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  • Marina di Novaglie, prov Lecce.<br />
Percorsi campestri dal piccolo porto verso antica abitazione
    PercorsoNovaglie_KGT1082s.jpg
  • Albergo Masseria San Domenico<br />
SP90, Savelletri BR, Puglia - Italia<br />
<br />
Against the backdrop of the blue Mediterranean sky and sea, Masseria San Domenico lies only 500 metres from the Adriatic coast in the Italy’s Puglia region, its whitewashed building standing amidst centenarian olive groves. The building itself dates back to the 15th century, when it was used by the Knights of Malta as a watch-tower.<br />
<br />
After a careful restoration, completed respecting the old shapes and the original building materials, the tower was converted into a 5 star deluxe resort whose charm recalls the history of the region, a land where Eastern and Mediterranean cultures have flourished together.<br />
<br />
Masseria San Domenico offers boutique-style intimacy bound with first class facilities such as a magnificent outdoor free-form swimming pool, a state-of-the-art Thalassotherapy Spa, a lovely beach, two tennis courts, a modern gym and a challenging 18-hole golf course.
    MasseriaSanDomenico_KGT0183s.jpg
  • La Valle d'Itria è una porzione di territorio della Puglia centrale, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Il suo territorio coincide con la parte meridionale dell'altopiano delle Murge: in senso stretto è la depressione carsica che si estende tra gli abitati di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca. La principale peculiarità della valle sono i trulli, tipiche ed esclusive abitazioni in pietra a forma di cono, le masserie e il paesaggio rurale in genere caratterizzato dall'elevato uso della pietra locale utilizzata per costruire muri a secco e dal terreno di colore rosso acceso, tipico della Puglia meridionale. Il toponimo "Itria" sembra derivare dal culto della Madonna Odegitria (in greco οδηγήτρια, cioè che indica la via) importato nel X secolo dall'impero bizantino.
    KASH_UliviValleDitria_040.jpg
  • La Salina dei Monaci, sono un ottimo luogo per praticare il birdwatching. è zona di sosta dei fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) durante le fasi di migrazione. Altri uccelli migratori frequentano la zona come i germani reali, gli storni, le gru, i cigni e le oche selvatiche. Presente anche il poco comune cavaliere d'italia. Uccelli tipici della zona sono anche l'airone rosso e l'airone bianco, l'avvoltoio capovaccaio, il picchio, il pettirosso, il martin pescatore, la capinera, lo scricciolo, l'usignolo, la gazza, il corvo ed il merlo. Molto ampia la gamma di specie di anfibi come la raganella italiana, il rospo comune, e il tritone italico. I rettili più comuni invece sono la tartaruga di terra e d'acqua dolce, la vipera di Laemann, la biscia dal collare, il biacco, il cervone e il colubro leopardino. I mammiferi sono anch'essi molto numerosi, soprattutto animali adattabili come lo scoiattolo, il topo quercino e il topo campestre. Molto frequente il riccio, e la più grande istrice, oltre a lepri, conigli selvatici, gatti selvatici, volpi, tassi, faine e cinghiali. Molto numerosi sono anche le specie di uccelli rapaci come il barbagianni, la civetta e il gufo comune, che agiscono di notte, e la poiana, il falco pescatore, l'albanella, il nibbio bruno, il biancone, il falcone pellegrino e il gheppio.
    KASH_SalinaDeiMonaci_030.jpg
  • Percorso da biccari a Monte Cornacchia passando dal Lago di Pescara fino al rifugio di Monte Cornacchia.<br />
Monte Cornacchia è considerato il “tetto della Puglia”, il punto più alto del tacco d’Italia. Dalla sua vetta è possibile godere di un paesaggio esclusivo che abbraccia, quasi in un unico sguardo, il Gargano ed il Tavoliere, e poi ancora l’Irpinia e la Maiella. Stiamo parlando del Monte Cornacchia, il massiccio che, dall’alto dei suoi 1151 metri d’altitudine, si presenta ai visitatori coma una privilegiata terrazza sui borghi più belli della Daunia: da Roseto Valfortore a Faeto, da Celle San Vito a Castelluccio Valmaggiore, passando per Biccari. Oggi, grazie ai nuovi percorsi creati dalla sezione di Foggia del Centro Alpino Italiano (C.A.I.) nell’ambito del progetto “Sentieri Frassati”, proprio da questi Comuni è possibile raggiungere l’importante vetta attraversando la catena del Subappennino dauno ed apprezzando, nello stesso tempo, le sue bellezze naturalistiche.<br />
<br />
Il Subappennino Dauno (noto anche con i toponimi Monti Dauni o Monti della Daunia, la mundàgne o u Appenníne in foggiano) è una catena montuosa che costituisce il prolungamento orientale dell'Appennino sannita. Essa occupa la parte occidentale della Capitanata e corre lungo il confine della Puglia con il Molise e la Campania.
    KASH_MontiDauni_156.jpg
  • Percorso da biccari a Monte Cornacchia passando dal Lago di Pescara fino al rifugio di Monte Cornacchia.<br />
Monte Cornacchia è considerato il “tetto della Puglia”, il punto più alto del tacco d’Italia. Dalla sua vetta è possibile godere di un paesaggio esclusivo che abbraccia, quasi in un unico sguardo, il Gargano ed il Tavoliere, e poi ancora l’Irpinia e la Maiella. Stiamo parlando del Monte Cornacchia, il massiccio che, dall’alto dei suoi 1151 metri d’altitudine, si presenta ai visitatori coma una privilegiata terrazza sui borghi più belli della Daunia: da Roseto Valfortore a Faeto, da Celle San Vito a Castelluccio Valmaggiore, passando per Biccari. Oggi, grazie ai nuovi percorsi creati dalla sezione di Foggia del Centro Alpino Italiano (C.A.I.) nell’ambito del progetto “Sentieri Frassati”, proprio da questi Comuni è possibile raggiungere l’importante vetta attraversando la catena del Subappennino dauno ed apprezzando, nello stesso tempo, le sue bellezze naturalistiche.<br />
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Il Subappennino Dauno (noto anche con i toponimi Monti Dauni o Monti della Daunia, la mundàgne o u Appenníne in foggiano) è una catena montuosa che costituisce il prolungamento orientale dell'Appennino sannita. Essa occupa la parte occidentale della Capitanata e corre lungo il confine della Puglia con il Molise e la Campania.
    KASH_MontiDauni_151.jpg
  • Percorso da biccari a Monte Cornacchia passando dal Lago di Pescara fino al rifugio di Monte Cornacchia.<br />
Monte Cornacchia è considerato il “tetto della Puglia”, il punto più alto del tacco d’Italia. Dalla sua vetta è possibile godere di un paesaggio esclusivo che abbraccia, quasi in un unico sguardo, il Gargano ed il Tavoliere, e poi ancora l’Irpinia e la Maiella. Stiamo parlando del Monte Cornacchia, il massiccio che, dall’alto dei suoi 1151 metri d’altitudine, si presenta ai visitatori coma una privilegiata terrazza sui borghi più belli della Daunia: da Roseto Valfortore a Faeto, da Celle San Vito a Castelluccio Valmaggiore, passando per Biccari. Oggi, grazie ai nuovi percorsi creati dalla sezione di Foggia del Centro Alpino Italiano (C.A.I.) nell’ambito del progetto “Sentieri Frassati”, proprio da questi Comuni è possibile raggiungere l’importante vetta attraversando la catena del Subappennino dauno ed apprezzando, nello stesso tempo, le sue bellezze naturalistiche.<br />
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Il Subappennino Dauno (noto anche con i toponimi Monti Dauni o Monti della Daunia, la mundàgne o u Appenníne in foggiano) è una catena montuosa che costituisce il prolungamento orientale dell'Appennino sannita. Essa occupa la parte occidentale della Capitanata e corre lungo il confine della Puglia con il Molise e la Campania.
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  • Percorso da biccari a Monte Cornacchia passando dal Lago di Pescara fino al rifugio di Monte Cornacchia.<br />
Monte Cornacchia è considerato il “tetto della Puglia”, il punto più alto del tacco d’Italia. Dalla sua vetta è possibile godere di un paesaggio esclusivo che abbraccia, quasi in un unico sguardo, il Gargano ed il Tavoliere, e poi ancora l’Irpinia e la Maiella. Stiamo parlando del Monte Cornacchia, il massiccio che, dall’alto dei suoi 1151 metri d’altitudine, si presenta ai visitatori coma una privilegiata terrazza sui borghi più belli della Daunia: da Roseto Valfortore a Faeto, da Celle San Vito a Castelluccio Valmaggiore, passando per Biccari. Oggi, grazie ai nuovi percorsi creati dalla sezione di Foggia del Centro Alpino Italiano (C.A.I.) nell’ambito del progetto “Sentieri Frassati”, proprio da questi Comuni è possibile raggiungere l’importante vetta attraversando la catena del Subappennino dauno ed apprezzando, nello stesso tempo, le sue bellezze naturalistiche.<br />
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Il Subappennino Dauno (noto anche con i toponimi Monti Dauni o Monti della Daunia, la mundàgne o u Appenníne in foggiano) è una catena montuosa che costituisce il prolungamento orientale dell'Appennino sannita. Essa occupa la parte occidentale della Capitanata e corre lungo il confine della Puglia con il Molise e la Campania.
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  • Bari Antica
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  • Centro Commerciale
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  • Bari Lungomare.<br />
l lungomare di Bari fu inaugurato nel 1927. Lungo circa 15 km era stato ampliato proprio per collegare la Fiera del Levante (inaugurata nel 1930). <br />
Sul lungomare sorgono oltre agli edifici del secolo XIX e le imponenti costruzioni del regime fascista, il palazzo della Provincia e come si puo' vedere dalla foto numero 2 il famoso albergo delle Nazioni.<br />
Di fronte al Teatro Margherita vi e' "nderr la lanze" molo dove i pescatori vendono il pesce e dove una volta i baresi gustavano i frutti di mare crudi. (fonte http://www.bennyweb.it )
    KASH_LungomareBari_078.jpg
  • Bari Lungomare.<br />
l lungomare di Bari fu inaugurato nel 1927. Lungo circa 15 km era stato ampliato proprio per collegare la Fiera del Levante (inaugurata nel 1930). <br />
Sul lungomare sorgono oltre agli edifici del secolo XIX e le imponenti costruzioni del regime fascista, il palazzo della Provincia e come si puo' vedere dalla foto numero 2 il famoso albergo delle Nazioni.<br />
Di fronte al Teatro Margherita vi e' "nderr la lanze" molo dove i pescatori vendono il pesce e dove una volta i baresi gustavano i frutti di mare crudi. (fonte http://www.bennyweb.it )
    KASH_LungomareBari_070.jpg
  • Bari, A Vele Spiegate.<br />
Cantiere Nautico specializzato su imbarcazioni a Vele. Localizzato nel Porto di Bari, Colmata Marisabella.<br />
Refernte sig. Lorusso Andrea, tel +39 339 206 2954 - email info@velespiegate.com - www.avelespiegate.com
    KASH_CantiereVelistaBari_024.JPG
  • Centro Storico di Lecce
    KASH_CentroStoricoLecce_032.JPG
  • Centro Storico di Lecce
    KASH_CentroStoricoLecce_002.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
(fonte: wikipwedia.org)
    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_157.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
(fonte: wikipwedia.org)
    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_147.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
(fonte: wikipwedia.org)
    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_128.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
(fonte: wikipwedia.org)
    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_093.JPG
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano. <br />
(fonte: wikipwedia.org)
    KASH_PalazzoGranafei_Sternatia_061.JPG
  • La Riserva naturale Foresta Umbra è una area naturale protetta posta all'interno del Parco nazionale del Gargano. Si estende nella zona centro-orientale del Gargano, a circa 800 metri di altitudine. Il nome "umbra", deriva dal latino e significa cupa, ombrosa, come allora, e come in parte oggi, appare.
    KASH_ForestaUmbra071.JPG
  • La Riserva naturale Foresta Umbra è una area naturale protetta posta all'interno del Parco nazionale del Gargano. Si estende nella zona centro-orientale del Gargano, a circa 800 metri di altitudine. Il nome "umbra", deriva dal latino e significa cupa, ombrosa, come allora, e come in parte oggi, appare.
    KASH_ForestaUmbra049.JPG
  • Cave di Apricena Montaguto, Foggia
    KASH_CAVE_APRICENA_034.JPG
  • Cave di Apricena Montaguto, Foggia
    KASH_CAVE_APRICENA_011.JPG
  • Bari Karol WojtyĹ‚a Airport is an airport serving the city of Bari in Italy. It is approximately 8 km northwest from the town centre. The airport is also known as Palese Airport after a nearby neighbourhood.
    BARI_AIRPORT_006.JPG
  • May 2014<br />
Photoshooting for Porshe Engeneering Nardò Technical Center.<br />
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Porsche Engineering took over responsibility for the Nardò Technical Center in Apulia, South Italy. The testing center was founded in 1975 and is, today, one of the most important and famous proving grounds in the world.<br />
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Photo © Kash Gabriele Torsello for Porshe Nardò Technical Center
    NTC_10MAY2014_KASH_243.jpg
  • May 2014<br />
Photoshooting for Porshe Engeneering Nardò Technical Center.<br />
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Porsche Engineering took over responsibility for the Nardò Technical Center in Apulia, South Italy. The testing center was founded in 1975 and is, today, one of the most important and famous proving grounds in the world.<br />
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Photo © Kash Gabriele Torsello for Porshe Nardò Technical Center
    NTC_10MAY2014_KASH_242.jpg
  • May 2014<br />
Photoshooting for Porshe Engeneering Nardò Technical Center.<br />
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Porsche Engineering took over responsibility for the Nardò Technical Center in Apulia, South Italy. The testing center was founded in 1975 and is, today, one of the most important and famous proving grounds in the world.<br />
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Photo © Kash Gabriele Torsello for Porshe Nardò Technical Center
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  • May 2014<br />
Photoshooting for Porshe Engeneering Nardò Technical Center.<br />
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Porsche Engineering took over responsibility for the Nardò Technical Center in Apulia, South Italy. The testing center was founded in 1975 and is, today, one of the most important and famous proving grounds in the world.<br />
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Photo © Kash Gabriele Torsello for Porshe Nardò Technical Center
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  • May 2014<br />
Photoshooting for Porshe Engeneering Nardò Technical Center.<br />
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Porsche Engineering took over responsibility for the Nardò Technical Center in Apulia, South Italy. The testing center was founded in 1975 and is, today, one of the most important and famous proving grounds in the world.<br />
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Photo © Kash Gabriele Torsello for Porshe Nardò Technical Center
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  • May 2014<br />
Photoshooting for Porshe Engeneering Nardò Technical Center.<br />
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Porsche Engineering took over responsibility for the Nardò Technical Center in Apulia, South Italy. The testing center was founded in 1975 and is, today, one of the most important and famous proving grounds in the world.<br />
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Photo © Kash Gabriele Torsello for Porshe Nardò Technical Center
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  • May 2014<br />
Photoshooting for Porshe Engeneering Nardò Technical Center.<br />
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Porsche Engineering took over responsibility for the Nardò Technical Center in Apulia, South Italy. The testing center was founded in 1975 and is, today, one of the most important and famous proving grounds in the world.<br />
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Photo © Kash Gabriele Torsello for Porshe Nardò Technical Center
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  • May 2014<br />
Photoshooting for Porshe Engeneering Nardò Technical Center.<br />
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Porsche Engineering took over responsibility for the Nardò Technical Center in Apulia, South Italy. The testing center was founded in 1975 and is, today, one of the most important and famous proving grounds in the world.<br />
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Photo © Kash Gabriele Torsello for Porshe Nardò Technical Center
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  • May 2014<br />
Photoshooting for Porshe Engeneering Nardò Technical Center.<br />
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Porsche Engineering took over responsibility for the Nardò Technical Center in Apulia, South Italy. The testing center was founded in 1975 and is, today, one of the most important and famous proving grounds in the world.<br />
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Photo © Kash Gabriele Torsello for Porshe Nardò Technical Center
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  • Specchia (LE), Villa Scupola
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  • Specchia (LE), Villa Scupola
    KASH_VillaScupolaSpecchia_018.jpg
  • Palazzo Granafei, è la residenza baronale dell'omonima famiglia che ebbe in feudo Sternatia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all'architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino. Sorge al posto di un precedente castello bizantino e poi aragonese, di cui sono visibili i resti in un portone con arco durazzesco di un'abitazione privata.<br />
La facciata nobiliare dell'edificio è caratterizzata da un elaborato portale d'ingresso, sormontato dallo stemma della famiglia Granafei, e da una lunga balaustra di coronamento che interessa tutto il prospetto. Il lato posteriore del complesso presenta una forma austera, priva di qualsiasi elemento decorativo, e si distingue per il basamento scarpato. Il palazzo è strutturato in tre livelli distribuiti attorno ad una corte interna. Gli ambienti comprendono le stanze residenziali, i magazzini, alcuni locali adibiti a Corte di Giustizia e carceri. Il primo piano è decorato con affreschi rococò di scene mitologiche e di divinità, opera di artisti salentini tra cui Serafino Elmo. Tra le opere d'arte conservate è rilevante una tela seicentesca di Cesare Fracanzano.
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  • Nel cuore del Salento sorge Villa Ciardo, un incantevole palazzo signorile di fine ottocento.<br />
Dotato di tutti i comfort, con finiture pregiate, Villa Ciardo dispone di dodici posti letto, di una raffinatissima sala eventi per Ricevimenti, Meeting e di un ampio giardino storico di circa 1800 metri quadrati, di un agrumeto di circa 800 metri quadrati e di un'elegante piscina con spazi arredati tutt'attorno.<br />
Il palazzo, di oltre 500 mq interni, è stato interamente ristrutturato nel 2011 con un accurato procedimento di conservazione della struttura muraria e dei relativi elementi decorativi. Parte dell'arredamento è stata restaurata con cura per custodire il pregio e lo stile dell'epoca ottocentesca; il risultato finale è una "Villa" che unisce in maniera stupefacente la bellezza ed il fascino dell'antico con il massimo della comodità garantita dalla modernità degli impianti e dei componenti.<br />
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La Villa è situata nel centro di Alessano, a pochi passi dalla magnifica Chiesa Madre e dalla storica dimora dell'amatissimo Vescovo Don Tonino Bello. Villa Ciardo è un luogo fuori dal tempo, dove il nuovo e l’antico si fondono a regalare un soggiorno da sogno, riparato nel centro storico di uno dei borghi più belli del capo di Leuca dal quale è comodo raggiungere in pochi minuti le coste, gli altri centri di questa terra e le profumate campagne.
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  • Il Palazzo Baronale Dellanos è ubicato nella frazione Galugnano del Comune di San Donato di Lecce.Appare verosimile, dai riscontri documentali, che la sua edificazione risalga agli anni successivi al 1587 anno in cui la proprietà del feudo passò dagli Acaya al Regio Baglivo Ramirez Dellanos. Le opere murarie comunque furono edificate su una preesistente costruzione risalente al periodo medioevale.Il Palazzo ha subito nel corso degli anni numerosi interventi di restauro che hanno portato l’immobile alla bellezza estetica di “domus patrizia” sua originale destinazione d’uso.
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  • Il Palazzo Baronale Dellanos è ubicato nella frazione Galugnano del Comune di San Donato di Lecce.Appare verosimile, dai riscontri documentali, che la sua edificazione risalga agli anni successivi al 1587 anno in cui la proprietà del feudo passò dagli Acaya al Regio Baglivo Ramirez Dellanos. Le opere murarie comunque furono edificate su una preesistente costruzione risalente al periodo medioevale.Il Palazzo ha subito nel corso degli anni numerosi interventi di restauro che hanno portato l’immobile alla bellezza estetica di “domus patrizia” sua originale destinazione d’uso.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Lo Scalo di Novaglie, ristorante bar su scogliera con terrazzo su mare
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  • Lo Scalo di Novaglie, ristorante bar su scogliera con terrazzo su mare
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  • Lo Scalo di Novaglie, ristorante bar su scogliera con terrazzo su mare
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  • Lo Scalo di Novaglie, ristorante bar su scogliera con terrazzo su mare
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  • Lo Scalo di Novaglie, ristorante bar su scogliera con terrazzo su mare
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  • Lo Scalo di Novaglie, ristorante bar su scogliera con terrazzo su mare
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  • Lo Scalo di Novaglie, ristorante bar su scogliera con terrazzo su mare
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  • Lo Scalo di Novaglie, ristorante bar su scogliera con terrazzo su mare
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  • Lo Scalo di Novaglie, ristorante bar su scogliera con terrazzo su mare
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  • Lo Scalo di Novaglie, ristorante bar su scogliera con terrazzo su mare
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  • Lo Scalo di Novaglie, ristorante bar su scogliera con terrazzo su mare
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  • Lo Scalo di Novaglie, ristorante bar su scogliera con terrazzo su mare
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  • Lo Scalo di Novaglie, ristorante bar su scogliera con terrazzo su mare
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  • Lo Scalo di Novaglie, ristorante bar su scogliera con terrazzo su mare
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  • Lo Scalo di Novaglie, ristorante bar su scogliera con terrazzo su mare
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  • Lo Scalo di Novaglie, ristorante bar su scogliera con terrazzo su mare
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  • Marina di Novaglie, prov Lecce.<br />
Percorsi campestri dal piccolo porto verso antica abitazione
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  • Marina di Novaglie, prov Lecce.<br />
Percorsi campestri dal piccolo porto verso antica abitazione
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  • Marina di Novaglie, prov Lecce.<br />
Percorsi campestri dal piccolo porto verso antica abitazione
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  • Marina di Novaglie, prov Lecce.<br />
Percorsi campestri dal piccolo porto verso antica abitazione
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  • Marina di Novaglie, prov Lecce.<br />
Percorsi campestri dal piccolo porto verso antica abitazione
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  • Marina di Novaglie, prov Lecce.<br />
Percorsi campestri dal piccolo porto verso antica abitazione
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  • Marina di Novaglie, prov Lecce.<br />
Percorsi campestri dal piccolo porto verso antica abitazione
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  • Marina di Novaglie, prov Lecce.<br />
Percorsi campestri dal piccolo porto verso antica abitazione
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  • Marina di Novaglie, prov Lecce.<br />
Percorsi campestri dal piccolo porto verso antica abitazione
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  • Marina di Novaglie, prov Lecce.<br />
Percorsi campestri dal piccolo porto verso antica abitazione
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  • Marina di Novaglie, prov Lecce.<br />
Percorsi campestri dal piccolo porto verso antica abitazione
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  • Marina di Novaglie, prov Lecce.<br />
Percorsi campestri dal piccolo porto verso antica abitazione
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  • Marina di Novaglie, prov Lecce.<br />
Percorsi campestri dal piccolo porto verso antica abitazione
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  • Marina di Novaglie, prov Lecce.<br />
Percorsi campestri dal piccolo porto verso antica abitazione
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  • Marina di Novaglie, prov Lecce.<br />
Percorsi campestri dal piccolo porto verso antica abitazione
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  • Marina di Novaglie, prov Lecce.<br />
Percorsi campestri dal piccolo porto verso antica abitazione
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  • Marina di Novaglie, prov Lecce.<br />
Percorsi campestri dal piccolo porto verso antica abitazione
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  • Marina di Novaglie, prov Lecce.<br />
Percorsi campestri dal piccolo porto verso antica abitazione
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  • Marina di Novaglie, prov Lecce.<br />
Percorsi campestri dal piccolo porto verso antica abitazione
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  • Marina di Novaglie, prov Lecce.<br />
Percorsi campestri dal piccolo porto verso antica abitazione
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  • Lecce, Museo provinciale “Sigismondo Castromediano”<br />
<br />
E' il più antico museo della Puglia, voluto nel 1868 dal duca Sigismondo Castromediano, patriota e archeologo del XIX secolo. Ricco di antichissimi reperti provenienti da tutto il Salento, conta la più completa collezione di vasi attici a figure rosse, di ceramiche messapiche, vasi e infine statue di età imperiale, provenienti dall'anfiteatro. Nel museo è inoltre allestita una notevole collezione di dipinti, che sono disposti nelle due sale, medievale e barocca, mentre un altro ambiente è dedicato alla conservazione e alla tutela di opere pittoriche e scultoree di artisti del XIX e XX secolo, operanti nel Salento.
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  • Lecce, Museo provinciale “Sigismondo Castromediano”<br />
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E' il più antico museo della Puglia, voluto nel 1868 dal duca Sigismondo Castromediano, patriota e archeologo del XIX secolo. Ricco di antichissimi reperti provenienti da tutto il Salento, conta la più completa collezione di vasi attici a figure rosse, di ceramiche messapiche, vasi e infine statue di età imperiale, provenienti dall'anfiteatro. Nel museo è inoltre allestita una notevole collezione di dipinti, che sono disposti nelle due sale, medievale e barocca, mentre un altro ambiente è dedicato alla conservazione e alla tutela di opere pittoriche e scultoree di artisti del XIX e XX secolo, operanti nel Salento.
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  • Lecce, Museo provinciale “Sigismondo Castromediano”<br />
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E' il più antico museo della Puglia, voluto nel 1868 dal duca Sigismondo Castromediano, patriota e archeologo del XIX secolo. Ricco di antichissimi reperti provenienti da tutto il Salento, conta la più completa collezione di vasi attici a figure rosse, di ceramiche messapiche, vasi e infine statue di età imperiale, provenienti dall'anfiteatro. Nel museo è inoltre allestita una notevole collezione di dipinti, che sono disposti nelle due sale, medievale e barocca, mentre un altro ambiente è dedicato alla conservazione e alla tutela di opere pittoriche e scultoree di artisti del XIX e XX secolo, operanti nel Salento.
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  • Lecce, Museo provinciale “Sigismondo Castromediano”<br />
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E' il più antico museo della Puglia, voluto nel 1868 dal duca Sigismondo Castromediano, patriota e archeologo del XIX secolo. Ricco di antichissimi reperti provenienti da tutto il Salento, conta la più completa collezione di vasi attici a figure rosse, di ceramiche messapiche, vasi e infine statue di età imperiale, provenienti dall'anfiteatro. Nel museo è inoltre allestita una notevole collezione di dipinti, che sono disposti nelle due sale, medievale e barocca, mentre un altro ambiente è dedicato alla conservazione e alla tutela di opere pittoriche e scultoree di artisti del XIX e XX secolo, operanti nel Salento.
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  • Lecce, Museo provinciale “Sigismondo Castromediano”<br />
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E' il più antico museo della Puglia, voluto nel 1868 dal duca Sigismondo Castromediano, patriota e archeologo del XIX secolo. Ricco di antichissimi reperti provenienti da tutto il Salento, conta la più completa collezione di vasi attici a figure rosse, di ceramiche messapiche, vasi e infine statue di età imperiale, provenienti dall'anfiteatro. Nel museo è inoltre allestita una notevole collezione di dipinti, che sono disposti nelle due sale, medievale e barocca, mentre un altro ambiente è dedicato alla conservazione e alla tutela di opere pittoriche e scultoree di artisti del XIX e XX secolo, operanti nel Salento.
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  • Lecce, Museo provinciale “Sigismondo Castromediano”<br />
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E' il più antico museo della Puglia, voluto nel 1868 dal duca Sigismondo Castromediano, patriota e archeologo del XIX secolo. Ricco di antichissimi reperti provenienti da tutto il Salento, conta la più completa collezione di vasi attici a figure rosse, di ceramiche messapiche, vasi e infine statue di età imperiale, provenienti dall'anfiteatro. Nel museo è inoltre allestita una notevole collezione di dipinti, che sono disposti nelle due sale, medievale e barocca, mentre un altro ambiente è dedicato alla conservazione e alla tutela di opere pittoriche e scultoree di artisti del XIX e XX secolo, operanti nel Salento.
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  • Lecce, Museo provinciale “Sigismondo Castromediano”<br />
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E' il più antico museo della Puglia, voluto nel 1868 dal duca Sigismondo Castromediano, patriota e archeologo del XIX secolo. Ricco di antichissimi reperti provenienti da tutto il Salento, conta la più completa collezione di vasi attici a figure rosse, di ceramiche messapiche, vasi e infine statue di età imperiale, provenienti dall'anfiteatro. Nel museo è inoltre allestita una notevole collezione di dipinti, che sono disposti nelle due sale, medievale e barocca, mentre un altro ambiente è dedicato alla conservazione e alla tutela di opere pittoriche e scultoree di artisti del XIX e XX secolo, operanti nel Salento.
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  • Lecce, Museo provinciale “Sigismondo Castromediano”<br />
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E' il più antico museo della Puglia, voluto nel 1868 dal duca Sigismondo Castromediano, patriota e archeologo del XIX secolo. Ricco di antichissimi reperti provenienti da tutto il Salento, conta la più completa collezione di vasi attici a figure rosse, di ceramiche messapiche, vasi e infine statue di età imperiale, provenienti dall'anfiteatro. Nel museo è inoltre allestita una notevole collezione di dipinti, che sono disposti nelle due sale, medievale e barocca, mentre un altro ambiente è dedicato alla conservazione e alla tutela di opere pittoriche e scultoree di artisti del XIX e XX secolo, operanti nel Salento.
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  • Lecce, Museo provinciale “Sigismondo Castromediano”<br />
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E' il più antico museo della Puglia, voluto nel 1868 dal duca Sigismondo Castromediano, patriota e archeologo del XIX secolo. Ricco di antichissimi reperti provenienti da tutto il Salento, conta la più completa collezione di vasi attici a figure rosse, di ceramiche messapiche, vasi e infine statue di età imperiale, provenienti dall'anfiteatro. Nel museo è inoltre allestita una notevole collezione di dipinti, che sono disposti nelle due sale, medievale e barocca, mentre un altro ambiente è dedicato alla conservazione e alla tutela di opere pittoriche e scultoree di artisti del XIX e XX secolo, operanti nel Salento.
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  • Lecce, Museo provinciale “Sigismondo Castromediano”<br />
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E' il più antico museo della Puglia, voluto nel 1868 dal duca Sigismondo Castromediano, patriota e archeologo del XIX secolo. Ricco di antichissimi reperti provenienti da tutto il Salento, conta la più completa collezione di vasi attici a figure rosse, di ceramiche messapiche, vasi e infine statue di età imperiale, provenienti dall'anfiteatro. Nel museo è inoltre allestita una notevole collezione di dipinti, che sono disposti nelle due sale, medievale e barocca, mentre un altro ambiente è dedicato alla conservazione e alla tutela di opere pittoriche e scultoree di artisti del XIX e XX secolo, operanti nel Salento.
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  • Lecce, Museo provinciale “Sigismondo Castromediano”<br />
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E' il più antico museo della Puglia, voluto nel 1868 dal duca Sigismondo Castromediano, patriota e archeologo del XIX secolo. Ricco di antichissimi reperti provenienti da tutto il Salento, conta la più completa collezione di vasi attici a figure rosse, di ceramiche messapiche, vasi e infine statue di età imperiale, provenienti dall'anfiteatro. Nel museo è inoltre allestita una notevole collezione di dipinti, che sono disposti nelle due sale, medievale e barocca, mentre un altro ambiente è dedicato alla conservazione e alla tutela di opere pittoriche e scultoree di artisti del XIX e XX secolo, operanti nel Salento.
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  • Matino, Lecce<br />
Mercato generale all'aperto
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  • Matino, Lecce<br />
Mercato generale all'aperto
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  • Matino, Lecce<br />
Mercato generale all'aperto
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  • Matino, Lecce<br />
Mercato generale all'aperto
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  • Matino, Lecce<br />
Mercato generale all'aperto
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  • Matino, Lecce<br />
Mercato generale all'aperto
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  • Matino, Lecce<br />
Mercato generale all'aperto
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  • Matino, Lecce<br />
Mercato generale all'aperto
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  • Matino, Lecce<br />
Mercato generale all'aperto
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  • Matino, Lecce<br />
Mercato generale all'aperto
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  • Matino, Lecce<br />
Mercato generale all'aperto
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  • Matino, Lecce<br />
Mercato generale all'aperto
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