immacolata. Un tempo nota come cappella di S. Maria del Carmine, la chiesa viene descritta per la prima volta nella Visita Pastorale del 1607 di Mons. Lucio Morra come interamente costruita sotto la volta di un passaggio coperto annesso alle mura di Otranto, in seguito alla chiusura della porta di accesso dal mare nella città. Oggi la chiesa si trova sulla cosiddetta Porta Mare, riaperta al passaggio in seguito al crollo della chiesa. In origine, la cappella aveva una sola porta d'ingresso, collocata sul lato nord, al di sopra della quale una finestra circolare consentiva alla luce del sole di illuminare sufficientemente l'interno. A destra della suddetta porta ce n'era un'altra che dava accesso alla sagrestia. All'interno della cappella, era in origine presente un unico altare in pietra dotato di predella, sulla cui sommità era presente un dipinto con l'immagine di S. Maria del Carmelo con in braccio il figlio Gesù Cristo, entrambi con una corona d'argento sul capo. L'altare era illuminato da tre lampade e numerosi ex-voto erano collocati dai fedeli davanti all'immagine della Madonna. Nella I Visita Pastorale di Mons. Vincenzo Andrea Grande fatta tra il 1834 e il 1835, si fa riferimento alla suddetta cappella con il nome di Cappella dell'Immacolata. Da tale documento, la cappella risulta modificata, essendo dotata di altri altari: l'altare maggiore, ubicato di fronte alla porta d'ingresso e dedicato all'Immacolata Concezione; sul lato sinistro, l'altare della B.M.V. del Carmelo (o del Carmine); vicino alla porta d'ingresso, l'altare di S. Luigi ("de patronatu" della famiglia Gualtieri); di fronte all'altare della Madonna del Carmine, vi era costruita un'altra mensa, ma senza titolo. Già nel 1837, si segnalano i primi problemi della chiesa, dovuti ad infiltrazioni di acqua: la mensa dell'altare della Madonna del Carmine era diventata troppo umida per la celebrazione della messa, tanto che l'Arcivescovo Mons. Grande, nuovamente in visit
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  • Otranto - Chiesa della Madonna Immacolata. Un tempo nota come cappella di S. Maria del Carmine, la chiesa viene descritta per la prima volta nella Visita Pastorale del 1607 di Mons. Lucio Morra come interamente costruita sotto la volta di un passaggio coperto annesso alle mura di Otranto, in seguito alla chiusura della porta di accesso dal mare nella città. Oggi la chiesa si trova sulla cosiddetta Porta Mare, riaperta al passaggio in seguito al crollo della chiesa. In origine, la cappella aveva una sola porta d'ingresso, collocata sul lato nord, al di sopra della quale una finestra circolare consentiva alla luce del sole di illuminare sufficientemente l'interno. A destra della suddetta porta ce n'era un'altra che dava accesso alla sagrestia. All'interno della cappella, era in origine presente un unico altare in pietra dotato di predella, sulla cui sommità era presente un dipinto con l'immagine di S. Maria del Carmelo con in braccio il figlio Gesù Cristo, entrambi con una corona d'argento sul capo. L'altare era illuminato da tre lampade e numerosi ex-voto erano collocati dai fedeli davanti all'immagine della Madonna. Nella I Visita Pastorale di Mons. Vincenzo Andrea Grande fatta tra il 1834 e il 1835, si fa riferimento alla suddetta cappella con il nome di Cappella dell'Immacolata. Da tale documento, la cappella risulta modificata, essendo dotata di altri altari: l'altare maggiore, ubicato di fronte alla porta d'ingresso e dedicato all'Immacolata Concezione; sul lato sinistro, l'altare della B.M.V. del Carmelo (o del Carmine); vicino alla porta d'ingresso, l'altare di S. Luigi ("de patronatu" della famiglia Gualtieri); di fronte all'altare della Madonna del Carmine, vi era costruita un'altra mensa, ma senza titolo. Già nel 1837, si segnalano i primi problemi della chiesa, dovuti ad infiltrazioni di acqua: la mensa dell'altare della Madonna del Carmine era diventata troppo umida per la celebrazione della messa, tanto che l'Arcivescovo Mons. Grande, nuovamente in visit
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  • Otranto - Chiesa della Madonna Immacolata. Un tempo nota come cappella di S. Maria del Carmine, la chiesa viene descritta per la prima volta nella Visita Pastorale del 1607 di Mons. Lucio Morra come interamente costruita sotto la volta di un passaggio coperto annesso alle mura di Otranto, in seguito alla chiusura della porta di accesso dal mare nella città. Oggi la chiesa si trova sulla cosiddetta Porta Mare, riaperta al passaggio in seguito al crollo della chiesa. In origine, la cappella aveva una sola porta d'ingresso, collocata sul lato nord, al di sopra della quale una finestra circolare consentiva alla luce del sole di illuminare sufficientemente l'interno. A destra della suddetta porta ce n'era un'altra che dava accesso alla sagrestia. All'interno della cappella, era in origine presente un unico altare in pietra dotato di predella, sulla cui sommità era presente un dipinto con l'immagine di S. Maria del Carmelo con in braccio il figlio Gesù Cristo, entrambi con una corona d'argento sul capo. L'altare era illuminato da tre lampade e numerosi ex-voto erano collocati dai fedeli davanti all'immagine della Madonna. Nella I Visita Pastorale di Mons. Vincenzo Andrea Grande fatta tra il 1834 e il 1835, si fa riferimento alla suddetta cappella con il nome di Cappella dell'Immacolata. Da tale documento, la cappella risulta modificata, essendo dotata di altri altari: l'altare maggiore, ubicato di fronte alla porta d'ingresso e dedicato all'Immacolata Concezione; sul lato sinistro, l'altare della B.M.V. del Carmelo (o del Carmine); vicino alla porta d'ingresso, l'altare di S. Luigi ("de patronatu" della famiglia Gualtieri); di fronte all'altare della Madonna del Carmine, vi era costruita un'altra mensa, ma senza titolo. Già nel 1837, si segnalano i primi problemi della chiesa, dovuti ad infiltrazioni di acqua: la mensa dell'altare della Madonna del Carmine era diventata troppo umida per la celebrazione della messa, tanto che l'Arcivescovo Mons. Grande, nuovamente in visit
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  • Otranto - Chiesa della Madonna Immacolata. Un tempo nota come cappella di S. Maria del Carmine, la chiesa viene descritta per la prima volta nella Visita Pastorale del 1607 di Mons. Lucio Morra come interamente costruita sotto la volta di un passaggio coperto annesso alle mura di Otranto, in seguito alla chiusura della porta di accesso dal mare nella città. Oggi la chiesa si trova sulla cosiddetta Porta Mare, riaperta al passaggio in seguito al crollo della chiesa. In origine, la cappella aveva una sola porta d'ingresso, collocata sul lato nord, al di sopra della quale una finestra circolare consentiva alla luce del sole di illuminare sufficientemente l'interno. A destra della suddetta porta ce n'era un'altra che dava accesso alla sagrestia. All'interno della cappella, era in origine presente un unico altare in pietra dotato di predella, sulla cui sommità era presente un dipinto con l'immagine di S. Maria del Carmelo con in braccio il figlio Gesù Cristo, entrambi con una corona d'argento sul capo. L'altare era illuminato da tre lampade e numerosi ex-voto erano collocati dai fedeli davanti all'immagine della Madonna. Nella I Visita Pastorale di Mons. Vincenzo Andrea Grande fatta tra il 1834 e il 1835, si fa riferimento alla suddetta cappella con il nome di Cappella dell'Immacolata. Da tale documento, la cappella risulta modificata, essendo dotata di altri altari: l'altare maggiore, ubicato di fronte alla porta d'ingresso e dedicato all'Immacolata Concezione; sul lato sinistro, l'altare della B.M.V. del Carmelo (o del Carmine); vicino alla porta d'ingresso, l'altare di S. Luigi ("de patronatu" della famiglia Gualtieri); di fronte all'altare della Madonna del Carmine, vi era costruita un'altra mensa, ma senza titolo. Già nel 1837, si segnalano i primi problemi della chiesa, dovuti ad infiltrazioni di acqua: la mensa dell'altare della Madonna del Carmine era diventata troppo umida per la celebrazione della messa, tanto che l'Arcivescovo Mons. Grande, nuovamente in visit
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  • Otranto - Chiesa della Madonna Immacolata. Un tempo nota come cappella di S. Maria del Carmine, la chiesa viene descritta per la prima volta nella Visita Pastorale del 1607 di Mons. Lucio Morra come interamente costruita sotto la volta di un passaggio coperto annesso alle mura di Otranto, in seguito alla chiusura della porta di accesso dal mare nella città. Oggi la chiesa si trova sulla cosiddetta Porta Mare, riaperta al passaggio in seguito al crollo della chiesa. In origine, la cappella aveva una sola porta d'ingresso, collocata sul lato nord, al di sopra della quale una finestra circolare consentiva alla luce del sole di illuminare sufficientemente l'interno. A destra della suddetta porta ce n'era un'altra che dava accesso alla sagrestia. All'interno della cappella, era in origine presente un unico altare in pietra dotato di predella, sulla cui sommità era presente un dipinto con l'immagine di S. Maria del Carmelo con in braccio il figlio Gesù Cristo, entrambi con una corona d'argento sul capo. L'altare era illuminato da tre lampade e numerosi ex-voto erano collocati dai fedeli davanti all'immagine della Madonna. Nella I Visita Pastorale di Mons. Vincenzo Andrea Grande fatta tra il 1834 e il 1835, si fa riferimento alla suddetta cappella con il nome di Cappella dell'Immacolata. Da tale documento, la cappella risulta modificata, essendo dotata di altri altari: l'altare maggiore, ubicato di fronte alla porta d'ingresso e dedicato all'Immacolata Concezione; sul lato sinistro, l'altare della B.M.V. del Carmelo (o del Carmine); vicino alla porta d'ingresso, l'altare di S. Luigi ("de patronatu" della famiglia Gualtieri); di fronte all'altare della Madonna del Carmine, vi era costruita un'altra mensa, ma senza titolo. Già nel 1837, si segnalano i primi problemi della chiesa, dovuti ad infiltrazioni di acqua: la mensa dell'altare della Madonna del Carmine era diventata troppo umida per la celebrazione della messa, tanto che l'Arcivescovo Mons. Grande, nuovamente in visit
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  • Castro Marina - Salento - Puglia - Il Santuario della Madonna di Pompei è opera di famiglie agiate della zona che nei primi del '900 danno il via prima alla costruzione di una cappella privata e in seguito alla chiesa che viene ultimata nel 1904. Nel mese di agosto si festeggia la Madonna di Pompei con una processione di barche in mare.
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  • navata centrale della chiesa della Madonna Addolorata, Galatina (LE)
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  • Il 15, 16, 17 luglio di ogni anno si festeggia a Mesagne (Br) la Madonna del Carmine, protettrice del paese. In questa foto, alcuni fedeli posizionano la statua della Vergine su un carrello per portarla in processione.
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  • Il 15, 16, 17 luglio di ogni anno si festeggia a Mesagne (Br) la Madonna del Carmine, protettrice del paese. In questa foto, alcuni fedeli posizionano la statua della Vergine su un carrello per portarla in processione.
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  • Nel giorno del Sabato Santo una moltitudine di donne velate di nero canta "Stabat Mater" per tutta la durata della processione. Un rito religioso molto intenso che accompagna la statua della Madonna per le vie di Canosa di Puglia. Un canto profondo, emotivo che diventa lamento e tormento fino a quando non scompare nella contemplazione del dolore della Vergine Maria.
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  • Nel giorno del Sabato Santo una moltitudine di donne velate di nero canta "Stabat Mater" per tutta la durata della processione. Un rito religioso molto intenso che accompagna la statua della Madonna per le vie di Canosa di Puglia. Un canto profondo, emotivo che diventa lamento e tormento fino a quando non scompare nella contemplazione del dolore della Vergine Maria.
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  • Nel giorno del Sabato Santo una moltitudine di donne velate di nero canta "Stabat Mater" per tutta la durata della processione. Un rito religioso molto intenso che accompagna la statua della Madonna per le vie di Canosa di Puglia. Un canto profondo, emotivo che diventa lamento e tormento fino a quando non scompare nella contemplazione del dolore della Vergine Maria.
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  • Nel giorno del Sabato Santo una moltitudine di donne velate di nero canta "Stabat Mater" per tutta la durata della processione. Un rito religioso molto intenso che accompagna la statua della Madonna per le vie di Canosa di Puglia. Un canto profondo, emotivo che diventa lamento e tormento fino a quando non scompare nella contemplazione del dolore della Vergine Maria.
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  • Nel giorno del Sabato Santo una moltitudine di donne velate di nero canta "Stabat Mater" per tutta la durata della processione. Un rito religioso molto intenso che accompagna la statua della Madonna per le vie di Canosa di Puglia. Un canto profondo, emotivo che diventa lamento e tormento fino a quando non scompare nella contemplazione del dolore della Vergine Maria.
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  • Nel giorno del Sabato Santo una moltitudine di donne velate di nero canta "Stabat Mater" per tutta la durata della processione. Un rito religioso molto intenso che accompagna la statua della Madonna per le vie di Canosa di Puglia. Un canto profondo, emotivo che diventa lamento e tormento fino a quando non scompare nella contemplazione del dolore della Vergine Maria.
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  • statua della Madonna Addolorata, recante, conficcata nel cuore, una spad;  incastonata in una nicchia posta sulla facciata esterna della chiesa alla Stessa intitolata, a Galatina (LE)
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  • La statua della Madonna fà il suo ingresso nel centro storico del paese di Mesagne (Br).Dopo aver consegnato le chiavi alla Vergine, la statua della Madonna del Carmine lascia la piazza principale di Mesagne (Br) e viene portata verso la chiesa Matrice, passando attraverso la porta principale del paese entrando nel centro storico.Come ogni anno il 15, 16 e 17 di luglio si festeggia la Vergine in quanto protettrice del paese per aver salvato la popolazione da un terribile terremoto avvenuto nel 1700 circa.
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  • Ogni 15, 16, e 17 di luglio si festeggia a Mesagne (Br) la Madonna del Carmine, santa protettrice del paese. In fatti la storia narra che la Vergine abbia salvato la popolazione da un terribile terremoto nel 1700 circa. .Questa foto ritrae la processione che porta la statua della madonna verso la chiesa matrice. La foto è stata scattata il 15-07-2010.
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  • Confratelliti della Madonna di Santa Maria della Stella in Ostuni che avviano il corteo religioso in cui sfila la statua della Madonna
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  • La statua della Madonna fà il suo ingresso nel centro storico del paese di Mesagne (Br).Dopo aver consegnato le chiavi alla Vergine, la statua della Madonna del Carmine lascia la piazza principale di Mesagne (Br) e viene portata verso la chiesa Matrice, passando attraverso la porta principale del paese entrando nel centro storico.Come ogni anno il 15, 16 e 17 di luglio si festeggia la Vergine in quanto protettrice del paese per aver salvato la popolazione da un terribile terremoto avvenuto nel 1700 circa.
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  • Un putto fotografato affianco alla statua della Santa protettrice di Mesagne (Br), la Madonna del Carmine.  Come ogni anno il 15, 16 e 17 di luglio si celebra la ricorrenza in onore della vergine che salvò la popolazione da un terribile terremoto avvenuto nel 1700 circa. La foto è stata scattata il 15 luglio 2010.
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  • Una veduta interna della Chiesa dell'Arcangelo Michele situata a Mesagne in provincia di Brindisi. I fedeli assistono alla messa in onore della santa protettrice di Mesagne, la Madonna del Carmine. La festa viene celebrata nei giorni 15, 16 e 17 luglio. La storia racconta che la Vergine salvò il paese di Mesagne dal terribile terremoto del 1743 incoronandola quindi come protrettice del paese.
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  • Due fedeli che accompagnano fuori dalla chiesa dell'Arcangelo Michele la statua della Madonna del Carmine. La foto è stata scattata a Mesagne (Br) il 15-07-2010 durante la celebrazione della festa in onore della Santa protettrice del paese.
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  • La statua della Madonna del Carmine fa il suo arrivo davanti la chiesa Matrice di Mesagne (Br). Come ogni anno si festeggia la Vergine protettrice del paese per aver salvato la popolazione da un terribile terremoto avvenuto nel 1700 circa.
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  • In questa foto vediamo l'arrivo della Statua della Madonna Del Carmine nella piazza principale del paese di Mesagne (Br). Come ogni anno il 15, 16 e 17 di luglio si festeggia la Vergine in quanto protettrice del paese per aver salvato la popolazione da un terribile terremoto avvenuto nel 1700 circa.
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  • Un anziano fedele all'interno della chiesa dell'Arcangelo Michele, situata nel paesino di Mesagne (Br), con l'aiuto di una lente d'ingrandimento, legge una preghiera sul retro di un santino raffigurante la Madonna del Carmine.
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  • Questa fedele appartine al 3° ordine Carmelitano. Appartengono a quest'ordine solo le donne, e si riconoscono dallo stemma che portano esposto raffigurante la protettrice di Mesagne, la Madonna del Carmine. La foto è stata scattata nella chiesa dell'Arcangelo Michele durante la celebrazione della messa in onore della Santa Protrettrice, il 15-07-10
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  • Un carabiniere incuriosito dalla mia presenza, fotografato durante la processione in onore della Santa protettrice del paese di Mesagne (Br), la Madonna del Carmine. La foto è stata scattata il 15-07-2010.
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  • Questa foto è stata scattata all'interno della chiesa dell'Arcangelo Michele che si trova nel paesino di Mesagne (Br). Questi preti si preparano a portare in processione la statua della protettrice del paese, la Madonna del Carmine.
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  • Un ragazzino "rom" fuori dalla Chiesa dell'Arcangelo Michele che chiede l'elemosina. Questa foto è stata scattata a Mesagne in provincia di Brindisi, durante la celebrazione della festa della Madonna del Carmine il 15 luglio 2010.
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  • In questa foto vediamo l'arrivo della Statua della Madonna Del Carmine nella piazza principale del paese di Mesagne (Br) e posizionata sulla cassa armonica. Come ogni anno il 15, 16 e 17 di luglio si festeggia la Vergine in quanto protettrice del paese per aver salvato la popolazione da un terribile terremoto avvenuto nel 1700 circa.
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  • Alcuni fedeli addetti a posizionare la statua della Madonna del Carmine su un piedistallo affianco all'altare della chiesa Matrice di Mesagne (Br). Come ogni anno si festeggia la Vergine protettrice del paese per aver salvato la popolazione da un terribile terremoto avvenuto nel 1700 circa.
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  • In questa foto vediamo l'arrivo della Statua della Madonna Del Carmine nella piazza principale del paese di Mesagne (Br). Come ogni anno il 15, 16 e 17 di luglio si festeggia la Vergine in quanto protettrice del paese per aver salvato la popolazione da un terribile terremoto avvenuto nel 1700 circa.
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  • La processione della Madonna della Stella in Ostuni, ferma davanti alla Cattedrale, lascia il tempo di proclamare alcune preghiere ed intonare alcuni canti, prima di ricominciare a sfilare. I fedeli fanno quadrato sotto l'arco della curia vescovile
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  • Reportage sul comune di Alessano per il progetto propugliaphoto..Una statuetta raffigurante la madonna all'interno di in una grotta..Macurano è un villaggio rupestre considerato un luogo di scambio e commercio, simbolo della cultura dell'olio per la presenza ad oggi di alcune tracce nelle grotte e di frantoi funzionanti nella zona. L'insediamento è caratterizzato da una serie di grotte sia naturali che scavate nel calcare, cisterne per la raccolta dell'acqua, sistemi di canalizzazione che scendono da Montesardo, viottoli, scalette e vie più larghe con antiche tracce di carri..Si ritiene che in questo sito, un vero e proprio centro abitato ben organizzato distante circa quattro km dalla costa, i monaci basiliani scappati dall'oriente in seguito alla lotta iconoclasta, trovarono rifugio e si dedicarono all'agricoltura..L'area del villaggio rupestre fu sicuramente sfruttata in epoche successive, lo prova l'esistenza di ben tre masserie di cui una fortificata e i resti di una serie di costruzioni che fanno parte dei numerosi esempi di architettura rurale presenti in questo territorio. .Il complesso masserizio, denominato Macurano, edificato probabilmente nel Cinquecento include la Masseria di Santa Lucia e la cappella di Santo Stefano. La Masseria è dominata dal nucleo originario, ovvero dalla torre cinquecentesca coronata da beccatelli a sostegno del parapetto aggettante del terrazzo sommitale.
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  • Un particolare degli spartiti di uno dei suonatori della banda musicale che segue la processione dell Madonna  Santa Maria della Stella in Ostuni
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  • immaginetta della Madonna detta Desolata
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  • Un particolare degli spartiti di uno dei suonatori della banda musicale che segue la processione dell Madonna  Santa Maria della Stella in Ostuni
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  • La processione della Madonna della Stella in Ostuni, ferma davanti alla Cattedrale, lascia il tempo di proclamare alcune preghiere ed intonare alcuni canti, prima di ricominciare a sfilare. I fedeli fanno quadrato sotto l'arco della curia vescovile
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  • Ostuni, 04.07.2010. Comune salentino dell'alta valle d'itria, ubicato in provincia di Brindisi, Puglia, Italia, caratteristico per avere il suo centro storico con case dipinte di calce bianca che le ha conferito l'appellativo di città bianca (o città presepe). La storia narra che nel XVII secolo a.C. la regione fu colpita dalla peste, ma la città di Ostuni restò immune dal contagio proprio per l'usanza della popolazione di imbiancare le case con la calce, disinfettante naturale. Le attività economiche trainanti sono l'agricoltura - coltivazioni di ulivo, vite e mandorlo - ed il turismo d'arte e balneare..La statua della Madonna della Stella portata dai confratelli dell'omonima congregazione, mentre esce dalla Chiesa in processione
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  • Lecce - Salento - Statue sacre: in primo piano la statua della Madonna già completata e messa al sole ad asciugare. In secondo piano una statua probabilmente raffigurante Sant'Oronzo ancora in lavorazione.
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  • Noicattaro. Sabato Santo.Crociferi in commemorazione della Madonna.
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  • Noicattaro - Giovedi Santo. Commemorazione della Madonna.
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  • Il seminario di Ostuni si iniziò a costruire nel 1700 per volere del vescovo Benedetto Milazzi (1679-1706); lo ricorda anche l'epigrafe che è sulla facciata prospettante largo Trinchera. <br />
Danneggiato del sisma del 1743, l'edificio fu ricostruito per l'iniziativa del vescovo Francesco Antonio Scoppa (1747-82) tra il 1747-48 su progetto del maestro Salvatore Trinchera. <br />
Dal 1975 al 2007 il seminario ha avuto la sua sede, dopo esser nuovamente ritornato a Brindisi, presso l'Istituto "Madonna Pellegrina. <br />
Tale struttura era stata costruita da Mons. Italo Pignatelli come "Scuola di arte muraria"
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  • Alessano (LE) - Chiesa della Madonna del Buon Riposo.
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  • Reportage sulla processione del venerdi santo a Gallipoli...uomini portano in spalla una statua della madonna facendola passare tra la folla..
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  • Foto del mare con "giardini" di Ostuni con Madonna della Grata e Vecchia Manifattura Tabacchi.
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  • Fuochi d'artificio durante la celebrazione in onore della Santa protettrice del paese di Mesagne (Br).Come ogni anno il 15, 16 e 17 di luglio si festeggia la Vergine in quanto protettrice del paese per aver salvato la popolazione da un terribile terremoto avvenuto nel 1700 circa.
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  • Francavilla Fontana 09/04/2009 giorno del venerdì Santo, nel paese si svolgono le processioni a cui partecipano le diverse Congreghe. Uomini incappucciati detti "Pappamusci" girano a coppie per la città, giorno e notte. La sera si svolge la processione dei Misteri dove penitenti scalzi e incappucciati trascinano pesanti travi a croce.
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  • San Pancrazio Salentino -
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  • Una veduta della piazza della chiesa dell'Arcangelo Michele a Mesagne (Br). Questi fedeli attendono che abbia inizio la processione in onore della Santa protettrice del paese. L afoto è stata scattata il 15 luglio 2010 a Mesagne.
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  • Francavilla Fontana 09/04/2009 giorno del venerdì Santo, nel paese si svolgono le processioni a cui partecipano le diverse Congreghe. Uomini incappucciati detti "Pappamusci" girano a coppie per la città, giorno e notte. La sera si svolge la processione dei Misteri dove penitenti scalzi e incappucciati trascinano pesanti travi a croce.
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  • Queste signore rappresentano la confraternita del 3° ordine Carmelitano.  La foto è stata scattata nella chiesa dell'Arcangelo Michele durante la celebrazione della messa in onore della Santa Protettrice, il 15-07-10
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  • Francavilla Fontana 09/04/2009 giorno del venerdì Santo, nel paese si svolgono le processioni a cui partecipano le diverse Congreghe. Uomini incappucciati detti "Pappamusci" girano a coppie per la città, giorno e notte. La sera si svolge la processione dei Misteri dove penitenti scalzi e incappucciati trascinano pesanti travi a croce.
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  • La processione di Santa Maria della Stella in Ostuni, viene seguita da una banda musicale, di cui questa immagine inquadra alcuni fiati
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  • la devozione delle persone al passaggio della Vergine
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  • donne galatinesi velate a lutto seguono il lento incedere della statua della Desolata
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  • la devozione delle persone al passaggio della Vergine
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  • la procesione continua...
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  • La processione di Santa Maria della Stella in Ostuni, viene seguita da una banda musicale, di cui questa immagine inquadra alcuni fiati
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  • Noicattaro. Sabato Santo. Interno dell' abitazione di una devota
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  • Numerose bambine vestite da piccoli angeli accompagnano la statua della Vergina Desolata. Portano in mano i segni della Passione di Cristo: la corona di spine, le funi, le fruste, la canna, il calice, i dadi, la tenaglia, i chiodi.
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  • Noicattaro - Riti religiosi
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  • Noicattaro. Sabato Santo. Le consorelle decidono l'ordine di marcia.
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  • Noicattaro - Venerdi santo. Fedeli e crociferi omaggiano la "naca" prima dell'ingresso nella Chiesa Madre.
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  • Noicattaro - Venerdi santo. Devota durante il passaggio della "naca".
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  • Monumento al marinaio, eretto nel porto di Brindisi in onore e in ricordo dei caduti in mare durante i conflitti mondiali.
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  • Noicattaro. Sabato Santo. Processione dei misteri.
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  • Noicattaro. Sabato Santo. Breve momento di pausa prima di partire per la processione dei misteri.
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  • Noicattaro. Sabato Santo. Breve momento di pausa prima di partire per la processione dei misteri.
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  • Noicattaro. Venerdi santo. Un crocifero durante la processione notturna.
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  • Noicattaro - Riti religiosi
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  • Noicattaro - Riti religiosi
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  • Noicattaro - Riti religiosi
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  • Noicattaro - Venerdi santo. Ingresso della "naca" nella Chiesa Madre.
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  • Noicattaro - Riti religiosi
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  • Noicattaro - Giovedi Santo. Penitenza di un crocifero.
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  • Noicattaro - Riti religiosi
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  • Noicattaro - Riti religiosi
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  • Noicattaro - Riti religiosi
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