• Facebook
  • Twitter
x

PhotoScouting Cinema Fashion Pubblicità

  • Locations
  • About
  • Contact
Show Navigation
Cart Lightbox Client Area

Search Results

Refine Search
Match all words
Match any word
Prints
Personal Use
Royalty-Free
Rights-Managed
(leave unchecked to
search all images)
Next
{ 355 images found }
twitterlinkedinfacebook

Loading ()...

  • Vista della scogliera di Porto selvaggio con la Torre dell'Alto sullo sfondo - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
    ADM_PortoSelvaggio20100811_0036.jpg
  • Torre dell'Alto - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
    ADM_PortoSelvaggio20100811_0254.jpg
  • Vista della scogliera di Porto selvaggio con la Torre dell'Alto sullo sfondo - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
    ADM_PortoSelvaggio20100811_0108.jpg
  • Vista della scogliera di Porto selvaggio con la Torre dell'Alto sullo sfondo - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
    ADM_PortoSelvaggio20100811_0069.jpg
  • Bagnanti sulla scogliera di Porto selvaggio con la Torre dell'Alto sullo sfondo - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
    ADM_PortoSelvaggio20100811_0074.jpg
  • Vista della scogliera di Porto selvaggio con la Torre dell'Alto sullo sfondo. - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
    ADM_PortoSelvaggio20100811_0051.jpg
  • Vista della scogliera di Porto selvaggio con la Torre dell'Alto sullo sfondo. La scogliera ha una particolare conformazione dovuta all'erosione del mare - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
    ADM_PortoSelvaggio20100811_0063.jpg
  • Vista della scogliera di Porto selvaggio con la Torre dell'Alto sullo sfondo - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
    ADM_PortoSelvaggio20100811_0026.jpg
  • Porto Selvaggio vista dall'alto. Sulla sinistra il fotografo Alessandro Caniglia che ha partecipato al reportage - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
    ADM_PortoSelvaggio20100811_0122.jpg
  • Antica scalinata che da Torre dell'Alto conduce alla scogliera di Porto Selvaggio - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
    ADM_PortoSelvaggio20100811_0280.jpg
  • Porto Selvaggio vista dall'alto - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
    ADM_PortoSelvaggio20100811_0167.jpg
  • Vista di Torre dell'Alto - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
    ADM_PortoSelvaggio20100811_0174.jpg
  • Vista di Torre dell'Alto - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
    ADM_PortoSelvaggio20100811_0193.jpg
  • Vista di Torre dell'Alto - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
    ADM_PortoSelvaggio20100811_0171.jpg
  • Vista di Torre dell'Alto - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
    ADM_PortoSelvaggio20100811_0196.jpg
  • Scogliera di Porto Selvaggio - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
    ADM_PortoSelvaggio20100811_0104.jpg
  • La discesa che conduce alla scogliera di Porto Selvaggio - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
    ADM_PortoSelvaggio20100811_0017.jpg
  • Bagnanti a Porto Selvaggio - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
    ADM_PortoSelvaggio20100811_0085.jpg
  • La discesa che conduce alla scogliera di Porto Selvaggio - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
    ADM_PortoSelvaggio20100811_0014.jpg
  • Bagnanti a Porto Selvaggio - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
    ADM_PortoSelvaggio20100811_0083.jpg
  • Vista della scogliera di Porto selvaggio - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
    ADM_PortoSelvaggio20100811_0034.jpg
  • Cartello che indica l'ingresso nel Parco Naturale di Porto Selvaggio - Ingresso Villa Tafuri - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
    ADM_PortoSelvaggio20100811_0004.jpg
  • Particolare di un muro di Villa Tafuri - Reportage fotografico di Alessandro Caniglia, Alessandro De Matteis e Dario Luceri - Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è situato lungo la costa ionica e ricade nel comune di Nardò (Lecce). Definito come "area di notevole interesse pubblico" già nel 1939, è stato effettivamente istituito come Parco nel 2004. I suoi limiti sono compresi tra la baia di Frascone (a nord) e la Torre dell'Alto (a sud). Ha una estensione complessiva di circa 1000 ettari.Porto Selvaggio è una delle zone tra le più incontaminate del litorale Ionico, con un paesaggio caratterizzato da una pineta di ca. 300 ettari e da una macchia mediterranea ricca di acacee e ginestre..Lungo la costa sono presenti molte cavità carsiche, con varie insenature, grotte sommerse.Per gli amanti della natura il paesaggio è estremamente suggestivo in ogni stagione: molto silenzioso e rilassante in autunno, inverno e primavera, ricco di colori e festoso in estate, con il canto delle cicale che accompagna i visitatori lungo i sentieri e di tratti di scogliera che portano fino alla spiaggia. Il mare limpido e azzurro, con un fondale ricco di flora e fauna marina, è spesso meta di numerosi subacquei.
    ADM_PortoSelvaggio20100811_0241.jpg
  • Ostuni - Piazza - Ostuni è un comune italiano di 32.182 abitanti della provincia di Brindisi in Puglia. Detta anche Città Bianca, per via del suo caratteristico centro storico che un tempo era interamente dipinto con calce bianca, oggi solo parzialmente. Insieme a Taranto e Santa Maria di Leuca, costituisce uno dei vertici ideali della penisola salentina. Rinomato centro turistico, nel 2008, 2009, 2010, 2011 e 2012 ha ricevuto la Bandiera Blu[4] e le cinque vele di Legambiente per la pulizia delle acque della sua costa e per la qualità dei servizi offerti. Nel 2005, inoltre, la Regione Puglia ha riconosciuto il comune come "località turistica".
    ADM_Ostuni20101121_0001.jpg
  • Castel del Monte - Puglia - Cortile Interno. Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima facente parte del vicino comune di Andria. Inserito nel 1996 tra i monumenti patrimonio dell'Unesco, Castel del Monte conserva da secoli il mistero della sua funzione. La forma a pianta ottagonale ha ispirato le più diverse ipotesi sul motivo della sua costruzione: scartata la funzione di torretta di difesa (per la mancanza di strutture militari e delle scale a chiocciola costruite in senso antiorario, a svantaggio dei soldati costretti a impugnare le armi con la mano sinistra), scartata la funzione residenza di caccia a causa della mancanza di stalle, si accredita la funzione di tempio, anche per via dei simboli che caratterizzano l'intera costruzione.
    ADM_CastelDelMonte20100818_247.jpg
  • Castel del Monte - Puglia - Interno. Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima facente parte del vicino comune di Andria. Inserito nel 1996 tra i monumenti patrimonio dell'Unesco, Castel del Monte conserva da secoli il mistero della sua funzione. La forma a pianta ottagonale ha ispirato le più diverse ipotesi sul motivo della sua costruzione: scartata la funzione di torretta di difesa (per la mancanza di strutture militari e delle scale a chiocciola costruite in senso antiorario, a svantaggio dei soldati costretti a impugnare le armi con la mano sinistra), scartata la funzione residenza di caccia a causa della mancanza di stalle, si accredita la funzione di tempio, anche per via dei simboli che caratterizzano l'intera costruzione.
    ADM_CastelDelMonte20100818_196.jpg
  • Castel del Monte - Puglia - Interno. Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima facente parte del vicino comune di Andria. Inserito nel 1996 tra i monumenti patrimonio dell'Unesco, Castel del Monte conserva da secoli il mistero della sua funzione. La forma a pianta ottagonale ha ispirato le più diverse ipotesi sul motivo della sua costruzione: scartata la funzione di torretta di difesa (per la mancanza di strutture militari e delle scale a chiocciola costruite in senso antiorario, a svantaggio dei soldati costretti a impugnare le armi con la mano sinistra), scartata la funzione residenza di caccia a causa della mancanza di stalle, si accredita la funzione di tempio, anche per via dei simboli che caratterizzano l'intera costruzione.
    ADM_CastelDelMonte20100818_155.jpg
  • Castel del Monte - Puglia - Castel del Monte domina le Murgie. Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima facente parte del vicino comune di Andria. La Murgia è una subregione pugliese che si estende per circa 4000 km² nel centro della Puglia centrale. Il nome deriva dalla parola latina "murex", che significa roccia aguzza. La Murgia è un territorio carsico coltivato a olivi (per la produzione di olio d'oliva DOP), vite biologica e numerosi alberi da frutto come mandorli, ciliegi e gelsi.
    ADM_CastelDelMonte20100818_042.jpg
  • Ostuni - Concattedrale. Ha una caratteristica facciata di tarde forme gotiche, tripartita da lesene. La parte centrale termina con un timpano formato da due archi inflessi, le ali con due mezze lunette; timpano e lunette hanno un coronamento di archetti trilobi a profilo seghettato su mensole scolpite, che si prolunga sui fianchi e attorno al transetto. La facciata è aperta da tre eleganti portali ogivali (nella lunetta di quello mediano un bassorilievo raffigura la Madonna col Bambino in gloria) sormontati ciascuno da un rosone, di cui quello centrale, notevolmente più grande, ha 24 raggi. Altri rosoni sono nelle testate del transetto. L'interno, a croce latina a tre navate su colonne, è stato rifatto in epoca settecentesca, con soffitto piano dipinto e cappelle barocche (presso l'ingresso, rimane una colonna della costruzione primitiva). Al termine della navata sinistra è collocato un altare in legno del 1734 con busti dei santi Oronzo, Biagio e Agostino. Nell'abside vi è un coro in legno di noce riccamente intagliato (XVII secolo). Nella navata destra sepolcro del vescovo Filo (1720); nell'ultima cappella c'era una Madonna col Bambino e Santi, di Jacopo Palma il Giovane (trafugata). L'Archivio capitolare possiede oltre 200 pergamene dal 1137. Dal 1986 è concattedrale dell'arcidiocesi di Brindisi-Ostuni.
    ADM_Ostuni20101121_0036.jpg
  • Ostuni è un comune italiano di 32.182 abitanti della provincia di Brindisi in Puglia. Detta anche Città Bianca, per via del suo caratteristico centro storico che un tempo era interamente dipinto con calce bianca, oggi solo parzialmente. Insieme a Taranto e Santa Maria di Leuca, costituisce uno dei vertici ideali della penisola salentina. Rinomato centro turistico, nel 2008, 2009, 2010, 2011 e 2012 ha ricevuto la Bandiera Blu[4] e le cinque vele di Legambiente per la pulizia delle acque della sua costa e per la qualità dei servizi offerti. Nel 2005, inoltre, la Regione Puglia ha riconosciuto il comune come "località turistica".
    ADM_Ostuni20101121_0032.jpg
  • Ostuni - Piazza - Ostuni è un comune italiano di 32.182 abitanti della provincia di Brindisi in Puglia. Detta anche Città Bianca, per via del suo caratteristico centro storico che un tempo era interamente dipinto con calce bianca, oggi solo parzialmente. Insieme a Taranto e Santa Maria di Leuca, costituisce uno dei vertici ideali della penisola salentina. Rinomato centro turistico, nel 2008, 2009, 2010, 2011 e 2012 ha ricevuto la Bandiera Blu[4] e le cinque vele di Legambiente per la pulizia delle acque della sua costa e per la qualità dei servizi offerti. Nel 2005, inoltre, la Regione Puglia ha riconosciuto il comune come "località turistica".
    ADM_Ostuni20101121_0005.jpg
  • Castel del Monte - Puglia - Esterno. Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima facente parte del vicino comune di Andria. Inserito nel 1996 tra i monumenti patrimonio dell'Unesco, Castel del Monte conserva da secoli il mistero della sua funzione. La forma a pianta ottagonale ha ispirato le più diverse ipotesi sul motivo della sua costruzione: scartata la funzione di torretta di difesa (per la mancanza di strutture militari e delle scale a chiocciola costruite in senso antiorario, a svantaggio dei soldati costretti a impugnare le armi con la mano sinistra), scartata la funzione residenza di caccia a causa della mancanza di stalle, si accredita la funzione di tempio, anche per via dei simboli che caratterizzano l'intera costruzione.
    ADM_CastelDelMonte20100818_323.jpg
  • Castel del Monte - Puglia - Esterno. Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima facente parte del vicino comune di Andria. Inserito nel 1996 tra i monumenti patrimonio dell'Unesco, Castel del Monte conserva da secoli il mistero della sua funzione. La forma a pianta ottagonale ha ispirato le più diverse ipotesi sul motivo della sua costruzione: scartata la funzione di torretta di difesa (per la mancanza di strutture militari e delle scale a chiocciola costruite in senso antiorario, a svantaggio dei soldati costretti a impugnare le armi con la mano sinistra), scartata la funzione residenza di caccia a causa della mancanza di stalle, si accredita la funzione di tempio, anche per via dei simboli che caratterizzano l'intera costruzione.
    ADM_CastelDelMonte20100818_291.jpg
  • Castel del Monte - Puglia - Esterno. Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima facente parte del vicino comune di Andria. Inserito nel 1996 tra i monumenti patrimonio dell'Unesco, Castel del Monte conserva da secoli il mistero della sua funzione. La forma a pianta ottagonale ha ispirato le più diverse ipotesi sul motivo della sua costruzione: scartata la funzione di torretta di difesa (per la mancanza di strutture militari e delle scale a chiocciola costruite in senso antiorario, a svantaggio dei soldati costretti a impugnare le armi con la mano sinistra), scartata la funzione residenza di caccia a causa della mancanza di stalle, si accredita la funzione di tempio, anche per via dei simboli che caratterizzano l'intera costruzione.
    ADM_CastelDelMonte20100818_261.jpg
  • Castel del Monte - Puglia - Campagna nei pressi di Castel del Monte. La Murgia è una subregione pugliese che si estende per circa 4000 km² nel centro della Puglia centrale. Il nome deriva dalla parola latina "murex", che significa roccia aguzza. La Murgia è un territorio carsico coltivato a olivi (per la produzione di olio d'oliva DOP), vite biologica e numerosi alberi da frutto come mandorli, ciliegi e gelsi.
    ADM_CastelDelMonte20100818_217.jpg
  • Castel del Monte - Puglia - Interno. Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima facente parte del vicino comune di Andria. Inserito nel 1996 tra i monumenti patrimonio dell'Unesco, Castel del Monte conserva da secoli il mistero della sua funzione. La forma a pianta ottagonale ha ispirato le più diverse ipotesi sul motivo della sua costruzione: scartata la funzione di torretta di difesa (per la mancanza di strutture militari e delle scale a chiocciola costruite in senso antiorario, a svantaggio dei soldati costretti a impugnare le armi con la mano sinistra), scartata la funzione residenza di caccia a causa della mancanza di stalle, si accredita la funzione di tempio, anche per via dei simboli che caratterizzano l'intera costruzione.
    ADM_CastelDelMonte20100818_184.jpg
  • Castel del Monte - Puglia - Visitatori. Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima facente parte del vicino comune di Andria. Inserito nel 1996 tra i monumenti patrimonio dell'Unesco, Castel del Monte conserva da secoli il mistero della sua funzione. La forma a pianta ottagonale ha ispirato le più diverse ipotesi sul motivo della sua costruzione: scartata la funzione di torretta di difesa (per la mancanza di strutture militari e delle scale a chiocciola costruite in senso antiorario, a svantaggio dei soldati costretti a impugnare le armi con la mano sinistra), scartata la funzione residenza di caccia a causa della mancanza di stalle, si accredita la funzione di tempio, anche per via dei simboli che caratterizzano l'intera costruzione.
    ADM_CastelDelMonte20100818_172.jpg
  • Castel del Monte - Puglia - Visitatori. Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima facente parte del vicino comune di Andria. Inserito nel 1996 tra i monumenti patrimonio dell'Unesco, Castel del Monte conserva da secoli il mistero della sua funzione. La forma a pianta ottagonale ha ispirato le più diverse ipotesi sul motivo della sua costruzione: scartata la funzione di torretta di difesa (per la mancanza di strutture militari e delle scale a chiocciola costruite in senso antiorario, a svantaggio dei soldati costretti a impugnare le armi con la mano sinistra), scartata la funzione residenza di caccia a causa della mancanza di stalle, si accredita la funzione di tempio, anche per via dei simboli che caratterizzano l'intera costruzione.
    ADM_CastelDelMonte20100818_131.jpg
  • Castel del Monte - Puglia - Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima facente parte del vicino comune di Andria. Inserito nel 1996 tra i monumenti patrimonio dell'Unesco, Castel del Monte conserva da secoli il mistero della sua funzione. La forma a pianta ottagonale ha ispirato le più diverse ipotesi sul motivo della sua costruzione: scartata la funzione di torretta di difesa (per la mancanza di strutture militari e delle scale a chiocciola costruite in senso antiorario, a svantaggio dei soldati costretti a impugnare le armi con la mano sinistra), scartata la funzione residenza di caccia a causa della mancanza di stalle, si accredita la funzione di tempio, anche per via dei simboli che caratterizzano l'intera costruzione.
    ADM_CastelDelMonte20100818_065.jpg
  • Castel del Monte - Puglia - Castel del Monte domina le Murgie. Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima facente parte del vicino comune di Andria. La Murgia è una subregione pugliese che si estende per circa 4000 km² nel centro della Puglia centrale. Il nome deriva dalla parola latina "murex", che significa roccia aguzza. La Murgia è un territorio carsico coltivato a olivi (per la produzione di olio d'oliva DOP), vite biologica e numerosi alberi da frutto come mandorli, ciliegi e gelsi.
    ADM_CastelDelMonte20100818_047.jpg
  • Ostuni - Concattedrale, interno - Ostuni è un comune italiano di 32.182 abitanti della provincia di Brindisi in Puglia. Detta anche Città Bianca, per via del suo caratteristico centro storico che un tempo era interamente dipinto con calce bianca, oggi solo parzialmente. Insieme a Taranto e Santa Maria di Leuca, costituisce uno dei vertici ideali della penisola salentina. Rinomato centro turistico, nel 2008, 2009, 2010, 2011 e 2012 ha ricevuto la Bandiera Blu[4] e le cinque vele di Legambiente per la pulizia delle acque della sua costa e per la qualità dei servizi offerti. Nel 2005, inoltre, la Regione Puglia ha riconosciuto il comune come "località turistica".
    ADM_Ostuni20101121_0072.jpg
  • Ostuni.Puglia -
    ADM_Ostuni20101121_0028.jpg
  • Ostuni - Piazza - Ostuni è un comune italiano di 32.182 abitanti della provincia di Brindisi in Puglia. Detta anche Città Bianca, per via del suo caratteristico centro storico che un tempo era interamente dipinto con calce bianca, oggi solo parzialmente. Insieme a Taranto e Santa Maria di Leuca, costituisce uno dei vertici ideali della penisola salentina. Rinomato centro turistico, nel 2008, 2009, 2010, 2011 e 2012 ha ricevuto la Bandiera Blu[4] e le cinque vele di Legambiente per la pulizia delle acque della sua costa e per la qualità dei servizi offerti. Nel 2005, inoltre, la Regione Puglia ha riconosciuto il comune come "località turistica".
    ADM_Ostuni20101121_0022.jpg
  • Ostuni - Brindisi - Puglia - 2010. Vista dalla collina.
    ADM_Ostuni20101121_0240.jpg
  • Castel del Monte - Puglia - Esterno. Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima facente parte del vicino comune di Andria. Inserito nel 1996 tra i monumenti patrimonio dell'Unesco, Castel del Monte conserva da secoli il mistero della sua funzione. La forma a pianta ottagonale ha ispirato le più diverse ipotesi sul motivo della sua costruzione: scartata la funzione di torretta di difesa (per la mancanza di strutture militari e delle scale a chiocciola costruite in senso antiorario, a svantaggio dei soldati costretti a impugnare le armi con la mano sinistra), scartata la funzione residenza di caccia a causa della mancanza di stalle, si accredita la funzione di tempio, anche per via dei simboli che caratterizzano l'intera costruzione.
    ADM_CastelDelMonte20100818_319.jpg
  • Castel del Monte - Puglia - Campagna nei pressi di Castel del Monte. La Murgia è una subregione pugliese che si estende per circa 4000 km² nel centro della Puglia centrale. Il nome deriva dalla parola latina "murex", che significa roccia aguzza. La Murgia è un territorio carsico coltivato a olivi (per la produzione di olio d'oliva DOP), vite biologica e numerosi alberi da frutto come mandorli, ciliegi e gelsi.
    ADM_CastelDelMonte20100818_272.jpg
  • Castel del Monte - Puglia - Interno. Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima facente parte del vicino comune di Andria. Inserito nel 1996 tra i monumenti patrimonio dell'Unesco, Castel del Monte conserva da secoli il mistero della sua funzione. La forma a pianta ottagonale ha ispirato le più diverse ipotesi sul motivo della sua costruzione: scartata la funzione di torretta di difesa (per la mancanza di strutture militari e delle scale a chiocciola costruite in senso antiorario, a svantaggio dei soldati costretti a impugnare le armi con la mano sinistra), scartata la funzione residenza di caccia a causa della mancanza di stalle, si accredita la funzione di tempio, anche per via dei simboli che caratterizzano l'intera costruzione.
    ADM_CastelDelMonte20100818_233.jpg
  • Castel del Monte - Puglia - Interno. Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima facente parte del vicino comune di Andria. Inserito nel 1996 tra i monumenti patrimonio dell'Unesco, Castel del Monte conserva da secoli il mistero della sua funzione. La forma a pianta ottagonale ha ispirato le più diverse ipotesi sul motivo della sua costruzione: scartata la funzione di torretta di difesa (per la mancanza di strutture militari e delle scale a chiocciola costruite in senso antiorario, a svantaggio dei soldati costretti a impugnare le armi con la mano sinistra), scartata la funzione residenza di caccia a causa della mancanza di stalle, si accredita la funzione di tempio, anche per via dei simboli che caratterizzano l'intera costruzione.
    ADM_CastelDelMonte20100818_214.jpg
  • Castel del Monte - Puglia - Castel del Monte domina le Murgie. Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima facente parte del vicino comune di Andria. Inserito nel 1996 tra i monumenti patrimonio dell'Unesco, Castel del Monte conserva da secoli il mistero della sua funzione. La forma a pianta ottagonale ha ispirato le più diverse ipotesi sul motivo della sua costruzione: scartata la funzione di torretta di difesa (per la mancanza di strutture militari e delle scale a chiocciola costruite in senso antiorario, a svantaggio dei soldati costretti a impugnare le armi con la mano sinistra), scartata la funzione residenza di caccia a causa della mancanza di stalle, si accredita la funzione di tempio, anche per via dei simboli che caratterizzano l'intera costruzione.
    ADM_CastelDelMonte20100818_103.jpg
  • Castel del Monte - Puglia - Particolare della sezione ottogonale. Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima facente parte del vicino comune di Andria. Inserito nel 1996 tra i monumenti patrimonio dell'Unesco, Castel del Monte conserva da secoli il mistero della sua funzione. La forma a pianta ottagonale ha ispirato le più diverse ipotesi sul motivo della sua costruzione: scartata la funzione di torretta di difesa (per la mancanza di strutture militari e delle scale a chiocciola costruite in senso antiorario, a svantaggio dei soldati costretti a impugnare le armi con la mano sinistra), scartata la funzione residenza di caccia a causa della mancanza di stalle, si accredita la funzione di tempio, anche per via dei simboli che caratterizzano l'intera costruzione.
    ADM_CastelDelMonte20100818_081.jpg
  • Castel del Monte - Puglia - Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima facente parte del vicino comune di Andria. Inserito nel 1996 tra i monumenti patrimonio dell'Unesco, Castel del Monte conserva da secoli il mistero della sua funzione. La forma a pianta ottagonale ha ispirato le più diverse ipotesi sul motivo della sua costruzione: scartata la funzione di torretta di difesa (per la mancanza di strutture militari e delle scale a chiocciola costruite in senso antiorario, a svantaggio dei soldati costretti a impugnare le armi con la mano sinistra), scartata la funzione residenza di caccia a causa della mancanza di stalle, si accredita la funzione di tempio, anche per via dei simboli che caratterizzano l'intera costruzione.
    ADM_CastelDelMonte20100818_063.jpg
  • Castel del Monte - Puglia - Visitatori. Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima facente parte del vicino comune di Andria. Inserito nel 1996 tra i monumenti patrimonio dell'Unesco, Castel del Monte conserva da secoli il mistero della sua funzione. La forma a pianta ottagonale ha ispirato le più diverse ipotesi sul motivo della sua costruzione: scartata la funzione di torretta di difesa (per la mancanza di strutture militari e delle scale a chiocciola costruite in senso antiorario, a svantaggio dei soldati costretti a impugnare le armi con la mano sinistra), scartata la funzione residenza di caccia a causa della mancanza di stalle, si accredita la funzione di tempio, anche per via dei simboli che caratterizzano l'intera costruzione.
    ADM_CastelDelMonte20100818_072.jpg
  • Castel del Monte - Puglia - Interno. Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima facente parte del vicino comune di Andria. Inserito nel 1996 tra i monumenti patrimonio dell'Unesco, Castel del Monte conserva da secoli il mistero della sua funzione. La forma a pianta ottagonale ha ispirato le più diverse ipotesi sul motivo della sua costruzione: scartata la funzione di torretta di difesa (per la mancanza di strutture militari e delle scale a chiocciola costruite in senso antiorario, a svantaggio dei soldati costretti a impugnare le armi con la mano sinistra), scartata la funzione residenza di caccia a causa della mancanza di stalle, si accredita la funzione di tempio, anche per via dei simboli che caratterizzano l'intera costruzione.
    ADM_CastelDelMonte20100818_205.jpg
  • Castel del Monte - Puglia - Campagna nei pressi di Castel del Monte. La Murgia è una subregione pugliese che si estende per circa 4000 km² nel centro della Puglia centrale. Il nome deriva dalla parola latina "murex", che significa roccia aguzza. La Murgia è un territorio carsico coltivato a olivi (per la produzione di olio d'oliva DOP), vite biologica e numerosi alberi da frutto come mandorli, ciliegi e gelsi.
    ADM_CastelDelMonte20100818_038.jpg
  • leva del freno di emergenza posta in alto a destra della porta di ingresso/uscita del treno.  Reportage che analizza le situazioni che si incontrano durante un viaggio lungo le linee ferroviarie delle Ferrovie Sud Est nel Salento
    D_LFerroviaSudEst129.jpg
  • iscrizione oramai decadente della stazione di Galatina, posta all'ingresso laterale in alto con caratteri molto grandi in modo che fossero visibili dal treno in arrivo. Reportage che racconta le situazioni che si incontrano durante un viaggio lungo le linee ferroviarie SUD EST nel salento.
    DL_FerroviaSudEst015.jpg
  • Laboratorio in cui l'artigiano lavora il legno di ulivo per ottenere utensili da cucina. In alto a destra il cartello indica che si vende olio "exta" vergine d'oliva.
    Ostuni_DU_20100620_0047.jpg
  • Laboratorio in cui l'artigiano lavora il legno di ulivo per ottenere utensili da cucina. In alto a destra il cartello indica che si vende olio "exta" vergine d'oliva.
    Ostuni_DU_20100620_0050.jpg
  • Cortile interno dell' ex seminario in piazza Duomo. Nel cortile porticato sorge il celebre pozzo barocco riccamente decorato con tralci d’acanto, grappoli d’uva, putti e festoni, anch’esso opera del Cino. La struttura del pozzo si presenta rialzata su quattro gradoni circolari ampiamente decorati e culmina in alto con dei delicatissimi e accurati putti che sorreggono l’arco sulla cui sommità è posta una statua rappresentante una figura femminile.
    AR_LECCE20130520_0106.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_324.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_151.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_026.jpg
  • Chiesa di San Giovanni Battista. Realizzata nel 1690-1691 da Giuseppe Zimbalo fu consacrata nel 1728 da Vincenzo Maria d'Aragona, arcivescovo di Cosenza. Il prospetto è diviso in due ordini da una balaustra con statue; in basso, il grande portale centrale è sormontato dalla statua di san Domenico di Guzman ed è fiancheggiato da due colonne scanalate a spirale, con capitelli decorati; in alto, la grande finestra centrale è fiancheggiata da trofei di fiori; un'altra balaustra divide il secondo ordine dal timpano dal grande effetto plastico. La pianta è a croce greca e all'interno, lungo tutto il perimetro, presenta ricchi altari. Il pulpito è l'unico delle chiese leccesi ad essere realizzato in pietra leccese. La copertura è a capriate lignee.
    AR_LECCE20130127_0006.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_308.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_271.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_220.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_178.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_169.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_158.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_117.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_085.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_053.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_050.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_019.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_005.jpg
  • Chiesa di San Giovanni Battista. Realizzata nel 1690-1691 da Giuseppe Zimbalo fu consacrata nel 1728 da Vincenzo Maria d'Aragona, arcivescovo di Cosenza. Il prospetto è diviso in due ordini da una balaustra con statue; in basso, il grande portale centrale è sormontato dalla statua di san Domenico di Guzman ed è fiancheggiato da due colonne scanalate a spirale, con capitelli decorati; in alto, la grande finestra centrale è fiancheggiata da trofei di fiori; un'altra balaustra divide il secondo ordine dal timpano dal grande effetto plastico. La pianta è a croce greca e all'interno, lungo tutto il perimetro, presenta ricchi altari. Il pulpito è l'unico delle chiese leccesi ad essere realizzato in pietra leccese. La copertura è a capriate lignee.
    AR_LECCE20130127_0014.jpg
  • Chiesa di San Giovanni Battista. Realizzata nel 1690-1691 da Giuseppe Zimbalo fu consacrata nel 1728 da Vincenzo Maria d'Aragona, arcivescovo di Cosenza. Il prospetto è diviso in due ordini da una balaustra con statue; in basso, il grande portale centrale è sormontato dalla statua di san Domenico di Guzman ed è fiancheggiato da due colonne scanalate a spirale, con capitelli decorati; in alto, la grande finestra centrale è fiancheggiata da trofei di fiori; un'altra balaustra divide il secondo ordine dal timpano dal grande effetto plastico. La pianta è a croce greca e all'interno, lungo tutto il perimetro, presenta ricchi altari. Il pulpito è l'unico delle chiese leccesi ad essere realizzato in pietra leccese. La copertura è a capriate lignee.
    AR_LECCE20130127_0005.jpg
  • Chiesa di San Giovanni Battista. Realizzata nel 1690-1691 da Giuseppe Zimbalo fu consacrata nel 1728 da Vincenzo Maria d'Aragona, arcivescovo di Cosenza. Il prospetto è diviso in due ordini da una balaustra con statue; in basso, il grande portale centrale è sormontato dalla statua di san Domenico di Guzman ed è fiancheggiato da due colonne scanalate a spirale, con capitelli decorati; in alto, la grande finestra centrale è fiancheggiata da trofei di fiori; un'altra balaustra divide il secondo ordine dal timpano dal grande effetto plastico. La pianta è a croce greca e all'interno, lungo tutto il perimetro, presenta ricchi altari. Il pulpito è l'unico delle chiese leccesi ad essere realizzato in pietra leccese. La copertura è a capriate lignee.
    AR_LECCE20130127_0004.jpg
  • Chiesa di San Giovanni Battista. Realizzata nel 1690-1691 da Giuseppe Zimbalo fu consacrata nel 1728 da Vincenzo Maria d'Aragona, arcivescovo di Cosenza. Il prospetto è diviso in due ordini da una balaustra con statue; in basso, il grande portale centrale è sormontato dalla statua di san Domenico di Guzman ed è fiancheggiato da due colonne scanalate a spirale, con capitelli decorati; in alto, la grande finestra centrale è fiancheggiata da trofei di fiori; un'altra balaustra divide il secondo ordine dal timpano dal grande effetto plastico. La pianta è a croce greca e all'interno, lungo tutto il perimetro, presenta ricchi altari. Il pulpito è l'unico delle chiese leccesi ad essere realizzato in pietra leccese. La copertura è a capriate lignee.
    AR_LECCE20130127_0002.jpg
  • Galatina - Cantine Aperte 2010 - Azienda Agricola Valle dell'Asso - Le botti inferiori contengono il vino più vecchio e man mano viene spostato nelle botti più in alto.
    ADM_GalatinaCA20100530_042.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_367.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_310.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_275.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_252.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_195.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_171.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_130.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_110.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_104.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_099.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_058.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_035.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_027.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_010.jpg
  • Convento dei frati Predicatori di San Domenico fondato con bolla papale di Eugenio V, datata al 15 giugno 1442. La forza dell'ordine dei Domenicani nel Meridione si riflette, inevitabilmente, nella vitalità delle strutture conventuali le quali alternano periodi di intensa attività a periodi di forte contrazione. Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l'ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità. Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza. La cripta intitolata a SS. Annunziata era ritenuta un luogo in cui avvenivano miracoli. La tradizione narra, infatti, che una palla di cannone in pietra viva sfondò il tetto della cripta e , senza arrecare ulteriori danni, si fermò ai piedi dell'altare. Per questo la cripta divenne luogo sacro e miracoloso, meta di importanti pellegrinaggi.
    ADM_ConventoDominicani05162013_004.jpg
  • Chiesa di San Giovanni Battista. Realizzata nel 1690-1691 da Giuseppe Zimbalo fu consacrata nel 1728 da Vincenzo Maria d'Aragona, arcivescovo di Cosenza. Il prospetto è diviso in due ordini da una balaustra con statue; in basso, il grande portale centrale è sormontato dalla statua di san Domenico di Guzman ed è fiancheggiato da due colonne scanalate a spirale, con capitelli decorati; in alto, la grande finestra centrale è fiancheggiata da trofei di fiori; un'altra balaustra divide il secondo ordine dal timpano dal grande effetto plastico. La pianta è a croce greca e all'interno, lungo tutto il perimetro, presenta ricchi altari. Il pulpito è l'unico delle chiese leccesi ad essere realizzato in pietra leccese. La copertura è a capriate lignee.
    AR_LECCE20130127_0016.jpg
  • Chiesa di San Giovanni Battista. Realizzata nel 1690-1691 da Giuseppe Zimbalo fu consacrata nel 1728 da Vincenzo Maria d'Aragona, arcivescovo di Cosenza. Il prospetto è diviso in due ordini da una balaustra con statue; in basso, il grande portale centrale è sormontato dalla statua di san Domenico di Guzman ed è fiancheggiato da due colonne scanalate a spirale, con capitelli decorati; in alto, la grande finestra centrale è fiancheggiata da trofei di fiori; un'altra balaustra divide il secondo ordine dal timpano dal grande effetto plastico. La pianta è a croce greca e all'interno, lungo tutto il perimetro, presenta ricchi altari. Il pulpito è l'unico delle chiese leccesi ad essere realizzato in pietra leccese. La copertura è a capriate lignee.
    AR_LECCE20130127_0015.jpg
  • Chiesa di San Giovanni Battista. Realizzata nel 1690-1691 da Giuseppe Zimbalo fu consacrata nel 1728 da Vincenzo Maria d'Aragona, arcivescovo di Cosenza. Il prospetto è diviso in due ordini da una balaustra con statue; in basso, il grande portale centrale è sormontato dalla statua di san Domenico di Guzman ed è fiancheggiato da due colonne scanalate a spirale, con capitelli decorati; in alto, la grande finestra centrale è fiancheggiata da trofei di fiori; un'altra balaustra divide il secondo ordine dal timpano dal grande effetto plastico. La pianta è a croce greca e all'interno, lungo tutto il perimetro, presenta ricchi altari. Il pulpito è l'unico delle chiese leccesi ad essere realizzato in pietra leccese. La copertura è a capriate lignee.
    AR_LECCE20130127_0013.jpg
  • Chiesa di San Giovanni Battista. Realizzata nel 1690-1691 da Giuseppe Zimbalo fu consacrata nel 1728 da Vincenzo Maria d'Aragona, arcivescovo di Cosenza. Il prospetto è diviso in due ordini da una balaustra con statue; in basso, il grande portale centrale è sormontato dalla statua di san Domenico di Guzman ed è fiancheggiato da due colonne scanalate a spirale, con capitelli decorati; in alto, la grande finestra centrale è fiancheggiata da trofei di fiori; un'altra balaustra divide il secondo ordine dal timpano dal grande effetto plastico. La pianta è a croce greca e all'interno, lungo tutto il perimetro, presenta ricchi altari. Il pulpito è l'unico delle chiese leccesi ad essere realizzato in pietra leccese. La copertura è a capriate lignee.
    AR_LECCE20130127_0012.jpg
  • Chiesa di San Giovanni Battista. Realizzata nel 1690-1691 da Giuseppe Zimbalo fu consacrata nel 1728 da Vincenzo Maria d'Aragona, arcivescovo di Cosenza. Il prospetto è diviso in due ordini da una balaustra con statue; in basso, il grande portale centrale è sormontato dalla statua di san Domenico di Guzman ed è fiancheggiato da due colonne scanalate a spirale, con capitelli decorati; in alto, la grande finestra centrale è fiancheggiata da trofei di fiori; un'altra balaustra divide il secondo ordine dal timpano dal grande effetto plastico. La pianta è a croce greca e all'interno, lungo tutto il perimetro, presenta ricchi altari. Il pulpito è l'unico delle chiese leccesi ad essere realizzato in pietra leccese. La copertura è a capriate lignee.
    AR_LECCE20130127_0003.jpg
Next