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  • Gagliano del Capo, 18 ottobre 2012..Ospedale Daniele Romasi situato in Via San Vincenzo a Gagliano del Capo in provincia di Lecce ed è Presidio della ASL di Lecce. .
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  • Gagliano del Capo, 18 ottobre 2012..Ospedale Daniele Romasi situato in Via San Vincenzo a Gagliano del Capo in provincia di Lecce ed è Presidio della ASL di Lecce. .
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  • Gagliano del Capo, 18 ottobre 2012..Ospedale Daniele Romasi situato in Via San Vincenzo a Gagliano del Capo in provincia di Lecce ed è Presidio della ASL di Lecce. .
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  • Gagliano del Capo, 18 ottobre 2012..Ospedale Daniele Romasi situato in Via San Vincenzo a Gagliano del Capo in provincia di Lecce ed è Presidio della ASL di Lecce. .
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  • Gagliano del Capo, 18 ottobre 2012..Ospedale Daniele Romasi situato in Via San Vincenzo a Gagliano del Capo in provincia di Lecce ed è Presidio della ASL di Lecce. .
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  • Gagliano del Capo, 18 ottobre 2012..Ospedale Daniele Romasi situato in Via San Vincenzo a Gagliano del Capo in provincia di Lecce ed è Presidio della ASL di Lecce. .
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  • Gagliano del Capo, 18 ottobre 2012..Ospedale Daniele Romasi situato in Via San Vincenzo a Gagliano del Capo in provincia di Lecce ed è Presidio della ASL di Lecce. .
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  • Gagliano del Capo, 18 ottobre 2012..Ospedale Daniele Romasi situato in Via San Vincenzo a Gagliano del Capo in provincia di Lecce ed è Presidio della ASL di Lecce. .
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  • Gagliano del Capo, 18 ottobre 2012..Ospedale Daniele Romasi situato in Via San Vincenzo a Gagliano del Capo in provincia di Lecce ed è Presidio della ASL di Lecce. .
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  • Gagliano del Capo, 18 ottobre 2012..Ospedale Daniele Romasi situato in Via San Vincenzo a Gagliano del Capo in provincia di Lecce ed è Presidio della ASL di Lecce. .
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  • Gagliano del Capo, 18 ottobre 2012..Ospedale Daniele Romasi situato in Via San Vincenzo a Gagliano del Capo in provincia di Lecce ed è Presidio della ASL di Lecce. .
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  • Gagliano del Capo, 18 ottobre 2012..Ospedale Daniele Romasi situato in Via San Vincenzo a Gagliano del Capo in provincia di Lecce ed è Presidio della ASL di Lecce. .
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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  • Località Ciolo, marzo 2013.Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoritiche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.?L'alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche. La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico. La Grotta delle Prazziche, cavità lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa, i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti. (fonte http://www.costedelsud.it)
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