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La Vendemmia

24 images Created 23 Jun 2010

La Vendemmia, fotografia © Giorgio D'Aria
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  • Un tendone abbandonato nella periferia di San Pancrazio Sal. Anche se abbandonato, non coltivato e curato da un contadino continua anno dopo anno a produrre uva. Il vigneto si trova a San Pancrazio Salentino in provincia di Brindisi.
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  • Grappoli d'uva cresciuti su di un vigneto giovane di tipo controspalliera; questo vigneto si trova a San Pancrazio Salentino in provincia di Brindisi; la qualità dell'uva è di tipo negramaro
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  • Tipica vendemmia manuale; l'uva è di tipo negramaro cresciuta su di un vigneto ad alberello pugliese di circa 30 anni di età; il vigneto si trova a San Pancrazio Salentino
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  • Una mano che adagia delicatamente i grappoli d'uva nelle "tinelle". La varietà dell'uva è negramaro raccolta nelle campagne di San Pancrazio Salentino in provincia di brindisi. Questi grappoli verranno utilizzati per la produzione di vino novello, cioè un vino giovane che verrà consumato entro tre mesi (novembre-dicembre-gennaio) proprio perchè alla fine di questo periodo il vino perde le sue caratteristiche di dolcezza e freschezza per diventare un vino normale da tavola.
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  • Tipici guanti da lavoro in gomma. Questi guanti, oltre ad avere un compito di protezione verso urti e tagli, servivano per evitare che i coloranti presenti nell'uva colorassero di nero le mani dei contadini.
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  • Questo è ciò che rimane dopo la spremitura dell'uva; quest'ultima, dopo esser stata messa nella tinozza e spremuta, assume la forma della tinozza stessa; ciò che ne rimane sono degli acini schiacciati che molto spesso venivano riutilizzati per realizzare l'acqua-vite.
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  • Questa macchina in gergo serve per trasportare l'uva verso la spremitura, ma per i contadini viene comunemente chiamata "carolla".
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  • Il vecchietto, proprietario della cantina mi mostra dove avviene la trasformazione del mosto in vino; molto spesso le vasche dove veniva confluito il mosto si trovavano sotto il pavimento delle cantine.
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  • Questo"pozzo" altro non è che una vasca dove si conserva il mosto che diventerà vino dopo la sua fermentazione; sui bordi della bocca della vasca venivano messi dei rametti di timo che, secondo le credenze popolari, fungevano da antisettico e per non far salire il grado di acidità del mosto.
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  • Una volta spremuta l'uva, la si lascia riposare per un giorno dentro delle grosse vasche di plastica insieme alle bucce; questo procedimento serve affinchè il mosto si colori e si riempia di lieviti che attiveranno la prima fermentazione chiamata tumultuosa. Nel corso della giornata le bucce si compattano formando un tappo; questo tappo di volta in volta viene rotto grazie all'ausilio di un grosso bastone. La rottura del tappo fà si che fuoriesca l'anidride carbonica che si viene a creane in questa prima fermentazione.
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  • Questi anelli sono delle graffe che servono ad unire due tubi per il travaso del vino dalle cisterne.
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  • Tre contadino fanno un travaso del mosto da una tinozza all'altra. Questo mosto verrà messo a riposo per una notte con le bucce affinchè acquisti il tipico colore rosso.
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  • Una veduta della fuoriuscita del mosto. Durante la prima spremitura possono capitare i vinaccioli e parte delle bucce. Tutti questi elementi danno caratteristiche organolettiche al vino.
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  • Il travaso del mosto con evidente contenuto di vinaccioli e bucce viene messo a riposo per poi iniziare la fermentazione.
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  • Questo contadino versa l'ultimo secchio di mosto nella vasca. Il mosto riposerà per una notte per poi iniziare la fermentazione.
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  • Questo è ciò che rimane dei grappoli d'uva pigiati. Queste, chiamate vinacce, in passato venivano riutilizzate per fare l'acqua vite.
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  • Questo mosto mostra i primi segni della fermentazione; la fuoriuscita di anidride carbonica forma delle evidenti bolle. Questa prima fermentazione viene detta tumultuosa proprio perchè la produzione di anidride è alta.
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  • A fine giornata tutti i contadini mettono a posto la cantina ripulendola, affinchè sia tutto in ordine.
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  • Alla fine della vendemmia di solito vengono lasciati sulla pianta i grappoli d'uva un pò acerbi che potrebbero abbassare la gradazione zuccherina del mosto. Questo è ciò che ne rimane nel periodo invernale.
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  • Questo è un vigneto ad alberello pugliese di circa 50 anni di età. Attualmente questo vigneto non esiste più; al suo posto sono stati messi dei pannelli solari.
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  • Questo alberello pugliese di varietà negramaro ha circa 50 anni di età.
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  • Dopo un violento acquazzone si è ristagnata l'acqua in questo vigneto ed ha creato una bellissima luce durante il tramonto
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