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AFC Commissario Ricciardi

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  • Bari Palazzo D-Domus (de Gemmis)<br />
Referente contatto Sig.ra Angela Favia - tel 080.5238659<br />
 Elegante palazzo ottocentesco dei Baroni de Gemmis, neoclassico. Sulla facciata è posta una lapide marmorea in ricordo di Giuseppe Garibaldi, accolto nel suo arrivo a Bari dal Barone patriota Nicola de Gemmis, primo Sindaco di Bari. Il Palazzo ospitò anche la raccolta del bibliofilo ing. Gennaro de Gemmis, fondatore della omonima biblioteca, la più ampia sulla storia della Puglia.[19]. Il Palazzo fu requisito per usi militari durante la Seconda Guerra Mondiale.
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  • Bari Palazzo D-Domus (de Gemmis)<br />
Referente contatto Sig.ra Angela Favia - tel 080.5238659<br />
 Elegante palazzo ottocentesco dei Baroni de Gemmis, neoclassico. Sulla facciata è posta una lapide marmorea in ricordo di Giuseppe Garibaldi, accolto nel suo arrivo a Bari dal Barone patriota Nicola de Gemmis, primo Sindaco di Bari. Il Palazzo ospitò anche la raccolta del bibliofilo ing. Gennaro de Gemmis, fondatore della omonima biblioteca, la più ampia sulla storia della Puglia.[19]. Il Palazzo fu requisito per usi militari durante la Seconda Guerra Mondiale.
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  • Bari Palazzo D-Domus (de Gemmis)<br />
Referente contatto Sig.ra Angela Favia - tel 080.5238659<br />
 Elegante palazzo ottocentesco dei Baroni de Gemmis, neoclassico. Sulla facciata è posta una lapide marmorea in ricordo di Giuseppe Garibaldi, accolto nel suo arrivo a Bari dal Barone patriota Nicola de Gemmis, primo Sindaco di Bari. Il Palazzo ospitò anche la raccolta del bibliofilo ing. Gennaro de Gemmis, fondatore della omonima biblioteca, la più ampia sulla storia della Puglia.[19]. Il Palazzo fu requisito per usi militari durante la Seconda Guerra Mondiale.
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  • Bari Palazzo D-Domus (de Gemmis)<br />
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 Elegante palazzo ottocentesco dei Baroni de Gemmis, neoclassico. Sulla facciata è posta una lapide marmorea in ricordo di Giuseppe Garibaldi, accolto nel suo arrivo a Bari dal Barone patriota Nicola de Gemmis, primo Sindaco di Bari. Il Palazzo ospitò anche la raccolta del bibliofilo ing. Gennaro de Gemmis, fondatore della omonima biblioteca, la più ampia sulla storia della Puglia.[19]. Il Palazzo fu requisito per usi militari durante la Seconda Guerra Mondiale.
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  • Bari Palazzo D-Domus (de Gemmis)<br />
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 Elegante palazzo ottocentesco dei Baroni de Gemmis, neoclassico. Sulla facciata è posta una lapide marmorea in ricordo di Giuseppe Garibaldi, accolto nel suo arrivo a Bari dal Barone patriota Nicola de Gemmis, primo Sindaco di Bari. Il Palazzo ospitò anche la raccolta del bibliofilo ing. Gennaro de Gemmis, fondatore della omonima biblioteca, la più ampia sulla storia della Puglia.[19]. Il Palazzo fu requisito per usi militari durante la Seconda Guerra Mondiale.
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  • Bari Palazzo D-Domus (de Gemmis)<br />
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 Elegante palazzo ottocentesco dei Baroni de Gemmis, neoclassico. Sulla facciata è posta una lapide marmorea in ricordo di Giuseppe Garibaldi, accolto nel suo arrivo a Bari dal Barone patriota Nicola de Gemmis, primo Sindaco di Bari. Il Palazzo ospitò anche la raccolta del bibliofilo ing. Gennaro de Gemmis, fondatore della omonima biblioteca, la più ampia sulla storia della Puglia.[19]. Il Palazzo fu requisito per usi militari durante la Seconda Guerra Mondiale.
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  • Bari Palazzo D-Domus (de Gemmis)<br />
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 Elegante palazzo ottocentesco dei Baroni de Gemmis, neoclassico. Sulla facciata è posta una lapide marmorea in ricordo di Giuseppe Garibaldi, accolto nel suo arrivo a Bari dal Barone patriota Nicola de Gemmis, primo Sindaco di Bari. Il Palazzo ospitò anche la raccolta del bibliofilo ing. Gennaro de Gemmis, fondatore della omonima biblioteca, la più ampia sulla storia della Puglia.[19]. Il Palazzo fu requisito per usi militari durante la Seconda Guerra Mondiale.
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  • Bari Palazzo D-Domus (de Gemmis)<br />
Referente contatto Sig.ra Angela Favia - tel 080.5238659<br />
 Elegante palazzo ottocentesco dei Baroni de Gemmis, neoclassico. Sulla facciata è posta una lapide marmorea in ricordo di Giuseppe Garibaldi, accolto nel suo arrivo a Bari dal Barone patriota Nicola de Gemmis, primo Sindaco di Bari. Il Palazzo ospitò anche la raccolta del bibliofilo ing. Gennaro de Gemmis, fondatore della omonima biblioteca, la più ampia sulla storia della Puglia.[19]. Il Palazzo fu requisito per usi militari durante la Seconda Guerra Mondiale.
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  • Bari Palazzo D-Domus (de Gemmis)<br />
Referente contatto Sig.ra Angela Favia - tel 080.5238659<br />
 Elegante palazzo ottocentesco dei Baroni de Gemmis, neoclassico. Sulla facciata è posta una lapide marmorea in ricordo di Giuseppe Garibaldi, accolto nel suo arrivo a Bari dal Barone patriota Nicola de Gemmis, primo Sindaco di Bari. Il Palazzo ospitò anche la raccolta del bibliofilo ing. Gennaro de Gemmis, fondatore della omonima biblioteca, la più ampia sulla storia della Puglia.[19]. Il Palazzo fu requisito per usi militari durante la Seconda Guerra Mondiale.
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  • Palazzo Fizzarotti.<br />
Il palazzo fu costruito tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo scorso (1905) dall'abilissimo uomo d'affari, da ultimo banchiere, Emanuele Fizzarotti, un leccese dell'emergente borghesia, che volle testimoniare la possanza del nuovo corso economico, ergendosi a mecenate di una nuova era. Si avvalse della progettazione dell'ingegnere E. Bernich, che dopo Napoli, era approdato in Puglia in qualità di sopraintendente ai beni architettonici ed artistici, e dell'architetto A. Corradini, nonché di un esercito di valenti artigiani ed artisti: pittori, scultori, decoratori, mosaicisti, ebanisti musivi, fabbri e vetrai (Murano).<br />
II fabbricato realizzato su un'area di 800 metri quadrati coperti oltre il cortile interno si compone di un piano terra e tre piani superiori raggiungendo l'altezza di metri 21.40. Si impone su qualunque altro edificio della città per il ricercato lavoro umano di cui é permeato e, soprattutto, in quanto testimonianza di quell'eclettismo, di cui l'impronta architettonica neo gotica veneziana é chiaro esempio.
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  • Palazzo Fizzarotti.<br />
Il palazzo fu costruito tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo scorso (1905) dall'abilissimo uomo d'affari, da ultimo banchiere, Emanuele Fizzarotti, un leccese dell'emergente borghesia, che volle testimoniare la possanza del nuovo corso economico, ergendosi a mecenate di una nuova era. Si avvalse della progettazione dell'ingegnere E. Bernich, che dopo Napoli, era approdato in Puglia in qualità di sopraintendente ai beni architettonici ed artistici, e dell'architetto A. Corradini, nonché di un esercito di valenti artigiani ed artisti: pittori, scultori, decoratori, mosaicisti, ebanisti musivi, fabbri e vetrai (Murano).<br />
II fabbricato realizzato su un'area di 800 metri quadrati coperti oltre il cortile interno si compone di un piano terra e tre piani superiori raggiungendo l'altezza di metri 21.40. Si impone su qualunque altro edificio della città per il ricercato lavoro umano di cui é permeato e, soprattutto, in quanto testimonianza di quell'eclettismo, di cui l'impronta architettonica neo gotica veneziana é chiaro esempio.
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  • Palazzo Fizzarotti.<br />
Il palazzo fu costruito tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo scorso (1905) dall'abilissimo uomo d'affari, da ultimo banchiere, Emanuele Fizzarotti, un leccese dell'emergente borghesia, che volle testimoniare la possanza del nuovo corso economico, ergendosi a mecenate di una nuova era. Si avvalse della progettazione dell'ingegnere E. Bernich, che dopo Napoli, era approdato in Puglia in qualità di sopraintendente ai beni architettonici ed artistici, e dell'architetto A. Corradini, nonché di un esercito di valenti artigiani ed artisti: pittori, scultori, decoratori, mosaicisti, ebanisti musivi, fabbri e vetrai (Murano).<br />
II fabbricato realizzato su un'area di 800 metri quadrati coperti oltre il cortile interno si compone di un piano terra e tre piani superiori raggiungendo l'altezza di metri 21.40. Si impone su qualunque altro edificio della città per il ricercato lavoro umano di cui é permeato e, soprattutto, in quanto testimonianza di quell'eclettismo, di cui l'impronta architettonica neo gotica veneziana é chiaro esempio.
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  • Palazzo Fizzarotti.<br />
Il palazzo fu costruito tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo scorso (1905) dall'abilissimo uomo d'affari, da ultimo banchiere, Emanuele Fizzarotti, un leccese dell'emergente borghesia, che volle testimoniare la possanza del nuovo corso economico, ergendosi a mecenate di una nuova era. Si avvalse della progettazione dell'ingegnere E. Bernich, che dopo Napoli, era approdato in Puglia in qualità di sopraintendente ai beni architettonici ed artistici, e dell'architetto A. Corradini, nonché di un esercito di valenti artigiani ed artisti: pittori, scultori, decoratori, mosaicisti, ebanisti musivi, fabbri e vetrai (Murano).<br />
II fabbricato realizzato su un'area di 800 metri quadrati coperti oltre il cortile interno si compone di un piano terra e tre piani superiori raggiungendo l'altezza di metri 21.40. Si impone su qualunque altro edificio della città per il ricercato lavoro umano di cui é permeato e, soprattutto, in quanto testimonianza di quell'eclettismo, di cui l'impronta architettonica neo gotica veneziana é chiaro esempio.
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  • Palazzo Fizzarotti.<br />
Il palazzo fu costruito tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo scorso (1905) dall'abilissimo uomo d'affari, da ultimo banchiere, Emanuele Fizzarotti, un leccese dell'emergente borghesia, che volle testimoniare la possanza del nuovo corso economico, ergendosi a mecenate di una nuova era. Si avvalse della progettazione dell'ingegnere E. Bernich, che dopo Napoli, era approdato in Puglia in qualità di sopraintendente ai beni architettonici ed artistici, e dell'architetto A. Corradini, nonché di un esercito di valenti artigiani ed artisti: pittori, scultori, decoratori, mosaicisti, ebanisti musivi, fabbri e vetrai (Murano).<br />
II fabbricato realizzato su un'area di 800 metri quadrati coperti oltre il cortile interno si compone di un piano terra e tre piani superiori raggiungendo l'altezza di metri 21.40. Si impone su qualunque altro edificio della città per il ricercato lavoro umano di cui é permeato e, soprattutto, in quanto testimonianza di quell'eclettismo, di cui l'impronta architettonica neo gotica veneziana é chiaro esempio.
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  • Palazzo Fizzarotti.<br />
Il palazzo fu costruito tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo scorso (1905) dall'abilissimo uomo d'affari, da ultimo banchiere, Emanuele Fizzarotti, un leccese dell'emergente borghesia, che volle testimoniare la possanza del nuovo corso economico, ergendosi a mecenate di una nuova era. Si avvalse della progettazione dell'ingegnere E. Bernich, che dopo Napoli, era approdato in Puglia in qualità di sopraintendente ai beni architettonici ed artistici, e dell'architetto A. Corradini, nonché di un esercito di valenti artigiani ed artisti: pittori, scultori, decoratori, mosaicisti, ebanisti musivi, fabbri e vetrai (Murano).<br />
II fabbricato realizzato su un'area di 800 metri quadrati coperti oltre il cortile interno si compone di un piano terra e tre piani superiori raggiungendo l'altezza di metri 21.40. Si impone su qualunque altro edificio della città per il ricercato lavoro umano di cui é permeato e, soprattutto, in quanto testimonianza di quell'eclettismo, di cui l'impronta architettonica neo gotica veneziana é chiaro esempio.
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  • Palazzo Fizzarotti.<br />
Il palazzo fu costruito tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo scorso (1905) dall'abilissimo uomo d'affari, da ultimo banchiere, Emanuele Fizzarotti, un leccese dell'emergente borghesia, che volle testimoniare la possanza del nuovo corso economico, ergendosi a mecenate di una nuova era. Si avvalse della progettazione dell'ingegnere E. Bernich, che dopo Napoli, era approdato in Puglia in qualità di sopraintendente ai beni architettonici ed artistici, e dell'architetto A. Corradini, nonché di un esercito di valenti artigiani ed artisti: pittori, scultori, decoratori, mosaicisti, ebanisti musivi, fabbri e vetrai (Murano).<br />
II fabbricato realizzato su un'area di 800 metri quadrati coperti oltre il cortile interno si compone di un piano terra e tre piani superiori raggiungendo l'altezza di metri 21.40. Si impone su qualunque altro edificio della città per il ricercato lavoro umano di cui é permeato e, soprattutto, in quanto testimonianza di quell'eclettismo, di cui l'impronta architettonica neo gotica veneziana é chiaro esempio.
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  • Palazzo Fizzarotti.<br />
Il palazzo fu costruito tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo scorso (1905) dall'abilissimo uomo d'affari, da ultimo banchiere, Emanuele Fizzarotti, un leccese dell'emergente borghesia, che volle testimoniare la possanza del nuovo corso economico, ergendosi a mecenate di una nuova era. Si avvalse della progettazione dell'ingegnere E. Bernich, che dopo Napoli, era approdato in Puglia in qualità di sopraintendente ai beni architettonici ed artistici, e dell'architetto A. Corradini, nonché di un esercito di valenti artigiani ed artisti: pittori, scultori, decoratori, mosaicisti, ebanisti musivi, fabbri e vetrai (Murano).<br />
II fabbricato realizzato su un'area di 800 metri quadrati coperti oltre il cortile interno si compone di un piano terra e tre piani superiori raggiungendo l'altezza di metri 21.40. Si impone su qualunque altro edificio della città per il ricercato lavoro umano di cui é permeato e, soprattutto, in quanto testimonianza di quell'eclettismo, di cui l'impronta architettonica neo gotica veneziana é chiaro esempio.
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  • Palazzo Fizzarotti.<br />
Il palazzo fu costruito tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo scorso (1905) dall'abilissimo uomo d'affari, da ultimo banchiere, Emanuele Fizzarotti, un leccese dell'emergente borghesia, che volle testimoniare la possanza del nuovo corso economico, ergendosi a mecenate di una nuova era. Si avvalse della progettazione dell'ingegnere E. Bernich, che dopo Napoli, era approdato in Puglia in qualità di sopraintendente ai beni architettonici ed artistici, e dell'architetto A. Corradini, nonché di un esercito di valenti artigiani ed artisti: pittori, scultori, decoratori, mosaicisti, ebanisti musivi, fabbri e vetrai (Murano).<br />
II fabbricato realizzato su un'area di 800 metri quadrati coperti oltre il cortile interno si compone di un piano terra e tre piani superiori raggiungendo l'altezza di metri 21.40. Si impone su qualunque altro edificio della città per il ricercato lavoro umano di cui é permeato e, soprattutto, in quanto testimonianza di quell'eclettismo, di cui l'impronta architettonica neo gotica veneziana é chiaro esempio.
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  • Palazzo Fizzarotti.<br />
Il palazzo fu costruito tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo scorso (1905) dall'abilissimo uomo d'affari, da ultimo banchiere, Emanuele Fizzarotti, un leccese dell'emergente borghesia, che volle testimoniare la possanza del nuovo corso economico, ergendosi a mecenate di una nuova era. Si avvalse della progettazione dell'ingegnere E. Bernich, che dopo Napoli, era approdato in Puglia in qualità di sopraintendente ai beni architettonici ed artistici, e dell'architetto A. Corradini, nonché di un esercito di valenti artigiani ed artisti: pittori, scultori, decoratori, mosaicisti, ebanisti musivi, fabbri e vetrai (Murano).<br />
II fabbricato realizzato su un'area di 800 metri quadrati coperti oltre il cortile interno si compone di un piano terra e tre piani superiori raggiungendo l'altezza di metri 21.40. Si impone su qualunque altro edificio della città per il ricercato lavoro umano di cui é permeato e, soprattutto, in quanto testimonianza di quell'eclettismo, di cui l'impronta architettonica neo gotica veneziana é chiaro esempio.
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  • Palazzo Fizzarotti.<br />
Il palazzo fu costruito tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo scorso (1905) dall'abilissimo uomo d'affari, da ultimo banchiere, Emanuele Fizzarotti, un leccese dell'emergente borghesia, che volle testimoniare la possanza del nuovo corso economico, ergendosi a mecenate di una nuova era. Si avvalse della progettazione dell'ingegnere E. Bernich, che dopo Napoli, era approdato in Puglia in qualità di sopraintendente ai beni architettonici ed artistici, e dell'architetto A. Corradini, nonché di un esercito di valenti artigiani ed artisti: pittori, scultori, decoratori, mosaicisti, ebanisti musivi, fabbri e vetrai (Murano).<br />
II fabbricato realizzato su un'area di 800 metri quadrati coperti oltre il cortile interno si compone di un piano terra e tre piani superiori raggiungendo l'altezza di metri 21.40. Si impone su qualunque altro edificio della città per il ricercato lavoro umano di cui é permeato e, soprattutto, in quanto testimonianza di quell'eclettismo, di cui l'impronta architettonica neo gotica veneziana é chiaro esempio.
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  • Palazzo Fizzarotti.<br />
Il palazzo fu costruito tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo scorso (1905) dall'abilissimo uomo d'affari, da ultimo banchiere, Emanuele Fizzarotti, un leccese dell'emergente borghesia, che volle testimoniare la possanza del nuovo corso economico, ergendosi a mecenate di una nuova era. Si avvalse della progettazione dell'ingegnere E. Bernich, che dopo Napoli, era approdato in Puglia in qualità di sopraintendente ai beni architettonici ed artistici, e dell'architetto A. Corradini, nonché di un esercito di valenti artigiani ed artisti: pittori, scultori, decoratori, mosaicisti, ebanisti musivi, fabbri e vetrai (Murano).<br />
II fabbricato realizzato su un'area di 800 metri quadrati coperti oltre il cortile interno si compone di un piano terra e tre piani superiori raggiungendo l'altezza di metri 21.40. Si impone su qualunque altro edificio della città per il ricercato lavoro umano di cui é permeato e, soprattutto, in quanto testimonianza di quell'eclettismo, di cui l'impronta architettonica neo gotica veneziana é chiaro esempio.
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  • Palazzo Fizzarotti.<br />
Il palazzo fu costruito tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo scorso (1905) dall'abilissimo uomo d'affari, da ultimo banchiere, Emanuele Fizzarotti, un leccese dell'emergente borghesia, che volle testimoniare la possanza del nuovo corso economico, ergendosi a mecenate di una nuova era. Si avvalse della progettazione dell'ingegnere E. Bernich, che dopo Napoli, era approdato in Puglia in qualità di sopraintendente ai beni architettonici ed artistici, e dell'architetto A. Corradini, nonché di un esercito di valenti artigiani ed artisti: pittori, scultori, decoratori, mosaicisti, ebanisti musivi, fabbri e vetrai (Murano).<br />
II fabbricato realizzato su un'area di 800 metri quadrati coperti oltre il cortile interno si compone di un piano terra e tre piani superiori raggiungendo l'altezza di metri 21.40. Si impone su qualunque altro edificio della città per il ricercato lavoro umano di cui é permeato e, soprattutto, in quanto testimonianza di quell'eclettismo, di cui l'impronta architettonica neo gotica veneziana é chiaro esempio.
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  • Palazzo Fizzarotti.<br />
Il palazzo fu costruito tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo scorso (1905) dall'abilissimo uomo d'affari, da ultimo banchiere, Emanuele Fizzarotti, un leccese dell'emergente borghesia, che volle testimoniare la possanza del nuovo corso economico, ergendosi a mecenate di una nuova era. Si avvalse della progettazione dell'ingegnere E. Bernich, che dopo Napoli, era approdato in Puglia in qualità di sopraintendente ai beni architettonici ed artistici, e dell'architetto A. Corradini, nonché di un esercito di valenti artigiani ed artisti: pittori, scultori, decoratori, mosaicisti, ebanisti musivi, fabbri e vetrai (Murano).<br />
II fabbricato realizzato su un'area di 800 metri quadrati coperti oltre il cortile interno si compone di un piano terra e tre piani superiori raggiungendo l'altezza di metri 21.40. Si impone su qualunque altro edificio della città per il ricercato lavoro umano di cui é permeato e, soprattutto, in quanto testimonianza di quell'eclettismo, di cui l'impronta architettonica neo gotica veneziana é chiaro esempio.
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  • Palazzo Fizzarotti.<br />
Il palazzo fu costruito tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo scorso (1905) dall'abilissimo uomo d'affari, da ultimo banchiere, Emanuele Fizzarotti, un leccese dell'emergente borghesia, che volle testimoniare la possanza del nuovo corso economico, ergendosi a mecenate di una nuova era. Si avvalse della progettazione dell'ingegnere E. Bernich, che dopo Napoli, era approdato in Puglia in qualità di sopraintendente ai beni architettonici ed artistici, e dell'architetto A. Corradini, nonché di un esercito di valenti artigiani ed artisti: pittori, scultori, decoratori, mosaicisti, ebanisti musivi, fabbri e vetrai (Murano).<br />
II fabbricato realizzato su un'area di 800 metri quadrati coperti oltre il cortile interno si compone di un piano terra e tre piani superiori raggiungendo l'altezza di metri 21.40. Si impone su qualunque altro edificio della città per il ricercato lavoro umano di cui é permeato e, soprattutto, in quanto testimonianza di quell'eclettismo, di cui l'impronta architettonica neo gotica veneziana é chiaro esempio.
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  • Palazzo Fizzarotti.<br />
Il palazzo fu costruito tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo scorso (1905) dall'abilissimo uomo d'affari, da ultimo banchiere, Emanuele Fizzarotti, un leccese dell'emergente borghesia, che volle testimoniare la possanza del nuovo corso economico, ergendosi a mecenate di una nuova era. Si avvalse della progettazione dell'ingegnere E. Bernich, che dopo Napoli, era approdato in Puglia in qualità di sopraintendente ai beni architettonici ed artistici, e dell'architetto A. Corradini, nonché di un esercito di valenti artigiani ed artisti: pittori, scultori, decoratori, mosaicisti, ebanisti musivi, fabbri e vetrai (Murano).<br />
II fabbricato realizzato su un'area di 800 metri quadrati coperti oltre il cortile interno si compone di un piano terra e tre piani superiori raggiungendo l'altezza di metri 21.40. Si impone su qualunque altro edificio della città per il ricercato lavoro umano di cui é permeato e, soprattutto, in quanto testimonianza di quell'eclettismo, di cui l'impronta architettonica neo gotica veneziana é chiaro esempio.
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  • Palazzo Fizzarotti.<br />
Il palazzo fu costruito tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo scorso (1905) dall'abilissimo uomo d'affari, da ultimo banchiere, Emanuele Fizzarotti, un leccese dell'emergente borghesia, che volle testimoniare la possanza del nuovo corso economico, ergendosi a mecenate di una nuova era. Si avvalse della progettazione dell'ingegnere E. Bernich, che dopo Napoli, era approdato in Puglia in qualità di sopraintendente ai beni architettonici ed artistici, e dell'architetto A. Corradini, nonché di un esercito di valenti artigiani ed artisti: pittori, scultori, decoratori, mosaicisti, ebanisti musivi, fabbri e vetrai (Murano).<br />
II fabbricato realizzato su un'area di 800 metri quadrati coperti oltre il cortile interno si compone di un piano terra e tre piani superiori raggiungendo l'altezza di metri 21.40. Si impone su qualunque altro edificio della città per il ricercato lavoro umano di cui é permeato e, soprattutto, in quanto testimonianza di quell'eclettismo, di cui l'impronta architettonica neo gotica veneziana é chiaro esempio.
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  • Palazzo Fizzarotti.<br />
Il palazzo fu costruito tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo scorso (1905) dall'abilissimo uomo d'affari, da ultimo banchiere, Emanuele Fizzarotti, un leccese dell'emergente borghesia, che volle testimoniare la possanza del nuovo corso economico, ergendosi a mecenate di una nuova era. Si avvalse della progettazione dell'ingegnere E. Bernich, che dopo Napoli, era approdato in Puglia in qualità di sopraintendente ai beni architettonici ed artistici, e dell'architetto A. Corradini, nonché di un esercito di valenti artigiani ed artisti: pittori, scultori, decoratori, mosaicisti, ebanisti musivi, fabbri e vetrai (Murano).<br />
II fabbricato realizzato su un'area di 800 metri quadrati coperti oltre il cortile interno si compone di un piano terra e tre piani superiori raggiungendo l'altezza di metri 21.40. Si impone su qualunque altro edificio della città per il ricercato lavoro umano di cui é permeato e, soprattutto, in quanto testimonianza di quell'eclettismo, di cui l'impronta architettonica neo gotica veneziana é chiaro esempio.
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  • Palazzo Fizzarotti.<br />
Il palazzo fu costruito tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo scorso (1905) dall'abilissimo uomo d'affari, da ultimo banchiere, Emanuele Fizzarotti, un leccese dell'emergente borghesia, che volle testimoniare la possanza del nuovo corso economico, ergendosi a mecenate di una nuova era. Si avvalse della progettazione dell'ingegnere E. Bernich, che dopo Napoli, era approdato in Puglia in qualità di sopraintendente ai beni architettonici ed artistici, e dell'architetto A. Corradini, nonché di un esercito di valenti artigiani ed artisti: pittori, scultori, decoratori, mosaicisti, ebanisti musivi, fabbri e vetrai (Murano).<br />
II fabbricato realizzato su un'area di 800 metri quadrati coperti oltre il cortile interno si compone di un piano terra e tre piani superiori raggiungendo l'altezza di metri 21.40. Si impone su qualunque altro edificio della città per il ricercato lavoro umano di cui é permeato e, soprattutto, in quanto testimonianza di quell'eclettismo, di cui l'impronta architettonica neo gotica veneziana é chiaro esempio.
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