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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Nella piazza centrale dell’antico paesino di Casamassella, frazione del Comune di Uggiano La Chiesa, si affaccia l’austero Castello De Viti de Marco, dimora storica tra le più eleganti e prestigiose dell’entroterra salentino, a soli 3 km da Otranto.<br />
Le sue origini risalgono al 1200 quando, sotto il regno di Carlo d’Angiò, fu eretto come residenza fortificata. Trasformato nel 1700 in un palazzo nobiliare, fu arricchito di balconi e finestre. La superba facciata è caratterizzata da un magnifico balcone mensolato, incastonato in una nicchia ad arco soprastante il portale centrale.<br />
Non appena si varca la soglia del castello, sembra di rivivere un’epoca nobile e remota, quando il palazzo rappresentava il centro di tutte le attività del borgo circostante. Dal cortile centrale si può ammirare l’affascinante prospetto interno, che è stato accuratamente ristrutturato mantenendo il suo aspetto originario. Archi a ogiva medioevali ed elementi architettonici del settecento convivono armoniosamente creando un ambiente suggestivo ed elegante che conduce al giardino mediterraneo, con lo scenografico colonnato a pergola. <br />
Attraverso ampie vetrate ad arco, si accede alle sale da ricevimento del palazzo. Caratteristiche di antichi manieri le sale, dalle grandi volte a botte, avvolgono l’ospite in una luce calda ed accogliente e lo conducono, attraverso un romantico giardino d’inverno, allo spazio esterno dove piacevoli sentieri invitano a passeggiare immersi nella quiete.
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  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
<br />
Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
<br />
Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
<br />
La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
<br />
L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
<br />
(fonte descrizione: wikipedia)
    KASH_Chiesa_SMariaDelCasale_BR_014.jpg
  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
<br />
Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
    KASH_Chiesa_SMariaDelCasale_BR_039.jpg
  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
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Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
<br />
Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
<br />
La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
<br />
L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
<br />
(fonte descrizione: wikipedia)
    KASH_Chiesa_SMariaDelCasale_BR_035.jpg
  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
<br />
Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
    KASH_Chiesa_SMariaDelCasale_BR_034.jpg
  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
<br />
Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
    KASH_Chiesa_SMariaDelCasale_BR_028.jpg
  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
<br />
Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
    KASH_Chiesa_SMariaDelCasale_BR_026.jpg
  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
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Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
    KASH_Chiesa_SMariaDelCasale_BR_024.jpg
  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
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Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
    KASH_Chiesa_SMariaDelCasale_BR_011.jpg
  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
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Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
    KASH_Chiesa_SMariaDelCasale_BR_009.jpg
  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
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Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
    KASH_Chiesa_SMariaDelCasale_BR_008.jpg
  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
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Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
    KASH_Chiesa_SMariaDelCasale_BR_042.jpg
  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
<br />
Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
<br />
Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
<br />
La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
    KASH_Chiesa_SMariaDelCasale_BR_038.jpg
  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
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Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
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  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
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Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
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  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
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Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
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  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
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Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
    KASH_Chiesa_SMariaDelCasale_BR_029.jpg
  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
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Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
<br />
Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
<br />
La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
<br />
L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
<br />
(fonte descrizione: wikipedia)
    KASH_Chiesa_SMariaDelCasale_BR_025.jpg
  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
<br />
Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
<br />
Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
    KASH_Chiesa_SMariaDelCasale_BR_023.jpg
  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
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Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
    KASH_Chiesa_SMariaDelCasale_BR_022.jpg
  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
<br />
Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
    KASH_Chiesa_SMariaDelCasale_BR_021.jpg
  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
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Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
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  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
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Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
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  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
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Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
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  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
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Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
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  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
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Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
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  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
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Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
<br />
La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
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  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
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Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
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  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
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Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
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  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
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Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
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Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
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  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
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Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
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La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
<br />
(fonte descrizione: wikipedia)
    KASH_Chiesa_SMariaDelCasale_BR_027.jpg
  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
<br />
Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
<br />
Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
<br />
La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
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  • Brindisi, Chiesa Santa Maria del Casale.<br />
La chiesa di Santa Maria del Casale è un'interessante costruzione romanico-gotica sita 2 chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l'aeroporto.<br />
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Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove esisteva una cappella che custodiva un'icona mariana legata ad una pia tradizione a san Francesco d'Assisi che, di ritorno dalla Terrasanta, avrebbe qui pregato. Fu donata nel 1300 dal re Carlo II all'arcivescovo Pandone. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.<br />
Dal maggio 1310 la chiesa e i locali annessi furono utilizzati come "cancelleria" del processo contro i Templari del Regno di Sicilia. In quella occasione, il tribunale composto dall'arcivescovo brindisino Bartolomeo da Capua, dal canonico romano di Santa Maria Maggiore Jacopo Carapelle, dai francesi Arnolfo Bataylle e Berengario di Olargiis, insieme al canonico Nicola il Mercatore, condannarono in contumacia i cavalieri assenti.<br />
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Nel 1322 Filippo d'Angiò, principe di Taranto e la moglie Caterina vi eressero la cappella di Santa Caterina.<br />
Il 26 aprile 1568 l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio cedette ai Frati Minori Osservanti, la chiesa, il terreno e gli edifici attigui. Nel 1598 vi subentrarono i Riformati che conclusero i lavori di costruzione del convento.<br />
<br />
La chiesa nel 1811 fu soppressa dal governo murattiano e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.<br />
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.<br />
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L'edificio è stato recentemente restaurato dai missionari della Consolata di Torino, stabilitisi nell'annesso convento cinquecentesco, del quale è visibile il chiostro.<br />
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(fonte descrizione: wikipedia)
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto il piazzale antistante la chiesa e alcuni visitatori che accedono al complesso riparandosi dalla pioggia.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto la parte interna della chiesa con i suoi archi che si incrociano in un gioco di linee curve. Sullo sfondo il crocifisso sospeso al centro della chiesa.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..nella foto in primo piano un uomo raccolto in preghiesa all'interno della chiesa.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto la struttura che fiancheggia la chiesa composta da un'alta croce e una serie di otto campanili stilizzati con altrettante campane.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto il crocifisso sospeso, al centro della chiesa.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto la parte interna della chiesa, ed in particolare il pilastro centrale da cui si irraggiano gli archi di sostegno della volta. Al centro i ministranti di una celebrazione eucaristica; sulla destra la statua di Padre Pio.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto, scorcio dell'interno della chiesa con sullo sfondo la statua di padre Pio circondata da fedeli in preghiera.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto la parte interna della chiesa con i suoi archi che si incrociano in un gioco di linee curve mentre è in corso una celebrazione eucaristica.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto, un'anziana signora è assorta in preghiera all'interno della chiesa.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto la parte interna della chiesa con i suoi archi che si incrociano in un gioco di linee curve mentrw è in corso una celebrazione eucaristica.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto la parte interna della chiesa con i suoi archi che si incrociano in un gioco di linee curve mentrw è in corso una celebrazione eucaristica.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto la parte interna della chiesa con i suoi archi che si incrociano in un gioco di linee curve mentrw è in corso una celebrazione eucaristica.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto particolare delle staffe in acciaio, ancorate sugli archi, che sorreggono la copertura della chiesa.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto, uno degli ingressi laterali della chiesa.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto particolare delle staffe in acciaio, ancorate sugli archi, che sorreggono la copertura della chiesa. Sullo sfondo l'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza fondato da Padre Pio.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto particolare delle staffe in acciaio, ancorate sugli archi, che sorreggono la copertura della chiesa.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto particolare delle staffe in acciaio, ancorate sugli archi, che sorreggono la copertura della chiesa.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto particolare di una delle otto campane sorrette da una struttura in acciaio poste sulla sinistra della chiesa.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto particolare di una delle otto campane sorrette da una struttura in acciaio poste sulla sinistra della chiesa.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto pile di sedie utilizzate come posti a sedere sul piazzale antistante la chiesa in occasione dei grandi eventi. Sullo sfono l'ospedale Casa Sollivo della Sofferenza fondato da San Pio da Pietrelcina.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto la struttura che fiancheggia la chiesa composta da un'alta croce e una serie di otto campanili stilizzati con altrettante campane.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto la parte interna della chiesa con i suoi archi che si incrociano in un gioco di linee curve mentre è in corso una celebrazione eucaristica.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto la parte interna della chiesa con i suoi archi che si incrociano in un gioco di linee curve mentrw è in corso una celebrazione eucaristica. In primo piano una donna diversamente abile raccolta in preghiera.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto la parte interna della chiesa con i suoi archi che si incrociano in un gioco di linee curve mentre è in corso una celebrazione eucaristica.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto il crocifisso sospeso, al centro della chiesa.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto la parte interna della chiesa con i suoi archi che si incrociano in un gioco di linee curve mentre è in corso una celebrazione eucaristica.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto la parte interna della chiesa con i suoi archi che si incrociano in un gioco di linee curve mentre è in corso una celebrazione eucaristica.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto la parte interna della chiesa con i suoi archi che si incrociano in un gioco di linee curve mentrw è in corso una celebrazione eucaristica.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..Nella foto la parte interna della chiesa con i suoi archi che si incrociano in un gioco di linee curve mentrw è in corso una celebrazione eucaristica.
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  • È stata inaugurata il 1° luglio 2004, la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina progettata dall'architetto Renzo Piano. Esattamente 45 anni prima, nel 1959,  veniva inaugurata la chiesa "grande" di Santa Maria delle Grazie. .Sorta a fianco del santuario e convento in cui visse il frate, ha la forma di una conchiglia e la sua pianta ricorda quella della spriale archimedea. Enormi archi parto dal perimetro esterno e terminano nel fulcro della "conchiglia" dove è posto l'altare. Possenti staffe d'acciaio, ancorate agli archi, sorreggono la volta che ricoperta di rame preossidato espone alla vista un intenso un colore verde-rame.   .Con i suoi 6000 mq, è la seconda chiesa più grande in Italia per dimensioni, dopo il Duomo di Milano. Può ospitare oltre 7000 persone e per la sua realizzazione sono state impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 70.000 metri cubi di scavo in roccia, 60.000 chili di acciaio, 500 mq di vetro, 19.500 mq di rame preossidato. Ogni anno è meta di oltre sei milioni di pellegrini..In primo piano una lampada, parte di una struttura in ferro a forma di croce, sullo sfondo uno degli archi di facciata della chiesa.
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