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  • Novembre 2018, masseria contrada Villanova Gattini, Brindisi
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  • Novembre 2018, Campagna Brindisi zona Ex-Polveriera
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Brindisi-Contrada Jaddico - 18/09/2010 .Percorrendo la strada statale 379, 8 km a nord di Brindisi, uscita Contrada Jaddico poco distante dal mare Adriatico, si giunge ai vigneti ?Tenuta Jaddico? di proprietà della famiglia Rubino, fondatrice nella metà degli anni '80 dell'azienda vinicola ?Tenute Rubino?..I vigneti di questa tenuta si sviluppano con sistema a spalliera e si estendono per 50 ettari. Nel mese di Settembre, a volte fino ad Ottobre, avviene la raccolta delle uve mature: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e Susumaniello..Come vuole la tradizione, la vendemmia viene svolta da donne salentine che si tramandano il duro ma gioioso compito di generazione in generazione..L'epoca della vendemmia caratterizza particolarmente questo paesaggio: i campi sono popolati dalle donne della vendemmia che, con cesoie alla mano e ceste al seguito, si dispiegano fra i filari delle vigne, tagliano con cura, precisione e velocità i grappoli d'uva e intonano canti tipici popolari..In effetti, la raccolta dell'uva nel Salento è sempre stata compito delle donne, per ragioni di organizzazione sociale e per cultura contadina..Mentre, forti braccia maschili sollevano le pesanti ceste e le svuotano in un grande cassone che, colmo di grappoli d'uva, viene trainato da un trattore verso un grande autocarro che trasporterà il raccolto in cantina, dove si procederà alla lavorazione dell'uva. .
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  • Un vecchio portone fotografato per le vie di Brindisi, mostra i segni del tempo. Se ci si sposta verso il porto è più frequente incontrare case abbandonate con portoni deturpati dal tempo e dalle scritte dei ragazzini.
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  • Quando il pesce arriva in porto, viene scaricato e trasportato grazie a questi carrelli. Quest'ultimo fotografato davanti ad una pescheria di Brindisi, fà quasi da cornice al pescivendolo che si riposa seduto.
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  • Tipica pescheria situata nei pressi del porto di Brindisi. Nonostante la sua non giovane età del proprietario, la pescheria risultava di recente costruzione. Molto spesso queste pescherie, appartenute a nonni o padri, vengono ristrutturate dai figli sia per attirare ancor di più i turisti e per rispettare le norme igienico sanitarie.
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  • Netto il contrasto tra le vie del centro principale di Brindisi e le vie del centro antico della città. In queste vie tutto è al loro posto e tutto ben curato.
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  • Abbandonando le vie del porto di Brindisi, ed addentrandosi nelle vie del centro storico si possono trovare chiese e cattedrali.
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  • Questo è ciò che ne rimane di una vecchia cabina telefonica fotografata nei pressi del porto di Brindisi. Nell'era digitale, dove ormai il cellulare è entrato di prepotenza nella nostra società consumistica, questa cabina sembra quasi rassegnarsi al suo destino, alla sua inutilità.
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  • Dei grossi sgombri appena pescati fotografati dentro una pescheria del porto di Brindisi. Il proprietario si preoccupa di sistemarmerli perbene affinchè possa fotografarli in tutto il loro splendore. La luce del sole di fine maggio amplifica le venature blu e verdi di questo pesce.
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  • Il proprietario di questa pescheria di Brindisi, incuriosito e naturalmente divertito della mia presenza, mette in bella mostra sul suo bancone due grosse aragoste appena pescate.
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  • In questa pescheria di Brindisi, il proprietario vende del tonno pescato nelle acque siciliane con la tecnica della traina, quindi con la lenza. Questo tonno è prodotto da una filiera corta cioè pescato e conservato direttamente accorciando quindi le lavorazioni del prodotto stesso rendendolo più fresco possibile.
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  • Un giovane pescatore occasionale, nel porto di Brindisi, prepara il "boccone" per insidiare le grosse orate che girano nei pressi delle banchine. Molto spesso per pescare questi grossi sparidi si usano molluschi come le cozze e cannolicchi.
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  • Questo giovane pescatore fotografato nel porto di Brindisi mi mostra come aprire una cozza che servirà per insidiare le grosse orate presenti nel porto nelle immediate vicinanze della banchina.
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  • Un giovane pescatore fotografato nel porto di Brindisi mentre prepara l'esca per la sua battuta di pesca alle orate. Nel periodo di maggio e giugno questi sparidi si avvicinano verso le banchine per cibarsi di grossi molluschi come ad esempio le cozze.
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  • Questo pescatore occasionale, fotografato nel porto di Brindisi, si sta godendo il fine settimana dedicandosi al suo passatempo preferito. Nei primi mesi di giugno, quando le acque si riscaldano, le orate si avvicinano verso le banchine del porto per cibarsi di grossi molluschi presenti appunto sulle pareti delle banchine.
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  • Il proprietario di questo grosso panfilo di circa 12 m, attraccato nel porto di Brindisi, non ha badato a spese, rivestendo le boe che ammortizzano gli urti sulla banchina.
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  • Sulla banchina del porto di Brindisi, alcuni pescatori occasionali stanno impostando una battuta di pesca alle orate e saraghi. Questi "sparidi" sono molto ghiotti di molluschi come cozze, fasolari, cannolicchi ecc. Questo tipo di pesca viene effettuata con canne lunghe circa 4 - 4,20 m innescando sugli ami appunto questi molluschi.
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  • Un minuscolo cane mostrato con orgoglio dal suo padrone. Il cane cerca, incuriosito, di annusare lo strano oggetto che lo inquadra; il tutto si svolge sotto gli occhi divertiti della gente che cerca di godersi la mattinata al porto di Brindisi sotto un sole cocente di fine maggio.
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  • Brindisi - Collegio Navale Niccolò Tommaseo
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  • L'ex Accademia Navale Niccolò Tommaseo è un edificio storico di Brindisi. Notevole opera di stile razionalista realizzata nel periodo 1934-1937 ad opera dell'architetto Gaetano Minnucci, il Collegio Navale della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) preparava i giovani con i corsi di liceo classico e liceo scientifico e con indirizzo specifico al pari di una accademia navale. Dopo la seconda guerra mondiale ha funzionato come scuola solo per un certo periodo, venendo poi abbandonato e occupato da famiglie di sfrattati.
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  • L'ex Accademia Navale Niccolò Tommaseo è un edificio storico di Brindisi. Notevole opera di stile razionalista realizzata nel periodo 1934-1937 ad opera dell'architetto Gaetano Minnucci, il Collegio Navale della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) preparava i giovani con i corsi di liceo classico e liceo scientifico e con indirizzo specifico al pari di una accademia navale. Dopo la seconda guerra mondiale ha funzionato come scuola solo per un certo periodo, venendo poi abbandonato e occupato da famiglie di sfrattati.
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  • L'ex Accademia Navale Niccolò Tommaseo è un edificio storico di Brindisi. Notevole opera di stile razionalista realizzata nel periodo 1934-1937 ad opera dell'architetto Gaetano Minnucci, il Collegio Navale della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) preparava i giovani con i corsi di liceo classico e liceo scientifico e con indirizzo specifico al pari di una accademia navale. Dopo la seconda guerra mondiale ha funzionato come scuola solo per un certo periodo, venendo poi abbandonato e occupato da famiglie di sfrattati.
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  • L'ex Accademia Navale Niccolò Tommaseo è un edificio storico di Brindisi. Notevole opera di stile razionalista realizzata nel periodo 1934-1937 ad opera dell'architetto Gaetano Minnucci, il Collegio Navale della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) preparava i giovani con i corsi di liceo classico e liceo scientifico e con indirizzo specifico al pari di una accademia navale. Dopo la seconda guerra mondiale ha funzionato come scuola solo per un certo periodo, venendo poi abbandonato e occupato da famiglie di sfrattati.
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  • L'ex Accademia Navale Niccolò Tommaseo è un edificio storico di Brindisi. Notevole opera di stile razionalista realizzata nel periodo 1934-1937 ad opera dell'architetto Gaetano Minnucci, il Collegio Navale della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) preparava i giovani con i corsi di liceo classico e liceo scientifico e con indirizzo specifico al pari di una accademia navale. Dopo la seconda guerra mondiale ha funzionato come scuola solo per un certo periodo, venendo poi abbandonato e occupato da famiglie di sfrattati.
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  • L'ex Accademia Navale Niccolò Tommaseo è un edificio storico di Brindisi. Notevole opera di stile razionalista realizzata nel periodo 1934-1937 ad opera dell'architetto Gaetano Minnucci, il Collegio Navale della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) preparava i giovani con i corsi di liceo classico e liceo scientifico e con indirizzo specifico al pari di una accademia navale. Dopo la seconda guerra mondiale ha funzionato come scuola solo per un certo periodo, venendo poi abbandonato e occupato da famiglie di sfrattati.
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  • L'ex Accademia Navale Niccolò Tommaseo è un edificio storico di Brindisi. Notevole opera di stile razionalista realizzata nel periodo 1934-1937 ad opera dell'architetto Gaetano Minnucci, il Collegio Navale della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) preparava i giovani con i corsi di liceo classico e liceo scientifico e con indirizzo specifico al pari di una accademia navale. Dopo la seconda guerra mondiale ha funzionato come scuola solo per un certo periodo, venendo poi abbandonato e occupato da famiglie di sfrattati.
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  • L'ex Accademia Navale Niccolò Tommaseo è un edificio storico di Brindisi. Notevole opera di stile razionalista realizzata nel periodo 1934-1937 ad opera dell'architetto Gaetano Minnucci, il Collegio Navale della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) preparava i giovani con i corsi di liceo classico e liceo scientifico e con indirizzo specifico al pari di una accademia navale. Dopo la seconda guerra mondiale ha funzionato come scuola solo per un certo periodo, venendo poi abbandonato e occupato da famiglie di sfrattati.
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  • L'ex Accademia Navale Niccolò Tommaseo è un edificio storico di Brindisi. Notevole opera di stile razionalista realizzata nel periodo 1934-1937 ad opera dell'architetto Gaetano Minnucci, il Collegio Navale della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) preparava i giovani con i corsi di liceo classico e liceo scientifico e con indirizzo specifico al pari di una accademia navale. Dopo la seconda guerra mondiale ha funzionato come scuola solo per un certo periodo, venendo poi abbandonato e occupato da famiglie di sfrattati.
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  • L'ex Accademia Navale Niccolò Tommaseo è un edificio storico di Brindisi. Notevole opera di stile razionalista realizzata nel periodo 1934-1937 ad opera dell'architetto Gaetano Minnucci, il Collegio Navale della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) preparava i giovani con i corsi di liceo classico e liceo scientifico e con indirizzo specifico al pari di una accademia navale. Dopo la seconda guerra mondiale ha funzionato come scuola solo per un certo periodo, venendo poi abbandonato e occupato da famiglie di sfrattati.
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  • L'ex Accademia Navale Niccolò Tommaseo è un edificio storico di Brindisi. Notevole opera di stile razionalista realizzata nel periodo 1934-1937 ad opera dell'architetto Gaetano Minnucci, il Collegio Navale della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) preparava i giovani con i corsi di liceo classico e liceo scientifico e con indirizzo specifico al pari di una accademia navale. Dopo la seconda guerra mondiale ha funzionato come scuola solo per un certo periodo, venendo poi abbandonato e occupato da famiglie di sfrattati.
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  • L'ex Accademia Navale Niccolò Tommaseo è un edificio storico di Brindisi. Notevole opera di stile razionalista realizzata nel periodo 1934-1937 ad opera dell'architetto Gaetano Minnucci, il Collegio Navale della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) preparava i giovani con i corsi di liceo classico e liceo scientifico e con indirizzo specifico al pari di una accademia navale. Dopo la seconda guerra mondiale ha funzionato come scuola solo per un certo periodo, venendo poi abbandonato e occupato da famiglie di sfrattati.
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  • L'ex Accademia Navale Niccolò Tommaseo è un edificio storico di Brindisi. Notevole opera di stile razionalista realizzata nel periodo 1934-1937 ad opera dell'architetto Gaetano Minnucci, il Collegio Navale della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) preparava i giovani con i corsi di liceo classico e liceo scientifico e con indirizzo specifico al pari di una accademia navale. Dopo la seconda guerra mondiale ha funzionato come scuola solo per un certo periodo, venendo poi abbandonato e occupato da famiglie di sfrattati.
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  • L'ex Accademia Navale Niccolò Tommaseo è un edificio storico di Brindisi. Notevole opera di stile razionalista realizzata nel periodo 1934-1937 ad opera dell'architetto Gaetano Minnucci, il Collegio Navale della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) preparava i giovani con i corsi di liceo classico e liceo scientifico e con indirizzo specifico al pari di una accademia navale. Dopo la seconda guerra mondiale ha funzionato come scuola solo per un certo periodo, venendo poi abbandonato e occupato da famiglie di sfrattati.
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  • L'ex Accademia Navale Niccolò Tommaseo è un edificio storico di Brindisi. Notevole opera di stile razionalista realizzata nel periodo 1934-1937 ad opera dell'architetto Gaetano Minnucci, il Collegio Navale della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) preparava i giovani con i corsi di liceo classico e liceo scientifico e con indirizzo specifico al pari di una accademia navale. Dopo la seconda guerra mondiale ha funzionato come scuola solo per un certo periodo, venendo poi abbandonato e occupato da famiglie di sfrattati.
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  • L'ex Accademia Navale Niccolò Tommaseo è un edificio storico di Brindisi. Notevole opera di stile razionalista realizzata nel periodo 1934-1937 ad opera dell'architetto Gaetano Minnucci, il Collegio Navale della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) preparava i giovani con i corsi di liceo classico e liceo scientifico e con indirizzo specifico al pari di una accademia navale. Dopo la seconda guerra mondiale ha funzionato come scuola solo per un certo periodo, venendo poi abbandonato e occupato da famiglie di sfrattati.
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  • L'ex Accademia Navale Niccolò Tommaseo è un edificio storico di Brindisi. Notevole opera di stile razionalista realizzata nel periodo 1934-1937 ad opera dell'architetto Gaetano Minnucci, il Collegio Navale della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) preparava i giovani con i corsi di liceo classico e liceo scientifico e con indirizzo specifico al pari di una accademia navale. Dopo la seconda guerra mondiale ha funzionato come scuola solo per un certo periodo, venendo poi abbandonato e occupato da famiglie di sfrattati.
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  • L'ex Accademia Navale Niccolò Tommaseo è un edificio storico di Brindisi. Notevole opera di stile razionalista realizzata nel periodo 1934-1937 ad opera dell'architetto Gaetano Minnucci, il Collegio Navale della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) preparava i giovani con i corsi di liceo classico e liceo scientifico e con indirizzo specifico al pari di una accademia navale. Dopo la seconda guerra mondiale ha funzionato come scuola solo per un certo periodo, venendo poi abbandonato e occupato da famiglie di sfrattati.
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  • L'ex Accademia Navale Niccolò Tommaseo è un edificio storico di Brindisi. Notevole opera di stile razionalista realizzata nel periodo 1934-1937 ad opera dell'architetto Gaetano Minnucci, il Collegio Navale della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) preparava i giovani con i corsi di liceo classico e liceo scientifico e con indirizzo specifico al pari di una accademia navale. Dopo la seconda guerra mondiale ha funzionato come scuola solo per un certo periodo, venendo poi abbandonato e occupato da famiglie di sfrattati.
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  • L'ex Accademia Navale Niccolò Tommaseo è un edificio storico di Brindisi. Notevole opera di stile razionalista realizzata nel periodo 1934-1937 ad opera dell'architetto Gaetano Minnucci, il Collegio Navale della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) preparava i giovani con i corsi di liceo classico e liceo scientifico e con indirizzo specifico al pari di una accademia navale. Dopo la seconda guerra mondiale ha funzionato come scuola solo per un certo periodo, venendo poi abbandonato e occupato da famiglie di sfrattati.
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  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
<br />
L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
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  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
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Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
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L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
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  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
<br />
Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
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L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
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  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
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Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
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L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
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  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
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Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
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L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
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  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
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Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
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L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
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  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
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Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
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L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
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  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
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Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
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L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
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  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
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Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
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L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
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  • Brindisi, Castello (Alfonsino) Aragonese.<br />
Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, regnante Filippo II d'Austria, figlio di Carlo V, durarono ben 46 anni.<br />
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Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo (ha subito anche crolli e ricostruzioni): all'interno è un salone decorato da un lavabo con stipiti in pietra (XVI secolo). Alla fine del XV secolo risalgono i due baluardi, rotondo quello verso l'interno, triangolare quello verso il mare aperto.<br />
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura che verso il 1577 congiunsero le costruzione aragonese all'ampliamento spagnolo. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall'altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell'architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.<br />
L'isola è saldata alla sponda ovest da una diga che chiude la Bocca di Puglia, mentre tra l'isola e la sponda sud si protendono due dighe che restringono l'imboccatura del porto a 250 metri.<br />
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L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola (pochissimi i resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi), che però fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città (XIV-XV secolo). Alfonso V d'Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola; l'opera venne poi prolungata verso NE nel 1481 (castello alfonsino).<br />
Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell'isola venne ra
    KASH_CASTELLO_BRINDISI_113.jpg
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